CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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APOCALISSE

Ultimo Aggiornamento: 28/03/2011 10:03
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28/03/2011 09:53
 
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APOCALISSE

Messaggio per chiunque dice di conoscere la data della fine del mondo:
La verità si conosce solo attraverso la Parola di Dio, la Bibbia, i 7 anni che porteranno al termine di questa epoca non si potranno contare che dopo il rapimento della Chiesa e questo evento nessuno sa quando avverrà, solo Dio lo sa. Se qualcuno dice che Dio stesso gli ha rivelato quando ci sarà la fine del mondo, è un illuso, inganna se stesso, e gli altri.
Se quando leggerà questo testo il rapimento è già avvenuto, allora consideri che la fine di questa era sarà 7 anni dopo la firma di un patto fra il governatore mondiale l'Anticristo (il cavaliere sul cavallo bianco dei cosiddetti 4 Cavalieri dell'Apocalisse) ed Israele, della durata appunto di 7 anni.
La invito a studiare l'Apocalisse affinché possa scampare all'ira a venire.
l'Iddio della Bibbia dimostra di essere un Dio vero e vivente, perchè è l'unico che può affermare con largo anticipo ciò che accadrà in futuro, non perchè lo causerà, ma semplicemente perchè lo conosce in anticipo e lo ha fatto scrivere sulla Bibbia, nel tempo, da uomini che decisero di seguire Dio ed ascoltarlo.

L'APOCALISSE

Prima d'ora il libro dell'Apocalisse è stato trascurato anche dalla chiesa ufficiale perché ritenuto incomprensibile, vedi Daniele al capitolo 12:4
"E tu, Daniele, tieni nascoste queste parole, e sigilla il libro sino al tempo della fine; molti lo studieranno con cura, e la conoscenza aumenterà". 5 Poi, io, Daniele, guardai, ed ecco due altri uomini in piedi: l’uno di qua sulla sponda del fiume, 6 e l’altro di là, sull’altra sponda del fiume. E l’un d’essi disse all’uomo vestito di lino che stava sopra le acque del fiume: "Quando sarà la fine di queste maraviglie?" 7 E io udii l’uomo vestito di lino, che stava sopra le acque del fiume, il quale, alzata la man destra e la man sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno, che ciò sarà per un tempo, per dei tempi e la metà d’un tempo; e quando la forza del popolo santo sarà interamente infranta, allora tutte queste cose si compiranno. 8 E io udii, ma non compresi; e dissi: "Signor mio, qual sarà la fine di queste cose?" 9 Ed egli rispose: "Va’, Daniele; poiché queste parole sono nascoste e sigillate sino al tempo della fine. 10 Molti saranno purificati, imbiancati, affinati; ma gli empi agiranno empiamente, e nessuno degli empi capirà, ma capiranno i savi."
Testo scritto nel 600 a.C. durante la deportazione degli Ebrei in Babilonia da parte di Nabucadonosor.
Alcuni studiosi ottusi dei Rotoli del Mar Morto che non tengono in alcun conto la "Traduzione dei 70" e gli storici che parlano di Alessandro Magno, affermano che il Libro di Daniele risale ad un periodo successivo al 170 a.c. perché è troppo preciso riguardo alle vicende dei "Maccabei"
Ma oggi per chi conosce le Sacre Scritture è evidente che mai prima d'ora si erano verificati tanti eventi simultaneamente che potessero indicare l'approssimarsi delle condizioni descritte nella Bibbia riguardo ai fatti descritti nell'Apocalisse, come: La ricostituzione dello Stato di Israele, molte guerre ed instabilità fra popoli, terremoti, carestie, raffreddamento della fede, inasprimento dei rapporti umani, possibilità di controllare le transazioni finanziarie e l'attribuzione di un numero affinché queste possano essere ultimate, possibilità di avere un'organizzazione per un governo con un'autorità mondiale, la possibilità di avere tutte le religioni raggruppate in un unico movimento, la possibilità di essere presente con la propria immagine simultaneamente in varie parti del globo, controllare i comportamenti di chi assiste all'immagine, e tanti altri aspetti che vengono visti in modo più dettagliato ed approfondito, più avanti nello studio.

E OGGI?

Ci troviamo in una fase storica in cui un altro Millennio è iniziato, ma indipendentemente da questo l'incertezza dei valori della vita e l'ignoranza riguardo al piano dell'Iddio Vivente, Gesù Cristo, sono crescenti, nell'ambito di questa ignoranza molti vaneggiatori e speculatori, la Bibbia dice addirittura molti falsi cristi, si accumulano nel pronunciare previsioni sull'ipotetica imminente fine del mondo, teorie di Nostradamus come anche i Testimoni di Geova ed altre sette religiose, sfruttano l'ignoranza e le paure delle persone per attirare l'attenzione su di loro. Si rende necessario quindi uno studio che sia serio, selettivo e accurato dal punto di vista biblico, questo studio ha lo scopo di mettere a fuoco una realtà, quella umana, alla luce delle Sacre Scritture. Si parte da un presupposto fondamentale:
L'universo è stato creato da Dio, il quale è una persona con ben definite caratteristiche, si è rivelato all'uomo attraverso Gesù Cristo, essendo Egli perfettamente uomo e perfettamente Dio, ed oggi noi uomini abbiamo nel libro dell'Apocalisse la chiave di tutto il piano di Dio per l'umanità.
Chi non crede questo non ha nessuna possibilità di capire il piano di Dio, nè ha la possibilità di stabilire un rapporto personale con Lui. Poichè lo Spirito Santo può abitare e quindi spiegare e fissare nella mente le Sacre Scritture esclusivamente nelle persone che mentre erano in vita hanno invocato, in preghiera, individualmente, personalmente, la salvezza del Signore Gesù, ovvero hanno riconosciuto di essere peccatori davanti a Dio (peccatore significa aver mancato anche una sola volta ad un solo comandamento dei 10 scritti sulle tavole di Mosè) ed hanno altresì riconosciuto che quando Gesù Cristo è morto sulla croce ha pagato la propria colpa, poiché Gesù, essendo Dio, non aveva colpa alcuna, pertanto la colpa che stava pagando apparteneva a qualcun altro, giustappunto si tratta della colpa di colui che ha creduto in Lui, poiché noi siamo salvati attraverso la fede e non attraverso le opere le quali sono il frutto della nostra fede, non il mezzo. Non tutti saranno salvati, ma solo quelli che avranno invocato il nome del Signore. Non tutti sono fratelli, ma lo sono solo quelli che riconoscono lo stesso Padre per mezzo di Gesù Cristo, tutti siamo creature di Dio, ma non tutti gli esseri umani vogliono amare Dio. Nel libro dell'Apocalisse si parla della storia della Chiesa e dei giudizi che subirà l'umanità per un periodo di 7 anni, successivo all'evento più formidabile di tutta la storia del mondo dopo l'incarnazione di Dio nel "Figliuol dell'uomo" Gesù Cristo, ovvero il rapimento della Chiesa, tutti i credenti aventi lo Spirito Santo, saranno tolti dal mondo simultaneamente ed i morti in Cristo li precederanno.

da planofgod.net


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28/03/2011 09:57
 
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Il Signore Gesù scenderà dal cielo con grido di comando, e prima risusciteranno i credenti morti. Poi i corpi dei veri cristiani, ancora in vita, saranno trasformati e portati insieme ai credenti risorti sulle nuvole a incontrare il Signore nell'aria per essere sempre con Lui.

San Paolo ai Tessalonicesi (cf. I Epistola 4:16-17)

Dio ha predetto che le condizioni dell'umanità peggioreranno al punto che Egli interverrà con i terribili giudizi descritti nell'Apocalisse.

Già oggi il quadro della nostra società corrisponde alla seguente profezia dell'apostolo Paolo: "Negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza", cioè porteranno il nome di cristiani senza esserlo (II Timoteo 3:1-5).

La nostra società è invasa da una ondata di sporcizia e degenerazione morale. Ciò che è perverso agli occhi di Dio diventa sempre più accettato dal mondo. Gli ambienti religiosi non sono da meno; esistono associazioni di preti e pastori omosessuali, e in molti ambienti le relazioni prematrimoniali non vengono più definite come fornicazione. Secondo il dottor J.D. Unwin, sulla base di osservazioni relative alla storia di 80 nazioni, i paesi che non pongono alcun freno alla libertà sessuale, presto giungono a un totale crollo. Gesù predisse che al suo ritorno la situazione sulla terra sarebbe stata come nei giorni prima del diluvio (Matteo 24:37).

È doloroso che dopo tanto progresso in tutti i campi l'uomo sia moralmente a questo livello. Se sfogliamo le pagine della storia rimaniamo inorriditi nel considerare le atrocità commesse per falsi ideali.


IL RITORNO DI GESÙ CAMBIERÀ LA SITUAZIONE UMANA


Il mondo fisico non finirà così presto come certi falsi profeti predicono, però la società, in contrasto con il pensiero di Dio, verrà radicalmente abbattuta. "Il Signore Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono al vangelo del nostro Signore Gesù. Essi saranno puniti di eterna rovina, respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza" (II Tess. 1:7-9; cfr. Apoc. 19:11-15).

"Quando diranno: Pace e sicurezza, allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno"
(I Tess. 5:3).


I SEGNI CHE ANNUNCIANO IL RITORNO DI GESÙ CRISTO

La seconda venuta di Gesù sarà caratterizzata da vari segni tutti predetti da Lui stesso. Prima di enumerarli vogliamo richiamare l'attenzione su un fatto importante. Nessun avvenimento di grande importanza, o castigo (il diluvio, la distruzione di Sodoma e Gomorra, la caduta di Babilonia, la distruzione di Gerusalemme ecc.) si è verificato nella storia senza che Dio non lo avesse predetto molto tempo prima, per dare agli uomini il tempo di ravvedersi della loro condotta e sfuggire così al suo giusto giudizio.
Anche oggi, prima della manifestazione della Sua ira, Dio avverte l'umanità per mezzo della Sua Parola di ravvedersi, e invita a convertirsi a Gesù e a riceverLo come Salvatore e Signore (Atti 17:30-31).


1. L'APOSTASIA FINALE

Gesù introdusse il discorso del suo ritorno con l'avvertimento: "Guardate che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: "Io sono il Cristo". E ne sedurranno molti. ... Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l'ho predetto" (Matteo 24:4-5, 11, 24-25). Secondo la predizione di Gesù ci saranno negli ultimi tempi dei movimenti che nel Suo nome faranno segni e prodigi. Molti pretenderanno di poter entrare nel Regno dei cieli perché avranno profetizzato, cacciato demoni e fatto molte opere potenti nel nome di Gesù, ma Egli dichiarerà loro che non li ha mai conosciuti (Matteo 7:22).

L'apostolo Paolo predisse: "Quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione" (II Tessalonicesi 2.3). Egli scrisse ancora che si avrebbe dato retta a spiriti seduttori e a dottrine di demoni (I Timoteo 4:1).

Assistiamo ad una crescente nascita di nuove religioni. Dottrine di demoni fanno strage fra gli abitanti della terra, senza risparmiare il popolo di Dio.

Si insegna:

  • tutte le religioni sono sorte per volontà di Dio e portano a Dio;
    ma Gesù ha detto: "Io sono la via, la verità e la vita, nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:6);
  • l'uomo è fondamentalmente buono, deve solo imparare a controllare la propria mente;
    ma Dio dichiara: "Non c'è sulla terra nessun uomo giusto che faccia il bene e non pecchi mai" (Ecclesiaste 7:20); "Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Romani 3:23); "Le vostre iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto" (Isaia 59:2);
  • ci sono diversi mediatori tra gli uomini e Dio;
    ma è scritto: "C'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù" (1 Timoteo 2:5);

  • si può essere salvati mediante religioni, devozione ai santi defunti, praticando opere buone;
    ma la Bibbia avverte: "In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati" (Atti 4:12); "È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti" (Efesini 2:8,9);

  • Cristo è un simbolo, un'esperienza cosmica o mistica;
    ma la Bibbia dichiara: "Nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre" (Filippesi 2:10,11);
  • non esiste una vita dopo la morte, né una punizione eterna;
    ma Dio ne ha parlato largamente nelle Sacre Scritture, e Gesù stesso ha parlato più volte e in modo molto chiaro sia dell'inferno che della resurrezione;

  • si insegna anche che noi siamo Dio, il divino è dappertutto e lo si può raggiungere con la meditazione;
  • chi è ammalato è inevitabilmente in peccato o manca di fede;
  • la consultazione di oroscopi e cartomanti per conoscere il futuro;
  • radioestesia, pranoterapia, omeopatia, agopuntura, yoga, ecc. per riacquistare la salute;

  • l'uso del pendolo, talismani, medagliette, amuleti, filtri d'amore, cristalli, magia "bianca";
  • la possibilità di soccorrere i morti con preghiere rivolte ad altri morti, buone opere e messe;
  • le nuove rivelazioni, segreti e apparizioni mistiche "cristiane" che verrebbero da Dio;

  • e molte altre false dottrine simili a queste.

Anche la partecipazione a sedute spiritiche trasmesse in TV, la visione di film e trasmissioni anche per ragazzi, che attingono all'occulto, alla magia e al paganesimo, preparano l'anima di grandi e piccoli all'invasione demoniaca. Il proliferare incontrollato e sempre crescente di tali insegnamenti è un'ulteriore conferma del fatto che stiamo vivendo negli ultimi tempi, e che dunque Gesù sta per ritornare.


2. GUERRE

Gesù proseguì poi dicendo: "Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine. Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno" (Matteo 24.6-7).

Dal 1945-1978, in 33 anni, vi sono stati 133 conflitti militari.
Dal 1978-1987, in soli 9 anni, ci sono state circa 70 guerre locali, cioè il 50% in più del periodo precedente.
Ai nostri giorni, aumentano esponenzialmente il terrorismo, le guerre, e conflitti di ogni tipo.


3. MOVIMENTI INSURREZIONALI

Le agitazioni e le guerre etniche dei popoli sono un segno dei tempi profetizzati dal Signore.
Gesù disse una parabola: "Osservate il fico e tutti gli altri alberi. Quando cominciano a germogliare, voi riconoscete da voi stessi che l'estate è ormai vicina. Così anche voi, quando vedete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino" (Luca 21:29-31) .

Il fico è il simbolo del popolo d'Israele, mentre gli altri alberi sono il simbolo delle nazioni (Ezechiele 31). Il ritorno d'Israele nella Palestina dopo 2000 anni di dispersione e l'indipendenza di molti stati afro-asiatici sono già fatti storici. Da ciò sappiamo che il Regno di Dio è vicino.

Gesù predisse che "Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni finché i tempi delle nazioni siano compiuti" (Luca 21:24). Nell'anno 1967 Israele riconquistò Gerusalemme. Il tempo delle nazioni sta per finire.

L'ultima guerra sarà particolarmente disastrosa. La terza parte degli uomini (che sarebbero oggi circa due miliardi) sarà uccisa nel conflitto (Apocalisse 9:18).


4. CARESTIE

Gesù predisse delle carestie (Matteo 24:7; vedi anche Apocalisse 6:5-6).

