L'essere pronti per l'arrivo di Cristo non dovrebbe essere una preoccupazione che diventa
sincera solo quando il momento si avvicina. Dovremmo essere pronti ad incontrarlo perché Lo
amiamo e non vediamo l'ora che venga. Quando verrà, in ogni caso ci troverà pronti.
Questo principio compare pure in 1 Tessalonicesi 1:5,6. Non possiamo sapere in anticipo i tempi
e le epoche. Il giorno del Signore verrà come un ladro nella notte. Coloro che cercano falsa pace
e sicurezza, saranno colti di sorpresa. Questo, però, non si applica al vero cristiano. Il versetto 4
ci dice: "Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi come
un ladro". Non è che sapremo quando Egli verrà. Il punto qui è che, a differenta di quelli che
sono senza Cristo e non sono preparati, il credente sarà pronto e non sarà sorpreso dalla Sua
improvvisa venuta.
Il versetto 6 ci sfida dicendo: "Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri".
Se siamo svegli e lavoriamo diligentemente aspettando il ritorno del nostro Signore e il giudizio,
il Suo ritorno non ci coglierà impreparati, anche se il suo momento è sconosciuto.
Gesù conclude con un'esortazione sul nostro dovere
Matteo 24:45-51: "Qual è mai il servo fedele e prudente che il padrone ha costituito sui
domestici per dare loro il vitto a suo tempo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà
così occupato! Io vi dico in verità che lo costituirà su tutti i suoi beni. Ma, se egli è un servo
malvagio che dice in cuor suo: "Il mio padrone tarda a venire"; e comincia a battere i suoi
conservi, a mangiare e bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo verrà nel giorno che non
se l'aspetta, nell'ora che non sa, e lo farà punire a colpi di flagello e gli assegnerà la sorte degli
ipocriti. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti".
Questa è la stessa illustrazione di base che Gesù dà in Luca 12. Questa immagine è presa dalla
vita di una grande impresa familiare. Ad un servo era affidato il dovere di amministrare ciò che i
conservi dovevano ricevere quotidianamente. Gesù confronta un servo infedele con uno fedele e
sensibile- Il castigo è simile a quello del racconto di Luca. Il colpirlo con il flagello, letteralmente
"farlo a pezzi" è simile alla maledizione del patto quando Abraamo taglia in due parti gli animali
del sacrificio ed il Signore passa fra di essi mostrando come Egli prenda su di Sé il castigo che il
peccatore meriterebbe (Genesi 15:10). Quando qualcuno non confida in Gesù come il Messia che
e morto per lui, egli si espone egli stesso alle maledizioni del patto. Gli viene assegnato un posto
fra gli increduli...
O noi ci troveremo fra i servi fedeli, pronti in ogni momento per l'arrivo del padrone, o noi
saremo fra quei servi della creazione di Dio, pigri ed indolenti che abusano delle Sue benedizioni
ed indulgono nei piaceri del peccato. Questi sono impreparati, e saranno colti di sorpresa dal
"ladro" che giungerà di notte.
Il fuoco del giudizio di Dio è caduto diverse volte durante la storia umana. E' caduto sul ribelle
Israele nel 70 d. C. terminando la loro funzione di rappresentanti del Regno di Dio sulla terra.
Questa nazione decaduta è stata sostituita dalla Chiesa di Gesù Cristo. Un giorno il fuoco
La grande tribolazione, p. 31 di 31
dell'ultimo giudizio cadrà sulla terra. I fedeli daranno prova dell'opera di grazia nella loro vita e
saranno benedetti dal loro Padrone quando Egli ritornerà.
Tratto da:
http://www.girs.com/library/theology/syllabus/esc1b.html. Traduzione di Paolo Castellina, martedì 12
dicembre 2006. Questo prodotto è protetto da una licenza “Some Rights Reserved” della Creative Commons. Tu sei
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