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CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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LA MEDITAZIONE TRASCENDENTALE*

Ultimo Aggiornamento: 30/01/2009 20:58
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30/01/2009 20:54
 
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LA MEDITAZIONE TRASCENDENTALE*
di Wilson e Weldon*

LA MEDITAZIONE TRASCENDENTALE È UNA RELIGIONE

La Meditazione Trascendentale è una delle religioni più in voga...sì, è veramente una religione. Maha­rishi Mahesh Yogi fu l’iniziatore del movimento nel 1957, dopo che il suo maestro spirituale (Guru Dev) gli ordinò di mettere a punto una tecnica semplice per per­mettere alla gente del popolo di raggiungere l’unione con Dio secondo la dottrina induista.

 

Il movimento crebbe fi­no a raggiungere il suo culmine nel 1975, quando trenta o cinquantamila persone erano iniziate ogni mese negli Stati Uniti. John Weldon rende testimonianza di questo fatto: “Sono stato iniziato nel 1970 ed ho ricevuto il man­tra “ieng”, parola sulla quale dovevo meditare. Mi sono reso conto rapidamente fino a che punto il sistema fosse ingannevole ma, poco tempo dopo, sono diventato cri­stiano: da quel momento non ho più provato il bisogno di praticare la Meditazione Trascendentale. Come cristiano impegnato, ora com­prendo meglio perché le persone si avvicinano alla Meditazione Trascendentale e perché cristianesimo e Meditazione Trascendentale non sono compatibili e para­gonabili. Cristo mi ha donato ogni cosa nella sostanza. La Meditazione Trascendentale non mi aveva offerto che l’apparenza; infatti, og­gi, sono convinto che essa rappresenti un male sociale e spirituale”.

Oggi più di un milione di persone praticano la Meditazione Trascendentale e molte migliaia di nuovi adepti si aggiungono a loro o­gni mese. Malgrado la natura indù della Meditazione Trascendentale, molti eccle­siastici gli fanno una pubblicità spietata, assicurando che non si tratta di una religione, ma di una forma accettabile di meditazione cristiana. Invece è diametralmente oppo­sta alla meditazione biblica ed isola coloro che la pratica­no dal modo di vedere il mondo che la Bibbia insegna.

La Meditazione Trascendentale, chiamata “scienza dell’intelligenza creati­va” nelle scuole in cui è insegnata, si presenta come un metodo molto naturale che conduce l’individuo ad “una felicità maggiore”. Secondo le dichiarazioni pubbli­che dei suoi dirigenti, il metodo è assolutamente non-religioso, può essere ampiamente verificato scientifica­mente, ed è anche in grado di guarire qualsiasi malattia. Si afferma che si tratta di una tecnica semplice e progres­siva che non ha assolutamente alcun effetto secondario nocivo. Dicono che la Meditazione Trascendentale può unire le famiglie disunite, condurre all’invincibilità militare una nazione, essere un rimedio efficace in caso di malattia mentale, mettere in contatto con diverse potenze occulte e rendere infallibili.

Si diventa adepti seguendo tre conferenze pubbli­che e passando attraverso il rito di iniziazione, o puja (parola indù che significa “adorazione”). In quel momen­to il nuovo adepto riceve il suo mantra “unico” (in realtà anche se dicono che il mantra è unico, non ve ne sono che 16 principali che sono distribuiti per categoria d’età: eng, em, enga, ema, ieng, iem, ienga, iema, shirim, sni­ring, kirim, kiring, hirim, hiring, sham, slzama). Dicono sempre all’iniziato di non rivelare il suo mantra a nessu­no e di meditarlo due volte al giorno per quindici o venti minuti. Secondo la pubblicità spietata che è fatta, la Meditazione Trascendentale è un metodo “di miglioramento di se stessi” in tutti i campi, metodo scientifico molto valido. Ma non è vero. Come per molti altri gruppi, per arrivare fino alla vere dottrine e alle credenze del movimento, non bisogna as­solutamente tenere conto delle loro dichiarazioni pubbli­che, ma piuttosto studiare il loro insegnamento privato.