Il mondo è diviso in due parti. Mentre nell'occidente gli uomini hanno abbondantemente da mangiare, altrove esiste una miseria cronica. Giorno dopo giorno muoiono di fame e malattie intorno alle 140.000 persone.

Questa situazione si inasprirà nel prossimo futuro, dato che i popoli poveri, i quali già oggi non possono nutrirsi in modo sufficiente, si moltiplicano più rapidamente di quelli ricchi.


5. TERREMOTI

L'aumento dei terremoti è impressionante. Secondo la statistica dell'osservatorio di Strasburgo risulta che

nel XVII secolo furono registrati - 378 terremoti (il che non esclude che se ne verificarono altri, che non sono stati registrati.
nel XVIII secolo - 640 terremoti
nel XIX secolo (fino al 1930) - 2119 terremoti.

Oggi non si fa più in tempo di contarli. Inoltre gli alluvioni, i tifoni, gli uragani seminano sempre più stragi, rovine e lutti.
"...tutto questo non sarà che principio di dolori" (letteralmente: doglie di parto - Matteo 24.8). Le doglie aumentano d’intensità man mano che si avvicina l'ora del parto.


6. L’ANTICRISTO

Secondo la profezia biblica dovrà sorgere l'ultimo impero della storia, che raggrupperà gli Stati europei. Poi si manifesterà il grande dittatore degli ultimi tempi: l'Anticristo che governerà per sette anni.

Il mondo lo acclamerà come liberatore. Egli stabilirà un patto di "pace" con le nazioni ed il popolo d'Israele, ingannato da lui, lo acclamerà come Messia e come Cristo. Dopo tre anni e mezzo romperà questo patto e rivelerà la sua natura satanica. Allora ci sarà una grande tribolazione, un periodo di persecuzioni, di fame, di pestilenze e terremoti. L'Anticristo obbligherà tutti a portare un marchio sulla mano destra o sulla fronte, senza il quale nessuno potrà comprare o vendere. Coloro che rifiuteranno di portarlo saranno uccisi. Ma chiunque accetterà quel marchio (il nome dell'Anticristo o il suo numero, che è 666) sarà eternamente condannato da Dio (Daniele 9:24-27; Matteo 24:15, 21-22; Apocalisse 13:11-18; 14:9-11; II Tessalonicesi 2:8).

Ai nostri giorni (2000) siamo già nella piena formazione degli Stati Uniti d'Europa come unità politica, economica e militare.

In questo tempo, nel momento stabilito dal Signore, si dovrà compiere il meraviglioso avvenimento conosciuto come rapimento della Chiesa, ossia la sparizione istantanea di coloro che sono fedeli a Cristo e alla sua Parola.
I segni che caratterizzano il ritorno del Signore, si adempiono davanti agli occhi nostri con ritmo crescente, perciò non c’è tempo da perdere. Come l'apostolo Pietro esortiamo: "Salvatevi da questa perversa generazione" (Atti 2:40).


CHE COSA BISOGNA FARE?

Occorre:
 

  1. Ravvedersi dei propri peccati confessandoli a Gesù e chiederne il perdono,
  2. accettare la salvezza che Egli ti offre grazie al suo sacrificio sulla croce,

  3. e fare di Lui il Signore della propria vita, seguendoLo giorno per giorno.

  4.  

    Con questo atto di fede in Gesù Cristo puoi ricevere la vita eterna e diventare un figlio di Dio (Giovanni 1:12; 3:36).

    Che tu possa aprire il tuo cuore all'amore di Gesù Cristo, che ti ama ed è morto per pagare con il suo sangue anche il debito dei tuoi peccati!
    Solamente accettando Gesù come Salvatore e vivendo per Lui, potrai sfuggire ai terribili giudizi che si profilano all'orizzonte e ad una eternità ancora più terribile.
    Se lo Spirito Santo ha svegliato la tua coscienza non ignorare il suo ammonimento finché non hai realizzata la salvezza in Gesù Cristo, l'Unico che ti può salvare.


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28/03/2011 09:58
 
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Futuro prossimo

È quasi l'ora X.
Siamo alle soglie di una serie di avvenimenti profetici che sconvolgeranno il mondo, e, mentre l'orologio profetico marcia inesorabilmente in avanti, la storia si avvia verso la sua inevitabile fine.
La Profezia biblica, amorevolmente dataci da Nostro Signore, è l'unico faro di luce nelle tenebre spirituali che incompassano l'età presente.
Mentre tutto questo annuncia il ritorno di Gesù Cristo e la manifestazione del Regno di Dio, l'arrivo a destinazione comporterà avvenimenti così drammatici, traumatici mai prima verificatesi da quando l'uomo cammina sulla terra. Due terzi dell'Umanità perirà durante questo periodo di incredibile devastazione e soltanto il Ritorno del Signore Gesù Cristo impedirà il totale annientamento della razza umana. Dio sta per giudicare il rifiuto dell'uomo di pentirsi delle sue vie malvage e ad accettare il perdono che Dio stesso ha provveduto tramite Gesù Cristo, l'Unico Vero Salvatore, e l'Unico che può veramente cambiare il cuore di una persona.

perchè allora vi sarà una tribolazione cosi' grande, quale non vi fu mai dal principio del mondo fino ad ora né mai piu' vi sarà
E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne si salverebbe; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati
(Matteo 24:21, 22)


La profezia Biblica ha sempre avuto Israele come suo asse portante ed obiettivo. Dal 1948, Israele, dopo un esilio di circa 2000 anni, è stata ristabilita come nazione, un caso più unico che raro nella storia degli uomini. Questo evento era stato largamente previsto dai profeti dell'Antico Testamento, e costituisce di per sé, il più importante singolo evento degli Ultimi Giorni, poiché permette la realizzazione delle successive profezie.
Prossimamente


Il rapimento della Chiesa può avvenire in qualsiasi istante, dato che non è legato a nessuna profezia per il suo adempimento.

Il prossimo evento che molto probabilmente vedremo verificarsi, sarà l'attacco di Israele da parte della coalizione di stati Arabi ed ex-Sovietici. Tale assalto, è descritto dettagliatamente dal profeta EZECHIELE, nei capitoli 38 e 39. Egli identifica queste nazioni come: Gog del paese di Magog, di Rosh, Mesec e Tubal, (questa area corrisponde a parti dell'ex Unione Sovietica) - Persia, (Iran) - Cush, (Ethiopia) - Put, (Libia) - Gomer, (parte della Turchia orientale ed Ukraina) - e la Casa di Togarma, (Turchia meridionale). (Questo sarà probabilmente un attacco retaliatorio contro Israele dopo l'attacco nucleare lanciato da quest'ultima contro la Siria, nel quale la città di Damasco sarà obliterata).

In questa lista troviamo essenzialmente alcuni dei peggiori nemici di Israele dei nostri giorni. È noto a chi segue l'informazione, che gli stati ex-Sovietici hanno intensificato i loro rapporti con i paesi islamici e fondamentalisti come l'Iran, certamente uno dei più accaniti nemici di Israele. Si sa benissimo che l'Iran ha aquisito tecnologia nucleare e materiale di fissione da agenti ex-sovietici allo sbando. Questo è un fatto ampiamente documentato, come pure il fatto che l'Iran è continuamente alla ricerca di materiale bellico strategico, che può profumatamente pagare con la vendita del suo petrolio, (mentre la sua gente continua a vivere una magra esistenza). Proprio di questi giorni (articolo scritto nel 1998) è la vendita all'Iran da parte della Russia di un sottomarino nucleare. Fra non molto, queste nazioni si uniranno ufficialmente con lo scopo di distruggere Israele una volta per tutte. Ma li aspetta una grossa sorpresa.

La Bibbia, predice espressamente che queste nazioni saranno sconfitte e distrutte da un intervento diretto da parte di Dio stesso, sia gli eserciti che marceranno contro Israele, sia i loro paesi di origine.


Manifestero' la mia gloria fra le nazioni e tutte le nazioni vedranno il mio giudizio che ho compiuto e la mia mano che ho posto su loro.
Cosi' da quel giorno in poi, la casa d'Israele riconoscerà che io sono il suo l'Eterno il suo DIO;
(Ezechiele 39:21, 22)


Questo metterà fine all'espansione dell'Islam, oggi probabilmente la religione in più grande espansione, e metterà fine al crudele e sanguinario fondamentalismo musulmano, di cui l'Algeria (e non solo), è un costante ricordo. Allo stesso tempo Israele sarà catapultata sul palcoscenico dell'attenzione mondiale. Finalmente potrà costruire il suo Tempio e sperimenterà una rinascita spirituale, preludio alla sua finale conversione al Signore Gesù Cristo. Adesso, nessuno neppure minimamente si sogna che a Israele possa essere permesso di ricostruire il suo Tempio mentre le due moschee si trovano lì nell'area del Muro del Tempio. Bisogna anche aggiungere che Israele, al momento, è una nazione laica e mondana, con l'eccezione di piccoli (e potenti) segmenti religiosi che, con zelo esemplare sebbene cieco, brandiscono la loro amatissima Torah. Ma le cose cambieranno dopo la vittoria miracolosa che Dio concederà ad Israele sopra i suoi nemici.

Il tempio deve essere costruito, poiché è fondamentale al periodo della Tribolazione. Infatti l'Anticristo lo utilizzerà, e perciò è evidente che prima che possa essere costruito ci dovrà essere un totale riassetto della realtà presente. Si sa da tempo che preparativi sono in cantiere per i futuri sacrifici, (la notizia del vitello rosso ha fatto il giro del mondo ultimamente). Si dice anche che i paramenti sacri per i sacerdoti e gli utensili necessari sono già pronti così come gli stessi sacerdoti che ufficeranno ai riti.

Così, mentre studiamo le profezie degli Ultimi Giorni, non bisogna perdere d'occhio Israele, l'orologio del Signore.




da apocalypsesoon.org

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28/03/2011 09:59
 
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Avvenimenti futuri secondo l'apocalisse

da "L'Apocalisse", di E. Donges

Oggi vediamo, in modo più chiaro che mai, che la fine di ogni cosa è vicina; ma il tempo della grazia dura ancora e i giudizi della fine non sono ancora cominciati. Le grandi afflizioni che abbiamo attraversato e che attraversiamo ancora sono le ombre che ci annunciano l'avvicinarsi a grandi passi del "giorno del Signore". Nello stesso tempo, sono degli appelli all'umanità perché sfugga all'ira che ha da venire. La Chiesa, la Sposa di Cristo, è ancora sulla terra e lo Spirito Santo è in mezzo a lei. Questo periodo appartiene dunque alla seconda parte dell'Apocalisse e corrisponde alle cose "che sono" (Apocalisse 1:19).

Quella che segue è una veduta d'insieme sullo svolgimento degli avvenimenti futuri come li vediamo nelle profezie della Parola di Dio.

1. - Abbiamo il privilegio di attendere il ritorno del Signore giorno per giorno. Egli risusciterà allora i santi che si sono addormentati in Lui, rapirà con loro i viventi sulle nuvole per incontrarlo nell'aria: Giov. 14:3; 1 Cor. 15:23-51-52; Fil. 3:20-21; 1 Tess. 4:16-17; e ancora Matt. 25:1-13; Giov. 11:25-26.

2. - I Giudei rientrati in Palestina, però senza fede, ricostruiranno il tempio e riprenderanno i loro riti religiosi: Daniele 9:27.

3. - L'Impero Romano si ristabilirà sotto la forma di una unione di dieci stati governati da un capo unico; esso farà alleanza con la nazione giudaica: Dan. 2:40-43; 7:7-8; Apoc. 13:1-4; 17:3-7-8-10-13; Dan. 9:27.

4. - La malvagità della cristianità professante giungerà al colmo dopo che "quel che lo ritiene" e "chi lo ritiene" - cioè la Chiesa di Dio e lo Spirito Santo - saranno tolti (2 Tess. 2:6-7). La falsa chiesa, Babilonia la grande, sarà dapprima molto stimata dall'Impero Romano, ma in seguito verrà distrutta dallo stesso: Apoc. 3:16; 17:1-6-16.

5. - Satana sarà precipitato dal cielo; la sua attività si svolgerà solo sulla terra: Apoc. 12:7-12.

6. - Satana dà una grande potenza "alla bestia" (cioè al capo dell'Impero Romano) e la spinge ad una rivolta aperta contro Dio. I credenti, sia Giudei che delle nazioni, che si convertiranno dopo il rapimento della Chiesa, dovranno subire grandi persecuzioni. Questo stato di cose durerà tre anni e mezzo, o 42 mesi: Dan. 7:19-25; Apoc. 13:1-10.

7. - Il falso profeta, che sarà stato ricevuto dai Giudei come loro Messia, si rivelerà ben presto come "l'uomo del peccato" e diventerà il conduttore di coloro, sia Giudei che Gentili, che s'innalzeranno contro Dio: Dan. 11:36-39; Zacc. 11:15-17; Giov. 5:43; 2 Tess. 2:3-4; 1 Giov. 2:18-22; 4:2-3; Apoc. 13:11-18.
Il servizio giudaico dei sacrifici a Gerusalemme verrà abolito dall'anticristo, e Satana, il capo dell'Impero Romano e l'anticristo saranno adorati come divinità: Dan. 9:27; Matteo 24:15-24; 2 Tess. 2:4; Apoc. 13:4-14-18.

8. - Durante la grande tribolazione Iddio avrà una testimonianza sulla terra resagli da un residuo fedele giudeo. Molti testimoni saranno fatti morire, altri invece rimarranno viventi: Dan. 12:1; Apoc. 11:3-8; 12:13-17; 7:1-4-9-10-13-14; 14:1-5; Matt. 24:9-14; Ger. 30:7-20.

9. - Il "re del settentrione" o "l'assiro" (probabilmente la Russia) farà guerra contro l'anticristo e agirà come flagello di Dio contro l'Israele idolatra: Is. 10:5-6; 28:14-15-17-18; Dan. 11-40; 8:23-24; 9:27; Apoc. 9:13-21; 16:12; Zacc. 14:1-2; vedere anche Gioele 2:1-11.

10. - Al grido del residuo fedele d'Israele, il Signore Gesù scenderà dal cielo per il giudizio, in mezzo ai suoi santi, che aveva rapito presso di sé già prima. Con questo atto prenderanno fine il falso profeta, "la bestia", e tutte le potenze occidentali: Is. 11:1-4; 63:15; 64:1-3; Dan. 2:34-35-44-45; 7:9-11-26-27; Matt. 24:27-37-39; 2 Tess. 1:6-10; 2:8; Giuda 14-15; Apoc. 19:11-16-19-21.
L' "Assiro", che combatte contro Gerusalemme per distruggerla, sarà pure giudicato dal Signore, che combatte per il suo popolo che è sulla terra: Is. 10:12-16-24-28-34; 14:24-25; 31:4-9; Dan. 8:25; 11:44-45; Michea 5:1-9; Zacc. 14:3-5.
Anche Moab e Edom e gli altri popoli orientali verranno giudicati dal Signore nuovamente in relazione con Giuda; poiché la tribù di Giuda si è ravveduta ed è stata ristorata: Is. 11:14-15; 34; 53:4-6; Zacc. 10; 12:6-9-10; 13:6; Matt. 25:32-46. Le dieci tribù ritorneranno nel loro paese, così tutto Israele sarà riunito sotto lo scettro di Davide: Ezech. 37:1-24; Rom. 11:26-27; Matt. 24:31; Is. 11:11-13; 27:13; Ezech. 20:34; 36:24. Gog cadrà e sarà giudicato in Palestina: Ezech. 38 e 39.

