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CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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LA SANTA RISATA?

Ultimo Aggiornamento: 01/01/2010 18:13
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01/01/2010 18:13
 
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2. La regolamentazione
Molto chiaramente, però, l'apostolo Paolo (ispirato dallo Spirito Santo) distingue tra l'edificazione personale e l'edificazione di tutta la chiesa. Perciò in 1 Corinzi 12-14 troviamo la regolamentazione dell'uso pubblico del dono delle lingue. In privato, Paolo parla in lingue più di tutti i Corinzi, ma in pubblico, quando viene utilizzato il dono delle lingue per l'edificazione della chiesa, si deve parlare uno alla volta, le lingue debbono essere interpretate ed al massimo devono essere tre a farlo in ogni culto.
La chiesa di Corinto si rallegrava nel parlare in altre lingue. I credenti erano affascinati e spinti verso una manifestazione eccessiva, pubblica delle lingue come alcuni nelle comunità carismatiche contemporanee sono attratti verso la santa risata ed altri fenomeni. Occorre, però, ricordare che:
A. I non credenti debbono essere considerati. Se perfino un dono esercitato Scritturalmente come quello delle lingue, senza interpretazione, allontana l'incredulo dall'accettazione dell'Evangelo, quanto più per un "dono" non Scritturale come la risata "non diranno che siete pazzi?" (I Corinzi 14:23);
B. La chiesa deve essere edificata. Ciò che edifica un individuo può non edificare tutti. Supponiamo che in 1 Corinzi 14:4, 5, sostituiamo la risata al posto del dono delle lingue, avremmo una norma valida per la regolazione della risata nella chiesa: "Chi [ride] edifica se stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa. Vorrei che tutti [sorrideste], ma molto più che profetaste; chi profetizza è superiore a chi [ride]...".
Non credo che, nel passo citato, l'apostolo avrebbe elevato il fenomeno della risata allo stesso livello e al posto del dono delle lingue; perciò è assolutamente improbabile che avrebbe scritto: "Vorrei che tutti sorrideste". Il punto, però è questo: prima di tutto dobbiamo essere interessati all'edificazione della chiesa. A coloro che, nella chiesa di Corinto, usavano in modo improprio il dono delle lingue ed ai contemporanei che difendono la "santa risata", Paolo, ispirato dallo Spirito Santo, afferma: "Poiché siete desiderosi di capacità spirituali, cercate di abbondarne per l'edificazione della chiesa" (I Corinzi 14:12).
C. L'amore, non i doni spirituali o la risata, deve essere posto al centro. Ecco perché 1 Corinzi 13 si trova tra i capitoli 12 e 14 dei doni spirituali. Quanto è triste trovare delle persone che insistono nell'esercitare la risata al punto da creare una divisione nella chiesa locale. Sia quelli che ridono che quelli che non ridono farebbero bene a regolare la propria condotta secondo 1 Corinzi 13.
Romani 14 e 15 devono essere anche considerati come parte della regola dell'amore. I credenti, talvolta, si dividono su delle pratiche secondarie perciò, facciamo bene a parafrasare l'esortazione ai credenti che si dividevano sul caso delle carni sacrificate agli idoli: "Non distruggere per [una risata] l'opera di Dio" (Romani 14:20).

3. Ricordate l'acqua fredda
Molti pentecostali hanno avuto la triste esperienza di testimoniare inizialmente del battesimo nello Spirito Santo con un pastore o una persona spirituale, credendo che questi si sarebbero rallegrati con loro, per poi scoprire invece che cristiani di esperienza gettavano "acqua fredda" sulla loro esperienza. Come ministri, il nostro dovere non è quello di raffreddare le persone che testimoniano delle loro fresche esperienze con Dio. La nostra prima responsabilità è quella di rallegrarci con loro per la vittoria o la liberazione che hanno ottenuto. Se ci uniamo alla loro nuova gioia, rendiamo effettiva la possibilità, mediante il nostro legame personale, di essere di incoraggiamento e di modello per la loro ulteriore crescita in Cristo. Ad esempio, Paolo conosceva bene i problemi esistenti nella chiesa di Corinto, ma non inizia la sua prima lettera attaccando i credenti o denigrando il valore della loro fede, ma offre loro "grazia e pace". Dopo aver stabilito un legame con loro, poi può procedere per aiutarli a divenire maturi in Cristo. Talvolta, li corregge con tenerezza e altre volte con durezza; ma sempre partecipa loro il suo amore e la cura pastorale che nutre per il gregge di Dio. Facciamo lo stesso!

4. Un continuo allontanarsi dalla Scrittura
Il risveglio pentecostale contemporaneo è colmo di esempi di persone rimaste intrappolate in enfasi ed esperienze non scritturali e, come, purtroppo, il loro ministerio progrediva si allontanavano sempre più dalla Scrittura. Ormai, pochi dell'attuale generazione ricorderanno O. L. Jaggers o William Branham un tempo grandi predicatori pentecostali, i quali si allontanarono molto dalla dottrina apostolica.
Ridere nello Spirito appare al limite dei confini della dottrina biblica. Ad esempio, al contrario del dono delle lingue, dei miracoli o del discernimento, la risata nello Spirito non è lo menzionata né approvata dalla Scrittura ma neanche è condannata.
Esistono due evidenti pericoli, riguardo all'attuale fenomeno della risata:
a. Che acquisti un valore maggiore di quello dell'esperienza biblica del battesimo nello Spirito Santo o del pregare privatamente in altre lingue. Talvolta mi chiedo se intimamente la risata non nasconda forse il sentimento di chi dice: "Avete avuto le lingue, ora andiamo verso qualcosa di nuovo". In tale contesto i credenti battezzati nello Spirito Santo, i quali hanno realizzato un'esperienza insegnata dalla Bibbia, sono indotti a sentirsi incompleti. "Hanno parlato in altre lingue, ma non hanno riso". Il risveglio pentecostale crollerà in una generazione se, anche senza volerlo, cominceremo a svalutare un'esperienza biblica e genuina in favore di nuove manifestazioni non comandate né esposte nella Scrittura. Si può affermare con certezza dalla Bibbia: "Se non siete stati battezzati nello Spirito Santo non avete ricevuto tutto quello che Dio ha per voi", ma non si può affermare: "Se non avete ricevuto la risata nello Spirito, non avete tutto quello che Dio vuole darvi". La risata è unica; parlare in altre lingue è il modello normativo della Scrittura.
b. Quando ci allontaniamo dall'esperienza che affonda le proprie radici nella Scrittura ed abbracciamo fenomeni spirituali di altro tipo, quasi certamente vi sarà un ulteriore sviluppo verso manifestazioni esagerate. Lo testimonia il fenomeno attuale: in alcune chiese carismatiche si sta diffondendo il ruggire ed anche l'abbaiare. Il ruggire è spiegato con l'espressione "il Leone di Giuda". Non so quello che l'abbaiare rappresenti. So soltanto che se gli spiriti dei profeti sono sottoposti ai profeti (I Corinzi 14:32), allora certamente lo spirito del ruggente e dell'abbaiante è sottoposto a loro.
Talvolta occorre chiamare le cose col loro vero nome e non esito a dire che il ruggire e l'abbaiare è fenomeno "strano e bizzarro". È determinato o da un'errata capacità carnale (la carnalità è in grado di fare tanto rumore) o è il diavolo che ruggisce ed abbaia.
La chiesa pentecostale non sia intrappolata in tale misticismo totalmente privo da qualsiasi radice scritturale.


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