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Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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Le apparizioni mariane: intervento divino o illusione?

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2009 02:22
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02/06/2009 17:16
 
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Troppo di tutto

 

Concludo come ho cominciato, sottolineando che il mio è soltanto un punto di vista puramente personale sugli eventi delle apparizioni. Non ho dubbi che uno o più dei fattori presi in considerazione abbiano giocato qualche ruolo in ciascuno dei casi; ma più di questo non mi azzardo a dire. Ognuno è libero di farsi la propria opinione in merito, di accettare o rifiutare le apparizioni, di visitare i santuari o di starne alla larga; ma ogni ortodosso cui potrebbe venire in mente di cercare guarigione presso questi santuari, o di recarvisi in pellegrinaggio per rendere onore alla Madre di Dio, dovrebbe – credo – considerare attentamente a cosa, in realtà, sono dedicati questi luoghi.
Padre Sergio Bulgakov, prete ortodosso russo, dopo il suo pellegrinaggio a Lourdes scriveva: “Il ricordo di questo luogo, profumato dalla presenza invisibile ai nostri occhi, ma chiaramente percettibile alle nostre anime, della santissima Madre di Dio, ... rimarrà fra le più care memorie della nostra vita. Almeno nei nostri cuori, il muro interiore che ci separa dalla Chiesa romana ha perduto molta della sua opacità”. Ognuno ha la sua esperienza; ma questa dovrebbe essere soppesata a fianco di quella del cattolico romano Robert Hugh Benson, già citato, che avvertì il “lato oscuro” della Signora della Grotta. Si deve forse tenere presente che la sofiologia di Padre Sergio, condannata dalla gerarchia della Chiesa Ortodossa, può aver influenzato la sua esperienza: “lo Spirito Santo si manifesta attraverso la Vergine Maria, che è una creatura, ma nello stesso tempo non è più una creatura.” Contrariamente a ciò che alcuni ortodossi, inclusi alcuni preti, sono stati indotti a credere, non vi è alcuna cappella ortodossa a Lourdes.
Per i cattolici romani non è obbligatorio accettare le apparizioni, anche quando la loro Chiesa le ha approvate. Ma alcuni marianisti vorrebbero cambiare questo stato di cose, affermando che l’approvazione ufficiale va al di là del “permesso di credere” e implica l’infallibilità.
Dopo una lunga e seria riflessione, non riesco ad accettare l’origine divina di alcuna delle apparizioni (benché alcune possano avere un’origine soprannaturale), o a credere che Dio parli al mondo attraverso di loro. Come ortodossa, questi fenomeni mi sembrano superflui. Abbiamo come guida le Scritture, l’insegnamento della Chiesa e la sapienza spirituale accumulata in 2.000 anni. Soprattutto abbiamo lo Spirito Santo, Nocchiero e Guida della Chiesa; e il Signore Gesù Cristo come solo e sempre presente Capo della Chiesa. Ad eccezione di Zeitoun, le apparizioni si sono tutte manifestate in una Chiesa che ha relegato il Dio-uomo nei cieli ed ha nominato un uomo come suo infallibile vicario sulla terra: un uomo la cui posizione e il cui potere sono rafforzati e promossi da queste visioni. Il grande teologo serbo, l’Archimandrita Iustin Popovich di beata memoria, commenta: “Vicarius Christi: che tragica illogicità nominare un vicario, un rappresentante del Dio e Signore onnipresente...”
A mio parere, ci sono semplicemente troppe visioni. Lo psicologo Staehlin, di cui abbiamo fatto menzione, fra il 1930 e il 1950 ha indagato su oltre trenta serie di apparizioni della Vergine, comprendenti trecento apparizioni. A parte il caso della Medaglia Miracolosa, che sembra aver dato l’avvio a tutti gli altri, e le apparizioni già menzionate, ci sono stati altri casi: Akita, in Giappone (dove una suora ha visto fasci di luce nella sua cella, e ha avuto più di cento visioni in cui una statua della Vergine parlava, piangeva e sanguinava), Ruanda, Argentina, Nicaragua, Venezuela, Corea, Ungheria, Belgio, Olanda, USA, Cina, Siria, Filippine, Italia e Irlanda. Altri quarantasette visionari sono apparsi, fuori di Medjugorje, in altre parrocchie della diocesi di Mostar.
Non sono le esperienze in sé ad essere messe in dubbio, ma la loro origine, poiché le visioni possono essere causate da vari fattori psicologici, capacità psichiche e medianiche, o inganni demoniaci. I demoni non esitano a riempire il nostro intelletto decaduto di false idee, di orgoglio spirituale e di psichismi illusori. Per tale motivo la Chiesa ci avverte, attraverso le parole degli asceti e dei grandi padri spirituali, di essere spiritualmente sobri e costantemente all’erta, perché l’auto-inganno non si trasformi in inganno diabolico.
Vi sono troppi segni solari. Da Fatima in poi, i fenomeni solari sono stati una costante nella maggior parte dei santuari: luci, fuochi, arcobaleni, soli danzanti, piogge di petali, croci di fuoco, con una profusione particolarmente scenica a Zeitoun. Quando a questi fenomeni si aggiungono i “segni” dei revivalisti protestanti – colonne di fuoco, “Cristo” nel cielo, nubi che seguono gli evangelizzatori e li proteggono dal caldo, e tutti i segni simili a quelli degli UFO – non si può fare a meno di chiedersi se vi sia un vero e proprio programma in corso, con lo scopo di soddisfare una generazione che cerca segni: i demoni cortesemente offrono ciò che siamo pronti a ricevere. Una o due visioni e segni possono essere convincenti, ma non – letteralmente – centinaia.

