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CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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LA SANTA RISATA?

Ultimo Aggiornamento: 01/01/2010 18:13
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01/01/2010 18:09
 
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LA RESPONSABILITÀ DI ESAMINARE

Per alcuni, il semplice atto di esaminare la validità di una cosiddetta esperienza spirituale è criticato come mancanza di fede e l'evidenza di una misera spiritualità. Tuttavia, è nostro dovere sottoporre ogni cosa alla prova della Scrittura.
L'esempio dei Bereani è encomiabile perché "ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così" (Atti 17:11). In altre parole, i Bereani non "si svitarono le teste" e la misero da parte durante i culti e la predicazione e poi le riavvitarono quando lasciarono la riunione. Non è mancanza di spiritualità porsi delle domande per verificare se la Bibbia convalidi o meno una qualsiasi esperienza o dottrina proclamata. Siamo ammoniti dalle Scritture: "Esaminate ogni cosa e ritenete il bene" (I Tessalonicesi 5:21) e "...parlino in due o tre e gli altri giudichino" (I Corinzi 14:29).
V'è anche l'esortazione rivolta ai ministri: "Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi... si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge, e anche tra voi stessi, sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli" (Atti 20:28-30).
Tuttavia, per esercitare vigilanza dottrinale occorre equilibrio perché i difensori dell'ortodossia nel Corpo di Cristo non divengano giudici senza amore. Il Signore loda la chiesa di Efeso per la sua dura fatica nell'operare una netta distinzione tra i falsi ed i veri apostoli, ma la corregge per aver abbandonato il "primo amore". È così facile perdere l'amore mentre lottiamo a difesa di ciò che è giusto sul campo di battaglia dottrinale. Gli apologisti cristiani, se non fanno attenzione, possono apparire pieni di frutti acerbi e legalisti, farisaici e sgradevoli.
È giusto esaminare ogni argomento alla luce delle Scritture, includendo anche l'attuale fenomeno della "santa risata", ma è errato condurre tale esame senza uno spirito amabile e gioioso.
Come pentecostali, cioè persone sottomesse all'autorità della Scrittura, faremmo bene a seguire l'esempio di Guglielmo J. Seymour, l'anziano della Missione di Azusa Street. Durante il grande risveglio di Azusa (Los Angeles, 1906, n.d.t.), Seymour ed altri venivano criticati per la loro insistenza nel "verificare ogni cosa con la Parola". Essi, però, continuarono impavidi.
Infatti, Seymour rispose alla critica nel numero di settembre 1907 de "La Fede Apostolica" (il mensile della Missione, n.d.t.): "Noi ci misuriamo per ogni cosa con la Parola, ogni esperienza deve essere provata con la Bibbia. Alcuni affermano che questo è eccessivo, ma se viviamo molto vicini alla Parola, risolveremo tutto col Signore quando l'incontreremo nell'aria".

UNICO O NORMATIVO?