LA NATURA RELIGIOSA DELLA

MEDITAZIONE TRASCENDENTALE

Innanzitutto, la “validità” scientifica della Meditazione Trascendentale è appena convincente, malgrado l’immensa propa­ganda organizzata dal World Plan Executive Council (WPEC). Infatti, le ragioni sono molto superficiali. Ciò che manca alla Meditazione Trascendentale in materia di validità scientifica è col­mato dalla parte religiosa. Malgrado le centinaia di prete­se del contrario, la vera natura della Meditazione Trascendentale è l’induismo vedico secondo la tradizione non dualista (advaita) di Shan­kara. I quattro testi principali di Maharishi sono pieni di Induismo appena velato. Il puja o rito di iniziazione è si­curamente una cerimonia religiosa ed i mantra sono in rapporto con delle divinità indù.

L’ex-professore di Meditazione Trascendentale, Richard D.Scott rivela, ad esempio, che il suo mantra su­periore “Shree aaing namah” significa: “Oh aaing molto bello io m’inchino dinanzi a te”. Bisogna anche notare che la Meditazione Trascendentale può condurre alla malattia mentale, al suicidio e all’omicidio. [...]

LA VISIONE DEL MONDO INDU’ NELLA

MEDITAZIONE TRASCENDENTALE

Fondamentalmente, la visione del mondo della Meditazione Trascendentale include l’Induismo vedico puro. Questo si può af­fermare per molti altri movimenti di guru, come Sai Baba, Ram Dass, Muktananda, Sri Chinmoy, Budda Free John, Meher Baba, Paramahansa Yogananda. Ciò che af­fermiamo per la Meditazione Trascendentale è valido anche per loro. La maggior parte dei guru orientali provengono dalla tradizione vedica. La fede principale è il monismo - c’è una Realtà e questa Realtà è un’unità. Questa Realtà è definita dall’ineffabile e impersonale Brahma. Il suo corollario, il maya, è la dottrina dell’illusione del mondo e dell’universo. Se la Realtà è Una, il dualismo non è reale. Lila, cioè il “gioco” o il “divertimento” di Brahma è la ragione della nostra “esistenza”. Benché noi ed il mondo che ci circonda siamo irreali, l’essenza che sta dietro di noi fa parte della natura divina, satchitananda (essere, coscienza e beatitudine assolute). Il termine coscienza as­soluta o pura significa, di fatto, coscienza inattiva, che non pensa, che cioè non è legata al dualismo. Per mezzo della meditazione, noi “progrediamo” fino a riconoscere l’Assoluto. Percepiamo noi stessi (corpo e personalità, ecc.) come irreali e riconosciamo il nostro vero Io come Divino. La Realtà si trova aldilà di ogni dualismo - il be­ne e il male, l’uomo e Dio, ecc... Tutto è Uno, e se noi otteniamo questa conoscenza (che ci è provata dalla no­stra esperienza nella meditazione) allora, e solo allora, potremo progredire spiritualmente e non avremo bisogno della reincarnazione. Restare nel mondo del dualismo, particolarmente quello del dualismo cristiano significa rimanere schiavi del maya e della decadenza spirituale.


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Anche se molti la pensano diversamente, il vero scopo della Meditazione Trascendentale è di cambiare la nostra visione di noi stessi e del mondo per renderlo conforme a quella della filosofia non dualista di Shankara. Questo processo av­viene meditando il mantra e raggiungendo, diverse volte ogni sessione, uno stato di “Essere”, o la “coscienza crea­tiva pura”. Teoricamente, infondendo sempre di più l’Essere nello spirito, il sistema nervoso viene lentamente modificato fino al punto in cui, in modo sconosciuto, l’epistemologia dell’individuo viene, di fatto, trasformata. Nella Meditazione Trascendentale vi sono quattro stati avanzati di coscienza:

1. COSCIENZA TRASCENDENTALE

2. COSCIENZA COSMICA

3. COSCIENZA DI DIO

4. COSCIENZA DELL’UNITÀ.

All’inizio della fase 2 o coscienza cosmica, la per­sona che medita è trasformata al punto da riconoscere che l’atman (il vero IO) è Brahma. In altre parole, essa percepisce il maya (illusione) della Creazione e riconosce che la vera essenza di tutto, lei inclusa (aldilà dell’aspetto illusorio dei fenomeni) è satchitananda: essere, coscien­za e beatitudine o Brahma, il dio ultimo ed impersonale dell’induismo. A questo punto, secondo Maharishi, la persona che medita segue la via di Karma Yoga. Si stacca dalle proprie azioni e dalle loro conseguenze, ed agi­sce impersonalmente, senza desideri ed in questo modo espia il proprio karma. La Meditazione Trascendentale, e la sua vera na­tura, è dunque la fu­sione con Dio (Brahma) secondo l’induismo. Questo è il piano di Maharishi per il mondo.