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Le apparizioni sono troppo pubbliche. Le relazioni private sono una cosa; ma la maggior parte di queste apparizioni hanno avuto luogo in un tripudio di pubblicità. La visitatrice “celeste” viene con un messaggio globale, e le visioni spesso hanno luogo davanti a folle di spettatori. I visionari si sono trovati frequentemente al centro di un interesse morboso e di una malsana adulazione. La Grotta di Lourdes era piena di gente: agenti di polizia, il commissario, il sindaco, il vicesindaco, e una folla di 20.000 persone. Bernadette era costantemente portata via dalla scuola per gli interrogatori, assalita per strada e disturbata dalla folla che assediava la sua casa, ansiosa di vederla e di chiederle consigli e preghiere. Folle del genere seguivano i bambini di Fatima, si inginocchiavano davanti a loro e li pregavano di entrare nelle loro case e di pregare per qualche parente ammalato. Cacciatori di reliquie giunsero perfino a tagliare ciocche di capelli a Lucia nel pigia-pigia della folla. Le visioni di Zeltoun furono viste da milioni di persone, credenti e non credenti.
Grazie ai mezzi della moderna pubblicità, i visionari di Medjugorje divennero ben presto il centro dell’attenzione mondiale, offrendo consigli a coloro che si affollavano nelle loro case e riportando le parole dalla Signora di Medjugorje in risposta alle domande della folla. I ragazzi sono stati intervistati infinite volte, ed esaminati da medici e psicologi. Gli eventi di Medjugorje sono stati promossi da un’efficiente e aggressiva campagna propagandistica che si è servita di ogni possibile mezzo: riviste dedicate esclusivamente all’evento, numeri di telefono internazionali per coloro che desideravano ricevere il messaggio mensile della Gospa, programmi radio e televisivi diffusi in tutto il mondo, video, cassette e numerosi libri (il mariologo René Laurentin, da solo, ne ha scritti almeno una decina). Uno dei visionari è co-autore di un libro, Mille incontri con Nostra Signora a Medjugorje; un altro, tramite l’Ambasciatore americano presso la Comunità Europea, ha scritto a Ronald Reagan e a Mikhail Gorbachev (Reagan ha risposto). Vi sono speciali Centri Medjugorje in tutto il mondo. E tutto ciò prima che fosse presa alcuna decisione ufficiale sulle apparizioni da parte delle autorità ecclesiastiche competenti. Sembra poco probabile che possa essere nominata una commissione per dare un verdetto negativo, visto il successo incredibile della propaganda e il livello dell’entusiasmo religioso popolare. Il Papa, soprattutto, ha detto che secondo lui non c’è niente di meno che buono a Medjugorje.

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Medjugorje, il movimento carismatico e il caso dell’Erzegovina

 

Mentre raccoglievo informazioni circa i fatti di Medjugorje, fui colpita da certe somiglianze con il Movimento carismatico, soprattutto nei messaggi e nell’attitudine dei sostenitori. Non fui sorpresa, dunque, nello scoprire che, fin dall’inizio, gli eventi di Medjugorje erano stati gestiti da personaggi di tendenze carismatiche (Padre Jozo Zovko, Padre Tomislav Vlasic e altri), o nell’apprendere che “nel maggio 1981, a Roma, si tenne una conferenza internazionale per i leader del Movimento carismatico. Uno dei rappresentanti della Yugoslavia era Padre Tomislav Vlasic.... Una dei leader che pregava con lui, Sorella Briege McKenna, ebbe una visione mentale di Padre Vlasic seduto, circondato da una gran folla: un fiotto d’acqua scorreva dalla sedia. Emile Tardif, O.P, pronunciò come una profezia: ‘Non temete, vi mando mia Madre.' Così, Padre Vlasic tornò in Yugoslavia. Due settimane dopo il suo ritorno, Nostra Signora cominciò ad apparire ad un gruppo di ragazzi e ragazze nella parrocchia francescana di Medjugorje. Una nuova vita cominciava a scorrere.”
Il citato Padre Vlasic fu per tre anni la guida spirituale, l’interprete e il protettore dei visionari. A detta di alcuni, egli è “un uomo di irreprensibile santità”; per altri, un “mago carismatico”.
L’incredibile facilità con la quale i visionari accettano le loro apparizioni è del tutto simile a quella con cui i carismatici accettano, come provenienti da Dio, i loro “doni dello Spirito”. Qualcosa che non è una semplice allucinazione, ma è al di là dei limiti della conoscenza e dell’esperienza umana, non è necessariamente una visione genuina, ricevuta per grazia di Dio. Può semplicemente trattarsi della fiducia in una piacevole esperienza psichica: nei messaggi c’è sempre la stessa enfasi su “amore”, “pace” e “gioia”.
In ciò sembra che vi siano precise somiglianze con un altro fenomeno: lo spiritismo. I medium non esitano ad accettare i loro spiriti-guida come messaggeri di luce; e i loro messaggi sono anch’essi, invariabilmente, amorevoli e consolatori, reverenti nel modo di esprimersi, con frequenti riferimenti a una divinità e a insegnamenti morali. I medium affermano di comunicare messaggi da un mondo più elevato; e i visionari, in effetti, hanno comunicato messaggi della Gospa a coloro che avevano posto delle domande. Anche l’Arcivescovo di Split ha chiesto a uno dei visionari se la Gospa aveva qualche messaggio per lui.
Una carismatica, parlando di profezie nel corso di un suo incontro in America, afferma: “I messaggi sono sempre stati pieni di grande consolazione e gioia dal Signore”. Un sostenitore di Medjugorje, parlando dei messaggi della Gospa, dice che “i messaggi sono una miniera di meravigliosi consigli e rassicurazioni”.
"Ti tendo la mano. Devi solo prenderla, ed io ti guiderò” (carismatico). “Oggi voglio avvolgervi nel mio mantello, e condurvi tutti sulla strada della conversione” (Gospa). “Siate come un albero, che oscilla al vento della Sua volontà, con le radici nella Sua forza, che si tende in alto verso il Suo amore e la Sua luce” (carismatico). “Aprite i vostri cuori a Dio, come i fiori in primavera cercano il sole” (Gospa).
Naturalmente, le già citate funzioni di guarigione presso la chiesa di Padre Jozo Zovko avevano un carattere nettamente carismatico; il che spiega come mai la gente era portata ad abbracciarsi, piangere e svenire. Il ministero di Padre Jozo ora comprende il Riposo nello Spirito – una versione meno drammatica della carismatica Uccisione nello Spirito –, a cui è stato introdotto da un americano, e che sembra aver causato “qualche imbarazzo” nella parrocchia.
I conflitti con i francescani in Erzegovina risalgono all’epoca dei Turchi, quando i frati continuavano a celebrare per i cattolici locali in assenza di un vescovo. Nel 1881 fu ristabilita una regolare gerarchia, e l’intenzione della Santa Sede era che il clero secolare sostituisse gradualmente i francescani nella cura delle parrocchie. Ciò causò gravi risentimenti e tensioni tra i frati e il popolo da una parte, e le autorità diocesane dall’altra. Medjugorje rimase una parrocchia francescana. Il Dr. Zanic, Vescovo di Mostar all’epoca dell’inizio delle apparizioni, continuò su questa linea a dispetto della forte opposizione. Due frati si ribellarono apertamente e furono sospesi dal vescovo, nonché espulsi dal proprio ordine dai loro superiori. I due frati chiesero subito aiuto ai visionari, che parlarono della faccenda con la Signora di Medjugorje in non meno di tredici occasioni. La Signora si pronunciò apertamente in difesa dei due frati, definendoli “innocenti, privi di colpa alcuna, e puniti ingiustamente!... Il vescovo non si comporta secondo la volontà di Dio... Il vescovo è stato troppo sbrigativo... Il vescovo è colpevole”. “Lei (la Gospa) ha parlato di questo caso (dell’Erzegovina), si è messa a ridere e ha detto che lei, da sola, avrebbe messo tutto a posto. Poi ha cominciato a ridere. Poi anche Jakov e io scoppiammo a ridere...” “Se lui (il vescovo) non accetterà questi eventi (l’autenticità delle apparizioni) e non si comporterà bene, allora dovrà udire il mio giudizio e quello del mio Figlio”.
Il Vescovo (assieme ad altri) rimase scettico, definì l’intera faccenda una montatura e una frode, e affermò che un gruppo di frati, guidati da Padre Tomislav Vlasic, sfruttava i “visionari” per i loro fini.

