CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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APOCALISSE DI SAN GIOVANNI APOSTOLO

Ultimo Aggiornamento: 10/01/2010 17:45
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Città: ROMA
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Sesso: Femminile
10/01/2010 17:43
 
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E non è tutto; c'è anche Rebecca che ebbe figli da un solo uomo, Isacco nostro padre: quando essi ancora non eran nati e nulla avevano fatto di bene o di male perché rimanesse fermo il disegno divino fondato sull'elezione non in base alle opere, ma alla volontà di colui che chiama le fu dichiarato: Il maggiore sarà sottomesso al minore, come sta scritto: Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù.

Che diremo dunque? C'è forse ingiustizia da parte di Dio? No certamente! Egli infatti dice a Mosè: Userò misericordia con chi vorrò, e avrò pietà di chi vorrò averla. Quindi non dipende dalla volontà né dagli sforzi dell'uomo, ma da Dio che usa misericordia. Dice infatti la Scrittura al faraone: Ti ho fatto sorgere per manifestare in te la mia potenza e perché il mio nome sia proclamato in tutta la terra. Dio quindi usa misericordia con chi vuole e indurisce chi vuole Mi potrai però dire: Ma allora perché ancora rimprovera? Chi può infatti resistere al suo volere? O uomo, tu chi sei per disputare con Dio? Oserà forse dire il vaso plasmato a colui che lo plasmò: Perché mi hai fatto così? Forse il vasaio non è padrone dell'argilla, per fare con la medesima pasta un vaso per uso nobile e uno per uso volgare? Se pertanto Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza vasi di collera, già pronti per la perdizione, e questo per far conoscere la ricchezza della sua gloria verso vasi di misericordia, da lui predisposti alla gloria, cioè verso di noi, che egli ha chiamati non solo tra i Giudei ma anche tra i pagani, che potremmo dire? Esattamente come dice Osea: Chiamerò mio popolo quello che non era mio popolo e mia diletta quella che non era la diletta. E avverrà che nel luogo stesso dove fu detto loro: Voi non siete mio popolo, là saranno chiamati figli del Dio vivente. E quanto a Israele, Isaia esclama: Se anche il numero dei figli d'Israele fosse come la sabbia del mare, sarà salvato solo il resto; perché con pienezza e rapidità il Signore compirà la sua parola sopra la terra. E ancora secondo ciò che predisse Isaia: Se il Signore degli eserciti non ci avesse lasciato una discendenza, saremmo divenuti come Sòdoma e resi simili a Gomorra.

Che diremo dunque? Che i pagani, che non ricercavano la giustizia, hanno raggiunto la giustizia: la giustizia però che deriva dalla fede; mentre Israele, che ricercava una legge che gli desse la giustizia, non è giunto alla pratica della legge. E perché mai? Perché non la ricercava dalla fede, ma come se derivasse dalle opere. Hanno urtato così contro la pietra d'inciampo, come sta scritto: Ecco che io pongo in Sion una pietra di scandalo e un sasso d'inciampo; ma chi crede in lui non sarà deluso”.

Lettera ai Galati - cap. 6, 1- 18: “Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione. Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo. Se infatti uno pensa di essere qualcosa mentre non è nulla, inganna se stesso. Ciascuno esamini invece la propria condotta e allora solo in se stesso e non negli altri troverà motivo di vanto: ciascuno infatti porterà il proprio fardello.

Chi viene istruito nella dottrina, faccia parte di quanto possiede a chi lo istruisce. Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. E non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede.

Vedete con che grossi caratteri vi scrivo, ora, di mia mano. Quelli che vogliono fare bella figura nella carne, vi costringono a farvi circoncidere, solo per non essere perseguitati a causa della croce di Cristo. Infatti neanche gli stessi circoncisi osservano la legge, ma vogliono la vostra circoncisione per trarre vanto dalla vostra carne.

Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l'Israele di Dio. D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

Le persecuzioni più gravi Paolo le ha avute proprio dai Giudei:

“Saulo frattanto si rinfrancava sempre più e confondeva i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo. (At 9,22).

“Trascorsero così parecchi giorni e i Giudei fecero un complotto per ucciderlo” (At 9,23). 

Vedendo che questo era gradito ai Giudei, decise di arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Azzimi” (At 12,3).

“Pietro allora, rientrato in sé, disse: Ora sono veramente certo che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che si attendeva il popolo dei Giudei” (At 12,11).

“Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono pieni di gelosia e contraddicevano le affermazioni di Paolo, bestemmiando” (At 13,45).

