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CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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S. ANTONIO ABATE

Ultimo Aggiornamento: 08/12/2008 05:38
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08/12/2008 05:37
 
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94. La mente non è l'anima, ma un dono di Dio che conduce l'anima alla liberazione. Quando la mente è in una comunione di vita con Dio trascina volando l'anima, e le consegna quelle parole che la mantengono intatta da ciò che è corruttibile e pesante nel tempo; facendo fluire in lei l'amore per le realtà  non  legate all'esistenza, al disfacimento ed alla gravezza della materia, l'introduce nella sfera della santità, dove l'uomo diviene creatura di benedizione. L'anima continuando a vivere nella carne, entra in un rapporto di conoscenza contemplante con le realtà dell'Alto e divine; per questo la mente trasfigurata dall'amore di Dio è un dono di pace e di salvezza alla coscienza umana.

97. L'infermità più grave dell'anima, la sventura più disastrosa è il non conoscere Dio che ha creato tutto per l'uomo e gli ha dato la mente e la parola, con le quali, ascendendo verso l'alto, può entrare in comunione con Lui e vivere nella chiara contemplazione del suo Volto.

100. L'uomo da Dio riceve il bene, essendo Dio tutto il Bene. Quando l'uomo si sottomette al male, riceve il male da sè stesso, dalle bramosie, dall'insensibilità che sono in lui e dagli spiriti del male.

102. Dio è buono e l'uomo è legato al male. Nei cieli non esiste il male, come sulla terra non esiste il bene puro. L'uomo che ha la conoscenza sceglie il meglio: impara a conoscere Dio Onnipotente, Lo ringrazia e canta lodi in suo onore; non ha considerazione per il corpo neppure quando è davanti alla morte e non permette che i suoi pessimi sentimenti siano soddisfatti, conoscendone bene la perniciosità e la malefica azione.

103. L'uomo che ama il peccato, ama anche i vasti possessi, trascura la rettitudine e non ha pensieri per l'incertezza, precarietà e rapidità della vita, mai ricorda l'inesorabilità della morte. Quando uno dimostra tale vergognosa mancanza di sensibilità fino agli ultimi anni della sua vita, è come un albero fracido, inutile a qualunque uso.

105. La parola è la serva della mente, ciò che la mente comanda la parola l'esprime.

106. La mente vede tutte le cose, anche quelle che sono in cielo, nulla la può ottenebrare all'infuori del peccato. La mente pura nulla trova incomprensibile, nè la sua parola trova alcunchè arduo ad essere espresso.

107. La mente inizia il suo risveglio quando attorno a lei le voci dell'esteriorità  fanno silenzio, e soltanto la voce interiore parla. Nel silenzio nasce nella mente quella parola essenziale che è offerta accettevole a Dio e dono di salvezza all'uomo.

109. La parola, carica di sapienza pura, è un dono di Dio e fa dilatare l'anima nella vita vera. La parola, non fecondata dal germe che scende dall'alto, solamente curiosa di misurare e definire l'esteriore ciclo e la terra sensibile, di conoscere le distanze e le dimensioni del sole e delle stelle, è un ritrovato dell'uomo, dell'uomo che lavora a vuoto e, per inutile vanto, cerca le cose che non hanno importanza. Tali uomini si perdono nell'inutile fatica di tirar l'acqua dal pozzo con un vaglio; il mistero delle creature rimarrà sempre velato per loro.

114. Quando il corpo nel seno materno ha raggiunto la sua formazione esce alla luce del mondo; quando l'anima, nel corpo che le è toccato in sorte, raggiunge la sua perfetta età, abbandona le sue spoglie fisiche.

117. L'anima unendosi al corpo lo fa emergere dalle tenebre del seno materno verso la luce; il corpo invece è per l'anima un involucro pesante e tenebroso. Per questo non dobbiamo avere per il corpo alcuna accondiscendente debolezza, ma fronteggiarlo come un gagliardo avversarlo. Il lasciarsi andare ai piaceri della mensa risveglia in noi le male passioni, mentre uno stomaco moderato placa gli istinti ed aiuta l'anima a non contaminarsi.


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