CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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11 - COMMENTO AL VANGELO DI GIOVANNI

Ultimo Aggiornamento: 07/07/2009 18:31
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07/07/2009 18:31
 
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(I Donatisti e la Chiesa.)
10. Troviamo queste categorie nei casi di Abramo, Isacco e Giacobbe (Ex 3,6)? Le schiave rappresentano i cattivi, le donne libere i buoni. Le donne libere partoriscono i buoni, come Sara Isacco (Gn 21,3); le schiave partoriscono i cattivi, come Agar Ismaele (Gn 16,15). Solo nel caso di Abramo abbiamo due categorie, i buoni che generano i buoni, i cattivi che generano i cattivi. Come è rappresentata la categoria dei cattivi nati dai buoni? Rebecca, moglie di Isacco, era una donna libera: si legge che partori due gemelli (Gn 25,24-25), uno buono e l'altro cattivo. Hai l'esplicita testimonianza della Scrittura, che mette queste parole sulla bocca di Dio: Ho amato Giacobbe ed ho odiato Esaù (Ml 1,2-3 Rm 9,13). Giacobbe ed Esaù erano figli di Rebecca; uno viene eletto, l'altro è riprovato; uno è l'erede, l'altro viene diseredato. Dio non forma il suo popolo da Esaù, ma da Giacobbe. Uno solo è il seme, diversi i figli concepiti; uno solo è il grembo, diversi i figli che ne sono nati. Forse non era la medesima donna libera quella che partori Giacobbe ed Esaù? Litigavano fra loro che erano ancora nel ventre della loro madre, e per questo fu detto a Rebecca Nel tuo grembo ci sono due popoli (Gn 25,23). Due uomini, due popoli: un popolo buono, un popolo cattivo; eppure lottano in un medesimo ventre. Quanti cattivi ci sono nella Chiesa, e un medesimo grembo li porta sino a quando, alla fine, saranno separati! E i buoni sono in lite coi cattivi, e i cattivi coi buoni: gli uni e gli altri lottano nelle viscere di una medesima madre. Resteranno sempre insieme? Un giorno verranno alla luce e allora sarà manifesta la nascita che qui è misteriosamente adombrata, e allora apparirà chiaro:

Ho amato Giacobbe, ho odiato Esaù.

1. 11. Abbiamo visto, o fratelli, i buoni nati dai buoni: Isacco nato dalla donna libera; i cattivi nati dai cattivi: Ismaele nato dalla schiava; i cattivi nati dai buoni: Esaù nato da Rebecca. Ma dove troviamo i buoni nati dai cattivi? Giacobbe ci offre l'esempio completo di queste quattro categorie presso i Patriarchi. Giacobbe ebbe come spose e donne libere e schiave; partorirono le une e partorirono le altre, e Israele ebbe dodici figli (Gn 29,31-35 Gn 30,1-24). Se vai a vedere da chi son nati, t'accorgerai che non tutti sono nati da donne libere, né tutti da schiave, ma tutti pero da un medesimo seme. Che dunque, fratelli miei? Forse che anche i nati da schiave non possedettero la terra della promessa insieme ai loro fratelli? Vediamo che Giacobbe ebbe figli buoni nati da schiave, e figli buoni nati da donne libere. Non fu per loro uno svantaggio l'esser nati da schiave, dal momento che nel padre riconobbero il loro seme, per cui ereditarono il regno insieme ai fratelli. Ora, allo stesso modo che presso i figli di Giacobbe, il fatto d'esser nati dalle schiave non impedi loro di ottenere il regno e di ereditare in parte uguale insieme ai fratelli la terra promessa: e questo perché prevalse il fatto d'essere discendenti tutti dallo stesso seme paterno; così quanti vengono battezzati per mezzo di cattivi ministri, e si direbbero perciò nati da schiave, non si affliggano: siccome sono nati dal seme del Verbo di Dio, che è figurato in Giacobbe, saranno eredi insieme agli altri fratelli. Stia tranquillo, quindi, chi è nato da buon seme; cerchi solo di non imitare la schiava, se da schiava è nato; non imiti la superbia della schiava cattiva. Per qual motivo, infatti, i figli di Giacobbe nati da schiava ereditarono la terra promessa insieme con i fratelli, mentre Ismaele nato anch'egli da schiava, fu diseredato? Perché era superbo, mentre quelli erano umili. Egli alzo la testa pieno di orgoglio e tento d'ingannare il fratello mentre giocava con lui.

