CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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Guardatevi da quelli che predicano il messaggio della prosperità

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2009 17:08
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04/01/2009 16:54
 
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Era il Re dei Giudei, ma dopo che ebbe sfamato migliaia di persone con solo cinque pani e due pesci, quando seppe che stavano per venire a rapirlo per farlo re "si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo" (Giov. 6:15). Lui non cercò la gloria degli uomini, ma quella del Padre che lo aveva mandato. Se avesse cercato la gloria degli uomini, quando seppe che la gente stava per venire a rapirlo per farlo re non si sarebbe ritirato sul monte da solo.

Quando Gesù entrò in Gerusalemme non vi entrò montato sopra un cavallo bianco o portato dai suoi discepoli su una lettiga reale come facevano i re antichi, ma montato sopra un puledro d’asina secondo che è scritto: "E Gesù, trovato un asinello, vi montò su, secondo che è scritto: Non temere, o figliuola di Sion! Ecco, il tuo Re viene, montato sopra un puledro d’asina!" (Giov. 12:14,15; Zac. 9:9). Gesù era umile di cuore, ma questo non si limitò a dirlo con la bocca, ma lo dimostrò pure a fatti; Egli non ebbe mai l’animo alle cose alte, ma si lasciò attirare dalle umili. Lo ripeto: Visse povero; sì fratelli, è così, infatti egli non aveva con sè neppure la didramma con la quale pagare l’imposta annua che ogni israelita, dai vent’anni in su, doveva pagare per il mantenimento del culto, infatti disse a Pietro: "Vattene al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che verrà su; e, apertagli la bocca, troverai uno statere. Prendilo, e dallo loro per me e per te" (Matt. 17:27).

Gesù era povero ma avrebbe potuto diventare un uomo molto ricco materialmente se avesse cominciato a chiedere compensi per i suoi insegnamenti e per le sue guarigioni, ma Lui non stimò la pietà essere fonte di guadagno, come invece fanno oggi molti predicatori corrotti di mente e traviati; Gesù Cristo esercitò "la pietà con animo contento del proprio stato" (1 Tim. 6:6), lasciandoci l’esempio da seguire.

I predicatori della prosperità economica ardiscono persino dire che chi è povero sulla terra non ha una grande fede in Dio, ma ne ha molto poca. Ma che vorrebbero dire con questo? Che Gesù Cristo, essendo povero non aveva una grande fede in Dio? O forse che Gesù era un uomo di poca fede perchè non possedeva nulla sulla terra? Gesù Cristo ebbe una grande fede in Dio e lo dimostrò sia col fare moltissimi segni e prodigi ed opere potenti nel nome del Padre suo, sia col non chiedere offerte per sè, e sia col deporre la sua vita per noi. Il Giusto visse per fede, mentre questi cianciatori e ribelli mostrano la loro incredulità perchè chiedono il denaro come fanno i mendicanti; alcuni di loro piangono pure nel chiederli, altri maledicono quelli che non gli danno nulla o gli danno poco; costoro sono dei mercanti che mettono in vendita le loro predicazioni; ciascuno di loro stabilisce la sua propria tariffa (che sale man mano che diventa più famoso). Ma dov’è tutta questa grande fede che dicono di avere in Dio, questi che vivono nelle delizie, nei piaceri della vita, in mezzo al lusso sfrenato? Dicono di avere fede in Dio, ma in effetti hanno fede, e tanta, nelle loro vie tortuose e nelle loro ricchezze che hanno accumulato opprimendo i fedeli con i passi della Scrittura che concernono il dare. Hanno derubato le pecore del Signore, strappandogli il denaro dalle loro mani con i più svariati pretesti; hanno accumulato beni in gran quantità con la frode e poi ardiscono dire: ‘Lo vedete come Dio mi ha benedetto? Lo vedete? Il Signore onora quelli che lo onorano’, ed altre belle parole, ma false. Ed i semplici gli credono, ma nessuno o quasi nessuno tra i loro uditori sa quanti, questi predicatori hanno derubato e spogliato dei loro beni.

Questi predicatori parlano dei loro beni come se Dio glieli avessi dati per la loro retta e giusta condotta; dicono di essere come Abramo, ma non lo sono, perchè sono come Balaam; Abramo sì fu chiamato amico di Dio, ma questi non sono amici di Dio ma bensì nemici di Dio perchè sono amici del mondo (secondo che è scritto: "Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio" [Giac. 4:4]).

Gli apostoli erano poveri ma arricchivano molti

Anche gli apostoli erano poveri infatti Paolo ai Corinzi scrisse di lui e dei suoi collaboratori: "Poveri eppure arricchenti molti; non avendo nulla, eppure possedenti ogni cosa!" (2 Cor. 6:10). Erano poveri materialmente ma arricchivano molti spiritualmente; per mezzo di loro la chiesa fu edificata e per mezzo degli scritti di Paolo che era povero e non aveva nulla, la chiesa sulla faccia di tutta la terra viene ancora edificata, arricchita e consolata. La stessa cosa non si può dire di costoro che predicano l’Evangelo e guastano la vigna del Signore perchè non se ne curano affatto, essendo volti alla loro propria via; certo sono ricchi materialmente ma poveri spiritualmente, ed i santi, non vengono arricchiti per mezzo di loro, nè a voce e neppure per mezzo dei loro libri aridi e molto costosi che parlano soprattutto di benessere materiale, o meglio di come essere cristiani e fare soldi.