 


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02/06/2009 17:17
 
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"Dai loro frutti "

 

I sostenitori vedono in Medjugorje una grande occasione di rinnovamento religioso e ne sono apertamente entusiasti; mentre altri, sia fra il clero che fra i laici, perfino intere famiglie del villaggio, si mostrano indifferenti od ostili.
I sostenitori usano il solito argomento che si sente ripetere in tutti i santuari, e che è stato fatto proprio dagli eretici del passato, nonché dai carismatici – sia cattolici che protestanti – di oggi: “Dai loro frutti li riconoscerete”. Com’è possibile che tutto ciò sia opera di Satana, quando la visione invita alla preghiera e al digiuno, e vi sono conversioni e guarigioni?
Il Dr. Franic, Arcivescovo di Split, usa proprio questo argomento in una lettera a Roma del 1985, in cui scrive: “Negli ultimi tre anni e mezzo, più di tre milioni di pellegrini sono venuti a Medjugorje da tutti e cinque i continenti; e tutti, dopo il pellegrinaggio, sono tornati a casa convertiti, o sono stati ricondotti a una vita cristiana da una condizione di indifferenza religiosa o di assoluto ateismo, rinnovando il loro contatto con la preghiera e con pratiche religiose come il digiuno, generalmente il venerdi, e in alcune case anche il mercoledi, cibandosi solo di pane ed acqua: in una parola, completamente riconciliati con Dio e con gli uomini”.
E’ molto probabile che la maggior parte dei pellegrini sia tornata a casa in uno stato di temporanea euforia; è anche possibile che alcuni, forse molti, abbiano cominciato a vivere una vita cristiana più seria, o che abbiano incontrato Cristo per la prima volta; ma che tutti i tre milioni di pellegrini – se davvero sono stati tre milioni – si siano completamente riconciliati con Dio e con gli uomini, questo sì che sarebbe stato un vero miracolo, il miracolo di Medjugorje... ma è molto più probabile che questa sia solo un pio desiderio dell’arcivescovo. Dobbiamo solo ricordare la parabola del fariseo e del pubblicano per comprendere che la preghiera e il digiuno, o qualsiasi altra “pratica religiosa”, non sono in sé sufficienti per riconciliarci con Dio e con gli uomini.
Le guarigioni, come sappiamo, si verificano non solo presso i santuari mariani, ma anche presso le religioni non-cristiane. Le guarigioni, così come il numero dei pellegrini, sono state causa di dissensi: i detrattori delle apparizioni affermavano che non vi era alcuna prova a sostegno di molte guarigioni, che l’Ufficio Medico di Lourdes aveva dato una risposta negativa, e che alcuni di coloro che si erano dichiarati “guariti” erano in realtà morti. In occasione di un pellegrinaggio, il Vescovo di Mostar ha affermato che vi erano stati soltanto 30.000 pellegrini, contro i 200.000 dichiarati da Padre Vlasic. I visionari chiesero il numero esatto a “Nostra Signora di Medjugorje”, che fornì la cifra di 110.000.
Vi sono anche frutti guasti: il disaccordo con i devoti di altri santuari mariani (echi di Nostra Signora di Walsingham contro Nostra Signora di Ipswich), e altre tristi storie di dispute feroci, ancora con acrimoniosi scambi di invettive ad alti livelli. Su un tono più leggero, Desmond Seward (The Dancing Sun) riporta il divertente resoconto del lungo sermone a una Messa in inglese di un prete del Kentucky, che include il commovente racconto delle pene da lui patite per disassuefarsi dalla Coca-Cola in risposta alle richieste di penitenza da parte della Vergine.