Dobbiamo porre due interrogativi sulla "santa risata":
1. Si sono manifestati nella Scrittura tali fenomeni?
2. Se esistono dei casi, sono essi "normativi", cioè, vengono presentati come modello dell'esperienza cristiana?
Perché dobbiamo porci queste domande? Supponiamo che qualcuno appaia sulla scena contemporanea con un dono di guarigioni, ma che qualcosa veramente insolito si manifesti: la gente viene guarita mettendosi all'ombra del ministro dell'Evangelo quando passa per la strada. Supponiamo, inoltre, che la notizia si diffonda ed altri ministri comincino a pretendere di aver ricevuto "il ministerio dell'ombra". Supponiamo ancora che altri affermino: "Tutti i ministri possono possedere il ministerio dell'ombra e tutti quelli che desiderano essere guariti debbono collocarsi alla loro ombra". Infine, immaginate che libri su libri comincino ad insegnare all'intero Corpo di Cristo l'importanza ed il bisogno del "ministerio dell'ombra", insieme a suggerimenti pratici per vedere manifestati i "ministeri dell'ombra" in ogni chiesa locale.
Come valuteremmo un tale insegnamento e affermazioni siffatte? Ponendoci due domande:
1. Tale manifestazione esiste nella Bibbia?
2. È intesa come normativa per tutti?
La risposta alla prima domanda è: "Sì". Infatti, in Atti 5:15 è scritto: "Tanto che portavano perfino i malati nelle piazze, e li mettevano su lettucci e giacigli, affinché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra ne coprisse qualcuno".
Tuttavia, la risposta alla seconda domanda è: "No!". Nessuno degli altri apostoli risulta avere ricevuto "il ministerio dell'ombra", ma soltanto Pietro. Potreste immaginare che cosa sarebbe avvenuto nella Chiesa del primo secolo se gli altri apostoli avessero abbandonato il proprio ministerio meno spettacolare, quello di pregare semplicemente per i malati, e avessero cominciato a digiunare e a pregare per ottenere "il ministerio dell'ombra"? Cosa sarebbe accaduto se Pietro avesse tenuto dei corsi su come comportarsi nell'esercizio del "ministerio dell'ombra"? La Chiesa sarebbe stata interamente coinvolta in un metodo particolare ed avrebbe abbandonato il modello normativo dato dal Signore agli apostoli: "Imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno" (Marco 16:18). La procedura regolare per una persona malata non è quella di cercare "l'ombra", ma: "Chiami gli anziani della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo d'olio nel nome del Signore" (Giacomo 5:14).
Quello che il "ministerio dell'ombra" di Pietro illustra è che lo Spirito Santo può agire sovranamente per mezzo di un individuo, nell'arco di un periodo limitato di tempo ed in maniera unica, ma che tale opera da parte del Signore non è designata come normativa nell'esperienza della chiesa. Siamo in grado di distinguere una dottrina, un'esperienza dotata di carattere normativo quando, ciò è esplicitamente approvata, raccomandata, ripetuta in modo consistente o comandata nella Scrittura.
Molti altri eventi, sia normativi che unici, abbondano nella vita della Chiesa dell'era apostolica. Per esempio, qual è il modello normale della disciplina nella chiesa? Non è forse Matteo 18:15-20? Come allora spiegare la morte di Anania e Saffira risultato dell'applicazione di una disciplina immediata a causa della loro menzogna? Certamente non corrisponde al modello normativo di Matteo 18! Che ne faremo? Deve essere considerata un'eccezione o una regola, è un caso unico o normativo? Per rispondere a quest'interrogativo esaminiamo la Scrittura! V'è qualche altro esempio di disciplina ecclesiastica con un'esecuzione così istantanea dello Spirito Santo? Abbiamo qualche volta richiesto allo Spirito Santo di colpire con una morte repentina i bugiardi? Dovremmo prevedere nelle nostre riunioni di culto la presenza di un medico legale per constatare la morte oppure quella di un becchino? No! Seguiamo il modello di Matteo 18 e di I Corinzi 5 nel trattare il peccato nella vita di un membro di chiesa!
Un altro esempio della differenza tra unico e normativo è il fenomeno verificatosi il giorno della Pentecoste: "Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento che soffia... Apparvero loro delle lingue come di fuoco e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro d'esprimersi" (Atti 2:2-4). Sono tre fenomeni unici (per un tempo determinato) o normativi (un modello per altri credenti)? È evidente che il vento e le lingue di fuoco sono eventi unici. Nella Scrittura non sono descritti altri casi in cui si siano verificati episodi simili. Non possiamo, quindi, fame una dottrina né esortare i credenti: "Prima di essere battezzati nello Spirito Santo si deve poter sentire il vento e cadere il fuoco". Il parlare in altre lingue, però, si manifesta ancora quando qualcuno è ripieno dello Spirito Santo. Come pentecostali, accettiamo il parlare in altre lingue come normativo e rappresenta l'evidenza fisica, iniziale del battesimo nello Spirito Santo perché lo troviamo come un fenomeno ripetuto in altre occasioni e deduciamo dal testo che il parlare in altre lingue (come lo Spirito dà d'esprimersi) si manifesta sempre quando i credenti sono battezzati nello Spirito Santo.
Perciò chiediamoci: il risveglio della "santa risata" è un modello normativo nell'adorazione cristiana ed un comportamento esplicitamente insegnato dalla Scrittura?


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