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CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

💝

 

 
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Usurpare nome e titoli

Ultimo Aggiornamento: 26/01/2009 17:54
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E' questo un cristianesimo accettabile?
"Usurpare significa: appropriarsi con l’inganno, la violenza di un bene, di un diritto,
ricoprire indegnamente una carica, fregiarsi senza merito di un titolo”. Le dottrine del
Cattolicesimo romano contraddicono quanto afferma la Parola di Dio ed il papismo usurpa
ciò che di diritto spetta solo a Dio.
Chiediamoci se sia questo un cristianesimo “accettabile” con il quale si possa avere
amabili, fraterni e paritetici rapporti ecumenici!
A. LA TRINITÀ DI DIO USURPATA!
Il Papa pretende per sé stesso funzioni, nomi e titoli che appartengono solo a Dio1.
1. Dio, il Padre: Il Papa pretende di essere “Il santo padre”. Questo titolo, però, può
essere attribuito solo a Dio Padre.
Giovanni 17:11 "Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo
a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano
uno, come noi." — ‘Il Tuo nome proprio!’ Questo è il nome di Dio soltanto, non
può essere attribuito a nessun altro.
Matteo 23:9 "Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il
Padre vostro, quello che è nei cieli",
2. Dio il Figlio. Il Papa pretende di essere “Capo della Chiesa”. Questo titolo
appartiene solo a Cristo.
Colossesi 1:18 "Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; è lui il principio, il
primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato".
Efesini 5:23 "Il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo
della chiesa, lui, che è il Salvatore del corpo"
3. Dio, lo Spirito Santo. Il Papa pretende d'essere “il Vicario di Cristo”. Questa
funzione appartiene solo allo Spirito Santo.
Giovanni 14:26 "il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio
nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto"
Ecco, così, come il Papa di Roma si attribuisca i titoli stessi che appartengono solo a
Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo. Pretendendo di fare le veci di Cristo, il Papa può dire:
“Il romano Pontefice, quale successore di Pietro, è il perpetuo e visibile principio e
1 “Cristo Signore, per pascere e sempre più accrescere il popolo di Dio, ha stabilito nella sua Chiesa vari
ministeri, che tendono al bene di tutto il corpo. I ministri infatti che sono rivestiti di sacra potestà, servono i
loro fratelli, perché tutti coloro che appartengono al popolo di Dio, e perciò hanno una vera dignità cristiana,
tendano liberamente e ordinatamente allo stesso fine e arrivino alla salvezza. Questo santo Sinodo,
sull'esempio del Concilio Vaticano primo, insegna e dichiara che Gesù Cristo, pastore eterno, ha edificato la
santa Chiesa e ha mandato gli apostoli, come egli stesso era stato mandato dal Padre (cfr. Gv 20,21), e ha
voluto che i loro successori, cioè i vescovi, fossero nella sua Chiesa pastori fino alla fine dei
secoli. Affinché poi lo stesso episcopato fosse uno e indiviso, prepose agli altri apostoli il beato Pietro e
in lui stabilì il principio e il fondamento perpetuo e visibile dell'unità di fede e di comunione.
Questa dottrina della istituzione, della perpetuità, del valore e della natura del sacro primato del romano
Pontefice e del suo infallibile magistero, il santo Concilio la propone di nuovo a tutti i fedeli come
oggetto certo di fede. Di più proseguendo nel disegno incominciato, ha stabilito di enunciare ed esplicitare
la dottrina sui vescovi, successori degli apostoli, i quali col successore di Pietro, vicario di Cristo e capo
visibile di tutta la Chiesa, reggono la casa del Dio vivente” (Lumen Gentium, par. 18).
E' questo un cristianesimo accettabile?
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fondamento dell'unità sia dei vescovi sia della massa dei fedeli” (Lumen Gentium, 23). Il
Cattolicesimo romano usurpa la Trinità. E' questo un cristianesimo “accettabile” con il
quale si possa avere amabili, fraterni e paritetici rapporti?
B. LA MEDIAZIONE UNICA DI CRISTO USURPATA!
La Bibbia afferma: "Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli
uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato sé stesso come prezzo di riscatto per tutti; questa
è la testimonianza resa a suo tempo" (1 Timoteo 2:5,6).
1. Il Cattolicesimo romano afferma che le sue “messe” possano ripetere il sacrificio di
Cristo sulla croce e trasformare l'ostia ed il vino nello stesso corpo e sangue di
Cristo. Afferma di perpetuare così il sacrificio della croce2. Ancora [notate il
sofismo e la contraddizione]: “...in questo divino sacrificio, che si compie nella
Messa, è contenuto e immolato in modo incruento lo stesso Cristo”3. Immolato
vuol dire “ucciso come vittima”.