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I visionari

 

Ma quanto sono convincenti i visionari stessi, tutti convinti di aver visto la Madre di Dio? E’ molto preoccupante la loro straordinaria mancanza di cautela spirituale, che li ha spinti ad attribuire incondizionatamente le loro visioni alla Beata Vergine. Ricordate le parole di uno dei visionari di Medjugorje: “Chi altri poteva essere? Era ovvio!”.
Zeitoun è diversa dalle altre apparizioni perché, come abbiamo visto, la figura è stata osservata per più di tre anni da membri anziani del clero copto, e da cattolici, protestanti, musulmani, ebrei e atei. Se non fosse stato per le forti somiglianze fra le descrizioni dei fenomeni solari di Zeitoun e i precedenti avvistamenti di UFO, avrei trovato questo gruppo di testimonianze solido e impressionante; benché sia pur sempre difficile comprendere perché mai la Vergine abbia dovuto apparire in questo modo eccessivamente pubblico e plateale, quando lo stesso Cristo non ha affatto tentato di convincere i non credenti con una sua apparizione sopra Gerusalemme – dove avrebbe potuto essere visto da Pilato, Erode, Caifa e tutto il popolo – a prova della sua risurrezione.
Catherine Labouré, che vide la Medaglia Miracolosa, amava molto le visioni; e tentava sempre (cosa che, da un punto di vista ortodosso, è estremamente pericolosa) di averne di nuove. Sapendo in quali modi i demoni possono ingannarci, gli asceti hanno sempre rifiutato le visioni, affermando di essere indegni di vedere gli angeli. La preghiera della Medaglia Miracolosa risultò essere un’eccellente propaganda per il dogma dell’Immacolata Concezione, e Catherine morì sapendo che milioni di medaglie erano state distribuite in tutto il mondo. La sua stessa identità, che avrebbe dovuto essere tenuta segreta, fu in qualche modo scoperta, e la Labouré fu canonizzata dalla Chiesa romana.
Massimino e Melania di La Salette sembrano essere stati una coppia di bambini indisponenti, e neppure le loro vite da adulti furono molto rassicuranti. Il Vescovo Doupanloup trovava Massimino “assolutamente disgustoso”; e il Curato d’Ars, che lo intervistò, affermò che “se ciò che il ragazzo mi dice è vero, non è possibile crederci”. Tuttavia, la voce dell’entusiasmo popolare prevalse e la conclusione ufficiale fu a favore dell’apparizione.
Bernadette ci offre invece l’esempio rinfrescante di una persona normale, dotata di una rustica saggezza e di buon senso contadino. Dopo il suo ingresso in convento non ebbe più visioni, e non fece nulla per attirare l’attenzione su di sé o per sfruttare la celebrità che avrebbe acquisito. Sopportò dignitosamente e con coraggio le sue infermità. Credeva di non aver mai voluto fare niente di male nella sua vita, e di non aver mai udito prima le parole “Immacolata Concezione”. Quest’ultima affermazione è quasi impossibile da accettare, poiché gli abitanti dei Pirenei avevano celebrato la festa dell’Immacolata Concezione come giorno di precetto nei centocinquant’anni precedenti, vale a dire dal decreto di Clemente XI nel 1708 (Pio IX si limitò a definire il dogma e a imporlo come articolo di fede). In tutta la sua infanzia, vissuta interamente in una cultura cattolica, Bernadette era stata sicuramente portata in chiesa l’8 dicembre, proprio come a Natale, a Pasqua e il giorno dell’Assunzione. Dopo la definizione del dogma nel 1854, e in connessione con la popolare Medaglia Miracolosa, con la sua preghiera a “Maria concepita senza peccato”, le parole “Immacolata Concezione” devono esserle giunte all’orecchio innumerevoli volte.
I piccoli veggenti di Fatima, secondo Sorella Lucia, la visionaria superstite, erano modelli di virtù, caratterizzati una devozione inquietante e innaturale. Portavano il cilicio, finché la Signora non disse che Dio non voleva che essi dormissero con la corda, ma che la portassero solo durante il giorno. Si mortificavano in ogni modo possibile, a volte rifiutando cibo e bevande, pungendosi deliberatamente con spine, e facendo sacrifici in tutto, ripetendo ogni volta le parole insegnate loro dalla Signora: “O Gesù, è per amor tuo, per la conversione dei peccatori, e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria”. I due veggenti più piccoli morirono in giovanissima età; Lucia, fattasi suora, continuò a ricevere visioni e rivelazioni.
Marlette Beco, una ragazza belga, fu visitata otto volte nel 1933 da un’apparizione stranamente simile alla Signora di Lourdes, che chiese anch’essa una cappella, fece sgorgare una sorgente e affidò alla fanciulla un segreto. Marlette aveva undici anni, quindi era in un’età pre-adolescenziale e alquanto emotiva, e spesso piangeva al racconto delle apparizioni, scoppiava in lacrime durante alcune delle visioni, “piangeva incontrollabilmente quando la sua Signora non appariva”, in serate in cui nulla accadeva, e si sentiva malata, stanca e debolissima, benché il medico dichiarasse che la sua salute era buona. Alla fine dell’ultima apparizione, quando la “Vergine dei Poveri” la lasciò, la ragazza “si lasciò cadere sulla terra umida, dove giacque scompostamente, singhiozzando e piangendo convulsamente, mentre tentava di dire le sue preghiere”. Le autorità ecclesiastiche riconobbero come autentiche le visioni di Marlette Beco, e Banneux divenne un centro di pellegrinaggi con il solito spiazzo per la benedizione dei malati, un ospedale e un’area di campeggio. Una società di Banneux organizza pellegrinaggi e diffonde informazioni.