Dunque, gli apostoli del Signore, benchè poveri arricchivano molti; ma in che maniera li arricchivano? Quali beni preziosi comunicavano loro?

Prendiamo per esempio Paolo; egli disse ai Romani: "So che, recandomi da voi, verrò con la pienezza delle benedizioni di Cristo" (Rom. 15:29); quindi lui era convinto che Cristo avrebbe benedetto quella chiesa tramite lui (perchè sarebbe andato da loro con la pienezza delle benedizioni di Cristo); vediamo in che maniera. All’inizio dell’epistola disse ai santi di Roma: "Poichè desidero vivamente di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale affinchè siate fortificati" (Rom. 1:11); da queste parole si deduce che Paolo arricchiva i santi comunicando loro dei doni spirituali (ciò significa che lo Spirito Santo tramite lui comunicava dei doni ai santi secondo la volontà di Dio). Dio, mediante l’imposizione delle mani di Paolo, comunicava il dono del suo Santo Spirito (Paolo a Timoteo disse: "Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per la imposizione delle mie mani" [2 Tim. 1:6]), ed assieme allo Spirito Santo (quando lo voleva Dio) anche dei doni spirituali, come nel caso di quei circa dodici discepoli di Efeso dei quali è scritto che "dopo che Paolo ebbe loro imposto le mani lo Spirito Santo scese su loro e parlavano in altre lingue e profetizzavano" (Atti 19:6). Il Signore guariva pure molti malati tramite Paolo (ad Efeso "Iddio faceva dei miracoli straordinari per le mani di Paolo; al punto che si portavano sui malati degli asciugatoi e dei grembiuli che erano stati sul suo corpo, e le malattie si partivano da loro, e gli spiriti maligni se ne uscivano" [Atti 19:11,12]) perciò molti malati tramite di lui ricevettero la guarigione che è pure essa una benedizione di Cristo che non si può comprare con denaro. Paolo arricchiva i santi in sapienza ed in conoscenza, perchè trasmetteva loro la sapienza e la conoscenza che egli aveva ricevuto dal Signore stesso; noi stessi riconosciamo di essere stati arricchiti in sapienza ed in conoscenza tramite le epistole di Paolo. Isaia disse che "la sapienza e la conoscenza sono una ricchezza di liberazione" (Is. 33:6), ed è perciò che gli apostoli a cui Dio dette sapienza e conoscenza erano in grado di arricchire coloro che li ascoltavano parlare.

Mi preme ricordarvi fratelli che quando si parla di Paolo, si parla di un uomo di Dio che non cercò nè il suo proprio interesse e neppure i doni materiali dei santi infatti disse ai Filippesi: "Non già che io ricerchi i doni; ricerco piuttosto il frutto che abbondi a conto vostro" (Fil. 4:17); quanti oggi possono dire la stessa cosa? Iddio lo sa. Certo pochi. Alcuni che predicano non cercano il frutto che abbonda a conto dei credenti, affatto, sono impegnati a ricercare i beni materiali dei credenti; non sono mai contenti di quello che hanno; più hanno e più vogliono avere. Tra questi vi sono quelli che predicano il messaggio della prosperità che dimostrano di non volere arricchire i credenti come facevano gli apostoli, ma di volere loro stessi arricchire con i beni materiali dei credenti. Questi, invece che bramare i doni dello Spirito Santo bramano l’oro e l’argento dei credenti; questi invece di edificare la casa di Dio vogliono edificarsi le loro ville e costruirsi i loro imperi sulla terra. Fanno il contrario degli apostoli; ma d’altronde non può essere altrimenti, perchè questi, quanto alla fede, hanno naufragato. Andate a vedere e accertatevi del tipo di vita che fanno coloro che predicano questo particolare messaggio e vedrete con i vostri occhi che a questi di beni spirituali e di edificare la chiesa non importa proprio nulla, dico proprio nulla, perchè è gente che ha l’animo alle cose della terra ed è cupida di disonesto guadagno.

