CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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APOCALISSE DI SAN GIOVANNI APOSTOLO

Ultimo Aggiornamento: 10/01/2010 17:45
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Sesso: Femminile
10/01/2010 17:42
 
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Chi parla, chi dice all’angelo la verità della propria vita, non è un altro uomo, una moltitudine di uomini, un’assemblea, o un convegno di uomini. Questi si potrebbe sbagliare. Potrebbero cadere nell’errore. Ognuno potrebbe dire ai suoi fratelli: io non sono ciò che voi affermate che io sia.

Chi dice la verità è lo Spirito del Signore e lo Spirito è la Verità. Lui non si inganna, non inganna, non si sbaglia, non sbaglia, non mentisce.

Lo Spirito del Signore è verità assoluta, eterna. È Verità per le cose visibili e per quelle invisibili. È Verità per la coscienza e per il cuore. È Verità per l’anima e per il corpo dell’uomo. È Verità per il passato, per il presente e per il futuro.

Allo Spirito del Signore nessuno potrà dire: “io non sono ciò che tu dici che io sia”. Lo Spirito del Signore conosce noi meglio di noi stessi. Noi ci inganniamo su noi stessi ed inganniamo noi stessi, Lui non ci inganna, non si inganna.

Quanto viene ora promesso all’Angelo della Chiesa di Efeso, è promessa che vale per ogni altro Angelo della Chiesa, per ogni cristiano e discepolo del Signore.

La promessa è solenne: “Al vincitore darò da mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio”.

Questa promessa è libertà dalla morte sia nel tempo che nell’eternità. Questa promessa è abbondanza di vita sia nel tempo che nell’eternità.

Questa promessa è abolizione del primo decreto di Dio sull’umanità: l’impossibilità dell’uomo ad accedere all’albero della vita e di conseguenza la sua condanna alla morte.

Genesi - cap. 3,22-24: “Il Signore Dio disse allora: Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la  conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda  anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre”. Il Signore Dio lo scacciò  dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. Scacciò  l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada  folgorante, per custodire la via all'albero della vita”. 

Gesù promette che questa sentenza non sussisterà per tutti coloro che ascoltano ciò che lo Spirito dice alla Chiesa.

Questa condanna non sussisterà per tutti coloro che ogni giorno crescono nell’amore, anzi si superano sempre, in un crescendo che arriva fino all’imitazione perfetta dell’amore che Cristo Gesù ha avuto per noi.

DI SMIRNE

[8]All'angelo della Chiesa di Smirne scrivi: Così parla il Primo e l'Ultimo, che era morto ed è tornato alla vita:

Gesù si presenta nella sua vera essenza. Chi parla all’Angelo della Chiesa di Smirne è il Signore, il Crocifisso che è Risorto, Colui che ha in mano la storia dell’universo, Colui che è prima della storia, perché è l’Eterno, ma anche che è dopo la storia, perché è l’Immortale.

Su questa presentazione di Cristo Gesù già si è scritto con abbondanza nelle pagine precedenti. Ad esse si rinvia, qualora si sentisse la necessità di altri riscontri sulla verità di Gesù Signore. 

[9]Conosco la tua tribolazione, la tua povertà tuttavia sei ricco e la calunnia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma appartengono alla sinagoga di satana.

L’Angelo della Chiesa di Smirne è nella tribolazione. È perseguitato. Vive un momento di grande prova.

Lui è anche nella povertà. Lui vive il Vangelo accompagnandolo dalla semplicità della vita e dall’assenza delle cose di questo mondo.

Lui vive il Vangelo da uomo evangelico: perseguitato e povero.

Tuttavia è ricco. È ricco di Dio. Ricco della sua grazia. Ricco della sua verità. Ricco del suo amore.

Una di queste tribolazioni viene a Lui da parte dei Giudei. Questi erano accaniti oppositori della fede in Cristo Gesù e non si risparmiavano in nulla, né in falsità, né in calunnie, né in persecuzioni contro i cristiani.

Perché Gesù dice che costoro non sono Giudei?

Perché il vero Giudeo è colui che attende Cristo, riconosce Cristo, accoglie Cristo, lotta per Cristo, diffonde Cristo in tutto il mondo, dona la vita per Cristo Gesù.

Questo è il vero Giudeo. Vero Giudeo è colui che vive secondo la fede di Abramo. Abramo viveva in attesa del compimento della promessa, cioè della benedizione che si sarebbe riversata sull’umanità intera per mezzo del Figlio della promessa, che non era Isacco, ma Colui che sarebbe venuto un giorno.

Costoro, che essendo Giudei, combattono Cristo, il fine delle loro attese, sono definiti della sinagoga di satana, perché sono caduti nella sua tentazione. Vivono una fede falsa.

Quando in un cuore c’è la falsità, in questo cuore c’è satana ed è lui che lo governa.

Questa espressione “sinagoga di satana” è solo di Giovanni e dell’Apocalisse:

“Conosco la tua tribolazione, la tua povertà tuttavia sei ricco e la calunnia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma appartengono alla sinagoga di satana” (Ap 2,9).

“Ebbene, ti faccio dono di alcuni della sinagoga di satana di quelli che si dicono Giudei, ma mentiscono perché non lo sono: li farò venire perché si prostrino ai tuoi piedi e sappiano che io ti ho amato” (Ap 3,9).

Ecco come San Paolo parla del vero Giudeo, che è solo Colui che ha abbracciato la fede in Cristo Gesù:

Lettera ai Romani - cap. 9,1-33: “Dico la verità in Cristo, non mentisco, e la mia coscienza me ne dá  testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. Essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen. Tuttavia la parola di Dio non è venuta meno. Infatti non tutti i discendenti di Israele sono Israele, né per il fatto di essere discendenza di Abramo sono tutti suoi figli. No, ma: in Isacco ti sarà data una discendenza, cioè: non sono considerati figli di Dio i figli della carne, ma come discendenza sono considerati solo i figli della promessa. Queste infatti sono le parole della promessa: Io verrò in questo tempo e Sara avrà un figlio.


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