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02/06/2009 17:17
 
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I giovani di Medjugorje sono descritti come immersi in un mondo di esaltazione spirituale, fulgidi esempi che vivono “vite esemplari di preghiera, digiuno, distacco dal male del loro tempo e dei loro coetanei, manifestando amore sincero per la Chiesa ed il Papa”. Ma sono stati definiti anche “piccoli bugiardi”, “pedine inconsapevoli di un gioco che non comprendono”, dotati di “ego dilatati” e simili, nel comportamento, a “robot addomesticati”. Mirjana, una di loro, non vede più le apparizioni, ma ode una voce interiore. Altre due ragazze (non facenti parte del nucleo dei visionari), Jelena e Marijana, inizialmente sotto la direzione di Padre Tomislav Vlasic — il leader carismatico che era stato direttore spirituale dei visionari — odono anch’esse una voce interiore, attribuita alla Vergine, che affida loro messaggi personali, messaggi per il gruppo locale di preghiera, per la parrocchia e per il mondo intero. Sono state distribuite gratuitamente più di un milione di copie di libri dello stesso Padre Vlasic, contenenti meditazioni sui messaggi, e che includono “formule di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria, dettate da Nostra Signora a Jelena”. Altri sacerdoti collegati con Medjugorje e con il Movimento carismatico ricevono anch’essi “locuzioni interiori”, definite come l’esplicita consapevolezza interiore di un messaggio, diversa da qualsiasi altra forma di comunicazione umana.
Anche se qualcuno può esitare ad accettate le apparizioni a causa dei propri dubbi sui visionari, niente paura: Roma ha la risposta. E’ stata definita una speciale categoria di favori divini che coprono anche i visionari insoddisfacenti: “gratiae gratis datae”, favori concessi da Dio senza alcun rapporto con lo stato spirituale del visionario.

 

 

La Madre di Dio o la Dea?

 

Chi è questa Signora apparsa migliaia di volte e acclamata da milioni di persone? È la stessa Madre di Dio che nell’Ortodossia conosciamo dalle Scritture, dalle funzioni e dagli insegnamenti della Chiesa? Sembra quasi che il culto delle apparizioni mariane abbia una vita e un ethos propri, come se si trattasse di una religione separata: una specie di Cristanesimo sovrapposto al culto della Dea e allo spiritismo. La Vergine, non il Cristo, è la figura centrale. Il Cielo parla attraverso di lei, non di lui. Nonostante l’insegnamento ufficiale di Roma, che ancora vieta di porre Maria allo stesso livello di suo Figlio, è lei che predomina. Geoffrey Ashe sembra aver colto nel segno quando afferma che “la vitalità della Chiesa di Cristo (la Chiesa Cattolica Romana!) sembra spesso essere dipesa da lei, più che da lui”.
La mia sensazione di una Vergine autonoma, che agisce indipendentemente, è stata confermata da Padre Michael O'Carroll, secondo cui Dio ha scelto di affidare la sua missione di misericordia e di rinnovamento alla Beata Vergine Maria. Parlando di Medjugorje, O’Carroll afferma che “non è stato Dio Padre, né Dio Figlio incarnato, né Dio Spirito Santo a prendere l’iniziativa a Medjugorje. E’ stata Nostra Signora.” E prosegue dicendo che la caratteristica principale di Medjugorje è la manifestazione del “ruolo dominante, perpetuo, totalmente autonomo dato a Nostra Signora”.
Padre O’Carroll cerca di rassicurare coloro che pensano che Dio sia stato messo in ombra a Medjugorje ricordando la “ricorrente menzione dello Spirito Santo” nelle parole della Gospa. Nei 203 messaggi che ho letto, lo Spirito Santo è menzionato solo sei volte, e in due di esse in modo da farlo sembrare un semplice testimone della Gospa: “Vi invito, cari figli, a pregare per i doni dello Spirito Santo, di cui avete bisogno per testimoniare la mia presenza e tutto ciò che vi offro... Lo Spirito di verità vi è necessario per riferire i messaggi proprio come ve li detto”.