I RISCHI DELLA MEDITAZIONE TRASCENDENTALE

Bisogna anche notare che la Meditazione Trascendentale non è inoffensiva. Dalle testimonianze di ex-istruttori e praticanti, vi è un tasso di suicidi elevato tra gli istruttori di Meditazione Trascendentale, e molti casi di possessione demoniaca. Molti problemi fi­siologici possono risultare dalla sua pratica assidua e si notano anche casi di psicopatia grave, tra cui la psicosi.

Molti ricercatori ed ex-adepti della Meditazione Trascendentale sono con­vinti che la Meditazione Trascendentale può condurre direttamente ad una disfun­zione mentale e può essere la definizione stessa di “cattivo viaggio”. L’ex-professore di Meditazione Trascendentale Gregg Ran­dolph fece l’esperienza angosciante di aiutare un ex­adepto, quasi invalido e sconvolto per aver vissuto la transizione della coscienza cosmica: “Ad un certo momento ha voluto assolutamente ac­certarsi se si trattasse o no di uno stato di schizofrenia. Questo lo preoccupava molto. Un giorno, abbiamo passa­to tre ore a cercare di sondare nei pensieri che Maharashi aveva inculcato nei nostri spiriti, durante i corsi di forma­zione dei professori...Il mio ruolo nell’aiutarlo era quel­lo di condurlo a credere che non si trattasse di schizofre­nia. Era lo stato supremo della conoscenza...Doveva as­solutamente credere che l’avrebbe raggiunto poco a po­co...e che sarebbe stato capace di utilizzarlo. La fede diventa una cosa importante”.

Maharishi fa questa raccomandazione: “In assenza di un’interpretazione esatta di questa espressione di non-attaccamento, si può essere disorientati e questa grande benedizione della vita può diventare uno svantaggio.”

Il centro del problema sta nell’integrare l’esperienza della coscienza cosmica ad uno stile di vita già esistente. Lo psichiatra Arthur Janov, autore di The Primal Scream, parla di un monaco indù superiore che aveva praticato la Meditazione Trascendentale per quasi 12 anni. Il risultato fi­nale di tutta questa beatitudine fu una depressione totale ed il bisogno di cure.

Il Dr Janov pensa che la Meditazione Trascendentale conduca “ad uno stato l’irrealtà totale, ad una psicosi in un certo senso istituzionalizzata socialmente”.

Come gli psicotici, la Meditazione Trascendentale “può causare una psicosi caratterizzata” dice il cercatore John White e si ammette generalmente che bisogna essere “in forma” per fare que­sti difficili esercizi mentali, altrimenti si avranno noie se­rie. La Meditazione Trascendentale esige un adattamento mentale e sembra troppo dura per delle persone non preparate a simili cambia­menti. Disgraziatamente, sono spesso delle persone stan­che, frustrate ed al limite delle forze che cercano delle panacee come la Meditazione Trascendentale.

John Parks, ex-manager dei “Beach Boys” fu perso­nalmente iniziato alla Meditazione Trascendentale da Maharishi. Gli fu dunque possibile conoscere le cose dal loro interno. Ebbe l’occasione di vedere che la Meditazione Trascendentale può essere spossante e pericolosa. All’inizio, nel 1969, sembra che Mahanishi abbia sottovalutato il fatto che alcuni americani non era­no pronti per il suo sistema. Parks riporta i fatti seguenti, riguardo ad un corso di formazione per istruttori nel 1969: “Mahanishi non aveva posto un limite per quanto riguarda la durata della meditazione ed un certo numero di persone si sono ritrovate all’ospedale psichiatrico. Al­cuni vi si trovano ancora. Vi sono dei casi di suicidio do­vuti alla Meditazione Trascendentale”.

Chuck Ashman ne scoprì alcuni durante la sua ri­cerca sulla Meditazione Trascendentale, anche se non era particolarmente interes­sato ad essi. Stava piuttosto studiando il lato finanziario della Meditazione Trascendentale, per una sua trasmissione televisiva.

