LA MEDITAZIONE TRASCENDENTALE E L’OCCULTISMO
La Meditazione Trascendentale è nata da una tradizione di occultismo: l’induismo, l’astrologia, lo spiritismo e diverse pratiche occulte sono diffuse in India anche oggi. Anche se non tutti praticano realmente la magia, la stragrande maggioranza della popolazione indiana crede in essa. Si afferma che una parte importante degli scritti indù sia stata rivelata in modo sovrannaturale, in un modo simile a quello con cui un medium riceve dei messaggi in modo chiaroveggente da parte degli spiriti, cioè i demoni. Le tecniche dello yoga sono riconosciute e applicate da molte scuole di occultismo. Maharishi dice che la Meditazione Trascendentale…” è la tecnica con cui si diventa yogi.” La base di qualsiasi pratica occulta - un desiderio di acquistare una forza ed una conoscenza sovrannaturali opposte alla volontà di Dio - è chiaramente presente nell’occultismo indù, nello yoga e nella Meditazione Trascendentale.
Maharishi afferma che la Meditazione Trascendentale dà la potenza assoluta e la conoscenza occulta - la base dei sogni degli occultisti. Poche persone si rendono conto che la cerimonia d’iniziazione alla Meditazione Trascendentale presenta molte analogie con il tipico rituale magico occulto. Gli scopi ed i metodi stessi sono simili: entrare in contatto con degli “esseri superiori” o delle potenze per soddisfare il desiderio dell’occultista tramite la ricezione di potenza da parte del demone o del “dio”. Una lettura attenta delle venti pagine che formano il manuale segreto degli istruttori di Meditazione Trascendentale (The Holy Tradition), ed anche delle pagine 38-39 di Meditations of Maharishi e il suo commentario Bhagavad Gita (3:9-13 e 4:24 a 5) mostra le somiglianze.
In entrambi i casi, esiste la purificazione cerimoniale dell’atmosfera. Durante un rituale magico, essa serve ad allontanare le influenze indesiderate, cioè i cattivi spiriti. C’è la purificazione dello spirito e del corpo del partecipante. Quando le atmosfere esterne ed interne sono state purificate, l’invocazione ha inizio. Gli dei ed i maestri sono invocati, siano essi indù o egiziani e si stabilisce un legame metafisico tra loro e colui che li invoca.
Lo spirito individuale è legato al campo dello spirito cosmico o l’Assoluto. Secondo The Holy Tradition della Meditazione Trascendentale: “Lo scopo di questa invocazione è di accordare lo spirito attivo, dirigendolo verso i grandi Maestri (divinità), verso la natura essenziale della loro conoscenza dell’Essere Assoluto. A questo livello, è percepito e trasmesso al nuovo iniziato il mantra, conducendo così la sua coscienza verso lo stesso campo dell’Essere trascendentale...questo avviene molte volte affinché sempre di più la sua abbondanza (potenza) sia incorporata nella vita dell’iniziato.”
I legami metapsichici: veicolo della potenza occulta
I legami metapsichici vengono stabiliti come veicoli del transfert di potenza occulta (Shaktipat), per mezzo del rito d’iniziazione alla Meditazione Trascendentale, all’istruttore o all’iniziato. Le cerimonie comportano l’abbandono completo del partecipante- sia alla divinità che lo possederà durante il rituale magico sia al Guru Dev “morto”, per la Meditazione Trascendentale. In entrambi i casi, ci si serve dell’incenso. Non siamo certi dell’utilità voluta dell’incenso nella Meditazione Trascendentale (sebbene talvolta la presenza dei demoni sia accompagnata da un odore particolarmente sgradevole), ma nel rituale magico ha un effetto psicologico e pare sia in grado di permettere ai demoni di prendere una forma tangibile, come i riti di sangue che sono utilizzati allo stesso scopo. In entrambe le cerimonie si ripete continuamente un mantra (il puja è un solo mantra lungo). Nel caso dei maghi, lo scopo è di provocare una follia passeggera, “la follia dolce”, che culmina con la perdita della ragione e la possessione da parte del “dio”. Apparentemente la possessione non avviene durante l’iniziazione alla Meditazione Trascendentale.
In entrambi i casi, vi sono dei movimenti fisici rituali, memorizzati, che accompagnano la cerimonia; nella Meditazione Trascendentale sono eseguiti sono dall’istruttore. In entrambi i casi, il partecipante prova un’onda di forza metapsichica; in generale, questo accade solo per l’istruttore di Meditazione Trascendentale. In entrambe le cerimonie c’è un altare dell’adorazione, vi si appoggiano delle offerte e ci si inginocchia davanti. Sovente durante il rituale magico, c’è qualcosa sull’altare, per legare metapsichicamente lo spirito della persona all’antica tradizione - una reliquia antica, la foto di un tempio, ecc. Lo scopo è quello di legare lo spirito alla conoscenza occulta della tradizione che s’invoca, conducendo alla potenza occulta e alla conoscenza.