11. - Quando Cristo che, come Davide, ha regnato all'inizio in mezzo ai suoi nemici (Sal. 45:3-5; 110:1-2), avrà vinto tutti i nemici, darà inizio al Regno di pace, presentato in figura dal regno di Salomone: Sal. 45:6-9.
Satana è legato e la creazione è liberata dalla maledizione. Cristo, a cui sono sottomesse tutte le cose celesti e terrestri, regna quaggiù durante mille anni. La Chiesa e tutti i santi celesti regneranno con Lui avvolti di una gloria celeste, mentre, sulla terra, Israele e le nazioni saranno benedette sotto di Lui in un tempo di benessere, di pace e di giustizia: Rom. 8:21-22; Is. 2:4; 11:6-9; Hab. 2:14; Zacc. 14:9; Apoc. 20:1-6; Sal. 72:8-17; Is. 25:6-8; Ger. 23:5-8; Efes. 1:10-20-22.

12. - Alla fine del millennio Satana sarà sciolto dalla sua prigione per poco tempo e riuscirà a sedurre le nazioni che si rivolteranno contro il popolo di Dio sulla terra e contro Gerusalemme. Però del fuoco scenderà dal cielo e le distruggerà; e Satana sarà precipitato nello stagno di fuoco: Apoc. 20:7-10.

13. - Quindi avrà luogo la seconda risurrezione e il giudizio dei morti: Apoc. 20:11-15; Giov. 5:22-29.

14. - Il Signore Gesù rimette il suo Regno e la sua potestà nelle mani del suo Dio e Padre (i nuovi cieli e la nuova terra appaiono), "affinché Dio sia tutto in tutti": 1 Cor. 15:24-28; 2 Pietro 3:13; Apoc. 21:1-5.


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28/03/2011 10:00
 
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La terza guerra mondiale......



di H. Lindsey e C. Carlson - dal libro "Addio Terra, ultimo pianeta", ed. Centro Biblico, Napoli (1973)

"Non c'è alcuna difesa nella scienza contro le armi che possono distruggere la civiltà."
(Albert Einstein)

"Nessuno pensi di poter avere, nella prossima guerra, abbastanza viventi per seppellire i propri morti."
(J. Robert Oppenheimer)

"L'umanità deve mettere fine alla guerra, altrimenti la guerra metterà fine all'umanità."
(John F. Kennedy, 1961)

"Or voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre... allora vi sarà una grande afflizione, che non v'è stata l'uguale dal principio del mondo fino ad ora, ne mai più vi sarà. E se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno scamperebbe."
(Gesù Cristo, anno 33)

Dall'inizio della sua storia l'uomo ha desiderato la pace, ma la guerra è stata la sua principale eredità. In mezzo ad alcuni popoli oggi la parola pace è solo un'espressione negativa che esprime la loro repulsione per la guerra. Questo desiderio è come quello del popolo all'epoca di Geremia che diceva: « ... Pace, pace, mentre pace non v'è » (Geremia 6:14).

I grandi uomini dei nostri giorni ci mettono in guardia contro la pazzia di un'altra grande guerra. Alcuni esperti comunque ritengono ch'essa sia inevitabile. Che siamo o non siamo d'accordo con le loro conclusioni o teorie è importante conoscere ciò che dicono.

Alcuni anni fa un certo numero di scienziati di diverse nazioni, vincitori di premi Nobel, prepararono un documento che inviarono ai responsabili di tutte le potenze mondiali.
Essi ammonivano: « Qui dunque è il problema che vi presentiamo, inflessibile, terribile ed inevitabile: porremo fine alla razza umana o l'umanità rinunzierà alla guerra? Ci rivolgiamo come esseri umani ad esseri umani; tenete presente la vostra umanità e dimenticate il resto. Se potete farlo, la via resta aperta per un nuovo paradiso; se non potete, resta davanti a voi il rischio d'una morte universale ».

Molti scienziati che avevano avuto la maggiore responsabilità nello sviluppo della bomba H hanno firmato il documento citato.

In questo secolo le guerre sono straordinariamente aumentate in numero e in intensità. Hanno tenuto il passo con l'accelerazione dei progressi tecnologici. Alcuni popoli sono senza dubbio divenuti incalliti davanti ai continui combattimenti sul nostro globo, ma è impressionante dare uno sguardo alle statistiche dopo la seconda guerra mondiale.

« Dopo la seconda guerra mondiale ci sono state 12 guerre limitate nel mondo, 39 assassini politici, 48 rivolte personali, 74 ribellioni per l'indipendenza, 162 rivoluzioni sociali o politiche o economiche o razziali o religiose » (cfr. U.S. News and World Report, 25/12/1967).

Da quando sono uscite queste statistiche ci sono stati altri assassini importanti e diverse rivolte.

Malgrado tutti i discorsi e i libri che hanno avuto lo scopo di tenere lontano gli uomini da un altro conflitto mondiale, la guerra con l'impiego di forti mezzi di distruzione è una possibilità sempre imminente. Ogni guerra limitata, come quella del Viet Nam, ogni crisi, come quella del Medio Oriente, potrebbe in ogni momento far sprizzare la scintilla per accendere la terza guerra mondiale.

Come mai che, nonostante le terribili lezioni che ci presenta la storia intorno alle guerre e le terrificanti predizioni su una guerra futura, l'uomo continua a trastullarsi sul precipizio di una distruzione totale? Gesù ha predetto che l'uomo non avrebbe imparato dal passato né afferrato gli ammonimenti del futuro; l'uomo alla fine avrebbe gettato il mondo in una guerra così vasta, così totalmente distruttiva, che solo il personale ritorno di Gesù Cristo potrà arrestarla per impedire il completo annientamento di ogni forma di vita.

Ecco la solenne predizione di Gesù Cristo riguardo la situazione mondiale al momento del suo ritorno:

« E se quei giorni non fossero stati abbreviati (portati ad una fine improvvisa), nessuno scamperebbe... » (Matteo 24:22).

Perché l'uomo non può vivere senza guerre?

Crediamo che sia importante rispondere a questa domanda prima di considerare il previsto sentiero che l'uomo prenderà per arrivare all'ultima guerra che la Bibbia chiama Armagheddon.

L'uomo non può arrestare le guerre perché non ne vuole accettare la ragione e la causa fondamentale ne il rimedio per questa causa fondamentale. Dio dice: « Da dove vengono le guerre e le contese fra voi? Non è forse da questo: cioè dalle vostre voluttà che guerreggiano nelle vostre membra? Voi bramate e non avete; voi uccidete ed invidiate e non potete ottenere; voi contendete e gueireggiate; non avete... » (Giacomo 4:1-2).

Dentro l'uomo c'è una natura egoistica che ha se stessa come centro. Questa è l'origine di ciò che Dio chiama peccato. Il peccato è cercare e lottare avendo sé come centro: andare per la propria strada volgendo le spalle a Dio. E' a causa di questa natura egoistica con la quale siamo nati che non possiamo avere pace consistente con noi stessi, la nostra famiglia, il nostro prossimo, e, su una scala più vasta, con le altre nazioni.

Un tale si chiedeva: « Qual è l'errore del mondo? » e si rispondeva con grande verità: « Io sono l'errore del mondo ».

Nel piano di Dio non era questa la condizione dell'uomo. In origine l'uomo è stato creato per avere comunione con Dio. Questa comunione è talmente vitale che senza di essa l'uomo è come un aereo a reazione che vola in una densa nebbia e perde all'improvviso l'uso di tutti i suoi strumenti di bordo.

Dio mise in guardia l'uomo quando gli diede una sola semplice proibizione. E l'uomo comprese che disubbidire a Dio su questo solo comando significava respingere la comunione con lui. Nonostante tutte le prove dell'amore e della veracità di Dio, l'uomo intraprese la propria strada indipendente e perse la comunione con l'Unico che può dargli il vero compimento di ciò per cui è stato creato.

L'uomo si è rivoltato su se stesso; è divenuto egoista e malcontento. Non ha importanza quanta fama o ricchezza o potere riesce a conquistare; egli è insoddisfatto. Perché? Perché non può riempire con alcun'altra cosa il vuoto una volta riempito da Dio. Perciò egli combatte con se stesso, con i suoi compagni, la sua famiglia e con le altre nazioni.

La soluzione

L'unico rimedio alla guerra è cambiare il cuore degli uomini. Gesù è venuto nel mondo per riportare gli uomini alla comunione con Dio e di conseguenza operare questo cambiamento nei loro cuori. La Bibbia promette: « Poiché anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, egli giusto per gl'ingiusti, per condurci a Dio... » (1 Pietro 3:18).

Gesù ha subìto le giuste conseguenze per i nostri peccati ed è morto a causa di questi perché Dio potesse perdonarci e riceverci nuovamente nella sua comunione. Quando questo avviene Dio ci dà un nuovo cuore che desidera seguire lui e amare il nostro prossimo. Egli ci dà una nuova dimensione di vita mediante la quale possiamo ricevere la sua rivelazione e quindi conoscerlo. Mette dentro di noi il suo Spirito che riempie la nostra vita per comprendere le ragioni di Dio e per essere resi capaci di seguire i suoi scopi.

Noi incominciamo a sperimentare la pace interna, una nuova stabilità, un nuovo senso di finalità, una consapevolezza della presenza di Cristo, e un ristabilimento della nostra personalità che ci rende una personalità completa. Scopriamo che siamo interessati ai problemi degli altri. Una nuova specie di amore ci costringe a mettere gli altri prima di noi. Ciò non può essere ottenuto da nessun sistema di governo, di educazione, di psicologia o di cambiamenti ambientali esterni. Può essere ottenuto soltanto mediante un invito personale a Gesù che entri nel cuore e un'accettazione del dono del perdono che egli ci ha ottenuto dando la sua vita.

In questo stesso momento, mentre leggete questo capitolo, voi potete prendere tale decisione.

La triste predizione della Bibbia è che l'umanità non accetterà da Dio né la diagnosi né la cura, e perciò cercherà di risolvere da solo i suoi problemi. La paura della guerra aumenterà al punto di preparare l'uomo all'accettazione della soluzione che l'Anticristo proporrà per impedire la guerra. Paolo predice la falsa speranza che il mondo avrà nell'Anticristo:

« Quando diranno: Pace e sicurezza, allora di subito una improvvisa ruina verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno affatto » (1 Tessalonicesi 5:3).

Dove stiamo andando?

Nei capitoli precedenti abbiamo presentato le profezie riguardo le potenze che sorgeranno poco tempo prima del ritorno di Cristo e come queste potenze si stanno contemporaneamente sviluppando nella storia odierna. Abbiamo anche delineato le condizioni in questa generazione per un conto alla rovescia che sfocerà in un collasso finale degli sforzi umani di dirigere il mondo senza Dio.

In questo capitolo seguiremo le profezie che parlano degli avvenimenti che conducono alla campagna di Armagheddon: il susseguirsi delle varie battaglie, le particolari potenze che si combatteranno fra loro, e come ciascuna sarà distrutta. Abbiamo anche presentato la predizione importante che riguarda la parte del rinato stato d'Israele nello scatenare Armagheddon.

Il missile è stato innescato

Quando gli Ebrei hanno ristabilito la loro nazione in Palestina hanno creato un problema insolubile: hanno rimpiazzato gli Arabi che avevano abitato a lungo la Palestina. Tutte le discussioni legali e le dissertazioni logiche che si possono presentare non muteranno mai il fondamentale stato di ostilità che esiste tra gli Israeliani e gli Arabi.

Gli Ebrei non si convinceranno mai di lasciare la terra che Dio ha dato ai loro padri. Essi credono d'essere stati defraudati dei loro inalienabili diritti dai Romani, e secoli di persecuzioni hanno loro insegnato che in nessun altro paese del mondo può essere loro assicurata un'accettazione continua e tanto meno sicurezza. Restare in Palestina come nazione è per loro un problema di sopravvivenza come popolo. Questa è la loro unica speranza in un mondo ostile.

Gli Arabi sono ugualmente implacabili nel non voler accettare l'occupazione di Israele di quella che essi considerano la loro terra. E' diventato per loro un problema di onore razziale e di dovere religioso scacciare gli Ebrei.

Il trattato d'Israele con l'inferno

Secondo la Bibbia la crisi del Medio Oriente continuerà a crescere fino a minacciare la pace del mondo. L'interesse di tutte le nazioni sarà su questo problema complesso e insolubile, che mantiene il mondo sull'orlo del precipizio di un massacro termonucleare. Questo è evidentemente il principale problema che l'incredibile leader romano risolverà dopo essersi impossessato della confederazione dei dieci stati europei.

Circa 2.500 anni fa il profeta Daniele diceva che avrebbe preso il potere un principe venuto fuori dal popolo che avrebbe distrutto Gerusalemme e il secondo tempio (Daniele 9:27). I Romani sotto Tito hanno effettuato la distruzione, perciò il principe futuro potrebbe in qualche modo uscire fuori dalla cultura romana. Questo principe, che abbiamo chiamato il "futuro Fuehrer", arriverà al potere esattamente prima del ritorno di Cristo, e dichiarerà falsamente di essere Cristo. Egli stabilirà « un saldo patto » con Israele, garantendo sicurezza e protezione. La parola tradotta « saldo patto » ha l'idea di un trattato o di un patto di mutua assistenza. Ad Israele sarà allora permesso di ristabilire i sacrifici e le usanze cerimoniali della legge di Mosè. Ciò richiede la ricostruzione del tempio, perche secondo la legge di Mosè, i sacrifici possono essere offerti solo nel tempio di Gerusalemme. Evidentemente tutto ciò sarà compiuto sotto la protezione dell'Anticristo di Roma.

(Naturalmente agli Arabi non sorride l'idea della ricostruzione del tempio).

Secondo la cronologia profetica di Daniele, nello stesso istante in cui il leader d'Israele e quello di Roma firmano questo patto, partirà quel grande orologio al quale è stato assegnato il controllo degli ultimi sette anni di storia. Questo avvenimento segna infatti l'inizio del periodo biblico precedentemente chiamato tribolazione.

Isaia ammonì profeticamente gli Ebrei riguardo questo patto quando dichiarò: « Voi dite: "Noi abbiamo fatto un'alleanza con la morte, abbiam fermato un patto col soggiorno dei morti; quando l'inondante flagello passerà, non giungerà fino a noi perché abbiam fatto della menzogna il nostro rifugio e ci siam messi al sicuro dietro la frode". La vostra alleanza con la morte sarà annullata, e il vostro patto col soggiorno dei morti non reggerà; quando l'inondante flagello passerà, voi sarete da esso calpestati » (Isaia 28:16, 18).