Cristo sulla croce gridò: "È compiuto!" Giovanni 19:30.
Ebrei 9:25,26 "...non per offrire sé stesso più volte, come il sommo sacerdote,
che entra ogni anno nel luogo santissimo con sangue non suo. In questo caso, egli
avrebbe dovuto soffrire più volte dalla creazione del mondo; ma ora, una volta
sola, alla fine dei secoli, è stato manifestato per annullare il peccato con il suo
sacrificio"
Ebrei 10:12 "Gesù, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per
sempre, si è seduto alla destra di Dio".
2. I l Cattolicesimo romano ha elevato Maria al ruolo di mediatrice. Un sito cattolico
romano afferma: “...la Medaglia miracolosa, che affrettò la solenne proclamazione
di fede dell'Immacolata Concezione, possa far affrettare i tempi anche per la
definizione dei dogmi mariani di Maria Mediatrice, Corredentrice e Regina. Non a
caso la Medaglia fa brillare queste verità. Tocca a noi non trascurare la lezione e il
richiamo così dolce e consolante che essa ci dona: la mia Celeste Mamma
Immacolata è anche la mia Celeste Mediatrice, Corredentrice e Regina!”4.
Superstizione popolare? No. I documenti ufficiali vaticani ne parlano
profusamente, e non c'è che l'imbarazzo della scelta. Persino le sofferenze di
Maria sono considerate altrettanto “redentrici” di quelle di Cristo!5.
2 “La Messa è ad un tempo e inseparabilmente il memoriale del sacrificio nel quale si perpetua il sacrificio
della croce, e il sacro banchetto della Comunione al Corpo e al Sangue del Signore. Ma la celebrazione del
sacrificio eucaristico è totalmente orientata all'unione intima dei fedeli con Cristo attraverso la Comunione.
Comunicarsi è ricevere Cristo stesso che si è offerto per noi” (Catechismo Chiesa Cattolica, 1382).
3 “Il sacrificio di Cristo e il sacrificio dell'Eucaristia sono un unico sacrificio: « Si tratta infatti di una sola e
identica vittima e lo stesso Gesù la offre ora per il ministero dei sacerdoti, egli che un giorno offrì se stesso
sulla croce: diverso è solo il modo di offrirsi ». « E poiché in questo divino sacrificio, che si compie nella
Messa, è contenuto e immolato in modo incruento lo stesso Cristo, che "si offrì una sola volta in modo
cruento" sull'altare della croce, [...] questo sacrificio [è] veramente propiziatorio» (Catechismo della Chiesa
Cattolica, 1367).
4 h ttp://sanlorenzo.dataport.it/S.Caterina/Medagliamiracolosa6.htm
5 “Così anche la beata Vergine avanzò nella peregrinazione della fede e serbò fedelmente la sua unione col
Figlio sino alla croce, dove, non senza un disegno divino, se ne stette (cfr. Gv 19,25), soffrendo
profondamente col suo Unigenito e associandosi con animo materno al suo sacrifico, amorosamente
consenziente all'immolazione della vittima da lei generata; e finalmente dallo stesso Gesù morente in croce
fu data quale madre al discepolo con queste parole: Donna, ecco tuo figlio (cfr. Gv 19,26-27)” (Lumen
Gentium 58). “Luminosi” esempi di queste aberrazioni possono essere trovati in: www.devrouwe.
net/italiano/index.html?il_dogma.htm
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I l Cat t olicesimo romano afferma che Maria sia mediatrice della riconciliazione
dell'umanità con Dio. Ecco alcune “perle”6 di aberrazione teologica priva di
vergogna [dal sito “cultura mariana”: “...Maria in Cristo ci riconcilia con Dio, con
noi, con gli altri... Maria nel piano di salvezza di Dio.... Maria è presente tra di noi,
oggi, con presenza reale... Maria in Cristo ci riconcilia con Dio...Come Maria in
Cristo ci riconcilia con Dio. Maria in Cristo riconcilia noi con noi stessi...Maria in
Cristo riconcilia noi tra di noi, per fare dell'umanità famiglia di fratelli”.
Nessun cristiano potrebbe accettare “Il culto della beata Vergine” (Lumen
Gentium, 8:66). E' idolatria ed un insulto al nostro Signore Gesù Cristo.
