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27/12/2008 00:32 | |
Il Vicario contraffatto di Cristo La pretesa di Roma d'avere il Vicario di Cristo in terra, è così vasta e complicata, che un solo uomo non potrebbe esercitare “potestà suprema, piena, immediata ed universale”. Ecco il motivo per cui un uomo che sia investito d'un tale ufficio, per comandare ha bisogno di una vasta gerarchia. La piramide di potere che costituisce il suo ufficio di “Vicario di Cristo”, consiste di cardinali, patriarchi, arcivescovi, metropoliti, arcivescovi coadiutori, vescovi diocesani, vescovi coadiutori, vicari episcopali, eparchi, vicari apostolici, prefetti apostolici, amministratori apostolici e vicari generali8.. E quando il re che è a capo di tutta questa struttura gerarchica muore, l'ufficio continua, ma su base differente. Sotto le leggi attuali del Vaticano, alla morte del Papa, l'amministrazione passa ad un “Camerlengo”, cioè ad un cardinale incaricato dal Papa durante la sua vita per fare le sue veci dopo la sua morte. Il Codice di Diritto Canonico proibisce esplicitamente al Camerlengo di introdurre innovazione alcuna mentre governa la Chiesa mentre l'ufficio di Papa è vacante (Canone 335). La natura fraudolenta della pretesa del Papa di essere il “Vicario di Cristo” è dimostrato dalle dottrine e dalle opere che manifesta. Il ruolo chiave del Vero Vicario di Cristo, è quello di glorificare Cristo: “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà” (Gv. 16:14). Mandare lo Spirito era in funzione della glorificazione di Cristo. Dio Padre glorifica Cristo Gesù in cielo, e lo Spirito Lo glorifica sulla terra. Il Signore Gesù promise agli apostoli: “Quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità” (Gv. 16.13). La verità di Dio è un tutto indissolubile, equilibrato ed armonioso.Nella Bibbia abbiamo “ogni verità”: è in questo che lo Spirito Santo davvero glorifica Gesù Cristo. Il contrasto è radicale per quanto riguarda il Papa. Egli afferma di possedere “autorità infallibile di insegnamento”. Tutto questo né glorifica Cristo, né onora lo Spirito della verità9. Il Papa, inoltre, come “Vicario di Cristo” insegna dottrine come quella della “rigenerazione battesimale”, la quale avvilisce la gloria di Cristo10. Con crocifissi, rosari, e scapolari, il Vicario terreno pretende di fortificare uomini e donne contro gli assalti di Satana. Egli pure sostiene che le indulgenze possano abbreviare le sofferenze delle anime del Purgatorio. Presiedendo di fatto sulla più ricca istituzione finanziaria del mondo, egli mantiene e promuove voti di povertà. Egli difende i voti di celibato per i suoi preti, mentre, di fatto quest'obbligo promuove immoralità e corruzione morale. Con proclami della sua autorità egli può liberare uomini e donne dai voti matrimoniali, dichiarandoli nulli11. Nessuno di questi atti glorifica Cristo Gesù, il Signore. Il maggior nemico di Cristo e del Suo Evangelo, però, non è il materialismo o la concupiscenza, ma l'arroganza spirituale e l'apostasia di quello stesso che pretende essere il Suo “Vicario”. La prima menzogna di Satana, “sarete come Dio” (Genesi 3:5), raggiunge così il suo apice nella pretesa del Papa di essere “Vicario di Cristo”. Ecco allora che si realizzano letteralmente le parole di Paolo: “...colui che s'innalza sopra tutto ciò che è
chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e proclamandosi Dio” (2 Tessalonicesi 2:4). Un successore del “Vicario di Cristo” terreno Quando un Papa muore, se ne elegge subito un altro. Per l'elezione di un Papa, una parte del Vaticano viene esclusa da qualsiasi contatto con l'esterno. L'accesso al Conclave, là dove si tiene l'elezione, lo si ottiene attraverso una porta chiusa a chiave dall'interno dal Cardinale Camerlengo, e dall'esterno da un altro ufficiale del Conclave. Vi sono delle aperture da cui si fa passare il cibo, controllate strettamente all'esterno ed all'interno. Ogni comunicazione con il mondo esterno è assolutamente proibita, pena la perdita dell'ufficio e la scomunica istantanea. Presentata al mondo è una riunione di Cardinali segregati e vestiti di scarlatto, con il compito di eleggere un nuovo “Vicario di Cristo”. Tradizionale è la ben nota “fumata” bianca o nera. La fumata bianca è il modo che è stato scelto per comunicare al mondo che è stato eletto un nuovo Papa. Proviene dalla Cappella Sistina, in Vaticano. L'uomo della strada potrà anche deviare dall'insegnamento della sua chiesa al riguardo di questioni come la contraccezione, i rapporti sessuali fuori dal matrimonio, l'aborto, la confessione e l'obbligo di assistere alla Messa domenicale, ma, come cattolico, sembra non avere dubbio alcuno sul fatto di possedere un “Santo Padre”. Il sito web del Vaticano si premura subito a mettere bene in chiaro, per non lasciarne dubbio alcuno, che: “Il romano Pontefice, quale successore di Pietro, è il perpetuo evisibile principio e fondamento dell'unità sia dei vescovi sia della massa dei fedeli”12. Il Cattolico, quindi, è così tenuto in schiavitù ad un sistema dalla “certezza” di poter avere un “Santo Padre” e “Vicario di Cristo”. Tali affermazioni non sono altro che bestemmie di fronte all'unico santo Padre in cielo, e dell'unico Vicario di Cristo, lo Spirito Santo. “Habemus papam”: abbiamo un Papa! Sembra oggi che il mondo secolarizzato sia altrettanto interessato all'elezione di un nuovo papa di quanto lo siano i cattolici stessi. Un giornale assicura i suoi lettori che “Nessun altro avvenimento nella società umana può equipararsi ad un conclave papale quanto a tradizione, teatralità, cerimonie, pompa e significato ... Dopo quella che può sembrare un'attesa interminabile, il cardinale anziano appare sul balcone prospicente Piazza S. Pietro ed annuncia: “Habemus Papam”, “Abbiamo un Papa”13! Ai cattolici ed al mondo si dice che essi possono godere di un padre spirituale che si prende cura di loro. Gesù Cristo parlava costantemente di Suo Padre. La parola “Padre” ricorre settanta volte sulle Sue labbra per indicare ai veri credenti che essi hanno un Padre, un Padre in cielo: “Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro” (Giovanni 20:17). L'Apostolo Paolo si esprime in termini chiari quando afferma: “voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!»” (Romani 8:15).
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