2. Una scorciatoia
La devozione mariana diventa una sorta di scorciatoia per poter ottenere un soccorso divino senza passare attraverso le esigenze dell'Evangelo. Quando incontriamo Gesù Cristo messo in croce vediamo anche la nostra miseria, il nostro peccato che ci separa da Dio. La croce esprime un severo giudizio sull'umanità che vive lontano da Dio, avendo dimenticato la casa paterna. Gesù Cristo mi invita a cambiare vita e a guardarmi come Dio mi vede. Quando si va da Maria non è necessario passare attraverso questa porta stretta del pentimento, dell'ammissione di colpa e della conversione. Maria ha un cuore troppo tenero, costituisce il soccorso immediato che prescinde da esigenze assolute: una scorciatoia! Charles Brutsch ha giustamente dichiarato: «Se il nostropeccato non è mortale, la salvezza non è più un miracolo.Colui che soffia sul pentimento spegne la gioia della salvezza»(14).
3. Esaltazione dell'umanità
La venerazione della Vergine, che spesso si trasforma in «Mariolatria», in realtà è l'esaltazione della creatura. La chiesa cattolica non ha mai preteso che Maria fosse la quarta persona della divinità, resta un essere umano, anzi è l'incarnazione della Chiesa. Maria rappresenta i credenti di ogni tempo. Eppure ricordiamo in che modo Paolo scriveva ai Galati circa il suo gloriarsi. «Ma quanto a me, non sia mai ch’io mi glori d’altro che della croce del Signore nostro Gesù Cristo» (Galati 6: 14).
Attraverso Gesù Cristo Dio è sceso fra gli uomini, «ha abitato per un tempo fa noi» (Giovanni1: 14). È Dio che viene a cercare l’umanità perduta, non è l’uomo che si costruisce impalcature per giungere fino a lui. Tutte queste sovrastrutture umane, osservanze, litanie, opere di carità, quando diventano mezzi per avvicinarsi a Dio, sono tentativi più o meno consci di rendere vano l'intervento di Dio nella storia dell’uomo.
L’esaltazione della Madonna è quasi pari a quella del Dio che si incarna in Gesù Cristo per salvarla. E così finisce che ancora una volta la religione diventa l'esaltazione di noi stessi, del nostro rappresentante. L'insofferenza degli uomini dinanzi alla verità induce l'uomo a nascondere il proprio peccato ed esaltare se stesso, fino alla stoltezza.
La devozione mariana tradizionale ha trasformato l'umile serva di Nazareth, notevole esempio di disponibilità della fede, in «santa Maria, madre di Dio, santa vergine delle vergini, madre di Cristo, madre purissima, madre amabile,madre ammirabile, madre di buon consiglio, madre delCreatore, madre del Salvatore, vergine prudentissima,vergine veneranda, vergine potente, vergine clemente,vergine fedele, specchio di giustizia, vaso spirituale, vasoonorevole, vaso d'insigne devozione, rosa mistica, torredavidica, torre eburnea, casa aurea, arca del Patto, portadel cielo, stella mattutina, salute degli infermi, rifugio deipeccatori, consolatrice degli afflitti, ausilio dei cristiani, regina degli angeli, regina dei patriarchi, regina dei profeti, regina degli apostoli, regina dei martiri, regina dei confessori, regina dei santi, regina concepita senza macchia, regina del santissimo rosario, regina della pace»(15). Questa accesa celebrazione mal si addice al personaggio pur ammirevole che ci viene presentato dal Nuovo Testamento.
Pedro