“Ma i Giudei sobillarono le donne pie di alto rango e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Barnaba e li scacciarono dal loro territorio” (At 13,50).

“Ma i Giudei rimasti increduli eccitarono e inasprirono gli animi dei pagani contro i fratelli” (At 14,2).

“Ma quando ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei con i loro capi per maltrattarli e lapidarli” (At 14,5).

“Ma giunsero da Antiochia e da Icònio alcuni Giudei, i quali trassero dalla loro parte la folla; essi presero Paolo a sassate e quindi lo trascinarono fuori della città, credendolo morto” (At 14,19).

“Ma i Giudei, ingelositi, trassero dalla loro parte alcuni pessimi individui di piazza e, radunata gente, mettevano in subbuglio la città. Presentatisi alla casa di Giasone, cercavano Paolo e Sila per condurli davanti al popolo” (At 17,5).

Ma quando i Giudei di Tessalonica vennero a sapere che anche a Berèa era stata annunziata da Paolo la parola di Dio, andarono anche colà ad agitare e sobillare il popolo” (At 17,13).

“Mentre era proconsole dell'Acaia Gallione, i Giudei insorsero in massa contro Paolo e lo condussero al tribunale dicendo” (At 18,12).

“Trascorsi tre mesi, poiché ci fu un complotto dei Giudei contro di lui, mentre si apprestava a salpare per la Siria, decise di far ritorno attraverso la Macedonia” (At 20,3).

“Ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le lacrime e tra le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei” (At 29,19).

“Egli venne da noi e, presa la cintura di Paolo, si legò i piedi e le mani e disse: Questo dice lo Spirito Santo: l'uomo a cui appartiene questa cintura sarà legato così dai Giudei a Gerusalemme e verrà quindi consegnato nelle mani dei pagani” (At 21,11).

“Stavano ormai per finire i sette giorni, quando i Giudei della provincia d'Asia, vistolo nel tempio, aizzarono tutta la folla e misero le mani su di lui gridando” (At 21,27).

“Il giorno seguente, volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i sommi sacerdoti e tutto il sinedrio; vi fece condurre Paolo e lo presentò davanti a loro” (At 22,30).

“Fattosi giorno, i Giudei ordirono una congiura e fecero voto con giuramento esecratorio di non toccare né cibo né bevanda, sino a che non avessero ucciso Paolo” (At 23,12).

“Quest'uomo è stato assalito dai Giudei e stava per essere ucciso da loro; ma sono intervenuto con i soldati e l'ho liberato, perché ho saputo che è cittadino romano” (At 23,27).

“Si associarono nell'accusa anche i Giudei, affermando che i fatti stavano così”. (At 24,9).

“Trascorsi due anni, Felice ebbe come successore Porcio Festo; ma Felice, volendo dimostrare benevolenza verso i Giudei, lasciò Paolo in prigione” (At 24,27).

“I sommi sacerdoti e i capi dei Giudei gli si presentarono per accusare Paolo e cercavano di persuaderlo” (At 25,2).

“Appena giunse, lo attorniarono i Giudei discesi da Gerusalemme, imputandogli numerose e gravi colpe, senza però riuscire a provarle” (At 25,7).

“Ma Festo volendo fare un favore ai Giudei, si volse a Paolo e disse: Vuoi andare a Gerusalemme per essere là giudicato di queste cose, davanti a me?” (At 25,9).

“Durante la mia visita a Gerusalemme, si presentarono con accuse i sommi sacerdoti e gli anziani dei Giudei per reclamarne la condanna” (At 25,15).

“Mi considero fortunato, o re Agrippa, di potermi discolpare da tutte le accuse di cui sono incriminato dai Giudei, oggi qui davanti a te” (At 26,2).

“Per queste cose i Giudei mi assalirono nel tempio e tentarono di uccidermi” (At 26,21).

“Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi” (2Cor 11,24).

“Voi infatti,  fratelli, siete diventati imitatori delle Chiese di Dio in Gesù Cristo, che sono nella Giudea, perché avete sofferto anche voi da parte dei  vostri connazionali come loro da parte dei Giudei” (1Ts 2,14).

Gesù conferma l’Angelo della Chiesa di Smirne sia nella verità del suo cuore, sia anche nella verità della storia.

La vita di questo Angelo è costellata di molta tribolazione. La tribolazione vissuta con amore, per amore di Cristo Gesù fa un uomo ricco, fa questo Angelo ricco dinanzi a Dio e agli uomini.

[10]Non temere ciò che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere, per mettervi alla prova e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita.