E' questo un cristianesimo “accettabile” con il quale si possa avere amabili, fraterni e
paritetici rapporti?
C. L'AUTORITA' DELLA BIBBIA USURPATA!
Il Cattolicesimo romano non può sostenere che esso solo è chi preserva la Parola di Dio
e mantiene le verità della stessa. Esso è ben lungi dall'avere la Bibbia come unica regola
di fede e di pratica.
In realtà respinge la Bibbia come sola regola di fede e di pratica, a causa delle
innumerevoli aggiunte che ha fatto alle Sacre Scritture.
Il comando e l'ammonizione di Dio è di chiarezza cristallina: non si può aggiungere
/supplementare nulla alle Sacre Scritture.
Deuteronomio 4:2: “Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne
toglierete nulla, ma osserverete i comandamenti del SIGNORE vostro Dio, che io vi
prescrivo”.
Deuteronomio 12:32 “Avrete cura di mettere in pratica tutte le cose che vi comando;
non vi aggiungerai nulla e nulla ne toglierai”
Proverbi 30:6 “Non aggiungere nulla alle sue parole, perché egli non ti rimproveri e
tu sia trovato bugiardo”.
Geremia 23:28: “Il profeta che ha avuto un sogno, racconti il sogno; colui che ha
udito la mia parola, riferisca la mia parola fedelmente. Che ha da fare la paglia con
il frumento?» dice il SIGNORE”.
Apocalisse 22:18: “Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro:
se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in
questo libro”.
Il Cattolicesimo romano è stato trovato bugiardo e si è reso passibile dei flagelli
annunziati dall'Apocalisse, come afferma Iddio in Proverbi 30:6 e Apocalisse 22:18.
Come? Aggiungendo alla Parola di Dio.
1. Esso aggiunge alle Scritture canoniche altri libri conosciuti come Libri apocrifi.
Questi libri non sono mai stati ricevuti dalla chiesa israelita (Romani 3:2); non
sono mai stati citati da Cristo; sono stati respinti dai Padri della chiesa; portano in
sé stessi evidenze che non sono stati ispirati. I loro stessi scrittori si scusano per i
difetti della loro opa (2 Maccabei 15:39) ed uno persino comanda il suicidio. Non
fanno parte delle Sacre Scritture, eppure sono stati aggiunti al canone del
Cattolicesimo romano per essere parte integrante della sua Bibbia.
2. Il Cattolicesimo romano aggiunge alla Bibbia le tradizioni cosiddette apostoliche ed
6 h ttp://www.culturamariana.com/pubblicazioni/Quaderni/Quaderno3.html
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ecclesiastiche7, e l'inaffidabilità della tradizione orale viene denunciata in Giovanni
21:22,23.
3. Il Cattolicesimo romano vi aggiunge l'interpretazione delle Scritture che deve
avere “il consenso unanime dei padri”. Purtroppo i cosiddetti Padri della Chiesa
erano ben lungi dall'essere unanimi. Di fatto si contraddicevano e raramente
concordavano. Lo stesso Gregorio il Grande, vescovo di Roma, asseriva che
chiunque pretendesse essere pastore universale doveva essere il precursore
dell'Anticristo (Gregory Reqisto. Epist. 1.b. v11. Ind. Is epis 33 ed Benet
Domisitos).
Cristo stesso, ammonendo contro la tradizione, diceva: “Ma egli rispose loro: «E voi,
perché trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione? ... Così
avete annullato la parola di Dio a motivo della vostra tradizione. Invano mi rendono il
loro culto, insegnando dottrine che sono precetti d'uomini"»” (Matteo 15:3,6,9).
Il Cattolicesimo romano si espone molto facilmente all'accusa di essere mendace,
quando sarà giudicato dall'onnipotente Iddio, perché di fatto ed esplicitamente dice che le
Scritture di per sé stesse non sono sufficienti e che debbano essere supplementate,
contraddicendo così ciò che Dio stesso afferma nella Parola di Verità.
Alla fine del 19mo secolo, il Cattolicesimo, per esempio, ha aggiunto alle Scritture la
dottrina dell'infallibilità del Papa dopo avere per anni affermato che questa dottrina fosse
“una falsa accusa dei Protestanti”.
L'autorità della Bibbia è usurpata dal Cattolicesimo romano. E' questo un cristianesimo
“accettabile” con il quale si possa avere amabili, fraterni e paritetici rapporti?