Anche l’apostolo Pietro era povero ma arricchiva molti. Prendiamo per esempio quello che Dio operò, alla porta del tempio detta ‘Bella’, mediante questo suo servitore. È scritto: "E si portava un certo uomo, zoppo fin dalla nascita, che ogni giorno deponevano alla porta del tempio detta ‘Bella’, per chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio. Costui, veduto Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, domandò loro l’elemosina. E Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su lui, disse: Guarda noi! Ed egli li guardava intentamente, aspettando di ricevere qualcosa da loro. Ma Pietro disse: Dell’argento e dell’oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, cammina! E presolo per la mano destra, lo sollevò; e in quell’istante le piante e le caviglie dei piedi gli si raffermarono. E d’un salto si rizzò in piè e cominciò a camminare..." (Atti 3:2-8); come potete vedere Pietro non aveva con sè nè argento e nè oro di cui fare parte a quell’uomo che mendicava, ma lui aveva dei doni spirituali che metteva al servizio degli altri affinchè ne ricevessero del bene. In questo caso, il Signore, tramite Pietro, dette una perfetta guarigione a quello zoppo. Questo episodio ci porta a riflettere sull’importanza della fede e dei doni dello Spirito Santo. Certo, è bene fare elemosina, poichè questo rientra nella volontà di Dio, ma è bene pure desiderare ardentemente i doni dello Spirito Santo, al fine di vedere la chiesa edificata e di vedere gli ammalati guariti dalla potenza di Dio. Quando invece si comincia ad avere l’animo alle cose della terra si comincia a non desiderare più ardentemente i doni spirituali e perciò si smette di volere edificare la chiesa. Paolo, parlando dei doni spirituali, disse ai Corinzi: "Poichè siete bramosi dei doni spirituali, cercate di abbondarne per l’edificazione della chiesa" (1 Cor. 14:12); i predicatori di Mammona, invece ti esortano a cercare di abbondare sempre più di beni materiali. Cercano di farti venire la voglia di arricchire materialmente ma non la voglia di arricchire spiritualmente. Spesso dicono che all’inizio erano poveri e poi sono diventati ricchi; ma la tragica realtà è che alcuni di loro erano ricchi spiritualmente all’inizio del loro ministerio e poi sono impoveriti fino a diventare dei miserabili. Fratelli, la sorte che attende tutti coloro che si fanno prendere dalla voglia di arricchire è questa, perciò badiamo a noi stessi per non ritrovarci nella stessa condizione spirituale dell’angelo della chiesa di Laodicea.

In Cristo siamo stati arricchiti

Vediamo ora quali sono i beni che fanno ricco chi li possiede.

Innanzi tutto bisogna dire che "Cristo è ogni cosa e in tutti" (Col. 3:11) e che in Lui quindi noi abbiamo tutto pienamente "poichè la sua potenza divina ci ha donate tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà mediante la conoscenza di Colui che ci ha chiamati" (2 Piet. 1:3). Gesù Cristo è quel tesoro nascosto nel campo che abbiamo trovato; Egli è la perla di gran prezzo che noi abbiamo trovato; Egli è il nostro oro. Gesù Cristo è il dono celeste che Dio ci ha donato; Egli è il vero Dio e la vita eterna. Gesù è anche la nostra pace e la nostra speranza, quindi chi ha ricevuto Cristo Gesù possiede ogni cosa e anche se è povero secondo il mondo è ricco in vista di Dio.

Ÿ I doni spirituali, quelli di ministerio, e la conoscenza delle cose di Dio sono dei beni preziosi.

Paolo scrisse ai Corinzi: "Io rendo del continuo grazie all’Iddio mio per voi della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù; perchè in lui siete stati arricchiti in ogni cosa, in ogni dono di parola e in ogni conoscenza, essendo stata la testimonianza di Cristo confermata fra voi; in guisa che non difettate d’alcun dono..." (1 Cor. 1:4-7). Da queste parole si deduce che i doni dello Spirito Santo, i doni di ministerio ed ogni conoscenza spirituale delle cose di Dio costituiscono dei beni spirituali preziosi, per cui chi li possiede è ricco.

Ÿ La fede è un bene prezioso.

Giacomo, nella sua epistola, dice: "Iddio non ha egli scelto quelli che sono poveri secondo il mondo perchè siano ricchi in fede ed eredi del Regno che ha promesso a coloro che l’amano?" (Giac. 2:5). Dio ha scelto i poveri secondo il mondo per arricchirli in fede, quindi la fede che noi credenti abbiamo ricevuto da Dio (secondo che è scritto: "Ciò non viene da voi; è il dono di Dio" [Ef. 2:8]) è un bene prezioso che fa ricchi coloro che la possiedono.

Anche Pietro confermò che la nostra fede è pregiata quando disse all’inizio della sua seconda epistola: "Simon Pietro, servitore e apostolo di Gesù Cristo, a quelli che hanno ottenuto una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo" (2 Piet. 1:1). Fratelli, vi dovete rendere conto che la fede che avete ricevuto non ce l’hanno tutti (secondo che è scritto: "Non tutti hanno la fede" [2 Tess. 3:2]) ed ha un grande valore nel cospetto di Dio, quindi non gettatela via, perchè in tale caso gettereste via la salvezza dell’anima vostra condannandovi da voi stessi.

Sappiate però che esiste pure una fede finta che non vale nulla, appunto perchè finta.

Dalle parole di Giacomo si comprende pure che coloro che hanno creduto (essendo eredi di Dio e coeredi di Cristo) sono eredi del regno di Cristo e di Dio, perciò anche se poveri materialmente sono ricchi e felici. Gesù attestò la beatitudine dei poveri che avevano creduto in lui quando, "alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: Beati voi che siete poveri, perchè il regno di Dio è vostro" (Luca 6:20). Noi proclamiamo che i poveri fra i santi sono felici e ricchi perchè a Dio è piaciuto di farli eredi del suo regno.


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