Una delle dichiarazioni più pregiudizievoli riguar­do al programma della Meditazione Trascendentale è quella dell’ex-professoressa di Meditazione Trascendentale Kathy Filler. È facile comprendere la sua disillu­sione totale riguardo al programma del guru.

“Ma, dopo essere diventata istruttore e iniziato ad insegnare alle persone, ho compreso perché il tasso di suicidi tra i professori della Meditazione Trascendentale fosse al di sopra del tasso nazionale. Quelli che non si uc­cidono diventano veramente strani o finiscono per ricade­re nella droga, diventano squilibrati - diventano o matti o anacoreti - al punto che non riescono più a vivere una vi­ta normale. È veramente triste. Quello che sto dicendo non è inventato. Charlie Lutes l’ha citato durante i corsi di meditazione per istruttori. L’ultimo corso al quale ho partecipato ebbe luogo nel novembre 1972 a Asbuny Park, nel New Jersey e Charlie Lutes era presente. La gente faceva delle domande riguardo al tasso di suicidi - i professori chiedevano perché tante persone cercassero la morte. Rispose: “Ebbene, durante le incarnazioni future, Mahanishi apparirà loro e il Guru Dev darà loro il mantra...”


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30/01/2009 20:55
 
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La cosa sconvolgente, è il modo disinvolto con cui Lutes parla di una soluzione inverosimile. Quelle persone cercavano la morte per disperazione - e si trattava di istruttori di Meditazione Trascendentale con grande esperienza - non cercavano né scuse, né ragioni, e non si stavano certo augurando delle reincarnazioni future!

L’atteggiamento di Lutes serve forse a mostrare l’asservimento assoluto e dogmatico nei confronti del programma inculcato da Mahanishi ai suoi discepoli. An­che la morte imposta a sé stessi non fa sorgere dei sospet­ti, ma è il pegno di un “futuro” beato.

Una Kroll, dottoressa in medicina, nel suo articolo del Times di Londra del mese di giugno 1972, cita tra i pericoli possibili del programma di Meditazione Trascendentale, il suicidio ed an­che l’omicidio.

La Meditazione Trascendentale è praticata allo scopo di aiutare la persona che medita ad operare un capovolgimento di 180° verso il proprio interno. Deve entrare dentro di sé fino a rag­giungere “la coscienza pura”, “il divino”, “brahma”. Pare che dentro l’essere umano siano nascoste delle ottime co­se, ed il loro contatto dovrebbe avere un effetto benefico sulla vita che il soggetto conduce.

Dal punto di vista biblico, non si può trovare Dio esplorando il nostro essere intimo. Troviamo al contrario la nostra vera natura, ma la natura dell’uomo e quella di Dio sono molto diverse. Gesù ha detto chiaramente: “Perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, o­micidi, adultèri, cupidigie, malvagità, frode, la­scivia, sguardo invidioso, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive escono dal di dentro e contaminano l’uomo” (Marco 7:21-23)

Ecco un’ottima rappresentazione dell’uomo non ri­generato che si trova all’interno di un individuo, almeno dal punto di vista di Dio. Sarebbe difficile confondere questo carattere con Dio stesso.

Potremmo ancora citare altre malattie causate dalla Meditazione Trascendentale e potremmo illustrarle, come abbiamo fatto con cura fino ad ora. Ma ci pare sufficiente tracciare un piccolo quadro riassuntivo. Considerate attentamente questi risul­tati autentici della pratica della Meditazione Trascendentale: possessione demo­niaca, crisi di epilessia, allucinazioni, sincopi fino a 20 ore consecutive, problemi di vista, forti crampi allo sto­maco, confusione mentale, sregolatezze sessuali, terribili incubi, comportamento antisociale, riapparire di sintomi psicosomatici seri che prima potevano essere controllati, cioè ulcere emorragiche e depressioni che necessitano cure psichiatriche e psicofarmaci.

Il rapporto definitivo dell’Istituto di Ricerca di Stanford sulla Meditazione Trascendentale arriva ad una conclusione che dovrebbe essere largamente diffusa - al­meno quanto la pubblicità del guru: “Concludendo, la possibilità di effetti noci­vi a lungo termine che derivano dalla pratica del­la Meditazione Trascendentale, soprattutto in soggetti instabili, dovrebbe essere presa in considerazione.

