4. Maria, serva di Dio (Luca 1: 38)
Maria che crede (Luca 1: 45) che si definisce «ancella del Signore», che si dichiara disponibile ad accogliere un peso più grande di lei e a portarlo umilmente. Portare in grembo il figlio di Dio, che privilegio! Sentirlo crescere a poco a poco: provare la nausea, sentire i primi movimenti, poteva chiedersi perché proprio a lei. Invece si è dichiarata «l’ancella del Signore» e poi ha aggiunto: «Mi sia fatto secondo la tua parola» (Luca 1: 38). Si può essere servi solo quando si è veramente liberi e la libertà di Maria è la libertà della grazia. Quella grazia che è con lei proprio nel momento in cui un angelo dell'Eterno le è vicino.
5. Maria ha custodito ogni cosa nel cuore (Luca 2: 19)
Maria di Nazareth ha custodito Gesù nel cuore, alla croce Gesù smette di essere figlio di Maria, diventa il suo Salvatore evive ancora dentro di lei fino alla sua morte. Perché Maria, come ogni altro credente del suo tempo, «dorme» nel sonno della morte, in attesa del grande evento, il ritorno glorioso di Gesù Cristo. Nel Nuovo Testamento per ben 160 volte viene ripetuta l'espressione «in Cristo» per indicare che la vita che il cristiano vive la vive in Cristo. «Non sono più io che vivo,ma Cristo che vive in me» (Gal 2: 20) dice l'apostolo Paolo, campione della dottrina della salvezza: in questa dottrina non c'è posto per la mariologia. È offensivo dire questo per Maria? Secondo l’ottica biblica no! Mai la Parola di Dio innalza la creatura a scapito del creatore. L’umile ragazza di Nazareth costituisce un esempio per i credenti di oggi, ma lungi da noi di volerla trasformare in un’impalcatura per giungere prima e comodamente fino a Dio, senza passare attraverso il perdono e la riconciliazione.
Pedro