E' attraverso un'ingegnosa soluzione del problema del Medio Oriente che l'Anticristo potrà dare credito alla sua promessa di offrire pace al mondo terrificato dall'idea della guerra. Dopo ciò porterà rapidamente sotto il suo controllo tutte le nazioni della terra. Il mondo sperimenterà una grande speranza e riporterà la sua piena fiducia nel genio di Roma. Questi presenterà fantastici piani di prosperità economica anche per i paesi sottosviluppati. E la guerra sembrerà un gioco bizzarro con il quale gli uomini si sono divertiti. Il mondo intero applaudirà il dittatore.

«Chi è simile al dittatore e chi vorrà muovergli guerra» ?

Dopo tre anni e mezzo di notevole progresso, l'Anticristo incomincerà ad essere adorato per la sua brillante politica e per il meraviglioso progresso. Tutti i veri credenti in Cristo non si sottometteranno al suo governo e saranno perseguitati senza tregua. In maniera evidente non potranno né comprare, né vendere né esercitare un lavoro. Saranno massacrati in massa come esempio a quanti in nome di Cristo, riconosciuto l'unica speranza per l'uomo, vorrebbero ostacolare « la fraternità umana ».

Cavalcando sulla cresta del culto pubblico il dittatore romano si recherà a Gerusalemme per proclamarsi falsamente nel tempio come l'incarnazione di Dio (2 Tessalonicesi 2:4; Matteo 24:15). Come detto prima, questo sarà per i credenti di quell'epoca il grande segno d'avvertimento che Armagheddon è alle porte. Gli abitanti di Gerusalemme che credono in Gesù fuggiranno sui monti o si nasconderanno fra le rocce in cerca della promessa protezione divina (Matteo 24:16; Apocalisse 12:6, 14).

Il cavallo rosso liberato

« E uscì fuori un altro cavallo, rosso; e a colui che lo cavalcava fu dato di toglier la pace dalla terra affinchè gli uomini si uccidessero gli uni gli altri; e gli fu data una grande spada » (Apocalisse 6:4).

Quasi immediatamente dopo che l'Anticristo si sarà proclamato "Dio", Dio libererà il secondo terrificante cavallo dei quattro cavalli dell'Apocalisse. Questa è l'immagine dello scatenarsi della guerra sulla terra.

Il delicato equilibrio di potere stabilito dall'Anticristo è immediatamente rotto. Dio incomincia a mostrare all'uomo che le promesse dell'Anticristo non hanno consistenza. La cosa che l'uomo più temeva, la guerra totale, ora gli si precipita addosso.

Il principio della fine

« E al tempo della fine, il re del mezzogiorno verrà a cozzo con lui (il capo d'Israele) » (Daniele 11:40a).

Abbiamo identificato i personaggi di questo brano. La confederazione arabo-africana guidata dall'Egitto (il re del mezzogiorno) lancia una campagna per invadere Israele. Questo errore fatale provoca la loro rovina e dà inizio alla campagna di Armagheddon. «... E il re del settentrione gli (al capo d'Israele) piomberà addosso come la tempesta, con carri e cavalieri e con molte navi » (Daniele 11:40a).

La Russia e i suoi alleati si servono di quest'occasione per lanciarsi all'invasione del Medio Oriente che la Russia ha desiderato fin dall'epoca delle guerre napoleoniche. Ezechiele 38 descrive lo sviluppo di questo grande esercito russo e il suo piano d'attacco verso Israele.

Ventisei secoli fa Ezechiele ha descritto il complotto dei capi russi contro il rinato stato d'Israele: « Così parla il Signore, l'Eterno: In quel giorno, dei pensieri ti sorgeranno in cuore, e concepirai un malvagio disegno. Dirai: Io salirò contro questo paese di villaggi aperti; piomberò su questa gente che vive tranquilla ed abita al sicuro, che dimora tutta in luoghi senza mura, e non ha né sbarre né porte. Verrai per far bottino e predare, per stendere la tua mano contro queste ruine ora ripopolate, contro questo popolo raccolto di fra le nazioni, che s'è procurato bestiame e facoltà, e dimora sulle alture del paese » (Ezechiele 38:10-12).

I Russi commetteranno un grossolano errore tattico invadendo Israele. Essi si serviranno della posizione indifesa d'Israele, che confiderà nella protezione dell'Anticristo, per conquistare finalmente la grande lingua di terra del Medio Oriente. Il motivo apparente sarà il possesso della grande ricchezza materiale raggiunta dalla nazione d'Israele. Questo motivo è così rivelato da Ezechiele: « ...per far bottino e predare... ».

Anche la ricchezza d'Israele è predetta: « ...questo popolo raccolto di fra le nazioni, che s'è procurato bestiame e facoltà. » [...]

La potenza dell'armata rossa è prevista. Essa s'impossesserà tanto dei paesi arabi quanto d'Israele con un rapido assalto contro l'Egitto in modo da controllare tutta la zona. E' a questo punto che la Russia farà il suo doppio gioco con il leader della Repubblica Araba Unita, l'Egitto. Dell'armata rossa, dopo che avrà abbattuto diverse popolazioni, Daniele dice: « ed egli stenderà la mano anche su diversi paesi (le nazioni arabe del Medio Oriente), e il paese d'Egitto non scamperà. E s'impadronirà dei tesori d'oro e d'argento, e di tutte le cose preziose dell'Egitto; e i Libi (gli arabi africani) e gli Etiopi (i neri africani) saranno al suo seguito » (Daniele 11:42, 43).

Come abbiamo visto nei capitoli 5 e 6 questa predizione indica che i Russi giocheranno gli Arabi, gli Egiziani e gli Africani e per un breve periodo di tempo conquisteranno il Medio Oriente. A quell'epoca, con la maggior parte delle forze russe in Egitto, il comandante udrà notizie allarmanti: « Ma notizie dall'oriente e dal settentrione lo spaventeranno (e cioè le mobilitazioni orientale e dell'Europa occidentale); ed egli partirà con gran furore per distruggere e votare allo sterminio molti » (Daniele 11:44).

La forza russa si ritirerà dall'Egitto per consolidare un contrattacco in Israele. I Russi saranno allarmati alla notizia che il dittatore romano mobilita forze in tutto il mondo per mettere fine a questo turbamento della pace. Evidentemente ciò sorprenderà il dittatore russo che aveva sottovalutato la volontà del rinato impero romano a combattere.

Lo scrittore è dell'opinione che le potenze orientali, guidate dalla Cina comunista, metteranno i loro immensi eserciti a disposizione del dittatore romano giurandogli fedeltà contro la Russia. Tuttavia, al momento opportuno gli orientali si faranno gioco di lui mettendo in campo un esercito di duecento milioni di uomini contro l'Anticristo, come abbiamo già visto.

Il doppio gioco dei Russi verso gli Arabi può essere previsto da ogni acuto osservatore dell'attuale (1970) situazione nel Medio Oriente. E' evidente che i Russi amoreggiano con gli Arabi allo scopo di realizzare l'antico sogno russo di avere porti marittimi utilizzabili durante tutto l'anno ed avere sufficiente forniture di petrolio. I capi arabi credono di poter accettare le offerte e le forniture russe senza legami, ma dietro ogni rublo dato ci sono condizioni più forti dei cavi d'acciaio che possono all'occorrenza servire a trascinare un paese al di là della cortina di ferro.

La forza russa stabilirà il suo comando generale sul monte Moriah, cioè l'area del tempio di Gerusalemme. Daniele sottolineava ciò quando diceva: « E pianterà le tende del suo palazzo fra i mari (il Mar Morto e il Mediterraneo) e il bei monte santo; poi giungerà alla sua fine, e nessuno gli darà aiuto » (Daniele 11:45).

Mentre il comandante russo pieno di baldanza si prepara ad affrontare le forze del rinato impero romano in Palestina, cerca anche, di distruggere completamente il popolo ebraico. Questo è il chiaro significato dei versetti 44 e 45. Ma forse nessun altro grande esercito della storia è stato così totalmente distrutto come lo sarà l'esercito russo.

La Waterloo russa

Ezechiele ha previsto il fatale collasso dell'armata rossa, quando guidato dallo Spirito dell'Iddio vivente, ha detto: « In quel giorno, nel giorno che Gog verrà contro la terra d'Israele, dice il Signore, l'Eterno, il mio furore mi monterà alle narici; e nella mia gelosia, e nel fuoco della mia ira, io lo dico, certo, in quel giorno, vi sarà un gran commovimento nel paese d'Israele: i pesci del mare, gli uccelli del cielo, le bestie dei campi, tutti i rettili che strisciano sul suolo e tutti gli uomini che sono sulla faccia della terra, tremeranno alla mia presenza; i monti saranno rovesciati, le balze crolleranno, e tutte le mura cadranno al suolo. Io chiamerò contro di lui la spada su tutti i miei monti, dice il Signore, l'Eterno; la spada d'ognuno si volgerà contro il suo fratello. E verrò in giudizio contro di lui, con la peste e col sangue; e farò piovere torrenti di pioggia e grandine, e fuoco e zolfo su lui, sulle sue schiere e sui popoli numerosi che saranno con lui » (Ezechiele 38:18-22).

«... butterò giù l'arco dalla tua mano sinistra, e ti farò cadere le frecce dalla destra. Tu cadrai sui monti d'Israele, tu con tutte le tue schiere e coi popoli che saranno teco; ti darò in pasto agli uccelli rapaci, agli uccelli di ogni specie, e alle bestie de' campi. Tu cadrai sulla faccia de' campi, poiché io ho parlato, dice il Signore, l'Eterno » (Ezechiele 39:3-5).

La descrizione dei torrenti di pioggia e di grandine e del fuoco che cadranno sopra l'armata rossa, accoppiata allo scombussolamento del territorio d'Israele, può indicare l'uso di armi nucleari tattiche da parte dei Romani contro l'esercito russo.

Dio destina interamente questo esercito barbarico, che ha intenzione di distruggere il popolo ebraico, ad un annichilimento totale. Ezechiele dice che non solo tutte le schiere russe ma anche tutti i loro alleati saranno annientati in Israele.

Inizia lo scambio atomico

Al momento della distruzione dell'armata rossa viene predetta una cosa terrificante: « E manderò il fuoco su Magog (la Russia) e su quelli che abitano sicuri nelle isole (i vari continenti)... » (Ezechiele 39:6). Secondo ciò sulla Russia e su molte altre nazioni che si sentiranno sicure sotto la protezione dell'Anticristo, cadrà il fuoco. Ancora una volta ciò sarà un giudizio diretto da parte di Dio, oppure Dio potrà permettere alle varie nazioni di entrare in una guerra con impiego di missili balistici.

Gli Stati Uniti forse saranno allineati con le forze occidentali guidate dal rinato impero romano di dieci nazioni europee. E' chiaro che gli Stati Uniti non potranno essere il leader dell'occidente nel futuro.

La più grande battaglia di tutti i tempi

Con gli eserciti arabi ed africani neutralizzati dai Russi e il conseguente completo annientamento delle forze russe e dei loro alleati, resteranno soltanto due grandi sfere di potere per la culminante battaglia finale di Armagheddon: le forze alleate della civiltà occidentale unite sotto la guida del dittatore romano e le vaste orde dell'oriente raggruppate verosimilmente sotto la macchina da guerra della Cina comunista.

La mobilitazione

Ci sarà forse una breve pausa nelle ostilità nel mondo dopo la distruzione della Russia e dei suoi alleati mentre si mobilitano gli eserciti. L'apostolo Giovanni predice, come abbiamo visto al capitolo 7, la mobilitazione delle forze orientali: « Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e l'acqua ne fu asciugata affinchè fosse preparata la via ai re che vengono dal levante » (Apocalisse 16:12).

Come abbiamo detto, il comandante più logico di questo grande esercito saranno i Cinesi. Approfittando del caos procurato dal conflitto nel Medio Oriente essi marceranno contro il dittatore romano in una sfida per il controllo del mondo.

Mentre questo incredibile esercito di 200 milioni di uomini marcerà verso le rive occidentali dell'Eufrate, il dittatore romano preparerà i suoi eserciti per lo scontro alla resa dei conti nel Medio Oriente. L'apostolo Giovanni predice il potere soprannaturale che l'Anticristo ed il falso profeta useranno per radunare insieme tutte le restanti nazioni per lo scontro con gli eserciti orientali : « E vidi uscir dalla bocca del dragone (Satana), dalla bocca della bestia (il dittatore romano), e dalla bocca del falso profeta tré spiriti immondi, simili a rane; perché son spiriti di demòni « che fan de' segni e si recano dai re di tutto il mondo per radunarli per la battaglia del gran giorno dell'Iddio Onnipotente... Ed essi li radunarono nel luogo che si chiama in ebraico Harmagheddon » (Apocalisse 16:13-16).

Molte cose debbono essere sottolineate in questo brano. Innanzi tutto l'intera sequenza di avvenimenti costituisce i giudizi finali di Dio contro il mondo che ha respinto Cristo. Questi giudizi sono chiamati nel libro dell'Apocalisse le sette coppe ed hanno luogo appena prima del ritorno visibile di Gesù Cristo sulla terra o durante questo ritorno. Inoltre il brano mostra che il dittatore romano e il suo sensazionale seguito religioso, il falso profeta, daranno al mondo non orientale un messaggio d'origine satanica e reso potente dalla presenza demoniaca. Essi persuaderanno le nazioni del mondo intero (escluse naturalmente la Cina e i suoi alleati) ad inviare eserciti sul territorio palestinese per distruggere l'ultima forza amante della guerra sulla terra. Prometteranno probabilmente un'epoca di pace imperitura dopo la distruzione delle turbolenti forze comuniste dell'oriente. In terzo luogo il brano mostra che i «e re di tutto il mondo» invieranno eserciti nel Medio Oriente per combattere sotto il comando dell'Anticristo contro «i re del levante». Certamente saranno rappresentati l'Europa, gli Stati Uniti, il Canada, l'America del Sud e l'Australia.

In quarto luogo questi eserciti saranno radunati e spiegati in battaglia nella località chiamata « Armagheddon » o « Harmagheddon ».

Armagheddon: cos'è e dov'è

Armagheddon è una parola composta, usata nei secoli per descrivere gli orrori della guerra. Il dr. Seiss ne riassume il vero significato nel modo seguente: « Harmagheddon significa monte di Meghiddo, che ha anche dato il suo nome al grande piano di Jezreel che forma una cintura attraverso la Palestina, dal Mediterraneo al Giordano. Il nome viene da una radice ebraica che significa tagliare, uccidere; e Meghiddo è sempre stato un luogo di massacri ».

Nella storia biblica innumerevoli battaglie sanguinose sono state combattute in quest'area. Si dice che Napoleone si sia fermato sopra la collina di Meghiddo e, guardando giù alla valle, abbia ricordato la celebre profezia dicendo:

«... tutti gli eserciti della terra si muoveranno per combattere qui... ». Nell'Antico Testamento, nel libro di Gioele, questa valle è chiamata la « valle di Giosafat ».

Questa valle, al cui ingresso occidentale si trova il porto di Haifa, è una delle zone più accessibili della Palestina, adatta per lo sbarco di truppe anfibie. L'area offre anche vaste zone per assembramento, equipaggiamento ed organizzazione di truppe. Alcune truppe saranno aviotrasportate, e la larga valle è adatta anche per questo.