Pare che alcuni disturbi causati dalla Meditazione Trascendentale siano dovuti alle sue pratiche occulte. Molti gravi problemi seguono coloro che sono implicati nell’occultismo, proprio come i piccoli di puzzola seguono la loro madre. Perciò il sostegno recente e crescente che la Meditazione Trascendentale dà all’occultismo dovrebbe costituire un avvertimento per gli uomini intelli­genti.”


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30/01/2009 20:56
 
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LA       MEDITAZIONE TRASCENDENTALE È OCCULTA E NON CRISTIANA

La Meditazione Trascendentale e gli altri movimenti orientali non sono semplicemente neutri nei confronti della rivelazio­ne biblica: le sono ostili. La loro premessa di base è che tutti gli uomini devono rendersi conto che non sono sepa­rati da Dio, ma che sono Dio.

Perciò questi movimenti rappresentano il cul­mine dell’idolatria, dell’adorazione di sé. Per aiutare il let­tore, abbiamo fatto un paragone tra le affermazioni fatte dalla Bibbia e quelle fatte da Mahanishi, la cui fede vedica è parallela a quelle degli altri guru.

GESÙ CRISTO

Meditazione Trascendentale

La Bibbia

“Non credo che Gesù abbia mai sofferto o che abbia potuto soffrire. L’uomo che soffre dalla piattaforma della sofferenza (cioè l’uomo ignorante legato all’illusione che la sofferenza esista) vede la Beatitudine di Cristo come una sofferenza”

“Allora Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?» (Luca 24:25,26)

LA SOFFERENZA

Meditazione Trascendentale

La Bibbia

“Nessun uomo, nessun cristiano dovrebbe mai soffrire…La Bibbia insegna questo”.“Anzi, rallegratevi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Se siete insultati per il nome di Cristo, beati voi! Perché lo Spirito di gloria, lo Spirito di Dio, riposa su di voi. Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida, o ladro, o malfattore, o perché si immischia nei fatti altrui; ma se uno soffre come cristiano, non se ne vergogni, anzi glorifichi Dio, portando questo nome. Infatti è giunto il tempo in cui il giudizio deve cominciare dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, quale sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al vangelo di Dio? E se il giusto è salvato a stento, dove finiranno l'empio e il peccatore?  Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di Dio, affidino le anime loro al fedele Creatore, facendo il bene “(1pietro 4:13-19).

L’OCCULTISMO

Meditazione Trascendentale

La Bibbia

“Noi facciamo qualcosa qui…delle litanie specifiche per…attirare l’attenzione di questi essere superiori o dei, che vivono là nel mondo degli spiriti”.“Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché il Signore detesta chiunque fa queste cose; a motivo di queste pratiche abominevoli, il Signore, il tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni dinanzi a te” (Deuteronomio 18:10-12).

LA NATURA INTERIORE DELL’UOMO

“L’uomo interiore è Divino, pienamente Divino, pieno di beatitudine…”.«Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?" Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!"

Potremo continuare ad aggiungere contrasto su contrasto, ma l’obiettivo è già stato raggiunto: la Meditazione Trascendentale è anticristiana e chi, come cristiano, pratica la Meditazione Trascendentale è insicuro e ipocrita.

 


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30/01/2009 20:57
 
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LA MEDITAZIONE TRASCENDENTALE E L’OCCULTISMO

La Meditazione Trascendentale è nata da una tradizione di occultismo: l’induismo, l’astrologia, lo spiritismo e diverse pratiche occulte sono diffuse in India anche oggi. Anche se non tutti praticano realmente la magia, la stragrande maggioranza della popolazione indiana crede in essa. Si afferma che una parte importante degli scritti indù sia stata rivelata in modo sovrannaturale, in un modo simile a quello con cui un medium riceve dei messaggi in modo chiaroveggente da parte degli spiriti, cioè i demoni. Le tecniche dello yoga sono riconosciute e applicate da mol­te scuole di occultismo. Maharishi dice che la Meditazione Trascendentale…” è la tecnica con cui si diventa yogi.” La base di qualsiasi pratica occulta - un desiderio di acquistare una forza ed una conoscenza sovrannaturali opposte alla volontà di Dio - è chiaramente presente nell’occultismo indù, nello yoga e nella Meditazione Trascendentale.