2. 12. Ci troviamo di fronte a un grande mistero. Ismaele e Isacco giocavano insieme; Sara li vide giocare e disse ad Abramo: Caccia via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non dev'essere erede con mio figlio Isacco (Gn 21,10 Ga 4,30). Spiacque assai la cosa ad Abramo, ma il Signore gli confermo ciò che aveva detto sua moglie. Ci troviamo già di fronte ad un mistero, non vedendo a che cosa potesse approdare una tale decisione. Sara li vede giocare e dice: Caccia via la schiava e suo figlio. Che significa questo, o fratelli? Che male aveva fatto Ismaele al piccolo Isacco per il fatto che giocava con lui? E' che quel gioco era un prendersi gioco di lui, significava disprezzo. Badi la vostra Carità al grande mistero. Quel gioco, quel divertirsi, l'Apostolo lo chiama persecuzione; infatti dice: come allora quello nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo spirito, così anche al presente (Ga 4,29). Cioè, quelli nati secondo la carne perseguitano i nati secondo lo Spirito. Chi sono i nati secondo la carne? Quelli che amano il mondo e le cose della terra. E i nati secondo lo Spirito? Quelli che amano il regno dei cieli, quelli che amano Cristo, quelli che aspirano alla vita eterna e sinceramente cercano Dio. Giocano, e l'Apostolo parla di persecuzione. Infatti, dopo aver detto: E come allora quello nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo Spirito, così anche al presente, proseguendo mostra di quale persecuzione intende parlare: Ma che cosa dice la Scrittura? Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non dev'essere erede col figlio della donna libera. Se noi cerchiamo, adesso, in quale circostanza la Scrittura dice questo, per vedere se precedentemente Ismaele perseguito Isacco, troveremo che ciò fu detto solo da Sara, quando vide i due fanciulli giocare insieme. Il gioco che, secondo la Scrittura, Sara vide, l'Apostolo lo chiama persecuzione. I peggiori persecutori, dunque, sono quelli che v'ingannano giocando: Vieni, vieni a farti battezzare qui, qui c'è il vero battesimo. Tu non stare al gioco, uno solo è il vero battesimo. E' un gioco, che se ci cadi, diventa per te una dura persecuzione. Meglio sarebbe se tu riuscissi a guadagnare Ismaele al regno; ma Ismaele non vuole, perché vuol giocare. Tu custodisci l'eredità del padre e ascolta il consiglio: Manda via la schiava e suo figlio, perché non dev'essere erede il figlio della schiava con mio figlio Isacco.

3. 13. Costoro si lamentano perché sono oggetto di persecuzione da parte dei re e dei principi cattolici. Ma quale persecuzione subiscono? Al più vengono afflitti nel corpo. Essi sanno se vogliono essere sinceri, che se qualche volta e in qualche modo sono stati afflitti, è stato nel corpo. Ben più grave è la persecuzione che essi infliggono. Sta' in guardia quando Ismaele vuol giocare con Isacco, quando ti blandisce, quando ti offre un altro battesimo. Rispondi: il battesimo l'ho già ricevuto. Poiché se il battesimo che hai ricevuto è vero, chi vuol dartene un altro vuole ingannarti. Guardati dal persecutore dell'anima. Se qualche volta la setta di Donato ha sofferto persecuzioni da parte dei principi cattolici, ciò è stato nel corpo; non è stato ingannato lo spirito. Ascoltate e vedete, in quei fatti antichi, i segni e le indicazioni degli avvenimenti futuri. Sara umilia la schiava Agar. Sara è la donna libera. Quando vede la superbia della schiava, si lamenta con Abramo e gli dice: Manda via la schiava; ha alzato la testa contro di me. Si lamenta con Abramo come se ne avesse colpa lui. Abramo, che non era legato alla schiava dalla passione, ma solo perché gli desse dei figli, motivo per cui Sara gliela aveva data, le risponde: Ecco la tua schiava, fanne ciò che ti piace (Gn 16,5-6). Sara prende a maltrattarla così duramente che la schiava fugge via. Ecco la donna libera maltratta la schiava, e l'Apostolo non parla di persecuzione; il servo gioca con il padrone, e l'Apostolo parla di persecuzione; il maltrattamento non viene chiamato persecuzione e il gioco vien chiamato persecuzione. Che ne dite, fratelli? Non cogliete il significato di questo? Quando Dio solleva i pubblici poteri contro gli scismatici e gli eretici, contro chi distrugge la Chiesa, deride Cristo, manomette il battesimo, non si stupiscano costoro, perché è Dio che li solleva, affinché Agar venga colpita da Sara. Sappia Agar riconoscere la sua condizione, chini la testa: quando, umiliata, fuggi dalla sua padrona, un angelo le si fece incontro e le disse: Che hai, Agar, schiava di Sara? E quando si lamento della sua padrona, l'angelo le disse: Ritorna dalla tua padrona (Gn 16,8-9). Ecco perché è stata

maltrattata, perché ritornasse. E piaccia a Dio che ritorni, perché allora il figlio suo, come fu per i figli di Giacobbe, erediterà con i fratelli.