La valle della decisione

Circa ventisette secoli fa il profeta Gioele concentrò il suo interesse sulla medesima scena dicendo: « Proclamate questo fra le nazioni! Preparate la guerra! Fate sorgere i prodi! S'accostino, salgano tutti gli uomini di guerra. Fabbricate spade coi vostri vomeri, e lance con le vostre roncole! Dica il debole: "Son forte". Affrettatevi, venite, nazioni d'ognintorno, e radunatevi! Là, o Eterno, fa' scendere i tuoi prodi! Si muovano e salgano le nazioni alla valle di Giosafat! Poiché là io m'assiderò a giudicar le nazioni d'ogn'intorno. Mettete la falce, poiché la mèsse è matura! Venite, calcate, poiché lo strettoio è pieno, i tini traboccano; poiché grande è la loro malvagità. Moltitudini! moltitudini! nella valle del Giudizio! Poiché il giorno dell'Eterno è vicino nella valle del Giudizio » (Gioele 3:9-14).

Gioele rivela che è appunto in questo luogo che il Messia distruggerà gli eserciti del mondo, e stabilirà il suo regno di vera pace e di felicità eterna. Egli conferma anche l'assembramento mondiale di eserciti qui.

E' estremamente importante osservare l'accuratezza della profezia biblica riguardo questo ultimo conflitto. In un'epoca di bombe H e di super armi sembra incredibile che ci possa più essere un'altra grande guerra terrestre combattuta principalmente con armi convenzionali, eppure i Cinesi credono che con una forza grandemente superiore di numero essi possono assorbire le possibili devastazioni e vincere la guerra. Essi credono anche che tutte le guerre saranno decise sulla terra da forze terrestri.

Un altro fatto interessante è che una forza di 200 milioni di soldati non potrà essere trasportata dalla Cina e dai suoi prevedibili alleati per aria o per mare. Essi non posseggono l'industria capace di produrre un sistema di trasporto per un tale esercito. Ciò rende necessario lo spostamento di truppe via terra come è indicato in Apocalisse 16:12.

L'India ha rivelato recentemente un importante sviluppo. Viene riferito che 12.000 soldati cinesi sono al lavoro nel Kashmir pakistano per la costruzione di strade che permetterebbero alle truppe cinesi nel Tibet un'accorciatoia verso il meridione. L'India considera queste costruzioni di strade una « minaccia alla pace in Asia ». Ed è stato affermato che « la costruzione di strade attraverso l'Himalaya sta assumendo una crescente importanza strategica ».

Una volta completata, questa strada permetterà un rapido movimento di truppe formate da milioni di Cinesi verso il Medio Oriente. Ciò preparerà letteralmente la strada al compimento della profezia e: «... se quei giorni non fossero abbreviati, nessuno scamperebbe... » (Matteo 24:22).

Ed ecco l'ultimo grande conflitto. Gli eserciti della maggior parte delle nazioni riuniti dall'Anticristo affronteranno l'assalto impetuoso dei re dell'est in una linea di battaglia che si estenderà attraverso tutto Israele con il centro situato nella valle di Meghiddo.

Secondo Zaccaria una terribile battaglia sarà combattuta intorno alla città di Gerusalemme (Zaccaria 12:2,3; 14:1,2).

Isaia parla di una terrificante carneficina che avrà luogo a sud del Mar Morto nell'antica Edom (Isaia 63:1-4).

L'apostolo Giovanni predice che nel conflitto saranno sgozzate tante persone che il sangue giungerà ai freni dei cavalli per una distanza di 250 chilometri da nord a sud di Gerusalemme (Apocalisse 14:20).

Sembra incredibile! La mente umana non può concepire tanta crudeltà dell'uomo verso l'uomo, eppure Dio permetterà alla natura umana di manifestarsi pienamente in quel giorno. Nessuna meraviglia perciò alle parole di Gesù:

« ... perché allora vi sarà una grande afflizione, tale che non v'è stata l'uguale dal principio del mondo fino ad ora, ne mai più vi sarà » (Matteo 24:21).

Una distruzione di proporzioni mondiali

Il conflitto non sarà limitato al Medio Oriente. L'apostolo Giovanni dice che quando queste due grandi forze s'incontreranno in battaglia si produrrà la più potente onda d'urto che abbia mai investito la terra. Se per forza naturale d'un terremoto o a causa di qualche super arma non è chiaro. Giovanni dice che tutte le città delle nazioni saranno distrutte (Apocalisse 16:19).

Immaginate, città come Londra, Parigi, Tokyo, New York, Los Angeles, Chicago cancellate! Giovanni dice che la forza occidentale da sola spazzerà via un terzo della popolazione terrestre (Apocalisse 9:15-18).

Egli predice anche che intere isole e montagne saranno cancellate dalle carte geografiche. Ciò sembra indicare un attacco totale di missili balistici sulle grandi aree metropolitane del mondo.

La profezia mostra che il rappresentante degli Stati Uniti, John Rhodes, aveva ragione quando affermava riguardo il pericolo della Cina comunista e delle armi nucleari: «... chiunque si attende moderazione dalla Cina comunista ignora la storia e mette in pericolo le future generazioni di Americani ».

Isaia, riguardo a questo periodo, predice nel capitolo 24:

« Ecco l'Eterno vuota la terra, e la rende deserta; ne sconvolge la faccia e ne disperde gli abitanti...
La terra è profanata dai suoi abitanti. ... Perciò una maledizione ha divorato la terra, e i suoi abitanti ne portano la pena; perciò gli abitanti della terra sono consumati (bruciati), e poca è la gente che n'è rimasta » (versetti 1, 5, 6).

Nello stesso capitolo Isaia dice: « La terra si schianterà tutta; la terra si screpolerà interamente, la terra tremerà, traballerà. La terra barcollerà come un ebbro, vacillerà come una capanna... » (versetti 19, 20).

Sembra che tutti questi versetti si riferiscano all'uso di terribili armi sul mondo.

Un punto luminoso nelle tenebre

All'inizio d'Armagheddon con l'invasione d'Israele da parte degli Arabi e della confederazione russa e con la loro conseguente rapida distruzione, incomincerà il più grande periodo della conversione degli Ebrei al loro vero Messia. Ezechiele predice che la distruzione della grande forza d'invasione russa conterrà un elemento soprannaturale che porterà un gran numero di Ebrei a vedervi la mano dell'Eterno. Mediante il segno miracoloso della distruzione di questo nemico, che mirava ad annientare tutti gli Ebrei, essi giungono a vedere il nome del loro vero Dio e Messia, Gesù Cristo.

Ezechiele dice da parte di Dio: « E manderò il fuoco su Magog (la Russia) e su quelli che abitano sicuri nelle isole; e conosceranno che io sono l'Eterno. E farò conoscere il mio nome santo in mezzo al mio popolo d'Israele, e non lascerò più profanare il mio nome santo; e le nazioni conosceranno che io sono l'Eterno, il Santo in Israele. Ecco, la cosa sta per avvenire, si effettuerà, dice il Signore, l'Eterno; questo è il giorno di cui ho parlato (cioè nelle profezie) » (Ezechiele 39:6-8).

Zaccaria predice che un terzo degli Ebrei viventi in quel periodo si convertiranno a Cristo e saranno miracolosamente salvati.

« E metterò quel terzo nel fuoco, e lo affinerò come si affina l'argento, lo proverò come si prova l'oro; essi invocheranno il mio nome e io li esaudirò; io dirò: E' il mio popolo! ed esso dirà: L'Eterno è il mio Dio! » (Zaccaria 13:8-9).

Il momento più grande

Mentre la storia cammina verso il momento del glorioso ritorno di Cristo, hai paura o guardi con speranza per la liberazione? La risposta dovrebbe svelarti la tua situazione spirituale.

In un modo o nell'altro la storia procede rapidamente verso il ritorno di Cristo. Sei pronto?

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Il ritorno di Cristo


di H. Lindsey e C. Carlson - dal libro "Addio Terra, ultimo pianeta", ed. Centro Biblico, Napoli (1973)

"Gli scopi delle Nazioni Unite sono: mantenere la pace e la sicurezza internazionali, e per raggiungere questo scopo:
prendere efficaci misure collettive per prevenire e allontanare la minaccia alla pace."
(La carta delle Nazioni Unite, 1945)

"V'ho detto queste cose affinchè abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi animo, io ho vinto il mondo."
(Gesù Cristo)
Sulla pietra angolare dell'edificio delle Nazioni Unite è scritta la citazione di parte di una profezia biblica. Essa dice:

«... essi delle loro spade fabbricheranno vomeri d'aratro, e delle loro lance, roncole; una nazione non leverà più la spada contro un'altra, e non impareranno più la guerra » (Isaia 2:4).

Questo è un nobile pensiero ed è stato citato spesso da uomini che cercano la pace per questo mondo irrequieto. C'è però un problema nella citazione ed è per questo che crediamo che le Nazioni Unite non porteranno mai una pace duratura al mondo. Le parole sono state estratte dal loro contesto. Il significato del brano ha da fare con l'epoca in cui da Gerusalemme il Messia regnerà sulla terra e giudicherà tra le nazioni in un visibile, attuale e storico regno di Dio sulla terra. I popoli della terra verranno al Signore in quei giorni e gli chiederanno d'insegnar loro le sue vie. La conoscenza di Dio sarà universale (Isaia 2:3). Questa è l'epoca per la quale Gesù ci ha insegnato a pregare nel Padre Nostro: «... venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra com'è fatta nei cieli » (Matteo 6:10).

Inutilmente oggi gli uomini cercano la pace quando respingono e scacciano dai loro cuori il Principe della pace, Gesù Cristo. Il nome di Cristo non è ricordato nella preghiera conclusiva alle Nazioni Unite. In realtà Gesù è stato escluso dalle premesse. L'uomo ha rigettato l'unica speranza di pace secondo la Bibbia.

La pace è oggi a disposizione dell'individuo che invita Cristo nel suo cuore e gli permette di regnare sul trono della sua vita. Ma la Bibbia insegna che la pace duratura sarà data al mondo solo dopo il ritorno di Cristo.

Ai governanti del mondo è stato detto per mezzo di molte profezie che Dio invierà il suo Re per governare sulla terra e stabilire un regno di pace, di rettitudine e di giustizia al posto del loro governo empio, egoistico e violento. Gesù ritornerà in un'epoca di catastrofe mondiale, quando l'uomo sarà ad un passo dell'autodistruzione. Gli uomini, nella loro maggioranza, avranno completamente rigettato il vero Dio e il suo Figliuolo, Gesù il Messia, come è stato previsto molto tempo fa dal salmista: « I re della terra si ritrovano e i principi si consigliano assieme contro l'Eterno e il suo Unto (Cristo), dicendo: Rompiamo i loro legami, e gettiamo via da noi le loro funi » (Salmo 2:2-3).

Nonostante i tentativi dell'uomo per stabilire il suo governo e per scacciare Dio dal mondo, Dio stabilirà il suo Re, il Messia Gesù, come il salmista afferma andando avanti nella sua previsione: « Eppure, dirà, io ho stabilito il mio re sopra Sion, monte della mia santità » (Salmo 2:6).

Molti governanti oggi pur proclamandosi cristiani non credono che Gesù Cristo ritornerà sulla terra letteralmente e fisicamente. Alcuni insegnano che Cristo ritorna spiritualmente quando le persone lo accettano e dicono che questo è il senso delle varie predizioni riguardo il suo ritorno. Altri insegnano che Gesù un giorno ritornerà, ma studiare ciò o parlarne è irrilevante. Questi ultimi sono peggiori dei primi, perché nel Nuovo Testamento un versetto su venticinque ha da fare con la seconda venuta di Cristo, e la sopravvivenza dell'umanità e il compimento di centinaia di promesse senza condizione, fatte specialmente al residuo credente del popolo ebraico, si basano sulla seconda venuta di Cristo sulla terra. In realtà nell'Antico Testamento ci sono più di 300 profezie intorno alla prima venuta di Cristo (e tutte si sono letteralmente adempiute), ma ci sono più di 500 profezie riguardanti la sua seconda venuta. Molte volte questi due differenti temi erano mescolati nella medesima frase.

L'apostolo Pietro metteva chiaramente in guardia sul fatto che nei giorni immediatamente precedenti il ritorno di Cristo falsi dottori si sarebbero levati nella chiesa e avrebbero detto: « Dov'è la promessa della sua venuta? perché dal giorno in cui i padri (gli apostoli) si sono addormentati, tutte le cose continuano nel medesimo stato come dal principio della creazione » (2 Pietro 3:4).

Caratteristiche del ritorno di Cristo

Subito dopo la partenza fisica di Gesù dal monte degli Ulivi e mentre ancora i suoi discepoli guardavano fissamente verso l'alto con timore e meraviglia, fu loro fatta la seguente promessa: « E come essi avevano gli occhi fissi in cielo, mentr'egli (Gesù) se ne andava, ecco due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: "Uomini Galilei, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù che è stato tolto da voi ed assunto in cielo, verrà nella medesima maniera che l'avete veduto andare in cielo" » (Atti 1:10-11).

Le parole tradotte « nella medesima maniera » nell'originale sono ancora più precise in quanto dicono « esattamente nella medesima maniera ». Esattamente come è partito fìsicamente, visibilmente e personalmente dalla terra, così egli ritornerà. Così come è partito con le nuvole, così ritornerà.

Il suo ritorno sarà personale, visibile e fisico

L'apostolo Giovanni ha detto: « Ecco, egli viene con le nuvole; ed ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui » (Apocalisse 1:7).

Zaccaria ha predetto il medesimo quadro 500 anni prima della nascita di Cristo: « ... ed essi (gli Ebrei credenti) riguarderanno a me (Gesù), a colui ch'essi hanno trafitto, e ne faran cordoglio come si fa cordoglio per un figliuolo unico... » (Zaccaria 12:10).

Fare cordoglio per colui che è stato trafitto vuoi dire riconoscere Gesù che è stato crocifisso e rigettato. Ciò richiede una drammatica apparizione personale e fisica.

Gesù promise davanti al sommo sacerdote durante il suo processo: «... anzi vi dico che da ora innanzi vedrete il Figliuol dell'uomo sedere alla destra della Potenza (Dio) e venire sulle nuvole del cielo» (Matteo 26:64).

Su questa affermazione si basarono ufficialmente l'accusa di bestemmia e la conseguente condanna a morte. Gesù osò presentarsi come colui che adempiva alle due più note profezie riguardanti la venuta nella gloria del Messia per governare la terra. La prima, pronunciata prima del 1000 a.C., è dei Salmi: « L'Eterno (Dio, il Padre) ha detto al mio Signore (Dio, il Figlio): Siedi alla mia destra finché io abbia fatto de' tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi » (Salmo 110:1).

La seconda del 550 a.C. circa è di Daniele: « Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile ad un figliuol d'uomo; egli giunse fino al vegliardo, e fu fatto accostare a lui. E gli furono dati dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, tutte le nazioni e lingue lo servissero; il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno un regno che non sarà distrutto » (Daniele 7:13-14).

