***
(1) D. Santillana, op. cit., libro primo, "Nozioni preliminari", capitolo I, "La Comunità Musulmana", § 4, pp. 4-5; segnalo che, nelle edizioni del Corano citate in bibliografia, quanto l’autore riferisce da Corano II, 45 si trova in Corano II, 48.
(2) Ibid., p. 5.
(3) Joseph de Maistre, Le serate di Pietroburgo o Colloqui sul governo temporale della Provvidenza [del 1821]. In appendice il trattato di Plutarco [45 ca.-125] "Perché la giustizia divina punisce tardi" nella versione e con il commento di Joseph de Maistre [del 1816], ed. it. a cura di Alfredo Cattabiani, Rusconi, Milano 1971, pp. 596-597 (p. 596). In precedenza, si può leggere: "Poiché l’islamismo ammette l’unità di Dio e la missione divina di Gesù Cristo, anche se in lui non vede che un’eccellente creatura, perché non dovrebbe appartenere al cristianesimo allo stesso modo dell’arianesimo, il quale professa la stessa dottrina?" (ibid., p. 597). Dal canto suo, san Giovanni Damasceno parla di "[…] un falso profeta [...] chiamato Mamed, il quale essendosi casualmente incontrato con l’Antica e la Nuova Alleanza, e similmente dopo aver frequentato un monaco ariano, configurò la sua propria eresia" (La centesima eresia, cit., p. 35). Evidentemente il termine "eresia" sta nel testo apologetico del Dottore orientale della Chiesa cattolica, come in de Maistre, per "errore" e non ha senso tecnico-teologico, che prevede il battesimo. L’arianesimo invece — dal prete africano Ario (256-336) — è eresia vero nomine condannata dal Concilio di Nicea, del 325. Sul tema "islam, eresia cristiana", cfr. R. Caspar M.Afr., Traité de Théologie Musulmane, tomo I, Histoire de la pensée religieuse musulmane, cit., pp. 75-91 (pp. 97-98); G. Rizzardi, Islâm, processare o capire? Indicazioni bibliografico-metodologiche, Edizioni Cooperativa Casa del Giovane, Pavia 1988, pp. 9-127 (pp. 11-80); e Idem, La sfida dell’Islâm, cit., pp. 9-92 (pp. 4-39). Cfr. un’eco del legame istituito da de Maistre fra l’iniziatore della Riforma protestante, Martin Lutero (1483-1546), e Ario e Maometto, nell’ottica della stessa scuola di pensiero, in Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995), Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, parte I, capitolo VII, 1, E, 3a ed. italiana accresciuta, con lettere di encomio di mons. Romolo Carboni (1911-1999) e con saggio introduttivo di G. Cantoni su "L’Italia tra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione", Cristianità, Piacenza 1977, p. 95.
(4) M. Borrmans M.Afr., "Il dialogo islamo-cristiano ieri, oggi e domani", cit., p. 192; cfr. pure Les organisations islamiques internationales, "Études Arabes Dossiers", n. 66, Pontificio Istituto di Studi Arabi e Islamici, Roma 1984-1; e La Ligue des États Arabes, "Études Arabes Dossiers", n. 77, Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica, Roma 1989-2.
(5) M. Borrmans M.Afr., "Il dialogo islamo-cristiano ieri, oggi e domani" cit., p. 192; cfr. pure Le dialogue vu par les musulmans, "Études Arabes Dossiers", n. 88-89, Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica (P.I.S.A.I.), Roma 1995/1-2.
(6) Cfr. M. S. al-Ashmâwi, intervista a cura di A. Morigi, in La libertà religiosa nei Paesi a maggioranza islamica. Rapporto 1998, cit., pp. 142-144; cfr. dello stesso [trascritto come Muhammad Saïd Al-Ashmawy], L’islamisme contre l’islam, trad. francese ridotta, con prefazione di Richard Jacquemond, Éditions La Découverte, Parigi-Éditions Al-Fikr Il Cairo 1999, che si apre con un’espressione divenuta classica per caratterizzare l’anti-islamismo islamico: "Dio voleva che l’islam fosse una religione, ma gli uomini ne hanno voluto fare una politica" (ibid., p. 11).
(7) Cfr. Courants actuels du monde arabe: le Ba‘t (première partie), "Études Arabes Dossiers", Pontificio Istituto di Studi Arabi e Islamici, n. 63, Roma 1982-2, che propone testi sui grandi temi dei fondatori del Partito Socialista della Rinascita Araba, Michel ‘Aflaq (1910-1989) — del quale, sia detto di passaggio, viene metodicamente segnalato l’esser nato da famiglia greco-ortodossa, ma mai l’esser morto musulmano (cfr. M.-Th. Urvoy, art. cit., p. 26) — e Sahlâh al-Din al-Bîtâr (1912-1980); e Courants actuels du monde arabe: le Ba‘t (deuxième partie), "Études Arabes Dossiers", Pontificio Istituto di Studi Arabi e Islamici, n. 64, Roma 1983-1, che intende farsi eco dei problemi concreti affrontati dal Ba‘t sia nella Repubblica Araba Siriana che nella Repubblica Iraqena, durante le presidenze, rispettivamente, di Hafîz al-Asad (1928-2000) e di Saddâm Husayn; relativamente al primo caso basti notare come la Costituzione preveda la confessionalità islamica del presidente della Repubblica (cfr. Islâm dîn al-dawla. L’Islam religion de l’État, cit., tavola a p. 129) e tener presente la lotta del partito al potere, il partito del presidente, contro il "nemico interno", cioè contro l’opposizione musulmana (cfr. Patrick Seale, Il leone di Damasco. Viaggio nel pianeta Siria attraverso la biografia del presidente Hafez Assad, trad. it., con prefazione di Antonio Ferrari, Gamberetti, Roma 1995, soprattutto pp. 363-386).
(8) B. Lewis, "Il risveglio dell’Islam", cit., p. 325.
(9) Cfr. ibid., pp. 320-321; citazione a p. 320.
(10) Cfr. ibidem.
(11) Cfr. O. Roy, L’échec de l’Islam politique, cit., p. 25.
(12) B. Lewis, "Il risveglio dell’Islam", cit., p. 325.