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CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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YOUNATHAN DAL GOLFO ARABO

Ultimo Aggiornamento: 10/01/2009 19:30
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10/01/2009 19:30
 
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DA MAOMETTO A CRISTO
  DA MAOMETTO A CRISTO
YOUNATHAN DAL GOLFO ARABO



Vorrei raccontarvi la mia testimonianza e come ho incontrato il mio migliore amico, la persona che (a parte mia moglie) amo di più.

Sono nato sul Golfo Arabo, e sono stato allevato e amato da una famiglia musulmana. Quando ero ancora adolescente incontrai il mio migliore amico tramite alcuni compagni. Lui veniva dall’Asia meridionale, perciò cominciai a prenderlo in giro perché questa era l’abitudine degli arabi locali. Prima mi odiava, ma poi fece amicizia con me per farmi cambiare comportamento. Infatti smisi di mortificarlo e diventammo buoni amici. (Già allora era un ragazzo savio!) In quel periodo lavorava in un piccolo negozio di dischi e ogni volta che volevo marinare la scuola lo trovavo al lavoro nel negozio e disposto ad ascoltare i miei problemi. Mi consigliava quando ne avevo bisogno, ma non era ancora cristiano. Ambedue avevamo i nostri vizi, ma lui non mi introduceva mai nei suoi e io non inducevo lui ad adottare i miei. Ci amavamo davvero come fratelli.

Poi cominciai a cercare Dio, chiedendomi come fosse e desideroso di avere un rapporto con Lui. Crescendo studiavo ogni giorno il Corano a scuola, e avevo tante domande riguardo a Dio. Mi chiesi perché Dio era così duro e lontano nei miei periodi più difficili. Come tutti i musulmani credevo anch’io di avere un angelo dietro ambedue le spalle: uno per annotare i miei atti buoni e un altro i miei atti cattivi. Cominciando a pensare alla mia vita e al Corano arrivai alla conclusione che tutti i musulmani, persino il profeta Muhammad, sarebbero andati all’inferno per certi peccati che avevano commesso durante la loro vita. Caspita! Sapevo che secondo il Corano alcuni peccati grossolani non potevano essere perdonati da Dio, e sfortunatamente io li stavo facendo. Perciò dissi fra me: "Perché Dio è così ingiusto? Mi ha creato fin dal principio per punirmi. Sapeva che sarei stato debole, eppure mi punirà per i miei peccati … Egli sa che abbiamo una natura peccaminosa, e poi ci punisce per quello …" Il muro tra Dio e me divenne sempre più alto. Conclusi che fosse meglio peccare molto e goderne, visto che ad ogni modo sarei finito all’inferno. Cominciai a cercare Dio nei posti sbagliati, ma non abbandonai mai il mio amico.

Un giorno andai a casa sua. Lui non stava ancora seguendo Cristo, ma i suoi genitori erano diventati cristiani e tenevano incontri di preghiera nella loro casa. Quel giorno proiettarono un film su Gesù. Mi ricordo che scherzai sul film con domande beffarde: "Come può un profeta apparire in tivù? Chi ha mai fatto un ritratto di Gesù? Avevano già delle camere polaroid? Ah, ah, ah …" Nessuno dei presenti però si dimostrò offeso.

In seguito tornai al mio paese arabo d’origine per studiare in una università, dove Dio tagliò tutti i miei rapporti con i compagni cattivi. Soltanto, non so perché, lasciò nella mia vita il mio migliore amico. Bene, durante quel periodo quest’amico diventò cristiano e quando lo scoprii diventai geloso … Mi chiesi che cosa i cristiani gli avessero offerto che fosse meglio della nostra amicizia; egli cominciò ad essere molto coinvolto in una chiesa sul Golfo Arabo. "Ma che cos’è il cristianesimo?", pensai. "Una religione con tre dèi? E poi uno di questi dèi muore e ne rimangono due?"

Tornato al Golfo Arabo dopo aver finito il semestre ebbi un sogno su Gesù. In quel sogno Gesù mi disse di venire da Lui e di leggere la Bibbia, e allora Egli mi avrebbe mostrato la via, la verità e la vita. La mattina seguente lo raccontai concitato a mia madre. Lei disse che il mio sogno su Gesù fosse una "vittoria" (cioè un sogno che porta fortuna), e ciò mi sorprese. Pochi giorni dopo vidi il mio amico e mi aspettai da lui che quel giorno avrebbe speso molto tempo con me. Mi disse però che stava andando in chiesa, visto che era domenica, e mi invitò ad accompagnarlo. Avevo un gran desiderio di vedere come i cristiani pregavano e desideravo andare con lui. In chiesa celebrarono la Santa Cena e mi chiesi che cosa fosse. Un altro nostro conoscente disse che non potevo partecipare se non ero un credente in Cristo. Il mio amico ascoltò e rispose alle mie domande. Durante le settimane seguenti riflettei molto sul cristianesimo e cominciai a leggere la Bibbia. Più leggevo e più desideravo di leggere e di sapere. Avevo fame della verità.

Una mattina un cristiano americano, che avevo incontrato, mi invitò a colazione per discutere le domande che avevo. Gli chiesi se volesse diventare musulmano, e mi diede una risposta saggia dicendo: "Sai, se l’islam mi desse ciò che possiedo nel cristianesimo, diventerei musulmano". Mi disse di aver letto il Corano. Sentii che rispettava veramente me e la mia cultura araba. Una settimana dopo andai di nuovo in chiesa con il mio amico, e non dimenticherò mai ciò che successe. Il pastore della chiesa stava distribuendo la Santa Cena davanti all’assemblea. Mi feci avanti e lui disse: "Younathan, questo è il sangue di Gesù che è stato versato per te…" Fui molto toccato dal fatto che conosceva il mio nome, perché la chiesa era ed è numerosa. Diedi la mia vita a Cristo, e da allora il mio amico ed io ci chiamiamo "Davide e Gionathan" per esprimere l’amicizia profonda che ci unisce.

Bene, così siamo diventati buoni amici. Vi ho raccontato qualche dettaglio della mia testimonianza; sarebbe difficile descrivere tutti i dettagli e tutti i miei pensieri. Voglio farvi sapere com’è la mia vita adesso … Sono sposato con una bellissima moglie e ho tre figli giovani. Siamo stati negli Stati Uniti per quasi otto anni, durante i quali ho studiato pedagogia e lavorato come insegnante. Abbiamo aspettato il giusto momento per ritornare nel mondo arabo con l’obiettivo di insegnare e raggiungere lì i musulmani. Ora il momento è arrivato. Abbiamo appena accettato i nostri posti di lavoro.


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