D. LA REMISSIONE DEI PECCATI USURPATA
Il Cattolicesimo romano afferma che, sebbene sia lo Spirito Santo a portare una
persona al ravvedimento ed alla conversione, sarebbe: “La Chiesa che, mediante il
Vescovo e i suoi presbiteri, concede nel nome di Gesù Cristo il perdono dei peccati e
stabilisce la modalità della soddisfazione, prega anche per il peccatore e fa penitenza con
lui” 8. Il papa Giovanni Paolo II ha affermato: “Sarebbe dunque insensato, oltreché
presuntuoso, voler prescindere arbitrariamente dagli strumenti di grazia e di salvezza che
il Signore ha disposto e, nel caso specifico, pretendere di ricevere il perdono facendo a
meno del sacramento, istituito da Cristo proprio per il perdono”9. Insiste poi ancora che la
confessione davanti ad un prete: “costituisce l'unico modo normale e ordinario della
celebrazione sacramentale, e non può né deve essere lasciata cadere in disuso o essere
7 Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: “«La Sacra Scrittura è la parola di Dio in quanto è messa per
iscritto sotto l'ispirazione dello Spirito divino ». « La sacra Tradizione poi trasmette integralmente la parola
di Dio, affidata da Cristo Signore e dallo Spirito Santo agli Apostoli, ai loro successori, affinché questi,
illuminati dallo Spirito di verità, con la loro predicazione fedelmente la conservino, la espongano e la
diffondano ». Accade così che la Chiesa, alla quale è affidata la trasmissione e l'interpretazione della
Rivelazione, « attinga la sua certezza su tutte le cose rivelate non dalla sola Sacra Scrittura. Perciò l'una e
l'altra devono essere accettate e venerate con pari sentimento di pietà e di rispetto»” (81, 82, si veda per
intero da 80 a 87).
8 “Attraverso i cambiamenti che la disciplina e la celebrazione di questo sacramento hanno conosciuto nel
corso dei secoli, si discerne la medesima struttura fondamentale. Essa comporta due elementi ugualmente
essenziali: da una parte, gli atti dell'uomo che si converte sotto l'azione dello Spirito Santo: cioè la
contrizione, la confessione e la soddisfazione; dall'altra parte, l'azione di Dio attraverso l'intervento della
Chiesa. La Chiesa che, mediante il Vescovo e i suoi presbiteri, concede nel nome di Gesù Cristo il perdono
dei peccati e stabilisce la modalità della soddisfazione, prega anche per il peccatore e fa penitenza con lui.
Così il peccatore viene guarito e ristabilito nella comunione ecclesiale” (Catechismo della Chiesa Cattolica,
1448).
9 “Esortazione apostolica post-sinodale reconciliatio et paenitentia di Giovanni Paolo II all'episcopato al clero
e ai fedeli circa la riconciliazione e la penitenza nella missione della chiesa oggi” par. 31. Vedi:
http://www.maranatha.it/Testi/GiovPaoloII/Testi22Page.htm
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26/01/2009 17:53
 
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trascurata” (Ibid. 32).
La Bibbia ci mostra, invece, che la via verso la vera remissione dei peccati è
chiaramente diversa da quella suggeritaci dal Cattolicesimo con i suoi “sacramenti”, quelli
dei quali solo il clero sarebbe gestore:
“Ma ora confessate la vostra colpa al SIGNORE, Dio dei vostri padri, e fate la sua
volontà!” (Esdra 10:11).
“Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità. Ho detto:
«Confesserò le mie trasgressioni al SIGNORE», e tu hai perdonato l'iniquità del mio
peccato” (Salmo 32:5).
“Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” (Matteo
11:28).
Il Signore Gesù non ha mai posto un sacerdote terreno o Papa fra Lui ed il peccatore.
La remissione dei peccati è stata usurpata dal Cattolicesimo romano. E' questo un
cristianesimo “accettabile” con il quale si possa avere amabili, fraterni e paritetici
rapporti?
E. LA CERTEZZA DELLA SALVEZZA USURPATA
Roma ha apposto il suo anatema (maledizione) alla via della salvezza indicata dalla
Bibbia: “Se qualcuno dice che gli uomini sono giustificati senza la giustizia del Cristo
mediante la quale egli ha meritato per noi, o che essi sono formalmente giusti proprio
per essa: sia anatema”10. Nella INDULGENTIARUM DOCTRINA, Costituzione Apostolica di
Paolo VI del 1 gennaio 1967, è scritto: “...i peccati comportino pene infinite dalla santità
e giustizia di Dio, da scontarsi sia in questa terra, con i dolori, le miserie e le calamità di
questa vita e soprattutto con la morte, sia nell’aldilà anche con il fuoco e i tormenti o con
le pene purificatrici. Perciò i fedeli furono sempre persuasi che la via del male offre a chi
la intraprende molti ostacoli, amarezze e danni. Le quali pene sono imposte secondo
giustizia e misericordia da Dio per la purificazione delle anime, per la difesa della santità
dell’ordine morale e per ristabilire la gloria di Dio nella sua piena maestà”11.
