CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

💝

 

 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva

LA RIFORMA PROTESTANTE

Ultimo Aggiornamento: 22/01/2009 04:29
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 304
Sesso: Maschile
22/01/2009 04:27
 
Quota

* *

Naturalmente Calvino si rendeva conto che, potendo scegliere fra il concedere prestiti a un povero incapace di metterli a frutto, e il concedere gli stessi crediti a uno intenzionato a lavorare sodo, il borghese avrebbe sempre scelto la seconda alternativa. Egli dunque doveva escogitare un sistema per impedire che qualcuno potesse rivolgergli la seguente obiezione: chi potrebbe prestare senza interesse per soccorrere altri e non lo fa, col pretesto che col suo denaro può acquistare dei vantaggi con un buon investimento, è un usuraio. I problemi di coscienza -come si può notare- avevano ancora un certo peso agli albori del capitalismo!
Sapendo questo, Calvino si preoccupò di elencare una serie di restrizioni sul prestito a interesse (si preoccupò naturalmente solo di questo e non anche di come risolvere il problema della povertà): 1) nessuno può far di professione l'usuraio; 2) è vietato chiedere un interesse al povero; 2) il creditore non può pensare solo ai propri interessi; 4) l'interesse dev'essere equo,benché sia impossibile stabilire una regola oggettiva in base alla quale fissare un tasso uniforme; 5) l'interesse va chiesto solo se chi lo riceve ha ottenuto, dopo aver impegnato il prestito in un'attività produttiva, un guadagno superiore alle spese sostenute; 6) l'interesse dev'essere pubblico, perché bisogna controllare che non aumenti, in virtù di esso, il costo della vita. Occorre quindi un controllo statale.
Tutte queste restrizioni sembrano volerci far capire che Calvino si assoggettò malvolentieri all'idea di dover concedere ampio spazio ai prestiti con interesse. In realtà egli lo fece con la convinzione ch'essi erano non solo legittimi ma anche indispensabili alla vita economica borghese. "E' chiarissimo -egli afferma- che agli antichi era proibita l'usura, ma dobbiamo riconoscere che ciò faceva parte della loro costituzione politica. Ne consegue che oggi l'usura non è illegale, purché non contravvenga all'equità a alla fraternità".
In questo senso la sua opera segna una svolta epocale, un punto di non ritorno. L'usura non è più proibita come principio ma solo post-factum, cioè quando l'interesse richiesto è eccessivo. L'interesse prima proibito come principio ma tollerato in diversi casi particolari (uno era appunto quello dei Monti di pietà), ora diventa lecito come principio, nell'illusione che lo si possa proibire ogni volta che sembri contrario all'equità.

Nota bibliografica

G. Calvino, Istituzione della religione cristiana, ed. UTET.
G. Tourn, Calvino e la Riforma a Ginevra, ed. Claudiana.
A. Biéler, L'umanesimo sociale di Calvino, ed. Claudiana.
W.J. Bouwsma, Giovanni Calvino, ed. Laterza.
A. Penna, S. Ronchi, Il protestantesimo, ed. Feltrinelli.
R. Bainton, La riforma protestante, ed. Einaudi.
M. Weber, L'etica protestante e lo spirito del capitalismo, ed. Sansoni.

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:46. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com