CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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LA RIFORMA PROTESTANTE

Ultimo Aggiornamento: 22/01/2009 04:29
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22/01/2009 04:26
 
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Il suo sofisma di partenza si basava su una distinzione che già nel Basso Medioevo alcuni teologi avevano fatto tra "usura" e "interesse". "Nella nostra lingua francese, il vocabolo "usura" è abbastanza in odio, ma gli interessi sono in voga senza difficoltà né scrupolo" (dice nel Commento sui cinque libri di Mosè). In pratica Calvino si era appropriato, svolgendole in maniera coerentemente borghese, di quelle considerazioni francescane che avevano portato alla nascita dei Monti di pietà. Istituzione, questa, che, nata in alternativa al fallimento della charitas nell'ambito della comunità cristiana, fu molto contestata da domenicani e agostiniani, perché con essa si chiedeva un "interesse" ai soggetti "bisognosi" di aiuto finanziario. I francescani replicavano che si trattava soltanto di una forma di risarcimento delle spese di gestione.

Ma l'apporto specifico di Calvino è stato un altro. Egli fu il primo ad accettare l'idea (feticistica) che il denaro andava considerato come merce universale, dotata di vita propria, in grado di produrre altro denaro.
Dopo aver costatato, amaramente, che il principio medievale della carità cristiana era venuto meno, Calvino pensò che era rimasto solo un modo per convincere il borghese a diventare "cristiano", pur restando "borghese": quello di assicurargli un interesse sui suoi crediti.
E' stato così che il denaro è diventato più importante della proprietà della "terra". Col denaro infatti si potevano acquistare nei mercati urbani delle merci che con la terra non si potevano acquistare e che nella vita rurale non si sarebbero potute produrre.

Il denaro è diventato tanto più "merce universale" quanto più sul mercato s'imponevano all'attenzione dei consumatori dei prodotti effimeri, non indispensabili alla sopravvivenza della classe lavorativa per eccellenza, quella contadina.
Il vero sofisma di Calvino, quello assolutamente inedito, sta nell'aver distinto tra il profitto di soccorso o di consumo, destinato al povero o all'acquisto di beni di consumo, per il quale non è previsto alcun interesse, essendo esso improduttivo; e il prestito di produzione o d'investimento, non previsto dalla Bibbia, perché è un credito commerciale o d'impresa. Chi riceve del denaro in prestito e lo investe, deve pagare un giusto interesse.

Il ragionamento, dal punto di vista borghese, è -come si può notare- perfettamente logico, ma appunto perché si era voluti assolutamente uscire da un'economia di autosussistenza, fondata sul valore d'uso, ovvero perché, nel democratizzare la vita rurale, abolendo il servaggio, si era preferito concedere ampia autonomia allo "spirito capitalistico" delle manifatture e dei commerci privati.

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