Ecco, così, che il Cattolicesimo toglie al peccatore ogni certezza di ricevere eterna
salvezza. La Bibbia, però, ci presenta un immagine molto diversa, nella quale anche il
peggiore fra i peccatori, se di tutto cuore ripone in Cristo la sua fiducia, può ricevere il
completo perdono dei suoi peccati, perché Cristo stesso li ha espiati per lui.
10http://www.monasterovirtuale.it/Concili/trentos16.html Il Concilio di Trento [mai fin ora revocato] al
capitolo IX della sessione VI dice pure: “Quantunque sia necessario credere che i peccati non vengano
rimessi, né siano stati mai rimessi, se non gratuitamente dalla divina misericordia a cagione del Cristo: deve
dirsi, tuttavia, che a nessuno che ostenti fiducia e certezza della remissione dei propri peccati e che si
abbandoni in essa soltanto, vengono rimessi o sono stati rimessi i peccati, mentre fra gli eretici e gli
scismatici potrebbe esservi, anzi vi è, in questo nostro tempo, e viene predicata con grande accanimento
contro la chiesa cattolica questa fiducia vana e lontana da ogni vera pietà. Ma neppure si può affermare che
sia necessario che coloro che sono stati realmente giustificati, debbano credere assolutamente e senza
alcuna esitazione, dentro di sé, di essere giustificati; e che nessuno venga assolto dai peccati e giustificato,
se non chi crede fermamente di essere assolto e giustificato e che l’assoluzione e la giustificazione sia
operata per questa sola fede, quasi che chi non credesse ciò, dubiti delle promesse di Dio e dell’efficacia
della morte e della resurrezione del Cristo. Infatti come nessun uomo pio deve dubitare della misericordia di
Dio, del merito del Cristo, del valore e dell’efficacia dei sacramenti, così ciascuno nel considerare se stesso,
la propria debolezza e le sue cattive disposizioni, ha motivo di temere ed aver paura della sua grazia, non
potendo alcuno sapere con certezza di fede, scevra di falso, se ha conseguito la grazia di Dio.
11 h ttp://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/apost_constitutions/documents/hf_pvi_
apc_01011967_indulgentiarum-doctrina_it.html
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26/01/2009 17:54
 
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Ed è grazie a lui che voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi sapienza,
giustizia, santificazione e redenzione” (1 Co. 1:30).
“Dunque, come con una sola trasgressione la condanna si è estesa a tutti gli uomini,
così pure, con un solo atto di giustizia, la giustificazione che dà la vita si è estesa a tutti
gli uomini” (Romani 5:18).
“Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con
l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato” (1 Giovanni 1:7).
La dottrina del purgatorio è completamente sconosciuta alla Bibbia. Non c'è alcuna ira
futura per i peccatori giustificato.
“Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, saremo per mezzo di lui
salvati dall'ira” (Romani 5:9).
Si può essere salvati ora ed avere la certezza di fede di possedere, grazie a Cristo, vita
eterna. Non abbiamo bisogno di altri sacerdoti, oltre a Cristo (Ebrei 4:15). Non abbiamo
bisogno di alcun altro sacrificio se non quello fatto da Cristo 2000 anni fa (1 Giovanni
1:7). Non abbiamo bisogno di altri mediatori se non Cristo solo (1 Timoteo 2:5).
Le “cattive notizie” del Papa ci indirizzano al Purgatorio – un luogo non esistente! Le
buone notizie (o Evangelo) del Signore Gesù Cristo ci indirizzano al Paradiso attraverso
un atto di fede in Lui. Sono senza dubbio delle buone notizie!
Rammentiamoci di ciò che disse Pietro in Atti 4:12: “In nessun altro è la salvezza;
perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo
del quale noi dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12).
La certezza della salvezza è stata usurpata dal Cattolicesimo Romano. E' questo un
cristianesimo “accettabile” con il quale si possa avere amabili, fraterni e paritetici
rapporti? E' questo “cristiano”?

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