CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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La fede cristiana riformata e il papato

Ultimo Aggiornamento: 27/12/2008 00:37
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27/12/2008 00:37
 
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III. Un falso fondamento di unità

Solo la Bibbia, come deposito autentico della fede cristiana è perpetuo e visibile principio e fondamento dell'unità. Dice però il Catechismo della Chiesa Cattolica:

882. Il Papa, vescovo di Roma e successore di san Pietro, «è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell'unità sia dei vescovi sia della moltitudine dei fedeli». Infatti il romano Pontefice, in virtù del suo ufficio di vicario di Cristo e di pastore di tutta la Chiesa, ha sulla Chiesa la potestà piena, suprema e universale, che può sempre esercitare liberamente.

(1) I titoli del Papa. Quest'uomo si fa chiamare papa, sommo pontefice, sua santità. Da dove vengono questi titoli a lui attribuiti? Sono legittimi?

Il nome papa significa "padre". Gesù ha detto: «E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è vostro Padre, colui che è nei cieli.» (Mt. 23:9).

Il nome sommo pontefice era quello dei capi del clero pagano di Roma, in quanto presiedevano il collegio dei "pontefici minori", cioè il clero subordinato. In seguito questo titolo venne assunto dagli imperatori pagani, che ascrivevano a sé una sorta divinità. Il primo vescovo di Roma che si fece chiamare "pontefice" fu Pelagio I (555-561).

Il nome di sua santità è dato dalla Bibbia esclusivamente a Dio, come si legge in Isaia 6:2, dove gli angeli cantano: «Santo, santo, santo è l'Eterno degli eserciti». Pretendere che una creatura umana e peccatrice rappresenti nella sua carica la santità di Dio, al punto di farsi chiamare "santità", è un'aberrazione in netto contrasto con il messaggio biblico.

(2) Pietro non è mai stato nominato "vicario di Cristo". (a) Innanzitutto è inammissibile isolare il passo: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa...", facendo astrazione da tutto il resto della Scrittura. Infatti, se fosse vero che con queste parole Gesù avrebbe istituito il papato, se ne troverebbe almeno qualche altra allusione nel libro degli Atti degli Apostoli, o nelle lettere apostoliche, ma questo non avviene mai. Non risulta neppure una volta che Pietro abbia esercitato nella Chiesa primitiva una funzione di comando, neppure una sola volta si parla di una sua iniziativa autoritaria.

(b) Non solo, ma la Sacra Scrittura è esplicita nell'affermare che Cristo non può avere alcun vicario. «ma costui, perché dimora in eterno, ha un sacerdozio che non passa ad alcun altro» (Eb. 7:24). I sacerdoti dell'ordine levitico furono molti, perché essendo uomini mortali, di necessità doveva aver luogo la successione. Cristo, che mai non muore, ha un sacerdozio che non passa da Lui a un altro-

(c) Si noti poi che soltanto il vangelo di Matteo (16:18) riferisce le parole invocate per l'istituzione del papato, quantunque anche Marco e Luca narrino la medesima scena (Mr. 8:27-30; Lu. 9:18), e Giovanni ne faccia un accenno (6:68-70). Questo è molto strano. Tre su quattro testimoni non riferiscono le parole che sarebbero la chiave di volta di tutto l'edificio del Papato. E' evidente che Marco, Luca e Giovanni non le avevano interpretate nel senso loro attribuito dalla chiesa romana.

(d) Si osservi ancora che le parole rivolte da Gesù a Pietro sono ripetute in modo testuale a tutti i suoi ascoltatori (Mt. 16:19 - Mt. 18:18). Questi testi è chiaro che non si riferiscono soltanto ai ministri, ma a tutta la chiesa.

(e) Poco dopo la scena descritta da Gesù in Matteo 16:18, gli apostoli discutono ancora fra di loro per sapere chi fosse il maggiore, il che sarebbe incomprensibile, se Gesù avesse già stabilito che Pietro sarebbe stato il Suo vicario. Tanto più che Gesù, invece di risolvere il problema indicando Pietro, afferma che il maggiore è quel credente che sa essere umile come un piccolo fanciullo.

(f) Dopo l'Ascensione gli apostoli vogliono nominare un altro apostolo in sostituzione di Giuda, e invece di rimettersi al giudizio di Pietro, come avrebbero dovuto fare se fosse stato il vicario di Cristo, tirano a sorte. E, come se non bastasse, non è neppure Pietro che suggerisce i due nomi proposti (At. 1:23-26).