Le “rassicurazioni” di Padre O'Carroll sono espresse in termini che suonano alquanto strani all’orecchio otodosso. “La ricorrente menzione dello Spirito Santo è degna di nota, e ben si accorda con la rinascita, nel’ultima generazione, della dottrina e della devozione al suo riguardo. Egli ha sempre fatto parte del credo cristiano, è riconosciuto dai fedeli e onorato in alcune preghiere comuni”. E aggiunge, significativamente: “Ma poco tempo fa è apparsa un’opera spirituale su di lui, intitolata Il Paracleto dimenticato; e non è molto che un grande maestro di vita spirituale, Dom Columba Marmion, ha potuto asserire che, per alcuni, valgono le parole degli Atti degli Apostoli: ‘Non abbiamo nemmeno sentito dire che c’è uno Spirito Santo’”. Ciò conferma il mio precedente riferimento al filioque latino, con la sua conseguente svalutazione dello Spirito Santo, e il ruolo importante che, a mio parere, questa distorsione della dottrina trinitaria ha giocato nelle apparizioni mariane. Il bisogno dell’eterno femminino giace nelle profondità della psiche umana. Questo bisogno trova piena soddisfazione nella Santa Trinità, il cuore dell’Ortodossia. Laddove l’insegnamento trinitario è privo di equilibrio, e lo Spirito Santo è trascurato, è facile assistere al “ritorno della Dea”, sia sotto forma di eccessi mariani che dell’apparizione di correnti gnostiche, con le loro richieste di donne sacerdoti e i loro termini privi di riferimenti al genere quando si parla di Dio.
Nel Nuovo Testamento possiamo vedere tutta l’incomparabile bellezza spirituale della Madre del Signore. Nella sua rifulgente umiltà la Vergine non si mette mai in mostra, ma indica sempre altrove. Madre del Messia, chiama umilmente se stessa “serva di Dio”. La lode di Elisabetta in suo onore è immediatamente indirizzata a Dio, che si è degnato di posare gli occhi sulla sua piccolezza. Non ha la presunzione di rivolgere direttamente i suoi ordini ai servi di Cana, ma quietamente li esorta a ubbidire ai comandi di suo figlio. Gli Atti non ce la dipingono impegnata in qualche iniziativa privata, bensì in attesa di preghiera con l’intera comunità dei credenti.
La signora di tutte le apparizioni, invece, sta fermamente al centro del palcoscenico, con i riflettori sempre puntati su di sé. Decreta nuovi titoli per se stessa: Immacolata Concezione, Nostra Signora del Rosario, Madre di Consolazione, Vergine dei Poveri, Regina della Pace. Cerca riparazione e consolazione per le ingiurie a lei rivolte: “Asciugate le lacrime del mio volto, che verso guardando ciò che fate” (Medjugorje), “Guardate il mio cuore, coronato delle spine con le quali gli uomini ingrati mi feriscono in ogni momento, per le loro blasfemie e la loro ingratitudine. Vi sono così tante anime condannate dalla giustizia di Dio per i peccati commessi contro di me, che sono dovuta venire a chiedere riparazione: sacrificatevi per questa intenzione” (Fatima).
Nel linguaggio tipico della Dea, la Signora di Medjugorje dice: “Sono instancabile, vi chiamo anche quando siete lontani dal mio cuore. Io sono la Madre, e, benché provi dolore per tutti coloro che si sviano, concedo facilmente il perdono e mi rallegro per ogni figlio che torna a me”. Nel 1986 apparve sul monte con cinque angeli, dichiarando ai visionari che ciò che essi stavano sperimentando era “simile alla Trasfigurazione sul Monte Tabor”. Avrebbe concesso alla gente tutte le grazie di cui avevano bisogno. Li benedisse e disse loro di “discendere dal Tabor e portare la benedizione agli altri”. “Ovunque vado, mio Figlio è con me”. La verità è, invece, che ovunque si trova il Dio-uomo, vi è anche, in lui, la Madre, i suoi santi, i suoi angeli e i suoi giusti. In lui – e in lui solo – possiamo comunicare con loro e chiedere il loro aiuto. La Madre del Signore è veramente la Madre di noi tutti nella Chiesa, dove occupa il posto più elevato, il più vicino a Cristo; ma non agisce indipendentemente da lui. Non è la Madre della Chiesa, né la mediatrice di tutte le grazie, e neppure la corredentrice (questi due ultimi titoli sono impliciti nei messaggi di Medjugorje).
 “Avulsa dalla sua immagine evangelica, ed evolvendosi dalle fantasie subconsce dell’uomo, può diventare qualsiasi cosa, da un sogno sentimentale a un essere oscuro, imperscrutabile, inesorabile, simile alla spaventosa dea del pensiero pagano” (Newbolt, The Blessed Virgin).

