| | | OFFLINE | Post: 968 | Sesso: Femminile | |
|
01/02/2009 20:44 | |
I PRIMI CRISTIANI E LA SCRITTURA
I primi cristiani sostenevano che le Scritture fossero l'assoluta verità della Parola di Dio. La Chiesa antica comprendeva la dottrina apostolica come Parola scritta di Dio. Fin dall'inizio dell'era post-apostolica negli scritti dei padri apostolici come Ignazio, Policarpo, Clemente e Barnaba, si faceva appello esclusivo alle Sacre Scritture per insegnare la sana dottrina e contrapporsi agli scritti degli eretici. Negli scritti di questi uomini, l'autorità citata e quella dell'Antico e del Nuovo Testamento. Nei testi scritti degli apologeti come Giustino Martire e Atenagora, è evidente lo stesso appello esclusivo alle Scritture. Nei loro scritti non si trova traccia di appello alcuno all'autorità di una tradizione extra-biblica come corpo separato di rivelazione. È soltanto a partire dagli scritti di Ireneo e Tertulliano
nella seconda metà del secondo secolo, che si incontra il concetto di tradizione apostolica, trasmesso alla Chiesa in forma orale. Ireneo e Tertulliano affermano con forza che tutti gli insegnamenti dei vescovi, tramandati oralmente, sono radicati nelle Scritture e possono essere provati dalle Scritture.
ESEMPI DI CRISTIANI ANTICHI CHE TESTIMONIANO DELL'EVANGELO
Policarpo di Smirne (nato circa nel 69) muore martire approssimativamente nell'anno 155. Egli testimonia di essere stato salvato per grazia e in Cristo Gesù: “...il Signore Gesù Cristo, in cui voi credente ... sapendo che per grazia siete salvati, non da opere ma dalla volontà di Dio attraverso Gesù Cristo” (22). Clemente di Roma, morto circa nell'anno 100, scrive di essere giustificato per fede: “...quindi anche noi, essendo stati chiamati per la volontà (di Dio) in Gesù Cristo, non siamo giustificati da noi stessi, né attraverso la nostra propria sapienza, comprensione, pietà, opere... ma attraverso la fede” (23).
|