CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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"Le 10 parole" - Alfredo Gennari

Ultimo Aggiornamento: 21/09/2013 17:51
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21/09/2013 17:47
 
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"Le 10 parole" - Alfredo Gennari


E l’Eterno scrisse su quelle due tavole ciò che era stato scritto la prima volta, cioè le dieci parole che l’Eterno aveva pronunciate per voi sul monte, di mezzo al fuoco, il giorno della radunanza. (Dt 10, 4)

Io sono il Signore, tuo Dio - Non farti sculture o immagini
Non pronunciare il Mio nome invano - Ritieni speciale il sabato

Onora tuo padre e tua madre - Non uccidere - Non commettere adulterio
Non rubare - Non attestare il falso - Non desiderare niente che sia del tuo prossimo

-Sono la condizione essenziale per l’esistenza stessa dell’umanità : basti pensare al “non uccidere”.
Tutte le culture della terra hanno avuto regole simili a queste.

Israele è particolare: un solo Dio – parola, non immagini – suddivisione del tempo in settimane, sei di lavoro, uno di riposo.

Regole molto pratiche :
da Deuteronomio
10, 12-13
4, 40
11, 8-9 (“siate forti”: può essere anche “siate sani”?)
6, 24-25 (“giustizia”: “educare alla giustizia” II Tm 3, 16
“ammaestramento” Rm 15, 4
“Regno di Dio” Rm 14, 17)
30, 11-13

Dio come i genitori :
mettono al mondo – hanno cura e fanno crescere – danno le regole di comportamento
Sceglie (Abramo) – libera dalla servitù – dà le regole
Metodo: prima opera e solo dopo dà le regole (penso ad anziani, diaconi e ogni persona che ha incarichi)
Così si presenta : “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù”, e poi vengono i comandamenti

Quanto valgono oggi :
Gesù li ritiene validissimi: Mt 5, 17-20
Gesù li riunisce in due soli (Mc 12, 29-31):
ama Dio : 1° 2° 3° 4°
ama il prossimo : 5° 6° 7° 8° 9° 10°
Gesù elimina la possibilità dell’osservanza solo esteriore: Mt 5, 19-37
Gesù mostra il meccanismo interiore che porta al peccato: Mc 7, 20-23 e Gc 1, 14-15

Alfredo Gennari
Pedro

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21/09/2013 17:49
 
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"La prima parola" - Alfredo Gennari


Io sono Jahweh, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dei nel mio cospetto


- l’uomo è un essere dipendente, ha bisogno di un punto di riferimento
- i due assoluti: la morte e Dio
- Dio si propone come unico punto di riferimento

L’uomo è un essere dipendente:
- da bambino lo è totalmente, sia nel “fare” che nel “come fare”
- da adulto ha necessità di un punto di riferimento, di un qualche genere

I due assoluti:
- il punto di riferimento non può essere qualcosa di continuamente mutabile (ideologie, mode, valori morali, la nostra stessa persona)
- la morte è un assoluto, è sicura, è per tutti, non muta (ma la morte è una punizione)
- Dio è l’altro assoluto (dà la vita e la sostiene)

Dio pone Sé stesso come punto di riferimento:
Io sono Jaweh, il tuo Dio

Dt 30, 15-20
Dio, vita in alternativa alla morte
Dio, bene in alternativa al male
Dio, benedizioni in alternativa a maledizioni

L’idolo:
in ogni caso, l’uomo vuole un punto di riferimento, se non ce l’ha se lo crea (vitello d’oro Es 32, 1)
Non avere altri dei nel mio cospetto
Dt 6, 4-9 “Ascolta Israele …..

L’idolo:
- è tutto ciò che è “buono da mangiare, bello da vedere, desiderabile per diventare intelligente” (Gn 3, 6)
- sostituisce Dio, ma provoca la morte. Viene dall’uomo e tutto ciò che viene dall’uomo (se non c’è Dio) porta la morte (Adamo, Israele, l’uomo in ogni epoca)
- unico potere autonomo dell’uomo: la morte


Il grande e primo comandamento:
scegli Dio come tuo assoluto e come tuo unico punto di riferimento, è alla base dell’insegnamento dello stesso Gesù (vedi episodio del giovane ricco, che osservava tutti i comandamenti ad esclusione del primo) Mt 22, 37

Alfredo Gennari
Pedro

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21/09/2013 17:51
 
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"La seconda parola" - Alfredo Gennari

Non farti scultura, nè immagine alcuna delle cose che son lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non le servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
- immagine e magia
- immagine di Dio: l’uomo
- la didattica della fede: parola, non immagine

Agostino di Ippona teologo e filosofo (IV-V sec.).
Elimina il 2° comandamento incorporandolo nel 1° e divide in due il 10° per mantenere 10. In questo modo, stabilisce un rapporto fra la prima tavola (tre comandamenti, invece che quattro) riguardante il rapporto uomo-Dio, e la dottrina della Trinità, da lui stesso formulata. Lutero, che fu monaco agostiniano, lo seguì in questa formulazione del decalogo. Solo le chiese Cattolica e Luterana la seguono.

Importanza dell’immagine: nell’antichità, ogni immagine era strettamente collegata con l’essere raffigurato.
Esempi:
- una scena di caccia disegnata (grotte preistoriche), si sarebbe realizzata
- il diavolo, disegnato su una parete, sarebbe apparso. Si riteneva infatti, nel Medioevo, che nessun essere potesse continuare ad esistere separato dalla sua immagine
- qualsiasi cosa fatta su una immagine si sarebbe ripercossa sull’essere raffigurato
- possedere l’immagine di una persona, significava avere un potere preciso sulla persona stessa
- possedere l’immagine di un dio, significava assicurarsene l’aiuto e la protezione tutto questo è magia e la magia non era da Dio permessa per il suo popolo: Dt 18, 9-14 (vedi la maledizione-benedizione di Balaam in Nm 23, 23)

Esiste gìà l’immagine di Dio: Egli ha fatto l’uomo a sua immagine e somiglianza.
- chi costruisce un’immagine è superiore a ciò che vien raffigurato
- l’uomo può solo fare immagini di sé stesso perché non può conoscere Dio
- la perfetta immagine di Dio è Gesù (Eb 1, 3)
- le immagini fatte dall’uomo sono belle e, soprattutto, rassicuranti, tranquillizzanti, mentre Dio non lo è affatto (vedi Es 20, 18, 20 e Dt 4, 15– “Dio è amore” ma è anche “un fuoco consumante”: I Gv 4, 8 e Eb 12, 29)

Dio si manifesta tramite la Parola: è questa la strada scelta da Dio per comunicare con l’uomo.
- ogni immagine è un limite alla conoscenza
- solo con la parola si trasmette conoscenza
- Dio si è presentato con il suo nome non con la sua immagine
- il primo insegnamento di Dio a Israele sono le 10 parole
- anche i profeti continuano con la parola
- infine Gesù, la Parola incarnata e poi scritta dai suoi discepoli
- esempi: Dt 4, 12 / II Co 5, 7 / Rm 10, 17 / Gv 20, 29

Riflessioni e orientamenti:
- l’immagine non ci avvicina a Dio
- l’immagine non fa nascere la fede
- l’immagine non aumenta la spiritualità
- l’immagine aiuta a comprendere meglio solo le realtà materiali

Alfredo Gennari


firenze.chiesadicristo.org/
Pedro

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