Nessuna meraviglia se alla corte suprema ebraica (il sinedrio) venne il capogiro. Quando Gesù fece la sua fantastica asserzione in una frase molto chiara, delle due una: o buttarsi in ginocchio ed adorarlo, o ucciderlo. Essi scelsero l'ultima soluzione.

La sua venuta sarà improvvisa e sorprendente

Gesù predisse la rapidità del suo ritorno nella maniera seguente: « Perché come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figliuol dell'uomo » (Matteo 24:27).

Egli disse ancora: « E allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell'uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria » (Matteo 24:30).

« Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e s'andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, e la gente non si accorse di nulla, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell'uomo. Allora due saranno nel campo; l'uno sarà preso e l'altro lasciato; due donne macineranno al mulino: l'una sarà presa e l'altra lasciata. Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore verrà. » (Matteo 24:38-42)

Egli sarà in compagnia dei santi

E' importante sottolineare che molti riferimenti al ritorno di Cristo affermano ch'egli verrà sulle « nuvole del cielo ». Noi crediamo che le nuvole si riferiscono alle miriadi di credenti che in vesti bianche ritorneranno con Cristo.
In Ebrei 12:1 si parla dei credenti come di « gran nuvolo di testimoni ». Le nuvole dunque sarebbero i credenti di tutte le epoche della chiesa, voi e io, che ritornano in corpi immortali glorificati e che sono stati in antecedenza rapiti per incontrare Cristo nell'aria per l'ultimo viaggio, prima dei sette anni di tribolazione sulla terra e della resurrezione dei santi dell'Antico Testamento (Apocalisse 19:14).

La parola « santo » indica qualcuno che è messo a parte come possesso di Dio ed è usata per indicare tutti quelli che hanno creduto in Cristo come Salvatore. Questa parola è spesso usata anche per indicare coloro che accompagneranno Cristo nel suo ritorno.

Così diceva Zaccaria parlando della seconda venuta del Messia: « ...e l'Eterno, il mio Dio verrà, e tutti i suoi santi con lui » (Zaccaria 14:5).

L'apostolo Giovanni parla del fatto che i santi che torneranno con Cristo saranno vestiti di « lino fino bianco e puro » (Apocalisse 19:14).
Giovanni spiega il perché del lino bianco: «... e (alla chiesa formata dai credenti che sono stati rapiti) le è stato dato di vestirsi di lino bianco, risplendente e puro: poiché il lino fino sono le opere giuste dei santi » (Apocalisse 19:8).

La sua venuta sarà accompagnata da un giudizio terribile

Quando Gesù venne la prima volta non fu per giudicare il mondo ma per salvarlo. Venne come l'Agnello di Dio che diede la sua vita per togliere il peccato del mondo. L'unica condizione stabilita da Dio era che l'uomo credesse in Cristo come Salvatore. Oggi la porta della grazia è ancora aperta, ma presto, quando tornerà per la seconda volta, Gesù sarà come un leone per giudicare quelli che hanno respinto il libero dono della salvezza dai peccati. L'uomo avrà dimostrato in maniera inequivocabile di essere meritevole di giudizio.

Secondo Zaccaria saranno radunate « tutte le nazioni per far guerra a Gerusalemme ». Gli Ebrei viventi nella zona saranno sull'orlo dell'annientamento quando Dio darà loro la forza soprannaturale per fuggire. Allora Dio continuerà a lottare per loro e li salverà.

I piedi di Gesù toccheranno la terra là dove l'hanno lasciata sul monte degli Ulivi. L'istante stesso in cui Gesù la toccherà, con un grande terremoto la montagna si dividerà in due. Il gigantesco crepaccio risultante attraverserà il centro della montagna da oriente ad occidente. Ad oriente partirà dalla punta settentrionale del mar Morto e ad occidente arriverà al Mediterraneo (Zaccaria 14).

Zaccaria predice un fatto strano conseguente alla spaccatura della terra. I Giudei credenti che si troveranno a Gerusalemme fuggiranno verso il crepaccio invece di far la cosa più naturale e cioè quella di fuggirne lontano. Essi conosceranno questa profezia e comprenderanno che la grande caverna sarà aperta per loro, in modo che il Signore possa proteggerli dalla terribile distruzione che farà cadere sulle schiere nemiche tutt'intorno.

La natura delle forze che il Signore scatenerà in quel giorno contro gli eserciti radunati nel Medio Oriente è descritta in Zaccaria 14:12: « E questa sarà la piaga con la quale l'Eterno colpirà tutti i popoli che avran mosso guerra a Gerusalemme: la loro carne si consumerà mentre stanno in piedi, gli occhi si struggeranno loro nelle orbite, e la loro lingua si consumerà nella loro bocca. »
Un quadro terrificante, non è vero? Non vi viene da pensare che questo è esattamente ciò che accade a chi è esposto ad un'esplosione termonucleare?

Il paradiso ristabilito

Il regno di Dio sarà caratterizzato da pace vera ed uguaglianza e da una spiritualità e conoscenza universali del Signore. Tutti gli uomini avranno a sufficienza e dimoreranno in sicurezza. La Grande Società che i governanti umani hanno sempre promesso attraverso i secoli e non hanno mai prodotta, finalmente sarà realizzata da Cristo il Signore. I mansueti e non gli arroganti erediteranno la terra (Isaia 11).

Preludio all'eternità

Come è stato ricordato nei capitoli 8 e 9, Daniele ha predetto i quattro grandi regni mondiali che saranno stabiliti nel tempo che va dal sesto secolo a.C. fino alla venuta del Messia. Questi regni sono il Babilonese, il Medo-persiano, il Greco e il Romano, quest'ultimo con la sua nuova forma negli ultimi giorni. Il quinto regno mondiale, che secondo Daniele assoggetterà la rinata forma dell'impero romano, è il regno messianico (Daniele 7:13-27).

Questo regno avrà inizio nel tempo, con sudditi mortali (Apocalisse 20:4-6), durerà 1000 anni; alla fine di questo tempo alcuni dei figli dei credenti venuti su nel regno passeranno all'incredulità e daranno inizio ad una ribellione contro Cristo e il suo governo. Cristo li giudicherà prima che la ribellione raggiunga l'attuale livello di lotta (Apocalisse 20:7-10).

Dopo questo avvenimento non ci sarà più storia umana con uomini mortali. Tutti gl'increduli, sembra, saranno giudicati a causa dell'ultima ribellione condotta dall'antico avversario di Dio, Satana. Satana sarà stato legato per mille anni, ma poi sarà liberato momentaneamente in modo da mettere a nudo la ribellione nei cuori increduli di quelli che rigetteranno Cristo come Salvatore (Apocalisse 20:7-8). A questo momento tutti i mortali assumeranno una forma immortale ed anche il regno di Dio, senza cessare d'esistere, cambierà forma e sarà ristabilito in un nuovo cielo e una nuova terra (Apocalisse 21).

La successione degli avvenimenti è chiara negli ultimi capitoli dell'Apocalisse. Innanzi tutto ha luogo il ritorno di Cristo al culmine della più grande guerra di tutti i tempi. Poi Cristo divide i viventi fra credenti e non credenti; i non credenti saranno giudicati e scacciati dalla terra (Apocalisse 20:1-6; cfr. Matteo 25:41-46). Come terzo passo, Cristo stabilisce il regno del millennio e i credenti ne sono i cittadini con l'incarico di popolarlo (Apocalisse 20:11-15; cfr. Matteo 25:31-40). Quarto, alla fine dei mille anni Cristo giudica i figliuoli che si sono ribellati e sono divenuti increduli e cancella completamente i vecchi cieli e la vecchia terra creandone di nuovi (Apocalisse 21; Isaia 65:17; 2 Pietro 3:8-13). Questo è il destino finale di tutte le persone che sono state redente da Cristo.

Quante volte ci siamo chiesto come sarà il cielo? Secondo le indicazioni di brani come Apocalisse 21 e 22 il cielo è un posto reale e meraviglioso. Non vagabonderemo come spiriti disincarnati, suonando l'arpa per tutta l'eternità, come alcune persone immaginano.
Vivremo in eterno alla presenza di Dio, coeredi di Cristo, come re e sacerdoti in eterno, senza più dolore o lacrime.
Conosceremo una gioia immensa e senza fine, circondati da una terra e da un cielo d'indescrivibile bellezza. Pensate al posto più bello che abbiate mai visto, ingranditene la bellezza oltre la vostra capacità di comprensione, immaginate che cosa sarebbe senza morte, malattia, ne altro malanno, e avrete una pallida idea del cielo.

La parola tradotta « nuovo » in Apocalisse 21:1 significa nuovo nel tipo e nell'ordine, e non soltanto nuovo riguardo al tempo. Pietro descrive il processo che Dio userà per rinnovare il cielo e la terra ora esistenti: « Ma il giorno del Signore verrà come un ladro; in esso i cieli passeranno stridendo, e gli elementi infiammati si dissolveranno, e la terra e le cose che sono in essa saranno arse. Poiché dunque tutte queste cose hanno da dissolversi, quali non dovete voi essere, per santità di condotta e per pietà, aspettando e affretando la venuta del giorno di Dio, a cagion del quale i cieli infuocati si dissolveranno, e gli elementi infiammati si struggeranno? Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia » (2 Pietro 3:10-13).

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La bestia, l'anticristo e il marchio


da "L'Apocalisse", di E. Donges

Le due "bestie" (apoc. 13:1-3)
Per fare la guerra contro Israele, che Iddio ristabilirà ai tempi della fine come suo popolo e suo testimone quaggiù, Satana si servirà di due potenti avversari, chiamati "bestie".

Le due "bestie" salgono dall'abisso. La prima vediamo che sale "dal mare" e ha dieci corna; la seconda invece ha soltanto due corna e sale "dalla terra". Come abbiamo detto si tratta di due persone dotate da Satana di una potenza particolare; è soltanto a causa della loro malvagità che vengono chiamate "bestie". Non sono gli unici strumenti di Satana, ma in loro la potenza di Satana e l'inimicizia del mondo arrivano al colmo. Dopo la caduta dell'uomo, e in modo particolare dopo il rigettamento del Figliuol di Dio, Satana è il principe di questo mondo e viene anche chiamato "il dio di questo secolo". Quando lo Spirito Santo e la Sposa celeste di Cristo avranno abbandonato questa terra, e Satana vi sarà precipitato, la povera umanità che, dalla sua caduta brama essere "in libertà", sarà completamente schiava di Satana, e spinta da lui darà pieno corso al suo odio contro Dio.
II mondo nemico di Dio avrà due condottieri visibili, diretti da Satana, il quale rimarrà invisibile pur abitando sulla terra.
La prima bestia rappresenta il capo della potenza politica. La seconda invece il capo della potenza religiosa e sociale.

Consideriamo dapprima la descrizione della prima bestia, cioè del capo della potenza politica.


L'Impero Romano: la prima "bestia" (apoc. 13:1-10)
" E vidi salir dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, e sulle corna dieci diademi, e sulle teste nomi di bestemmia. E la bestia ch'io vidi era simile a un leopardo, e i suoi piedi eran come di orso, e la sua bocca come bocca di leone; e il dragone le diede la propria potenza e il proprio trono e grande potestà. E io vidi una delle sue teste come ferita a morte; e la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra meravigliata andò dietro alla bestia " (vers. 1-3).

"Il dragone", cioè Satana, aveva già offerto a Gesù Cristo, nella tentazione, il suo potere e il suo trono, ma Gesù, che riceverà ogni cosa in eredità dal Padre, ha rifiutato. Ora Satana dà "la propria potenza e il proprio trono e grande potestà" ad un uomo, alla bestia. Il mondo si meraviglierà a causa della "bestia", non soltanto per la sua grandezza, ma anche perché essendo un tempo ferita a morte, riappare adesso sanata e potente.

Come già abbiamo notato, troviamo nella prima "bestia" l'Impero Romano che sarà ristabilito sotto un'altra forma e avrà un carattere satanico. Ci è detto a questo riguardo:

" La bestia che hai veduta era, e non è, e deve salire dall'abisso... E quelli che abitano sulla terra... si meraviglieranno vedendo che la bestia era, e non è, e verrà di nuovo. Qui sta la mente che ha sapienza. Le sette teste sono sette monti " (Apoc. 17:8-9). "La bestia" ha la sua sede a Roma, la città dai sette colli. La descrizione che l'angelo ci dà della bestia ci permette di vedere in lei l'Impero Romano o Latino.

La rassomiglianza della descrizione di questa "bestia", con quella che il profeta Daniele ci da dell'ultimo dei quattro grandi imperi è sorprendente. Daniele ci narra la sua visione dicendo: " Io guardavo, nella mia visione notturna, ed ecco scatenarsi sul mar grande i quattro venti del cielo. E quattro grandi bestie salirono dal mare, una diversa dall'altra. La prima era come un leone, ... una seconda bestia, simile ad un orso... ed un'altra simile ad un leopardo... Dopo questo, io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventevole, terribile e straordinariamente forte... era diversa da tutte le bestie che l'avevano preceduta, e aveva dieci corna " (Dan. 7:1-7).
Dunque, sia nell'Apocalisse che in Daniele la bestia ha dieci corna e sale dal mare, vale a dire dai popoli in completo disordine ("Le acque che hai vedute... son popoli e moltitudini e nazioni e lingue" - Apoc. 17:15).
"La bestia" del capitolo 13 riunisce in sé tutti i caratteri selvaggi dei tre imperi precedenti. Leopardo: la rapidità e l'agilità di Alessandro Magno e del suo regno di Macedonia formatesi in brevissimo tempo. Orso: il furore del numeroso esercito del regno Medo-Persiano che distruggeva ogni cosa. Leone: l'altezza regale e la gravità del regno di Babilonia.

Il fatto che Giovanni vede i quattro regni nell'ordine opposto a quello di Daniele è comprensibile. Daniele, che viveva alla corte del re di Babilonia, guardando nel futuro ha visto prima il leone e poi le altre bestie. Giovanni invece che viveva al tempo dell'Impero Romano deve guardare nel passato e quindi l'ordine viene ad essere invertito. A questo impero, che possiede i caratteri dei tre imperi precedenti. Satana da una grande potenza e il proprio trono. La bestia "era", cioè esisteva ancora ai tempi dell'apostolo Giovanni; e "non è" nel presente; ma "deve salire dall'abisso", vale a dire riapparirà nuovamente e salirà se non dal "mare", pur tuttavia "dall'abisso" (Apoc. 17:8), dunque ha un'origine satanica.

L'apostolo continua: " E io vidi una delle sue teste come ferita a morte; e la sua piaga mortale fu sanata; e tutta la terra meravigliata andò dietro alla bestia ".

La meraviglia sarà certamente molto grande, già a causa della rapidità con la quale l'Impero Romano si formerà e ciò, come sappiamo, poco prima del Regno di Cristo (Daniele 7:8-14).

Mentre le dieci corna che la bestia possiede, sia secondo Daniele che secondo Giovanni, sono dieci capi che regneranno insieme e sotto il capo supremo dell'Impero Romano (vedi Apoc. 13:1; 17:7; Dan. 7:7), le teste, che rappresentano sette colline, sono nello stesso tempo la figura di sette re simbolici (17:10). Per meglio dire, si tratta di sette forme diverse di governo, poiché è detto: "cinque sono caduti" e non: "sono morti". Non si tratta di persone ma di sette forme governative, forme di costituzioni.