1. 14. Si meravigliano che i principi cristiani esercitano il loro potere contro i detestabili distruttori della Chiesa. Non dovrebbero dunque muoversi? E come renderebbero conto a Dio del loro potere? Ponga attenzione vostra Carità a ciò che dico: E' compito dei cristiani adoperarsi per la pace della Chiesa loro madre, dalla quale spiritualmente sono nati. Nel libro che contiene le visioni e i gesti profetici di Daniele, leggiamo questo fatto: i tre giovani lodano il Signore nel fuoco; il re Nabucodonosor è sorpreso nel vedere i giovani che lodano Dio, incolumi in mezzo al fuoco. E dopo aver ammirato il prodigio, cosa dice il re, che pure non è giudeo né circonciso, anzi ha fatto innalzare la statua costringendo tutti ad adorarla? Che cosa dice, toccato dai canti dei tre giovani, riconoscendo la maestà di Dio presente nel fuoco? Io decreto che chiunque, a qualsiasi popolo, lingua o nazione appartenga, proferirà offesa contro il Dio di Sidrac, Misac e Abdenago, sia squartato e la sua casa sia ridotta a un mucchio di rovine (Da 3,96). Ecco come è severo un re straniero verso chi bestemmia il Dio d'Israele, perché lo ha visto liberare i tre giovani dal fuoco! E non vorrebbero che con altrettanta severità si comportassero i re cristiani, quando viene insultato Cristo, il quale non i tre giovani, ma tutto il mondo ha liberato, re compresi, dal fuoco dell'inferno? Quei tre giovani, miei fratelli, furono liberati appena dal fuoco temporale. Forse il Dio dei tre giovani non è lo stesso Dio dei Maccabei? Eppure i giovani li libero dal fuoco, mentre i Maccabei vennero meno fisicamente nei tormenti del fuoco, ma restando fermi con l'animo nei precetti della legge (2 Mach 7,1 ss). E' che i primi furono liberati davanti agli occhi di tutti, gli altri, invece, segretamente furono incoronati. Esser liberati dalle fiamme dell'inferno è molto più che esser liberati dal fuoco acceso dalla potenza umana. Ora, se il re Nabucodonosor lodo e rese gloria a Dio, perché aveva liberato dal fuoco tre giovani, e a tal punto gli rese gloria che promulgo per tutto il suo regno questo decreto: Chiunque proferirà offesa contro il Dio di Sidrac, Misac e Abdenago, sia squartato, e la sua casa sia ridotta a un mucchio di rovine, perché non dovrebbero muoversi questi re, che hanno visto non tre giovani liberati dal fuoco, ma se stessi liberati dall'inferno? quando vedono che si inducono i cristiani a rinnegare Cristo, dal quale essi sono stati liberati, quando sentono che vien detto ai cristiani: "di' che non sei cristiano"? Si permettono di far questo, e non vorrebbero esser toccati.

2. 15. Voi vedete il male che essi fanno, e vedete il male che soffrono. Uccidono le anime e vengono colpiti nel corpo; procurano la morte eterna e si lamentano per quella temporale. Ma poi quale morte han dovuto subire? Vengono fuori con non so quali loro martiri, vittime della persecuzione: un certo Marculo che è stato precipitato da una rupe; un Donato di Bagai gettato in un pozzo. Ma quando mai le autorità romane hanno decretato simili supplizi, come quello di precipitare dall'alto degli uomini? E che cosa rispondono i nostri? Io non so come siano le cose; ma i nostri che cosa riferiscono? Dicono che quelli si sono precipitati da soli, e poi è stata accusata l'autorità civile. Tenendo conto del comportamento delle autorità romane, sappiamo a chi credere. I nostri affermano che quelli si sono precipitati da soli; se non ci fossero adesso alcuni loro discepoli che si precipitano da una rupe, senza che nessuno li perseguiti, non crederemmo; che meraviglia che lo abbiano fatto quelli che son soliti farlo? Le autorità romane, infatti, non sono mai ricorse a simili supplizi. Non avevano forse la possibilità di dare la morte in maniera scoperta? Ma coloro che aspiravano ad essere onorati dopo morte, non seppero trovare una morte più pubblicitaria! Insomma, non sono al corrente di tutto. Comunque, anche se tu, o setta di Donato, hai dovuto soffrire nel corpo da parte della Chiesa cattolica, saresti Agar maltrattata da Sara, e allora: ritorna dalla tua padrona. Era necessario soffermarci un po' più a lungo su questo passo; ma non possiamo più esporvi tutto il testo del Vangelo che abbiamo letto. Per ora, fratelli, basti questo a vostra Carità: aggiungere altre cose potrebbe farvi dimenticare quelle già dette. Tenete bene a mente queste, queste ripetete; uscite di qui ardenti,

e capaci di accendere quanti sono freddi.


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