CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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Il potere del perdono

Ultimo Aggiornamento: 15/01/2009 21:10
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15/01/2009 21:07
 
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2. Abbiamo l’obbligo di perdonare i nostri nemici.


Secondo Gesù, un nemico è qualcuno che ti ha maledetto, ti odia, ti usa o ti perseguita (vedi Matteo 5:44). Secondo questa definizione, abbiamo nemici non solo nel mondo, ma a volte anche in chiesa, e forse anche nella tomba.

Ho parlato con una donna cristiana che per anni non aveva perdonato il padre. Lui era morto già da tanto tempo, ma non riusciva ancora a perdonarlo perché per tanti anni lui aveva abusato di lei. Questo aveva provocato in lei una radice di amarezza, che aveva influenzato tutta la sua vita. La sua gioia in Cristo era diminuita, aveva tanti problemi, e sentiva tanta agitazione.

Allora cominciò a leggere diligentemente la Parola di Dio, e le parole di Gesù in questi versi la convinsero. Pian piano, cominciò a deporre ogni sua amarezza. Oggi, questa donna cammina nel regno della benedizione, perché ha trovato in Cristo la forza di perdonare suo padre. Mi ha detto: “Ho affidato al Signore la mia mancanza di perdono, e non riesco neanche ad esprimere la gioia che sento dentro. Grazie a Dio, ho visto il potere del perdono”.

Penso alle terribili ferite provocate dal divorzio e a tutta l’amarezza che ne segue. Molti di quelli che hanno vissuto quest’esperienza, dicono che è peggio della morte, perché spesso trasforma ex amanti e amici in nemici di prim’ordine. Il nostro ministero riceve lettere tragiche da donne e uomini cristiani lasciati dai loro compagni, che sono diventati odiosi e hanno cercato di distruggere ciò che era rimasto della famiglia.

Queste sono tragedie tremende e dolorose. Ma Dio non ci permette di covare una mancanza di perdono. Quanto spesso hai sentito queste parole agghiaccianti da qualcuno che ha passato la tragedia del divorzio? “Non posso perdonarlo”. “Non sai cosa mi ha fatto”. “Ho le mie ragioni”. Ma nessuna di queste cose saranno accettate nel Giorno del Giudizio. E questa mancanza di perdono chiude le cateratte del cielo nella vita di quella persona.

Secondo la Parola di Dio, ci sono quattro requisiti per un perdono completo:


1. Paolo sottolinea prima di tutto due requisiti del perdono.


“Sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi, se uno ha qualche lamentela contro un altro, e come Cristo vi ha perdonato, così fate pure voi” (Colossesi 3:13). Sopportare e perdonare sono due cose diverse. Sopportare significa mettere da parte ogni atto e pensiero di vendetta. Dice in altre parole: “Non cercare di risolvere i problemi da soli. Al contrario, sopporta la ferita. Deponi la faccenda e lasciala da parte”.

La sopportazione non è solo un concetto del Nuovo Testamento. Proverbi ci dicono: “Non dire: «Come ha fatto a me, così farò a lui; gli renderò secondo l'opera sua»” (Proverbi 24:29). Ci viene dato un esempio potente di quest’esortazione nella vita di Davide.

In 1 Samuele 25, troviamo Davide arrabbiato e pronto alla vendetta contro un uomo malvagio di nome Nabal. Davide e i suoi uomini avevano custodito le enormi greggi di Nabal per diversi mesi, e in tutto quel periodo non avevano toccato neanche una pecora. Ora Davide stava fuggendo da Saul, con i suoi uomini e le loro famiglie si era rifugiato in una caverna, ed era affamato. Così aveva mandato alcuni dei suoi uomini a chiedere a Nabal se poteva dargli qualche pecora.

Ma Nabal aveva risposto sarcastico: “Chi è Davide, se non un servo fuggiasco?”. Al sentire queste parole, Davide si era arrabbiato ed aveva giurato: “Mi sbarazzerò di lui”. Poi aveva riunito 200 uomini ed aveva marciato contro il campo di Nabal per ucciderlo.

Ma la moglie di Nabal, Abigail, di nascosto al marito, intervenne. Si caricò l’asino di cibo e corse ad intercettare Davide, fermando i guerrieri con queste parole: “Non vendicarti da solo, Davide. Che sia il Signore a combattere la tua battaglia. Sarà lui a vendicarti dei tuoi nemici. Sopporta adesso, e continuerai ad essere nel favore del Signore. Tu sarai re di Israele. Ma se cerchi di risolvere da solo questa faccenda, ti porterai per sempre dietro questo rimorso”.

Davide riconobbe che questo consiglio era da parte del Signore. Perciò ringraziò Abigail e tornò indietro, dicendole: “Mi hai impedito di vendicarmi con le mie mani”. Quando Nabal morì poco tempo dopo, Davide lodò Dio per il suo intervento: “Signore, hai accolto la causa del mio rimprovero. Hai impedito di vendicarmi da solo”.

Davide ebbe un’altra opportunità di vendicarsi facilmente, quando trovò il suo persecutore Saul addormentato nella caverna in cui lui stesso si nascondeva. Gli uomini di Davide insistettero: “Questa è opera di Dio. È lui che ti ha dato Saul nelle mani. Uccidilo adesso, e ti vendicherai”. Ma Davide non lo fece; al contrario staccò un pezzo del vestito di Saul, per potergli dimostrare in seguito che avrebbe potuto ucciderlo ma non aveva voluto.

Queste azioni sagge sono il metodo che Dio usa per svergognare i nostri nemici, e così avvenne quando Davide mostrò a Saul il lembo del vestito. Saul rispose: “Tu sei più giusto di me, perché tu mi hai reso del bene, mentre io ti ho reso del male” (1 Samuele 24:17). Il cuore malvagio di Saul verso Davide si era sciolto.

Questo è il potere del perdono: svergogna i nemici più odiosi, perché il cuore umano non può capire una reazione del genere, che nasce da un cuore puro.


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