Nella Meditazione Trascendentale, la foto sull’altare che rappresenta il Guru Dev, “lo yantra”, è associata al mantra per “completare con successo la desensibilizzazione dello spirito da ogni sistema di pensiero estraneo e la collocazione dello spirito da un sistema culturale ad un altro...“. Si utilizza lo yantra ed il mantra affin di produrre degli stati mentali passivi e ... psichicamente recettivi, come si fa nella maggior parte delle sette. Il termine stesso “Brahma” significa: “La potenza attiva contenuta in un sortilegio magico”.
Durante i rituali magici, è necessario rilassare lo spirito ed il corpo respirando con una sola narice (tecnica avanzata dalla Meditazione Trascendentale), o con l’uso di alcuni tipi di ritmi propri a certi suoni (ad esempio, i mantra) per influenzare il mondo astrale.
Nella Meditazione Trascendentale: “Noi seguiamo alcuni riti vedici, delle litanie particolari e specifiche per produrre un effetto su un altro mondo, attirare l’attenzione di questi esseri superiori o dei che vivono là. Tutta la conoscenza dei mantra o inni dei Veda è consacrata al legame dell’uomo, alla comunicazione dell’uomo con gli esseri superiori in diversi strati della creazione.”
Maharishi dice che fa molto bene contattare questi dèi, anzi che è un vero peccato non farlo. Essi sono più che delle potenze impersonali della natura, come si pensa. Maharishi li chiama “degli esseri più evoluti”.
La passività mentale e la medianità
La Meditazione Trascendentale pone anche l’individuo in uno stato d’immobilità fisica e (mentalmente) in uno stato di passività profonda; in un’atmosfera occulta, queste sono due condizioni fondamentali per la medianità. L’immobilizzazione psicologica può, in un certo modo, essere più profonda del sonno. Yogananda nota che la coscienza cosmica non può essere mantenuta inizialmente, “salvo che in stato immobile di trance”. Sebbene Maharishi, d’accordo con la maggior parte dei guru, metta in guardia contro la medianità in quanto via spirituale “inferiore”, la sostituisce sovente con delle altre forme di spiritismo e, di fatto, non si può evitare un potenziale spiritico per una certa percentuale di coloro che praticano la Meditazione Trascendentale.
L’ex-medium Raphael Gasson descrive come si diventa medium: “In ogni caso, si impara a rilassare il proprio corpo e a mantenere lo spirito fisso su una cosa, finché non si raggiunge uno stato che si potrebbe considerare come l’auto-ipnosi e la passività, tale da condurre l’individuo a non pensare più da solo (questo è essenzialmente la Meditazione Trascendentale). Si diventa un automa attraverso il quale i cattivi spiriti agiscono, approfittando della passività.”
Allora, è vero che lo stato mentale descritto dai medium durante i loro stati di trance è simile ai gradi elevati della Meditazione Trascendentale: l’unità di tutto, la non-esistenza dei concetti di tempo, ecc... Infatti, gli stati descritti da Maharishi sono vicini a quelli descritti dai medium Willett e Eileen Garrett.
Bisogna notare anche che è assolutamente necessario tornare ad uno stato di coscienza normale molto progressivamente, sia per la medianità che per la Meditazione Trascendentale, perché si potrebbe subire uno choc al punto da arrivare alla violenza, se il transfert dalle profondità dello spirito allo stato normale è troppo repentino. Sri Krishna Prem avverte dei “pericolosi stati psichici medianici o delle dissociazioni neurotiche della personalità”, ossia la follia, che possono risultare dalla meditazione, a meno che non vengano osservate alcune regole; nessuna di queste regole viene osservata dalla Meditazione Trascendentale.
L’esistenza dei demoni è provata in modo evidente dalla Bibbia e dai documenti occulti. Rifiutare di credere alla loro esistenza condiziona l’individuo ad essere manipolato da parte loro. Anche i ricercatori di metapsicologìa come Elmer Green della Menninger Foundation, fisico ed uno dei maggiori neuropsichiatri statunitensi, dice che la testimonianza di migliaia di anni di esperienza non deve essere presa alla leggera; notando gli effetti molto reali, egli avverte che l’esplorazione metapsichica può condurre l’individuo “all’attenzione di esseri indigeni” alcuni dei quali sono “malevoli, crudeli e astuti”. Possono ossessionare ed anche possedere le persone creando scompiglio nel sistema nervoso e controllando il cervello. Il fatto che anche il Dr. Green inviti ad interessarsi al campo metapsichico dovrebbe costituire un avvertimento per ognuno, mostrando quanto le porte occulte si possano aprire facilmente, per non essere più richiuse.