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I messaggi

 

Alla fine dev’essere però il contenuto dei messaggi stessi a ispirare l’accettazione o il rifiuto delle visioni. Come si è detto, questo è il motivo per cui non abbiamo incluso Walsingham fra i santuari mariani: il messaggio, rivelato a Richeldis in una visione privata o in un sogno, era la semplice richiesta di una cappella in onore dell’Incarnazione.
A Zeitoun, e prima ancora a Knock, non è stato comunicato alcun messaggio; lo scopo di queste visioni è dunque materia di congettura. Vi sono differenze di enfasi, ma una sostanziale unità, nei messaggi dei vari santuari; benché Lourdes sembri, per molti versi, “eccentrico”.
C’è anzitutto l’aria di gentilezza e cortesia: “Venite più vicini, figli miei, non abbiate paura: sono qui per portarvi grandi notizie” (La Salette); “Per favore, venite qui per due settimane” (Lourdes). La Signora di Zeitoun si inchina per salutare la folla riunita. La Gospa di Medjugorje ripete il suo ritornello pappagallesco alla fine di ogni messaggio: “Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
C’è sempre la stessa assenza di Cristo, o almeno la sua marginalizzazione come una lontana figura vendicativa, la cui giusta ira è trattenuta dalla Vergine. Anche a Medjugorje Cristo è lontano, benché non temibile; e siamo invitati a “pensare di più a Gesù” il giorno di Natale, e a “fare qualcosa di concreto per Gesù Cristo”: cioè, a “portare un fiore come segno di abbandono a Gesù. Voglio che ogni membro della famiglia abbia un fiore vicino alla mangiatoia, così che Gesù possa vedere voi e la vostra devozione per lui”.
Ci sono sempre gli stessi segreti, gli stessi moniti apocalittici, gli stessi buoni consigli di andare in chiesa e di comportarsi bene, con esortazioni ad “amare”, a “fare penitenza” ed a “pregare”. Il messaggio di Banneux era, letteralmente: “Pregate molto”. Per “preghiera” si intende il rosario, che è costantemente menzionato. Benché i sostenitori di Medjugorje affermino che è la Messa il momento centrale di preghiera, il rosario ha la preminenza. È “la forma di preghiera preferita da Maria” (O'Carroll). “Il rosario è un’arma potente contro Satana... Dobbiamo sconfiggere Satana con il rosario in mano...” (Medjugorje). A Fatima viene promessa l’assistenza nell’ora della morte a coloro che si confessano, ricevono la Comunione il primo sabato di cinque mesi consecutivi e recitano un certo numero di rosari per un certo numero di volte, con la giusta intenzione. Tutti i visionari hanno recitato il rosario, e l’apparizione di Medjugorje compariva regolarmente durante la sua recitazione pubblica. Al piccolo veggente di Fatima fu fatta la promessa che sarebbe andato Paradiso, ma avrebbe dovuto “recitare molti rosari”. Uno dei visionari di Medjugorje ricevette personalmente un rosario dalla Signora (non è chiaro se si sia trattato di una materializzazione); e al Papa ne fu donato uno benedetto appositamente per lui dalla Gospa.
C’è sempre lo stesso insegnamento sul purgatorio e sulla supremazia papale, e la stessa enfasi sul Sacro Cuore di Gesù e sul Cuore Immacolato di Maria. Anche Papa Giovanni Paolo II sostiene il culto del Cuore Immacolato, associandolo con quello del Sacro Cuore. A Fatima si offre la salvezza a coloro che abbracciano il Cuore Immacolato e provvedono alla riparazione dei peccati con i quali è stato offeso il Cuore di Gesù.
C’è sempre lo stesso mercanteggiamento, le stesse promesse e minacce, gli stessi inviti a compiere buone azioni per interesse personale. Se tu fai questo, ti prometto che farò quello: se manchi di fare questo e quello, ti accadrà – o non ti accadrà – così e cosà. “Coloro che indossano la medaglia riceveranno grandi favori, specialmente se la porteranno intorno al collo”. “Se solo i peccatori si pentissero, le pietre e le rocce si trasformerebbero in covoni di grano” (La Salette). “Se la gente farà come dico, molte anime si salveranno e ci sarà la pace” (Fatima). “Se non cambiamo, la punizione sarà terribile” (Garabandal).
Lourdes è, per molti versi, in netto contrasto con quanto sopra. Il rosario è sì prevalente; l’apparizione tiene in mano un rosario e fa scorrere i grani fra le sue dita mentre Bernadette si inginocchia e recita le sue preghiere. Ma, mentre non si fa alcuna menzione di Cristo, non c’è neppure alcuna menzione dei Cuori, del purgatorio, delle minacce apocalittiche e di contrattazioni. Le parole sono poche e concise, per lo più brevi esortazioni: “Andate e baciate la terra per la conversione dei peccatori; Andate e bevete alla sorgente...; Andate e dite ai preti di costruire una cappella su questo luogo”. Il contrasto con la loquacità della Gospa di Medjugorje non potrebbe essere più marcato.
La breve affermazione della visione, “Io sono l’Immacolata Concezione”, ha avuto un impatto maggiore rispetto a qualsiasi altro messaggio dei santuari. I protestanti sono inclini a vedere in tutto ciò nient’altro che un riflesso dell’abilità mentale di Bernadette e della povertà della sua grammatica. Alcuni teologi cattolici, all’epoca, si scervellarono su questa frase e si sentirono a disagio, perché era simile, in modo davvero inquietante, a frasi pronunciate da Dio e da Cristo nel Vecchio e Nuovo Testamento, e sembrava rispecchiare “Io sono la risurrezione”, “Io sono la via, la verità e la vita”. I massimalisti mariani gioirono nel vedere quali onori erano attribuiti alla Vergine in cielo, e si misero ad aspettare peranzosamente ulteriori rivelazioni da parte di future apparizioni, come: “Io sono la mediazione di tutte le grazie”, e “Io sono la corredenzione”. Ma, con loro sommo dispiacere, rimasero delusi, e dovettero accontentarsi di “Io sono la Signora del Rosario” e “Io sono la Vergine dei Poveri”. I minimalisti mariani, invece, insisterono sul fatto che la Vergine limitava volutamente i suoi privilegi a quello dell’Immacolata Concezione, implicando con ciò di non essere la mediatrice di tutte le grazie o la corredentrice. Alcuni ortodossi, nel tentativo di giustificare la loro accettazione dell’apparizione di Lourdes, cercano di sottolineare la data in cui venne fatta la celebre affermazione, vale a dire il il 25 marzo, e affermano che la Vergine non si riferiva alla propria concezione da parte di Sant’Anna, ma alla (sola) Immacolata Concezione del Signore Gesù Cristo il giorno dell’Annunciazione.

 

[Nota del curatore: Non è un argomento molto convincente, perché al tempo dell’apparizione (1858) tutti i cristiani ortodossi seguivano il Vecchio Calendario, che allora si trovava dodici giorni indietro rispetto a quello del computo papale.]