Nota: citiamo qui le diverse forme di governo del regno di Roma: 1) re; 2) consoli; 3) decemviri; 4) tribuni militari; 5) dittatori; 6) imperatori. La settima (e ottava) forma sarà ancora un impero ma formato diversamente, e cioè da dieci regni sottomessi ad un capo supremo (Apoc. 17:10-11). Roma fu fondata nel 753 a.C. Il regno di Roma, il 4° Impero (Dan. 2:40 e seg.; Dan. 7:7 e seg.), venne dopo l'Impero Greco, che subì il colpo mortale alla presa di Corinto nel 146 a.C. dall'esercito romano. Nell'anno 395 d.C. l'Impero Romano si divise in due: orientale e occidentale. L'Impero Romano d'occidente prese fine con Odoacre nel 476. L'Impero Romano d'oriente, o Bizantino, che comprendeva in Europa: la Grecia, la Macedonia, ecc., in Asia: l'Asia Minore, la Siria (con la Palestina); in Africa: l'Egitto, ecc., durò invece fino al 1453 quando i Turchi presero Costantinopoli.

Quando l'apostolo Giovanni scriveva l'Apocalisse, l'Impero Romano aveva già conosciuto cinque di queste diverse forme di governo. Egli dice: "cinque sono caduti" (17:10). La sesta forma, cioè l'imperiale, esisteva al tempo dell'apostolo ed è per questo che è detto: "uno è". Lo scrittore continua dicendo: "L'altro (la settima forma di governo) non è ancora venuto; e quando sarà venuto, ha da durar poco".

Nota: Qualcosa di simile è accaduto ai giorni di Napoleone I che fu anche re di Roma e che si fece adibire il Quirinale come palazzo imperiale e che si nominò lui stesso: Imperatore del continente. Molti re, indipendenti in sé, gli erano sottomessi sia in guerra che in tempo di pace.

Nell'Impero Romano futuro vi saranno dieci capi che regneranno insieme ma sottomessi ad un capo supremo: "la bestia". Questa nuova e ultima forma di governo andrà pure rapidamente in perdizione.

Dunque, il prossimo grande avvenimento della storia politica mondiale sarà la riapparizione dell'Impero Romano sotto una nuova forma di governo, la settima (o ottava se la settima è stata sotto Napoleone), e sarà formato da dieci regni o stati indipendenti diretti però da un capo supremo.

Nota: Molto probabilmente il futuro Impero Romano avrà più o meno le stesse frontiere di un tempo. Esso comprendeva: l'Italia, la Francia, la Spagna, il Portogallo, l'Inghilterra, il Belgio, la Germania fino al Reno e al Meno, la Svizzera, l'Austria. l'Ungheria fino al Danubio, la Iugoslavia, la Romania, la Bulgaria, la Turchia europea, la Grecia, il Nordafrica (Marocco, Algeria, Tunisi, Tripoli, Egitto), poi l'Asia Minore, la Siria e la Palestina. Evidentemente la Palestina non farà più parte dell'Impero Romano, poiché formerà uno stato indipendente.

Nel cap. 17:12 e 13 leggiamo: " E le dieci corna che hai vedute sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potestà, come re, assieme alla bestia, per un'ora. Costoro hanno uno stesso pensiero e daranno la loro potenza e la loro autorità alla bestia " (confr. cap. 13:1 e Dan. 7:7).

Nota: In Dan. 7:8 e 24 troviamo un altro particolare. Tra i dieci regni appare un nuovo regno dapprima insignificante: " un altro piccolo corno ". Questo "corno" fa sì che tre altri re siano "divelti", ed egli li sostituirà probabilmente con altri, e poi arriverà al comando supremo. Napoleone I ha agito similmente; egli, che è stato una figura della " bestia ", ha distrutto molti regni e re, ha creato nuovi regni e nuovi troni sui quali poneva i suoi fratelli e i suoi generali. Questo "corno" è "la bestia", il quale "a motivo delle parole orgogliose" andrà in perdizione (confr. Dan. 7:11 e 23 con Apoc. 13:4-6; 19:19-20).

La bestia che sale dall'abisso, il capo supremo dell'Impero Romano nella sua ultima forma satanica, deve dunque ancora comparire.

Per quanto riguarda la testa della bestia che è stata " come ferita a morte " possiamo ben pensare che si tratti del breve regno di Napoleone I, come settima forma dell'Impero Latino. Egli fu sconfitto e nello stesso tempo l'Impero Romano che si stava formando ricevette una " ferita a morte ". Però la piaga mortale sarà "sanata" e tutta la terra ne sarà "meravigliata". Con questo, il futuro Impero si troverà in una stretta e misteriosa relazione con la settima forma di governo passata. Il modo con cui ciò avverrà, si vedrà e si capirà soltanto quando questi avvenimenti accadranno.

Oltre a ciò, il futuro Impero sarà formato, come già abbiamo accennato, da dieci regni sottomessi ad un solo ed unico capo. Essi regneranno con lui " un'ora ", vale a dire durante tutto il tempo o lo stesso tempo della " bestia ". Leggiamo che la bestia " aveva dieci corna... e sulle corna dieci diademi "; e la spiegazione ci dice: " Le dieci corna... sono dieci re che... riceveranno potestà, come re, assieme alla bestia, per un'ora " (13:1; 17:12-13). Quest'ora di regno, con e sotto la "bestia", dura "quarantadue mesi", tre anni e mezzo (13:5), e cioè fino alla venuta di Cristo, quando stabilirà il suo Regno sulla terra in potenza (Dan. 2:34-35). Durante questi 42 mesi, i Giudei credenti attraverseranno le loro più grandi prove ma altresì potranno sperimentare la protezione di Dio.

Quando il capo del quarto impero, l'Impero Romano, sarà ristabilito, tutta la terra si meraviglierà e, cosa terribile, adorerà il dragone, cioè Satana perché ha dato il suo potere alla "bestia". E non soltanto questo, ma adorerà anche la bestia (vers. 4) dicendo: "Chi è simile alla bestia? e chi può guerreggiare con lei?".

L'uomo sulla terra si sarà staccato completamente dall'Iddio vivente e al suo posto adorerà Satana e la bestia.
Questa è la fine del progresso dell'umanità. L'uomo è diventato lo strumento impotente di Satana e giace nella polvere davanti a lui onorandolo e adorandolo. L'uomo voleva essere indipendente e liberarsi dall'Iddio di bontà, che è luce e amore, "il Padre delle misericordie e l'Iddio d'ogni consolazione", benché la dipendenza da Lui significhi vita e felicità. Ecco che adesso si trova completamente sotto il potere di Satana e adora lui, il mentitore e omicida.

Per lungo tempo, durante migliaia d'anni. Iddio nella sua mansuetudine e pazienza si è preso cura degli uomini ed ha parlato loro amorevolmente e seriamente. Iddio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo Unigenito Figliuolo, ma il mondo non ha voluto ne il suo amore ne la sua salvezza. Allora Dio lascia gustare agli uomini l'amaro frutto e le conseguenze della durezza del loro cuore.

" E le fu data (cioè alla bestia) una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie, e le fu data potestà di agire per quarantadue mesi ". La bestia riceve da Satana forza e potere e si rivolta e bestemmia contro Dio, contro la sua Chiesa già glorificata nel cielo e contro i santi sulla terra. " Ed essa aprì la bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome e il suo tabernacolo e quelli che abitano nel cielo " (vers. 6).

Durante questo corto ma terribile periodo di quarantadue mesi. Satana e la bestia manifesteranno sulla terra tutta la loro ira ed inimicizia. Durante lo stesso tempo Israele si troverà nel crogiuolo, affinchè l'argento sia purificato dalle scorie (Isaia 48:10); e ancora in questo stesso periodo l'uomo sulla terra dovrà sperimentare cosa significhi aver scelto Satana e non Dio come Signore. Per questo Satana e la bestia hanno pieno potere'e vittoria assoluta nella loro lotta contro il popolo di Dio e contro tutti gli uomini: " E le fu dato di far la guerra ai santi e di vincerli; e le fu data potestà sopra ogni tribù e popolo e lingua e nazione. E tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello che è stato immolato, l'adoreranno" (vers. 7-8).

Qui notiamo nuovamente la rassomiglianza che vi è tra la "bestia" dell'Apocalisse e il "piccolo corno" che il profeta Daniele vide sulla quarta bestia, cioè l'Impero Romano. In Dan. 7:21 leggiamo: " Io guardai, e quello stesso corno ("un altro piccolo corno", vers. 8) faceva guerra ai santi e aveva il sopravvento ". A riguardo della "bestia" è detto: " E le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli " (Apoc. 13:7). Del "piccolo corno" è detto in Dan. 7:25, che " proferirà parole contro l'Altissimo "; e della "bestia" è scritto: " Ed essa aprì la bocca per bestemmiare contro Dio ". Oltre a ciò sappiamo che potenza ed autorità saranno date nelle mani del "piccolo corno" per "un tempo (un anno), dei tempi (due anni), e la metà d'un tempo (mezzo anno)" (Dan. 7:25). La potenza della "bestia" ha la stessa durata, cioè "quarantadue mesi" (Apoc. 13:5). Il piccolo corno descritto da Daniele, come vediamo chiaramente, è dunque il capo supremo dell'Impero Romano degli ultimi giorni.

In quei giorni le preghiere dei Giudei credenti, che saranno perseguitati, saliranno ininterrottamente al trono di Dio, come le supplicazioni di quella vedova, nella parabola del giudice iniquo dell'evangelo di Luca, che perseverò fino a che il giudice le fece giustizia. Questa parabola pronunciata dal Signore Gesù, è per consolare il residuo fedele d'Israele quando si troverà in quei tempi difficili; alla fine è detto: " E Dio non farà egli giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui, e sarà egli tardo per loro? Io vi dico che farà loro prontamente giustizia ". Il Signore fa però una domanda molto seria: "Ma quando il, Figliuol dell'uomo verrà, troverà egli la fede sulla terra?" (Luca 18:1-8), vale a dire: troverà Egli questa fede nella costanza e nella preghiera?

Il residuo fedele giudaico, nella sua distretta, griderà:

" O Dio, le nazioni sono entrate nella tua eredità, hanno contaminato il tempio della tua santità, han ridotto Gerusalemme in un mucchio di rovine... Fino a quando, o Eterno? Sarai tu adirato per sempre? La tua gelosia arderà essa come un fuoco?... Soccorrici, o Dio della nostra salvezza, per la gloria del tuo nome... Giunga dinanzi a te il gemito dei prigionieri; secondo la potenza del tuo braccio, scampa quelli che son condannati a morte ... E noi, tuo popolo e gregge del tuo pasco, ti celebreremo in perpetuo, pubblicheremo la tua lode per ogni età " (Salmo 79).

In tal modo griderà il residuo d'Israele, quando si troverà nella fornace della prova; mentre gli iniqui nel loro disprezzo ed orgoglio diranno: "Non c'è Dio!" e: "l'Eterno non farà inchieste"; e ancora: "Iddio dimentica, nasconde la sua faccia, mai lo vedrà" (Salmo 10:4-11).

In mezzo alla descrizione della situazione dolorosa di questi sofferenti, vi è pure un ammonimento: " Se uno ha orecchio, ascolti. Se uno mena in cattività andrà in cattività; se uno uccide con la spada, bisogna che sia ucciso con la spada. Qui sta la costanza e la fede dei santi " (Apoc. 13:9-10). Nella loro sofferenza non devono sguainare la spada, come Pietro (Matt. 26:51), ma attendere la liberazione dell'Eternò nella costanza e nella fede dei santi.


L'anticristo: la seconda "bestia" (apoc. 13:11-18)
" Poi vidi un'altra bestia, che saliva dalla terra, ed aveva due corna come quelle d'un agnello, ma parlava come un dragone. Ed esercitava tutta la potestà della prima bestia, alla sua presenza; e faceva sì che la terra e quelli che abitano in essa adorassero la prima bestia la cui piaga mortale era stata sanata. E operava grandi segni fino a far scendere del fuoco dal ciclo sulla terra in presenza degli uomini " (vers. 11-13).

Oltre alla prima bestia, l'Impero Romano, abbiamo anche una seconda "bestia". La prima, una potenza mondiale politica, uscì dal "mare", cioè si formò dalla massa dei popoli in sommossa. "L'altra bestia" misteriosa sale invece "dalla terra", dunque dalla terraferma, da un terreno dove regna un ordine ben stabilito. Potremmo forse dare qualche particolare per quanto concerne " la terra ". Come nel terzo giorno della creazione le acque furono separate dalla " terra ", così Iddio, dopo il peccato di Adamo e dopo il giudizio nei giorni di Noè, separò, dal mare dei popoli, la nazione d'Israele quale terraferma. Di qui vediamo che " la terra " è il popolo d'Israele.

In verità la seconda bestia esce dal popolo d'Israele come del resto lo vediamo in diversi passi della Parola.

La " bestia ", a prima vista, sembra un " agnello ". Anche ciò è significativo. È un'imitazione del vero Agnello, il Figliuol di Dio. Essa ha due " corna " insignificanti, come un agnello.
Le corna sono l'emblema della forza. Il Signore Gesù Cristo, il vero Agnello, è Sacerdote e Re. La seconda bestia tenterà di appropriarsi anche di queste due glorie. Però l'orecchio ammaestrato da Dio ed esercitato a discernere il bene dal male non potrà ingannarsi, poiché la " bestia " ha una voce satanica: "Ma parla come un dragone". Molti avvertimenti del Signore si riferiscono a questa " bestia ". Così quando dice:

"Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono a voi in vesti da pecore, ma dentro son lupi rapaci" (Matt. 7:15). Veramente " la bestia " è un falso profeta, anzi il falso profeta, l'Anticristo.

Il Signore ha sovente parlato di ciò per mezzo dei profeti ed ha annunciato che dal popolo d'Israele, quando riapparirà come "terra" vale a dire quando sarà nuovamente riunito e politicamente ben ordinato e stabilito), uscirà il falso messia e troverà quivi successo.

Udiamo per esempio il Signore Gesù dire ai Giudei increduli: "Io son venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, voi lo riceverete" (Giov. 5:43). Costui è appunto l'anticristo, il falso messia d'Israele, che Satana introdurrà come profeta e re.
Egli non apparirà subito come "l'empio", come "l'uomo del peccato, il figliuolo della perdizione" ma si manifesterà come tale soltanto in seguito, e arriverà "fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e dicendo che egli è Dio" (2 Tess. 2:3-10).

Abbiamo dunque davanti agli occhi " l'anticristo ", come lo chiama l'Apostolo Giovanni; egli è " colui che nega che Gesù è il Cristo (il Messia) " (1 Giov. 2:22). Ciò nonostante troverà dei seguaci nella cristianità infedele, anzi già adesso suo spirito è in attività nei paesi cristiani ed è caratterizzato dal fatto " che nega il Padre e il Figliuolo " (1 Giov. 2:22).
Egli è quel "re" del quale Daniele diceva nelle sue profezie :

" E il re agirà a suo talento, si estollerà, si magnificherà al di sopra d'ogni dio... prospererà finché l'indignazione (sopra Israele) sia esaurita " (Dan. 11:36; vedi anche Is. 30:33). Oltre a ciò è anche " il pastore " che agirà perfidamente in Palestina, finché il Signore stesso non lo giudicherà e non lo "distruggerà col soffio della sua bocca" (Zacc. 11:16-17; 2 Tessalonicesi 2:8).