Il Signore rivela a questo Angelo che la tribolazione non è finita. Anzi essa sta per accanirsi contro di loro.

La rivelazione della tribolazione che sta per abbattersi ha un duplice scopo: esortare l’Angelo della Chiesa di Smirne a non temere; ma anche dirgli che essa non durerà per sempre. Il suo tempo è limitato, è breve, corto. Essa dura dieci giorni: dura cioè un tempo compiuto, ma finito.

La tribolazione non si protrarrà per lunghi giorni. Loro non devono temere di affrontarla, di superarla, di vincerla.

Loro si devono preparare a questo combattimento contro il male con la forza che viene da Dio, dalla fede, dalla carità, dalla speranza che sono in Cristo Gesù.

La tribolazione è sempre una grande prova di fedeltà. Nella tribolazione gli animi vengono saggiati come oro nel crogiolo e solo quelli che rimangono fedeli nella sofferenza e nel dolore, sono pronti per entrare nel regno dei cieli.

Altra verità che nasce da queste parole di Cristo Gesù è questa: l’Angelo della Chiesa di Smirne sta camminando bene, con saggezza, con prudenza, con amore, con fede.

Il suo percorso però non è ancora terminato. La fine non è ancora venuta.

Poiché lui è sulla buona strada è necessario per perseveri sino alla fine, sopportando ogni altra sofferenza.

Solo se persevererà sino alla fine potrà entrare nella gioia del suo Signore, potrà ricevere la corona della vita.

In questo versetto viene affermato inoltre che il vero nemico dell’uomo è il diavolo. Lui è stato all’origine, è oggi, sarà sempre il nemico dell’uomo.

Lui vuole l’uomo dannato, assieme a lui, nell’inferno eterno e per questo lo tenta con ogni sorta di tentazione. Si serve per tentarlo della falsità delle parole, delle opere, dei sentimenti, del cuore, della mente, dei pensieri. Tutto e tutti possono essere strumenti del diavolo per la rovina dei credenti.

Veramente il diavolo è l’artefice, il padre di ogni tentazione.

L’insegnamento sul diavolo nel Nuovo Testamento è ricco di particolari. Si chiama diavolo, satana, spirito del male, potenza infernale e altri nomi ancora.

Ecco alcune affermazioni sul principe delle tenebre del Nuovo Testamento:

“Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo” (Mt 4,1).

Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio” (Mt 4,5).

Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse” (Mt 4,8).

Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano. (At 4,11).

“E il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli” (Mt 13,39).

“Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli” (At 25,41).

“Dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame” (Lc 4,2).

Allora il diavolo gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane” (Lc 4,3).

Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: (Lc 4,5).

“Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato” (Lc 4,13).

“I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e così siano salvati” (Lc 8,12).

Voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna” (Gv 8,44).

“Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo” (Gv 13,2).

“cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui” (At 10.38).

“O uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, quando cesserai di sconvolgere le vie diritte del Signore?” (At 13,10).

“E non date occasione al diavolo” (Ef 4,27).

“Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo” (Ef 6,11).

“Inoltre non sia un neofita, perché non gli accada di montare in superbia e di cadere nella stessa condanna del diavolo” (1Tm 3,6).

“E` necessario che egli goda buona reputazione presso quelli di fuori, per non cadere in discredito e in qualche laccio del diavolo” (1Tm 3,7).

“E ritornino in sé sfuggendo al laccio del diavolo, che li ha presi nella rete perché facessero la sua volontà” (2Tm 2,26).

“Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch'egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo” (Eb 2,14).

“Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà  da voi” (Gc 4,7).

“Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare” (1Pt 5,8).

“Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il diavolo è peccatore fin dal principio. Ora il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo” (1Gv 3,8).

“Da questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, né lo è chi non ama il suo fratello” (1Gv 3,10).

“L'arcangelo Michele quando, in contesa con il  diavolo, disputava per il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole  offensive, ma disse: Ti condanni il Signore!” (Gd 1,9).

“Non temere ciò che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere, per mettervi alla prova e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita” (Ap 2,10).

“Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli” (Ap 12,9).

“Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo”. (Ap 12,12).

“Afferrò il dragone, il serpente antico cioè il diavolo, satana e lo incatenò per mille anni” (Ap 20,2).

E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli” (Ap 20,10).

“Ma Gesù gli rispose: Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto” (Mt 4,10).

“Ora, se satana scaccia satana, egli è discorde con se stesso; come potrà dunque reggersi il suo regno?” (Mt 12,26).

“E vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano” (Mc 1,13).


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