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IL SENSO DELLA CROCIATA

Ultimo Aggiornamento: 24/01/2009 16:17
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24/01/2009 16:14
 
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metamorfosi postmedioevali dell'idea di crociata


Gli eventi impedirono ad ogni modo che l’idea di crociata venisse del tutto posta da parte: semmai, nuovi mutamenti l’attendevano. Non a caso i secoli XIII e XIV, se videro la sua pratica liquidazione, assisterono però anche a una serie quasi spasmodica di tentativi di teorizzazione. Fra i due successivi concili, quello di Lione del 1274 e quello di Vienna del 1311-12 si sviluppò una vasta trattatistica tattico-strategica relativa ai progetti di riconquista della Terrasanta: sono scritti noiosi, ma anche preziosi per la qualità d’informazioni storiche, geografiche, militari, tecnologiche ed economiche offerte. Questa letteratura non fece comunque che confermare che la discordia politica esistente nell’Europa del tempo e gli alti costi che sarebbero stati necessari a finanziare una nuova spedizione che avesse qualche probabilità di successo la rendevano, di fatto, inattuabile.

Il profilarsi d’una nuova minaccia orientale, quella dei Turchi Ottomani, causò verso la fine del Trecento un revival crociato destinato a durare almeno due secoli e a trascinarsi anzi fino al Settecento. Era però una "crociata" difensiva: non era più questione di riconquistare il Santo Sepolcro, bensì di impedire ai Turchi di dilagare per l’Europa e d’impadronirsi dell’intero bacino orientale del Mediterraneo. Inoltre, la Santa Sede non poteva ormai più gestire da sola la lotta contro gli infedeli: col Quattrocento e col Cinquecento, furono le "sante leghe" ad affermarsi, leghe di stati e quindi di sovrani delle quali i papi ottenevano al massimo la presidenza. Comunque, i secoli fra medioevo ed età moderna risuonano tutti della tradizione crociata sia pur trasformata in problema turco: dalla battaglia di Belgrado del 1456 che vide fra i suoi protagonisti Giovanni da Capestrano agli sforzi crociati di Pio II fra 1458 e 1464, dalla battaglia di Lepanto del 1571 fino all’estrema stagione crociata, quella dell’assedio turco di Vienna del 1683 e dell’epopea di Jan Sobiezki. Ma la presenza degli infedeli non fu il solo elemento causante la permanenza comunque modificata degli ideali crociati. V’era un’altra tradizione crociata, in Occidente, una tradizione non allineata, "popolare", messianica: quella che traeva alimento dall’attesa del Millennio e dalla speranza di rigenerazione collettiva. Le profezie relative all’avvento dell’Anticristo e alla Seconda Venuta del Cristo l’alimentarono in una tensione forse continua, che tuttavia si espresse in sussulti successivi: i "fanciulli" del 1212, i "pastorelli" del 1251 e poi ancora dei primi del Trecento, i movimenti dei flagellanti che non si possono definire crociate popolari, ma che con essi hanno molti punti di contatto.

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