Maharishi afferma che la Meditazione Trascendentale dà la potenza assoluta e la conoscenza occulta - la base dei sogni degli occultisti. Poche persone si rendono conto che la cerimonia d’iniziazione alla Meditazione Trascendentale presenta molte analogie con il tipi­co rituale magico occulto. Gli scopi ed i metodi stessi so­no simili: entrare in contatto con degli “esseri superiori” o delle potenze per soddisfare il desiderio dell’occultista tramite la ricezione di potenza da parte del demone o del “dio”. Una lettura attenta delle venti pagine che formano il manuale segreto degli istruttori di Meditazione Trascendentale (The Holy Tra­dition), ed anche delle pagine 38-39 di Meditations of Maharishi e il suo commentario Bhagavad Gita (3:9-13 e 4:24 a 5) mostra le somiglianze.

In entrambi i casi, esiste la purificazione cerimoniale dell’atmosfera. Durante un rituale magico, essa serve ad allontanare le influenze indesiderate, cioè i cattivi spiriti. C’è la purificazione dello spirito e del corpo del partecipante. Quando le atmosfere esterne ed interne sono state purificate, l’invocazione ha inizio. Gli dei ed i maestri sono invocati, siano essi indù o egiziani e si stabilisce un legame metafisico tra lo­ro e colui che li invoca.

Lo spirito individuale è legato al campo dello spirito cosmico o l’Assoluto. Secondo The Holy Tradition della Meditazione Trascendentale: “Lo scopo di questa invocazione è di accordare lo spirito attivo, dirigendolo verso i grandi Maestri (divinità), verso la natura essenziale della loro co­noscenza dell’Essere Assoluto. A questo livello, è percepito e trasmesso al nuovo iniziato il mantra, conducendo così la sua coscienza verso lo stesso campo dell’Essere trascendentale...questo avviene molte volte affinché sempre di più la sua abbondanza (potenza) sia incorporata nella vita dell’iniziato.”

I legami metapsichici: veicolo della potenza occulta

I legami metapsichici vengono stabiliti come vei­coli del transfert di potenza occulta (Shaktipat), per mezzo del rito d’iniziazione alla Meditazione Trascendentale, all’istruttore o all’iniziato. Le cerimonie comportano l’abbandono completo del partecipante- sia alla divinità che lo possederà durante il rituale magico sia al Guru Dev “morto”, per la Meditazione Trascendentale. In entrambi i casi, ci si serve dell’incenso. Non siamo certi dell’utilità voluta dell’incenso nella Meditazione Trascendentale (sebbene talvolta la presenza dei demoni sia accompagnata da un odore particolarmente sgradevole), ma nel rituale magico ha un effetto psicolo­gico e pare sia in grado di permettere ai demoni di pren­dere una forma tangibile, come i riti di sangue che sono utilizzati allo stesso scopo. In entrambe le cerimonie si ripete continuamente un mantra (il puja è un solo mantra lungo). Nel caso dei maghi, lo scopo è di provocare una follia passeggera, “la follia dolce”, che culmina con la perdita della ragione e la possessione da parte del “dio”. Apparentemente la possessione non avviene durante l’iniziazione alla Meditazione Trascendentale.

In entrambi i casi, vi sono dei movimenti fisici ritua­li, memorizzati, che accompagnano la cerimonia; nella Meditazione Trascendentale sono eseguiti sono dall’istruttore. In entrambi i casi, il partecipante prova un’onda di forza metapsichica; in generale, questo accade solo per l’istruttore di Meditazione Trascendentale. In entrambe le cerimonie c’è un altare dell’adorazione, vi si appoggiano delle offerte e ci si inginocchia davanti. So­vente durante il rituale magico, c’è qualcosa sull’altare, per legare metapsichicamente lo spirito della persona all’antica tradizione - una reliquia antica, la foto di un tempio, ecc. Lo scopo è quello di legare lo spirito alla conoscenza occulta della tradizione che s’invoca, condu­cendo alla potenza occulta e alla conoscenza.

Nella Meditazione Trascendentale, la foto sull’altare che rappresenta il Guru Dev, “lo yantra”, è associata al mantra per “completare con successo la desensibilizzazione dello spirito da ogni sistema di pensiero estraneo e la collocazione dello spiri­to da un sistema culturale ad un altro...“. Si utilizza lo yantra ed il mantra affin di produrre degli stati mentali passivi e ... psichicamente recettivi, come si fa nella mag­gior parte delle sette. Il termine stesso “Brahma” signifi­ca: “La potenza attiva contenuta in un sortilegio magico”.

