L'ESEMPIO DI PUREZZA
La Chiesa ha bisogno veramente di correzione, ma il ministero della riprensione deve essere impartito secondo il modello di Cristo e non secondo l'accusatore dei fratelli.
Quando Gesù ha ripreso le chiese dell'Asia (in Apocalisse 2 e 3), Egli ha inquadrato i Suoi rimproveri con delle lodi e delle promesse. Il Signore ha assicurato le chiese che la voce che stava rivelando i loro peccati era anche la voce che edificava le loro virtù. Dopo averle incoraggiate, impartiva loro la correzione. Perfino alle chiese profondamente smarrite nell'errore - era il caso di due chiese su sette - Cristo ha offerto la grazia di cambiare.
Quanto paziente era Gesù? Perfino a Iezabel ha dato del "tempo per ravvedersi" (Apocalisse 2:20-21). Dopo aver ammonito una Chiesa, le Sue ultime parole non erano condanne, ma promesse. Non è forse questo il Suo modo d'agire con ognuno di noi? Anche nella più severa correzione, la voce di Gesù è sempre espressione "di grazia e di verità" (Giovanni 1:14).
Riguardo alle pecore, Gesù disse: "Le pecore conoscono la Sua voce. Non seguiranno un estraneo, ma fuggiranno lontano da lui" (Giovanni 10:4-5). Ricordatevi: se la voce che vi rimprovera o corregge non vi offre la grazia della restaurazione, non è quella del vostro Pastore. Se sei una pecora di Cristo, fuggirai da essa.
LE ARMI DEL NEMICO
È importante notare che, per muovere un attacco contro la Chiesa, il nemico deve tirar fuori le sue accuse dall'inferno stesso. Perché se ci siamo ravveduti dei nostri peccati, né essi, né i nostri errori non sono più registrati nei cieli. Come sta scritto: "Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica!" (Romani 8:33). Gesù non ci condanna, anzi, è seduto alla destra del Padre e intercede a nostro favore.
Vogliamo quindi smascherare le armi dell'accusatore dei fratelli.
1. La prima è il nostro peccato non confessato. La nostra mancanza di pentimento, quando lo Spirito Santo desidera correggerci, apre la porta all'accusatore per condannarci. La voce del nemico non offre mai speranza, né dà grazia per il ravvedimento. Agisce come se fosse la voce di Dio e ci accusa del "peccato imperdonabile".
Il modo di vincere il nemico a questo livello è di disarmarlo ravvedendoci sinceramente del peccato commesso e rivolgendo nuovamente lo sguardo all'espiazione di Cristo che ci porta la giustizia.
Ma Satana non cerca soltanto di accusarci personalmente, egli vuole infiltrarsi nei nostri pensieri e introdurvi critiche e condanne anche contro gli altri. Invece di pregare gli uni per gli altri, noi reagiamo alle offese secondo la carne. Le nostre reazioni opposte alla natura di Cristo sono poi facilmente manipolate dallo spirito di critica.
Perciò possiamo sconfiggere l'accusatore dei fratelli imparando a pregare gli uni per gli altri, invece di depredarci a vicenda. Dobbiamo imparare a perdonare come Cristo ha perdonato a noi. Se uno si è pentito dei suoi peccati, dobbiamo esercitare lo stesso atteggiamento di "oblio divino" che esiste in cielo. Possiamo vincere lo spirito d'accusa imitando la natura di Gesù: come un agnello Cristo è morto per i peccatori; come sacerdote, Egli intercede per loro.
2. La seconda arma utilizzata contro di noi sono i nostri errori del passato e le nostre decisioni sbagliate.
Ognuno di noi ha un'innata propensione per l'ignoranza. Non è necessario scavare a lungo nella vita dei santi per scoprire che Dio non li ha scelti per la loro profonda saggezza. Infatti, tutti noi abbiamo commesso errori; si spera perlomeno che abbiamo anche tratto qualche insegnamento e sviluppato uno spirito d'umiltà a causa di essi. Questo demonio di critica, però, riprende le vecchie colpe e le passa in rassegna davanti alla nostra mente, screditando i nostri sforzi per compiere la volontà di Dio e tenendoci così prigionieri del passato.
3. Quando il nemico c'incita contro gli altri, ci provoca dapprima a risentire gelosia o paura: la sicurezza della nostra posizione nella vita sembra minacciata dal successo di qualcun altro. Forse per giustificare i nostri insuccessi o difetti personali tendiamo allora ad esagerare le mancanze altrui. Più la nostra gelosia cresce, più questo demonio manipola i nostri pensieri fino ad accecarci in modo da non vedere più nulla di buono in quel fratello o in quella Chiesa.
L'ultima fase è quando iniziamo una crociata contro chi crediamo nell'errore. Qualsiasi cosa dica o faccia, nessuna difesa da parte sua ci accontenterà. Siamo persuasi che sia smarrito nell'errore e persino pericoloso, dunque crediamo che sia nostro dovere avvertire gli altri. Ma la verità è che la persona nell'errore e perciò pericolosa, è quella la cui mente viene controllata dal demonio della critica.
Chi non si ravvede dei suoi pensieri di gelosia e di critica carnale, fornisce all'inferno il "materiale da costruzione" per erigere mura divisorie fra i membri del Corpo di Cristo.
4. Spesso, purtroppo, sono le guide che hanno perso l'intensità del loro primo amore i più feroci persecutori di quanti camminano secondo lo Spirito Santo. È vero che i discepoli di Gesù saranno perseguitati, ma nella Bibbia non ho trovato alcun permesso che autorizzi i cristiani a perseguitarne altri.
La persecuzione è un'opera della carne. "Come allora colui che era nato secondo la carne perseguitava quello che era nato secondo lo spirito, così avviene anche oggi" (Galati 4:29). Incredibilmente, coloro che si dedicano a perseguitare gli altri spesso pensano di "rendere un servizio a Dio" (Giovanni 16:2).
Per combattere questo nemico, dobbiamo creare un'atmosfera di grazia fra noi come persone e come chiese. Come il Padre ci ha dato la vita, anche noi dobbiamo cercare di fare in modo che ogni cosa cooperi al bene. Se qualcuno cade, dobbiamo essere pronti a proteggerlo, senza ipocrisia, poiché "siamo membra gli uni gli altri" (Efesini 4:25).
Come sta scritto: "Nessuno di voi si accosterà ad una sua parente carnale per scoprire la sua nudità. Io sono il Signore" (Levitico 18:6). Noi siamo una famiglia generata da un solo Padre. "Non scoprirai la loro nudità, poiché la loro nudità è la tua stessa nudità" (Levitico 18:10). Perfino sotto l'Antico Patto era illecito scoprire pubblicamente la colpa di un altro.
L'amore trova una via di redenzione per coprire una moltitudine di peccati.
Pedro