La Meditazione Trascendentale presenta dei casi di contatto con gli spiriti. Nell’induismo, il Maestro morto riappare sovente al suo discepolo per aiutarlo psichicamente. Questo è accaduto a Yogananda, il fondatore della Self Realization Fellowship, a Shankara e pensiamo sia anche il caso di Maharishi. Si dice che i due libri di Maharishì siano delle “benedizioni da parte” del Guru Dev. Nel commentario alla Bhagavad Gita, la saggezza contenuta era “un dono” del Guru Dev, e ne era “l’ispirazione e la luce direttrice”. È importante notare che Maharishi afferma che il contatto con i morti è benefico, perché si riceve la loro benedizione ed il loro aiuto.
Le dichiarazioni di Lutes riguardo alle apparizioni del Guru Dev e di Maharishi riguardo alcune vittime di suicidio, in un’esistenza successiva, mostrano che il contatto con gli spiriti è accettabile per la Meditazione Trascendentale. Maharishi incoraggia anche i bambini piccoli ad entrare in contatto con i morti; è un incoraggiamento estremamente irresponsabile. Si tratta di spiritismo, e incoraggiare chiunque a questa pratica, a maggior ragione dei bambini, è cosa vergognosa. La Bibbia (Deuteronomio 18:9-14) ed anche molti teologi e psicoterapeuti hanno messo in guardia contro questo pericolo. Il Dr Koch afferma: “La storia delle famiglie e la fine di coloro che praticano l’occultismo sono, in molteplici casi che sono giunti alla mia conoscenza, così tragici che non si può parlare di coincidenza”.
La potenza corrompe
Le facoltà metapsichiche sono delle trappole atroci che straziano e fanno a pezzi Io spirito di coloro che decidono di dedicarsi ad esse. I racconti di persone che hanno glorificato se stesse, al punto da arrivare a stati mentali regressivi, alla possessione, a stati morbosi, ad una vita distrutta, alla follia, al suicidio, costellano tutta la storia dell’occultismo. Se la potenza corrompe, la potenza sovrannaturale corrompe al superlativo, e solo gli sprovveduti non fanno caso a simili avvertimenti.
Per finire, Maharishi incoraggia anche un movimento mondiale di parapsicologia e di occultismo - e questo non deve stupire visto che i loro scopi e quelli della Meditazione Trascendentale sono gli stessi - la potenza e la conoscenza sovrannaturali in opposizione alla volontà di Dio. Fare cose opposte alla volontà di Dio ha sempre comportato dei grandi rischi e sarà sempre un grande pericolo (Apocalisse 21:8). La testimonianza in favore della verità del Cristianesimo è evidente e dovrebbe essere attentamente esaminata.
La ricerca spirituale in modo cieco ed irragionevole è estremamente pericolosa. Eric Etne, editore e redattore capo di The New Age Journal afferma: “È chiaro che la ricerca spirituale ha raggiunto le proporzioni di una tendenza nazionale. Tutto il mondo sembra cercare la risposta. Fu il caso della popolazione tedesca durante gli anni venti, in cui il fascino per le cose occulte era generale e il numero dei guru indù per abitante era più alto che negli Stati Uniti in questo momento”.
Opere come The Occult and the Third Reich di Angebert, The Spear of Destiny di Ravenscroft, The Occult Reich de Brennan ed altri ancora mostrano chiaramente che il nazismo era in parte fondato e sostenuto dall’occultismo ed il misticismo orientale simile alla Meditazione Trascendentale. Hitler era, infatti, affascinato dal misticismo orientale. Era un medium posseduto le cui idee di una razza superiore erano basate più su esperienze personali di “coscienza superiore” che sulla filosofia di Nietzsche.
La lezione è evidente. La Meditazione Trascendentale e le religioni orientali aprono virtualmente la porta all’occultismo e ad una realtà metafisica nella nostra società. Lasciamo la porta chiusa.
Tratto da: Wilson e Weldon « Jésus-Crist ou les gourous’ »
Ed. Centre Biblique Européen
Lausanne 1985, pp. 11-23
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Ed. Centre Biblique Européen, Lausanne 1985, pp. 11-23.
*La Meditazione Trascendentale
di Wilson e Weldon
*Per gentile concessione di Giancarlo Farina
Articolo apparso su “Ricerche” anno X n. 3 pag. 4
http://www.cristianievangelici.com/
[Modificato da Spess. 30/01/2009 20:58]