Durante i rituali magici, è necessario rilassare lo spi­rito ed il corpo respirando con una sola narice (tecnica avanzata dalla Meditazione Trascendentale), o con l’uso di alcuni tipi di ritmi propri a certi suoni (ad esempio, i mantra) per influenzare il mondo astrale.

Nella Meditazione Trascendentale: “Noi seguiamo alcuni riti vedici, delle litanie particolari e specifiche per produrre un effetto su un altro mondo, attirare l’attenzione di questi es­seri superiori o dei che vivono là. Tutta la cono­scenza dei mantra o inni dei Veda è consacrata al legame dell’uomo, alla comunicazione dell’uomo con gli esseri superiori in diversi strati della crea­zione.”

Maharishi dice che fa molto bene contattare questi dèi, anzi che è un vero peccato non farlo. Essi sono più che delle potenze impersonali della natura, come si pen­sa. Maharishi li chiama “degli esseri più evoluti”.

La passività mentale e la medianità

La Meditazione Trascendentale pone anche l’individuo in uno stato d’immobilità fisica e (mentalmente) in uno stato di passività profonda; in un’atmosfera occulta, queste sono due condizioni fondamentali per la medianità. L’immobilizzazione psicologica può, in un certo modo, essere più profonda del sonno. Yogananda nota che la co­scienza cosmica non può essere mantenuta inizialmente, “salvo che in stato immobile di trance”. Sebbene Mahari­shi, d’accordo con la maggior parte dei guru, metta in guardia contro la medianità in quanto via spirituale “inferiore”, la sostituisce sovente con delle altre forme di spiritismo e, di fatto, non si può evitare un potenziale spi­ritico per una certa percentuale di coloro che praticano la Meditazione Trascendentale.

L’ex-medium Raphael Gasson descrive come si di­venta medium: “In ogni caso, si impara a rilassare il proprio corpo e a mantenere lo spirito fisso su una cosa, finché non si raggiunge uno stato che si potrebbe considerare come l’auto-ipnosi e la passività, tale da condurre l’individuo a non pensare più da solo (questo è essenzialmente la Meditazione Trascendentale). Si diventa un automa attraverso il quale i cattivi spiriti agisco­no, approfittando della passività.”

Allora, è vero che lo stato mentale descritto dai me­dium durante i loro stati di trance è simile ai gradi elevati della Meditazione Trascendentale: l’unità di tutto, la non-esistenza dei concetti di tempo, ecc... Infatti, gli stati descritti da Maharishi sono vicini a quelli descritti dai medium Willett e Eileen Gar­rett.

Bisogna notare anche che è assolutamente necessario tornare ad uno stato di coscienza normale molto progres­sivamente, sia per la medianità che per la Meditazione Trascendentale, perché si potrebbe subire uno choc al punto da arrivare alla violen­za, se il transfert dalle profondità dello spirito allo stato normale è troppo repentino. Sri Krishna Prem avverte dei “pericolosi stati psichici medianici o delle dissociazioni neurotiche della personalità”, ossia la follia, che possono risultare dalla meditazione, a meno che non vengano os­servate alcune regole; nessuna di queste regole viene os­servata dalla Meditazione Trascendentale.

L’esistenza dei demoni è provata in modo evidente dalla Bibbia e dai documenti occulti. Rifiutare di credere alla loro esistenza condiziona l’individuo ad essere manipolato da parte loro. Anche i ricercatori di metapsicolo­gìa come Elmer Green della Menninger Foundation, fisi­co ed uno dei maggiori neuropsichiatri statunitensi, dice che la testimonianza di migliaia di anni di esperienza non deve essere presa alla leggera; notando gli effetti molto reali, egli avverte che l’esplorazione metapsichica può condurre l’individuo “all’attenzione di esseri indigeni” alcuni dei quali sono “malevoli, crudeli e astuti”. Posso­no ossessionare ed anche possedere le persone creando scompiglio nel sistema nervoso e controllando il cervello. Il fatto che anche il Dr. Green inviti ad interessarsi al campo metapsichico dovrebbe costituire un avvertimento per ognuno, mostrando quanto le porte occulte si possano aprire facilmente, per non essere più richiuse.