(g) Quando gli apostoli e gli altri cristiani ebbero sentore che Pietro aveva alloggiato in casa di pagani, contrariamente agli usi degli ebrei, Pietro non si comporta da papa, non esige ubbidienza alle sue decisioni, ma si giustifica davanti alla Chiesa (At. 11:1-18).

(h) Quando si riunisce il primo Concilio della Chiesa a Gerusalemme, non appare che sia presieduto da Pietro, bensì da Giacomo, e le decisioni del Concilio vengono annunziate alle chiese non in nome di Pietro, ma di tutti gli apostoli e i fratelli anziani (At. 15).

(i) In seguito all'espansione del cristianesimo, è detto che «gli apostoli che erano rimasti in Gerusalemme, avendo inteso che la Samaria aveva ricevuto la parola di Dio, vi mandarono Pietro e Giovanni» (At. 8:14). Dunque: i subordinati (gli apostoli) fanno atto di autorità presso il presunto papa e lo mandano in Samaria. Ma un papa non è mandato da nessuno!

(l) Nella lettera ai Corinzi l'apostolo afferma che «l'uomo spirituale giudica di ogni cosa, ed egli stesso non è giudicato da alcuno» (1 Co. 2:15)., e non si vede bene come questa affermazione si concili con la pretesa di qualcuno di signoreggiare sulla nostra fede.

(m) Nella lettera agli Efesini (4:11) l'apostolo Paolo scrive: «E Cristo, che ha dato gli uni come apostoli; gli altri, come profeti; gli altri, come evangelisti; gli altri come pastori e dottori». In questo passo, dove sono menzionati i vari ministeri della Chiesa, compreso quello dell'apostolo, non si fa menzione del papato, il che sarebbe stato indispensabile, se a quei tempi fosse esistito.

(n) Lo stesso apostolo esclude di voler esercitare un magistero imperativo sulle coscienze, quando scrive: «Non già che signoreggiamo sulla vostra fede; ma siamo aiutatori della vostra allegrezza» (2 Co. 1:24).

(o) Tutto quello che nel Nuovo Testamento ci viene riferito dei rapporti fra Pietro e Paolo esclude senz'altro che si possa parlare di una supremazia di Pietro. Infatti:

(i) Neppure lontanamente nelle sue lettere Paolo accenna al papa Pietro.

(ii) Quando Paolo decide di recarsi a Gerusalemme per esporre il suo programma egli menziona Pietro come una delle colonne della chiesa, insieme a Giacomo e Giovanni, e non è neppure nominato per primo (Ga. 2:9).

(iii) Ben lungi dall'avere autorità su Paolo, ci è detto che per decisione collegiale di "quelli che godono di particolare considerazione" (Ga. 2:6), si venne ad una divisione dei compiti. Pietro dovrà evangelizzare i Giudei, e Paolo i pagani.

(iv) Paolo ignorava a tal punto l'esistenza di un "sommo pontefice" e della sua autorità "piena, suprema e universale, che può sempre esercitare liberamente», che scrive: «Quando Cefa (Pietro) fu venuto ad Antiochia, io gli resistei in faccia, perché era da condannare" (At. 2:11).

(p) Si aggiunga ancora che nel Nuovo Testamento vi sono due lettere attribuite a Pietro, ed egli non vi fa mai il minimo accenno al suo primato sulla Chiesa. Al contrario, ci fa sapere che Gesù Cristo è la pietra fondamentale della Chiesa (At. 4:11,12).

(q) Infine se cristo avesse bisogno di un vicario, significherebbe che Egli è assente o nell'impossibilità di agire direttamente nella sua chiesa, ma Gesù è costantemente presente, come afferma Lui stesso in Giovanni 14:18,19.

Affermazioni in sé stesse totalmente contraddittorie, affermano però ancora nel catechismo: « Cristo, "pietra viva" assicura alla Sua chiesa fondata su Pietro la vittoria sulle potenze della morte. Pietro, a causa della fede da lui confessata, resterà la roccia incrollabile della Chiesa. Avrà la missione di custodire la fede nella sua integrità e di confermare i suoi fratelli» (552). Pietro però è incrollabile.... come la statua dai piedi d'argilla di cui parla il libro di Daniele (Da. 2:33).

(Paolo Castellina. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla Versione Nuova Riveduta, ed. 1991, La Buona Novella, Brindisi)
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