Da Cristo a Maria
Giuseppe Marrazzo*
Tratto da libro “Dal Cristianesimo al Cattolicesimo”,
ed. AdV – Falciani (Fi)
«Una moltitudine gli stava seduta attorno, quando gli fu detto: Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle là fuoriche ti cercano. Ed egli rispose loro: Chi è mia madre? e chisono i miei fratelli? E guardati in giro coloro che gli sedevano d’intorno, disse: Ecco mia madre e i miei fratelli. Chiunque avrà fatta la volontà di Dio, mi è fratello, sorella e madre» (Marco 3: 32-35).
«Gesù gli disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessunoviene al Padre se non per mezzo di me» (Giovanni 14: 6).
«La conoscenza della vera dottrina cattolica su Maria costituirà sempre una chiave per la esatta comprensione del mistero di Cristo e della Chiesa»(1).
«Maria Vergine "cooperò alla salvezza dell'uomo con libera fede e obbedienza"(2). Ha detto il suo "fiat" "loco totiushumanae naturae - in nome di tutta l'umanità"(3): per la suaobbedienza, è diventata la nuova Eva, madre dei viventi»(4).
A. IL CULTO DELLA VERGINE
1. La Mariologia occupa un posto importante anche oggi
La Vergine Maria occupa un posto molto importante nella teologia cattolica. Roland H. A. Seboldt(5) è convinto che oggi la devozione verso la vergine sorpassa quella dei secoli dodicesimo e tredicesimo. Numerose sono le monografie su Maria e si moltiplicano le manifestazioni popolari della pietà verso la vergine. Ogni volta che la società attraversa dei momenti particolarmente critici si moltiplicano le apparizioni della Madonna o il suo lacrimare. Soprattutto nei periodi caratterizzati da mutamenti sociali, dall'approssimarsi di guerre, calamità, carestie. Gli, eventi gravi e luttuosi spingono l’uomo a cercare «il soprannaturale».
Quando, il 16 ottobre 1978, venne eletto papa Karol Wojtyla, dal balcone della Basilica di San Pietro egli disse queste testuali parole: «lo ho avuto paura di ricevere questa nomina, ma l'ho fatto nello spirito dell'ubbidienzaverso Nostro Signore e nella fiducia totale alla Sua Madre Madonna Santissima. Mi presento a voi tutti per confessare la nostra fede comune, la nostra speranza, la nostrafiducia nella madre di Cristo e della Chiesa...». Questo duplice richiamo alla madre di Gesù, nel suo discorso iniziale, fu accolto con un po' di sorpresa nel mondo evangelico. L’indomani si parlava di un papa mariano.
2. Devozione fondata sulla tradizione
La dottrina che giustifica la devozione verso Maria è basata fondamentalmente sulla letteratura apocrifa e sulle speculazioni teologiche dei padri della chiesa piuttosto che sulle poche testimonianze bibliche. Gli Evangeli contengono pochi cenni su Maria. In Matteo e in Luca ci sono più dettagli riguardanti l'evangelo dell'infanzia di Cristo. Ritroviamo Maria alle nozze di Cana, il primo miracolo di Gesù, ai piedi della croce e nella chiesa primitiva ella viene nominata una sola volta nel libro degli Atti apostolici (7).
Dal III al VI secolo si sviluppò un'intensa letteratura agiografica nella quale i santi e la Vergine Maria erano protagonisti di racconti fantastici e miracolistici. Maria divenne oggetto di lunghe speculazioni teologiche e diuna vera e propria «iperdulia», vale a dire una venerazione senza limiti. I padri Giustino Martire, Ireneo, Tertulliano svilupparono il parallelismo tra Eva e Maria, esattamente come Paolo aveva sviluppato quello tra Adamo e Cristo.
3. Maria diventa Madre di Dio
Gli asceti del IV secolo, esempio tipico Girolamo, videro in Maria il modello ideale del cristiano. Il Concilio di Efeso (22 giugno 431) reagendo contro i nestoriani, affermò che Gesù era veramente figlio di Dio. Maria divenne christotokose theotokos cioè «madre di Cristo», «madre di Dio». Questo appellativo non fu coniato tanto per glorificare Maria, quanto piuttosto per porre fine a quella lunga diatriba sulla natura di Cristo che durava da circa tre secoli ed era un modo per definire una volta per tutte che Cristo era il Figlio di Dio. Purtroppo proprio a partire dal concilio di Efeso, città nella quale la dea Artemide, Diana, veniva adorata e venerata come la «Grande Madre», la mariologia acquistò prerogative sempre più predominanti.
4. Maria: il bisogno di un volto amico
Nell'iconografia bizantina dal V al X secolo il volto di Cristo è visto come un giudice, austero e severo, quasi irraggiungibile, mentre, tramite il volto umano di Maria, che incarna il sentimento materno per eccellenza, Gesù diventa un volto più familiare, più umano, a volte un bambino semplice e indifeso.
5. La verginità
Si discusse sulla perpetua verginità di Maria fino a che il papa Martino I non ne fece un dogma nel 649 al Concilio Lateranense: «Se qualcuno, secondo la dottrina dei Santi Padri, non confessa propriamente e secondo la verità che lasanta Madre di Dio è sempre vergine immacolata Maria...ha concepito senza seme per opera dello Spirito Santo eche ha generato senza corruzione, permanendo indissolubile, anche dopo il parto, la sua verginità, siacondannato». E' dogma della chiesa cattolica che la verginità di Maria fu ante partum, in partu, post partum (prima, durante e dopo il parto). L’evangelo (Matteo 1: 20) narra della concezione di Gesù, avvenuta senza il concorso dell'uomo e per l'intervento miracoloso dello Spirito Santo, quindi nello stato verginale: se poi Maria abbia mantenuto questa stato anche dopo il parto, come afferma la tradizione, nella Scrittura non è detto.
Pedro