La Meditazione Trascendentale presenta dei casi di contatto con gli spiriti. Nell’induismo, il Maestro morto riappare sovente al suo discepolo per aiutarlo psichicamente. Questo è accaduto a Yogananda, il fondatore della Self Realization Fello­wship, a Shankara e pensiamo sia anche il caso di Maha­rishi. Si dice che i due libri di Maharishì siano delle “benedizioni da parte” del Guru Dev. Nel commentario alla Bhagavad Gita, la saggezza contenuta era “un dono” del Guru Dev, e ne era “l’ispirazione e la luce direttrice”. È importante notare che Maharishi afferma che il contat­to con i morti è benefico, perché si riceve la loro benedi­zione ed il loro aiuto.

Le dichiarazioni di Lutes riguardo alle apparizioni del Guru Dev e di Maharishi riguardo alcune vittime di suicidio, in un’esistenza successiva, mostrano che il contatto con gli spiriti è accettabile per la Meditazione Trascendentale. Maharishi incoraggia anche i bambini piccoli ad entrare in contatto con i morti; è un incoraggiamento estremamente irre­sponsabile. Si tratta di spiritismo, e incoraggiare chiun­que a questa pratica, a maggior ragione dei bambini, è cosa vergognosa. La Bibbia (Deuteronomio 18:9-14) ed anche molti teologi e psicoterapeuti hanno messo in guar­dia contro questo pericolo. Il Dr Koch afferma: “La storia delle famiglie e la fine di coloro che praticano l’occultismo sono, in molteplici casi che sono giunti alla mia conoscenza, così tragici che non si può parlare di coincidenza”.

 

La potenza corrompe

Le facoltà metapsichiche sono delle trappole atroci che straziano e fanno a pezzi Io spirito di coloro che decidono di dedicarsi ad esse. I racconti di per­sone che hanno glorificato se stesse, al punto da arrivare a stati mentali regressivi, alla possessione, a stati morbo­si, ad una vita distrutta, alla follia, al suicidio, costellano tutta la storia dell’occultismo. Se la potenza corrompe, la potenza sovrannaturale corrompe al superlativo, e solo gli sprovveduti non fanno caso a simili avvertimenti.

Per finire, Maharishi incoraggia anche un movi­mento mondiale di parapsicologia e di occultismo - e questo non deve stupire visto che i loro scopi e quelli del­la Meditazione Trascendentale sono gli stessi - la potenza e la conoscenza sovrannaturali in opposizione alla volontà di Dio. Fare cose opposte alla volontà di Dio ha sempre comportato dei grandi rischi e sarà sempre un grande pericolo (Apocalisse 21:8). La testimonianza in favore della verità del Cristianesimo è evidente e dovrebbe essere attenta­mente esaminata.

La ricerca spirituale in modo cieco ed irragionevole è estremamente pericolosa. Eric Etne, editore e redattore capo di The New Age Journal afferma: “È chiaro che la ricerca spirituale ha raggiun­to le proporzioni di una tendenza nazionale. Tutto il mondo sembra cercare la risposta. Fu il caso della popolazione tedesca durante gli anni venti, in cui il fascino per le cose occulte era generale e il numero dei guru indù per abitante era più alto che negli Stati Uniti in questo momento”.

Opere come The Occult and the Third Reich di An­gebert, The Spear of Destiny di Ravenscroft, The Occult Reich de Brennan ed altri ancora mostrano chiaramente che il nazismo era in parte fondato e sostenuto dall’occultismo ed il misticismo orientale simile alla Meditazione Trascendentale. Hitler era, infatti, affascinato dal misticismo orientale. Era un medium posseduto le cui idee di una razza superiore erano basate più su esperienze personali di “coscienza su­periore” che sulla filosofia di Nietzsche.

La lezione è evidente. La Meditazione Trascendentale e le religioni orientali aprono virtualmente la porta all’occultismo e ad una real­tà metafisica nella nostra società. Lasciamo la porta chiusa.

Tratto da: Wilson e Weldon « Jésus-Crist ou les gourous’ »

Ed. Centre Biblique Européen

Lausanne 1985, pp. 11-23

tist ou lesgourous?’

Ed. Centre Biblique Européen, Lausanne 1985, pp. 11-23.

*La  Meditazione Trascendentale

di Wilson e Weldon

*Per gentile concessione di Giancarlo Farina

Articolo apparso su “Ricerche” anno X n. 3 pag. 4

http://www.cristianievangelici.com/

[Modificato da Spess. 30/01/2009 20:58]

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