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L’affermazione dell’apparizione era enigmatica come quelle dell’oracolo delfico; ed ebbe come effetto di affrettare e confermare il dogma dell’Infallibilità papale. Imponendo nel 1854 il dogma dell’Immacolata Concezione, il Papa agì di propria autorità, senza il consenso di un Concilio generale. Per questo fatto fu fortemente criticato in alcune cerchie ecclesiastiche. Quando la Signora di Lourdes annunciò per privilegio il suo nnome dicendo “io sono l’Immacolata Concezione”, non solo provò che il Papa aveva avuto ragione a proclamare il dogma, ma confermò anche la sua capacità di agire da solo: in altre parole, sottintese che la suprema autorità apparteneva soltanto al Papa. L’Infallibilità papale divenne dogma ufficiale nel 1870. Come afferma Alan Neame, Nostra Signora di Lourdes fu in qualche modo la madre dell’Infallibilità papale, e la nonna dei Vecchi Cattolici che, per non accettarla, causarono uno scisma.
Se qualcuno poi dovesse ricordare a sproposito che a Santa Caterina da Siena (XIV secolo), durante la sua visione, Nostra Signora disse di non essere stata concepita in modo immacolato, Roma ha la risposta: anche i santi possono interpretare male le loro rivelazioni, e Caterina era così influenzata dai suoi maestri domenicani, contrari alla dottrina dell’Immacolata Concezione, che “anche nel suo rapimento mistico questa santa donna non poté immergersi sufficientemente in Dio da superare tale suggestione” (Arcivescovo di Split).
I messaggi insoddisfacenti, dunque, sono scartati con la stessa facilità con cui si scartano i visionari insoddisfacenti. Secondo il Dr. Franic, Arcivescovo di Split, nei messaggi si possono facilmente insinuare non solo illusioni umane, ma anche spiriti maligni: ogni messaggio, dunque, deve essere considerato separatamente. In effetti, i messaggi sconvenienti possono essere cancellati, passando così la rivelazione “in lavanderia”. Insomma: fra visionari di dubbia affidabilità che possono essere depositari di autentiche rivelazioni divine, messaggi divini che possono essere male interpretati da visionari santi, o addirittura alterati da spiriti maligni, e cause parapsicologiche che possono essere talvolta l’unica vera origine delle visioni, ci si trova davvero sulle sabbie mobili, e sembra che non ci sia niente di solido su cui potersi basare.
Il nuovo elemento dei messaggi di Medjugorje è quello ecumenico. Il secolo di prove per la Chiesa sta finendo, e la Gospa profetizza, in particolare, un rinnovamento della fede in Russia, “dove Dio sarà glorificato più che in ogni altro luogo”. Se colleghiamo questo messaggio con quello di Fatima relativo alla Russia, con l’appello di Hriushiw agli uniati per una rinnovata attività missionaria in Russia, con il profondo interesse del Papa per la Russia e il suo sostegno a Evangelizzazione 2000, con la sua enfasi sull’ “Europa d’Occidente e d’Oriente”, non possiamo proprio dire di non essere stati avvisati!
La Gospa ha detto che le divisioni fra le religioni sono create dall’uomo; e sembra che abbia anche dichiarato che Dio comanda su tutte le religioni come un re sul suo regno – benché non sia riuscita a trovare questa frase nei libri che ho letto, il che non è affatto sorprendente, poiché le apparizioni sono andate avanti così a lungo, con centinaia di messaggi, che sarebbe impossibile includere tutto ciò che è stato detto. Inoltre, come Padre René Laurentin ha notato in uno dei suoi articoli, Roma ha mostrato preoccupazione riguardo al fatto che alcuni dei messaggi sembrano implicare una certa indifferenza religiosa; perciò è assai probabile che una frase così controversa sia stata soppressa in ogni pubblicazione favorevole alle apparizioni, in quanto una posizione così radicalmente ecumenica non è (ancora) generalmente accettabile. Ho scritto al London Medjugorje Centre per avere chiarimenti su questo punto, ma non ho ricevuto risposta. Sembra che per le religioni non-cristiane sia concepita una sorta di unità senza Cristo. Sembra che gli ecumenisti occidentali abbiano iniziato a discutere sulla necessità di una possibile revisione o modifica della tradizionale concezione incarnazionista, in cui Cristo è l’unica e ultima rivelazione di Dio all’uomo, poiché tale concezione sarebbe incompatibile col dialogo interreligioso. Sia quel che sia, studiando i messaggi di alcuni santuari (Fatima, Zeitoun, Hriushiw, Medjugorje) e i commenti di diversi scrittori, la mia impressione è che il Papa venga considerato il simbolo dell’unità fra i cristiani, che saranno riuniti nonostante le loro differenze dottrinali (soggezione al Papato senza l’unità nella fede), e il padre dei popoli di ogni credo e cultura (la nuova religione mondiale).
La mia reazione iniziale alla lettura dei messaggi dei santuari è stata di profonda delusione. Questi messaggi non sembrano proprio giustificare una visitazione celeste: soprattutto quelli di Medjugorje, che sono scialbi, banali e monotoni – e troppi. Se Dio stesse realmente cercando di parlare, sarebbe impossibile udirlo per l’incessante chiacchierio della Signora. Con un senso di gratitudine, ammirazione, immensa gioia e sollievo sono tornata alla ricchezza e alla profondità delle nostre preghiere ortodosse.
Vi sono ben pochi passi nel Vangelo in cui si riferiscono le parole della Madre di Dio; ma ciascuno di loro è altamente significativo. Si potrebbe passare la vita intera a meditare sulle sue parole, senza esaurirne il significato. La Vergine, altrimenti, è silenziosa, affinché il Figlio – la Parola – possa parlare. Niente può superare i due sublimi titoli della santa Vergine: uno scelto da lei stessa, “serva del Signore”, e l’altro datole dalla Chiesa, Theotokos, Madre di Dio. Né si può aggiungere qualcosa di più importante alle ultime parole che di lei ci sono state riferite, un messaggio che rimane eternamente vero, significativo e universale: “Tutto ciò che vi dirà, fatelo”.

 


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Bibliografia

 

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http://www.ortodossia.org/sanmassimo/testi/8-confronti/Doc-sez8-art6.htm


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02/06/2009 20:29
 
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I giovani di Medjugorje sono descritti come immersi in un mondo di esaltazione spirituale, fulgidi esempi che vivono “vite esemplari di preghiera, digiuno, distacco dal male del loro tempo e dei loro coetanei, manifestando amore sincero per la Chiesa ed il Papa”. Ma sono stati definiti anche “piccoli bugiardi”, “pedine inconsapevoli di un gioco che non comprendono”, dotati di “ego dilatati” e simili, nel comportamento, a “robot addomesticati”.



Ricordati di non giudicare , con le stesse mi sure in cui giudichi sarai giudicato , lascia che se ne occupi il Signore non puoi scrivere queste cose.
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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà


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04/06/2009 02:22
 
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Ricordati di non giudicare , con le stesse mi sure in cui giudichi sarai giudicato , lascia che se ne occupi il Signore non puoi scrivere queste cose. (da Jon Konneri)
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Non è la prima volta che prendi abbagli. Tutta la riflessione postata da Spess
è uno studio ORTODOSSO, e mi pare che è stato messo il LINK nell'ultima pagina.

Quindi, la tua espressione sul GIUDICARE- è fuori luogho oltre che errata, per cui sei pregato di cancellare l'intervento. Comunque lo segnalo al gestore capo.

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