Che l'anticristo sia un Giudeo si vede anche in Daniele 11:37 dov'è parlato dell'Iddio " dei suoi padri " e " della divinità favorita delle donne " (leggi: del desiderio delle donne) vale a dire dell'attesa del vero Messia. È evidente che ogni donna credente in Israele sperava che il suo figliuolo fosse il Messia promesso, il bramato Salvatore. L'anticristo non ha riguardo né a "Dio" né al "suo Unto", il Messia promesso.
Anche dimenticando questi passi dovremmo lo stesso ammettere, per altri motivi, che l'anticristo sarà un Giudeo. Potrebbe egli avere un barlume di speranza di essere accettato dai Giudei come il messia se non fosse egli stesso un Giudeo?

Se ci mettiamo col pensiero al posto del popolo giudeo al tempo dell'apparizione dell'anticristo, possiamo benissimo comprendere il gioco di Satana che introduce il falso messia. Il residuo fedele sarà allora in attesa del vero Messia; dei testimoni predicheranno la sua prossima venuta, la sconfitta delle potenze pagane per stabilire il suo Regno. Ed ecco che appare il profeta di Satana, l'anticristo. Gli eletti lo riconoscono a causa della sua voce, poiché parla " come un dragone "; questa non è la voce del buon " Pastore ", ma quella di Satana.
Dalla bocca dell'anticristo non uscirà certamente una sola parola di conforto o di pace per l'anima stanca ed aggravata. Il Signore stesso metteva in guardia contro costui come contro tutti i " falsi profeti " e i " falsi cristi " di quest'epoca (Matteo 24:23-27).

Ma il potere di seduzione e il pericolo della tentazione sarà molto grande per i Giudei degli ultimi tempi. Prima di tutto, l'anticristo (il falso profeta, la seconda "bestia") stringerà alleanza e farà un accordo con la prima " bestia ", il capo dell'Impero Romano, e ciò le permetterà di assicurarsi una posizione di altissima autorità. Questa alleanza tra l'anticristo e l'Impero Romano è in vista di una protezione contro una potenza politica nemica. In diversi profeti è parlato di questa potenza del nord della Palestina che esisterà prima della venuta di Cristo e prima della liberazione di Gerusalemme. Essa sarà al posto dell'Assiria, l'accanito nemico d'Israele, ed è " il re del settentrione". Troviamo questo in Isaia 28:15-21 dove il re del nord è sovente nominato " l'inondante flagello " e contro il quale l'anticristo cerca invano protezione. Anche il profeta Daniele annuncia che la potenza di Roma e del mondo occidentale, " il piccolo corno ", stabilirà " un saldo patto con molti " cioè con la massa dei Giudei professanti a capo dei quali si troverà appunto l'anticristo (Dan. 9:27).

L'anticristo ha una posizione di forza a causa del patto che ha fatto con il capo dell'Impero Romano e presso al quale " esercita tutta la potestà della prima bestia... e faceva sì che la terra e quelli che abitano in essa adorassero la prima bestia " (esercita dunque le funzioni di sacerdote del capo romano), ma per di più ha il potere di " operare grandi segni ".
Nel libro di Giobbe vediamo che Satana può (con il permesso di Dio, evidentemente) metter mano ai fenomeni della natura; egli scatenò un vento di tempesta sulle possessioni di Giobbe.
Così pure Satana darà all'ultimo e più grande dei suoi strumenti, all'anticristo, tale potenza. Di questa seconda bestia è detto: " E operava grandi segni fino a fare scendere del fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini " (vers. 13). Dunque, ciò che Elia fece sul monte Carmel davanti ai profeti di Baal per dimostrare che era un testimone dell'unico vero Dio, adesso lo fa la seconda "bestia" l'anticristo, per far valere i suoi diritti. E come Gesù Cristo dimostrò di essere Figliuolo di Dio " mediante opere potenti e prodigi e segni " (Atti 2:22), così l'anticristo tenterà nello stesso modo di giustificarsi come Messia. Ci è detto di lui: " La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi" (2 Tess. 2:9). Egli sedurrà coloro che abitano sulla terra e li costringerà a fare un'immagine della prima bestia. " E le fu concesso di dare uno spirito (o per meglio dire l'alito, non la vera vita) all'immagine della prima bestia, onde l'immagine della bestia parlasse e facesse sì che tutti quelli che non adorassero l'immagine della bestia fossero uccisi " (vers. 14-15).

La seconda bestia, l'anticristo, farà dunque " un'immagine " del capo supremo dell'Impero Romano futuro, forse una statua, le darà l'alito e la parola. In questo modo riuscirà a sedurre i Giudei increduli e " coloro che abitano sulla terra " affinchè adorino l'immagine della prima bestia " che aveva ricevuta la ferita della spada ed era tornata in vita". E tutti coloro che non adoreranno " l'immagine della bestia " saranno uccisi.

Nota: Nel Salmo 115 si sprezzano gli idoli: "Hanno bocca e non parlano... la loro gola non rende alcun suono". Satana ha però fatto un capolavoro per sedurre le genti: un idolo che ha fiato e che parla. Per questo tutti coloro che abitano sulla terra ne saranno sedotti e gli renderanno omaggio.

Iddio permette questo inganno satanico, poiché gli uomini e in modo particolare Israele non hanno dimostrato nessun amore per la verità. Iddio manderà loro "efficacia d'errore onde credano alla menzogna, affinchè tutti quelli che non hanno creduto alla verità ma si son compiaciuti nell'iniquità, siano giudicati". Quale triste situazione!

Dobbiamo pensare che l'Oriente, cioè Gerusalemme, sarà il luogo dove l'anticristo metterà l'immagine del capo supremo dell'Impero d'occidente che regnerà a Roma. Di modo che anche i sedotti d'oriente avranno un'immagine visibile del grande capo dell'ultimo impero. Adorando qui l'immagine, adorano "la bestia" stessa che si trova lontana, e adorano nello stesso tempo pure Satana (confr. Apoc. 13:4 e 8 con vers. 12 e 15).
Infine, cioè nella seconda metà dell'ultima settimana d'anni di Daniele, l'immagine verrà posta nel tempio che i Giudei costruiranno nella loro infedeltà, nel luogo santo stesso (Daniele 11:31; 12:11). È persino detto che "il figliuolo della perdizione", l'anticristo, si porrà a sedere nel "tempio di Dio" e dirà di se stesso che è Dio (2 Tess. 2:4). L'adorazione dell'anticristo è strettamente legata con l'adorazione di Satana e anche della "bestia".

Nota: già nell'antichità gli imperatori romani pagani esigevano onori divini, perciò mettevano la loro statua nel templi pagani. Quindi l'adorazione "dell'immagine della bestia", del capo supremo dell'Impero Romano, non sarà niente di nuovo, bensì l'appoggio di Satana e dell'anticristo.

Satana cerca di formare una specie di trinità di origine infernale, per contraffare quella di origine celeste alla quale però Israele e gl'increduli non hanno voluto sottomettersi. Satana sarà quindi adorato, ricevendo l'onore e l'omaggio che appartiene a Dio (12:9 e 12; 13:4), e l'anticristo, "l'uomo del peccato", sarà adorato al posto di Cristo (Apoc. 13:11; 2 Tessal. 2:3-4). Come terzo elemento della trinità satanica abbiamo "l'immagine" della prima bestia, che può parlare poiché ha "uno spirito". Questa è al posto dello Spirito Santo per il quale i riscattati di Dio adorano il Padre e il Figliuolo.

In verità un tale giudizio dalla parte di Dio non è mai caduto sugli abitanti di questo povero mondo. Però, come i fedeli nei giorni di Daniele non si prostrarono dinanzi all'aurea immagine di Nebucadnetsar, il capo del primo impero mondiale, così neppure il residuo fedele giudaico adorerà l'immagine della bestia, del capo dell'ultimo impero mondiale.
Quando nella metà dell'ultima settimana d'anni (al principio della quale il capo dell'Impero Romano aveva fatto un patto con i Giudei increduli - vedi Dan. 9:27), la distretta arriverà al colmo e "l'abominazione della desolazione" si porrà "in luogo santo", nel tempio di Gerusalemme, allora il residuo fedele ("la donna" del cap. 12) fuggirà dalla Giudea (Matt. 24:15).

Nota: " Abominazione " è un'espressione ben conosciuta nella Parola di Dio e significa idolatria.


Il marchio della bestia
Grande e terribile sarà l'afflizione sulla terra e in modo particolare in Palestina.

La Bibbia ci dice ancora: " E (la seconda "bestia") faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla mano destra o sulla fronte, e che nessuno potesse comprare o vendere se non chi avesse il marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, poiché è numero d'uomo; e il suo numero è 666 " (vers. 16-18).

L'anticristo, "il falso profeta" (Apoc. 19:20) non si attribuisce soltanto ogni potere nel campo religioso, ma anche su ogni commercio e traffico. Più nessuno può comprare o vendere, più nessuno può trattare un affare se non porta sulla mano destra o sulla fronte un marchio, un distintivo, che dimostri la sua dipendenza dal capo del regno, la "bestia" romana.

Una certa forma di libertà è rimasta, poiché uno può scegliere se apporre il marchio "sulla mano o sulla testa", però deve essere alla mano destra o sulla fronte di modo che si riconosca immediatamente. Vediamo ancora un sembiante di libertà nel fatto che si può scegliere tra il nome della bestia e il suo numero. Satana è furbo. Egli lascia i suoi schiavi nell'illusione di essere uomini liberi. Ma guai a colui che va contro la sua volontà! In quei giorni, dunque, chiunque non porterà sotto questa o quella forma il marchio della bestia, sarà espulso dalla società e dal commercio senza alcun riguardo al suo rango sociale, e sarà lasciato deperire o morire. E tutti coloro in Israele che non sono stati "suggellati" da Dio, e tutti quelli "che abitano sulla terra", e tutti coloro i cui nomi non sono "scritti nel libro della vita dell'Agnello", già fin dalla fondazione del mondo, accetteranno il marchio della bestia malgrado l'avvertimento di Dio (leggi Apoc. 14:9-12).

Invece della libertà tanto desiderata, vi sarà allora sulla terra un terribile regime terrorista, come non è mai esistito.
Nel campo religioso regnerà una schiavitù sotto la religione dello stato, sotto la potenza di Satana e l'immagine della bestia. Nel campo commerciale saranno pure eliminati tutti coloro che non portano " il marchio della bestia ". Il governo tirannico in un terribile tempo di rivoluzione; il fanatismo cieco di uomini religiosi in un tempo di persecuzioni sanguinarie; il furore dei terroristi contro tutti coloro che non seguono la loro bandiera; tutte queste potenze messe insieme non sono che una pallida figura in confronto alla tirannia di Satana e al giogo di ferro "della bestia" nei tempi della fine.

A questo tempo terribile farà seguito il beato regno di pace e di giustizia del Signore Gesù Cristo sulla terra. Il suo "giogo" sarà "dolce" anche per il suo popolo, come lo è oggi per noi, e il suo "carico leggero". Prima però dovrà essere compiuto ciò che l'Eterno disse al suo popolo Israele, avvertendolo: " E perché non avrai servito all'Eterno, al tuo Dio, con gioia e di buon cuore in mezzo all'abbondanza di ogni cosa, servirai ai tuoi nemici... essi ti metteranno un giogo di ferro sul collo " (Deut. 28:47,48).

[Nota del curatore: Osservando i ritmi dello sviluppo tecnologico, è facile prevedere che l'Anticristo avrà a disposizione potenti mezzi elettronici per i suoi piani di controllo globale.
In condizioni di normalità, nessuno è in grado di controllare la mente di un'altra persona, anche se taluni ci provano continuamente: ipnotismo, messaggi subliminali, pubblicità mirata, droghe, etc. Non potendo controllare la mente altrui, la cosa migliore da fare diventa quindi il controllo delle finanze altrui.
Già oggi le transazioni finanziarie a livello mondiale vengono controllate elettronicamente, e le comunicazioni vengono monitorate regolarmente (eclatante qualche tempo fa fu la notizia della rete spionistica Echelon).

Il controllo ultimo e totale arriverà quando tutte le persone saranno obbligate ad avere un marchio di riconoscimento senza il quale non potranno né comprare né vendere alcuna merce, incluso il cibo, i servizi e ogni altra cosa. Anche se non possiamo sapere con precisione in cosa consisterà questo marchio, alcuni vedono nella moderna tecnologia una probabile candidata. Ad esempio, si leggono sempre più spesso notizie di questo tipo: "Un'azienda legata allo sviluppo digitale, ha annunciato di aver sviluppato un chip d'identificazione miniaturizzato e impiantabile chiamato Verichip, che può essere usato nel campo medico, della sicurezza e delle emergenze. Il chip ha le dimensione della punta di una penna a sfera. In esso sono contenute numeri di identificazione e altri dati. [...] L'inserimento dell'apparecchio richiede solo un'anestesia locale, una leggera incisione e al massimo un semplice bendaggio adesivo".

Le scuse che saranno date per l'introduzione del "marchio" potranno essere di varia natura: per arginare il terrorismo dilagante, per controllare il crimine organizzato, per fermare il traffico di droga, per impedire la fuga di capitali, o anche per una redistribuzione finanziaria a livello mondiale dopo un collasso finanziario globale, o qualsiasi altra spiegazione farà allora comodo dare. Comunque, a quel punto, non saranno le ragioni date che conteranno, ma sarà la persona in vista di cui queste cose saranno ordinate ed eseguite: l'Anticristo.]


Il numero 666
" Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, poiché è numero d'uomo; e il suo numero è 666 ".

L'espressione del versetto 18: "Qui sta la sapienza" vuoi dire semplicemente: ecco qui la spiegazione per l'uomo savio e assennato. Troviamo la stessa cosa nel cap. 17:9 dove l'apostolo svela il segreto della "donna" e della "bestia"; anche lì sta scritto: "Qui sta la mente che ha sapienza. Le sette teste sono sette monti".

Il fedele e accorto servitore di Dio, trovando nel nome di quel dominatore il numero 666, riconoscerà in lui "la bestia" che ha da venire.

È noto che nelle lingue antiche, certe lettere significano un numero ben determinato (come è noto, per esempio, la lettera X in latino indica il numero dieci, la lettera C il numero 100, ecc.). Se la somma dei numeri di ogni lettera del nome del futuro dominatore da 666, il fedele servitore riconoscerà immancabilmente che il portatore di quel nome è "la bestia che deve salir dall'abisso".
Il suo regno, il quarto e l'ultimo impero mondiale, sarà rovesciato da Cristo, la "Pietra" che deve "staccarsi dal monte, senz'opera di mano" per far posto al Regno "del Signor nostro e del suo Cristo": il Millennio (Dan. 2:31-45; Apoc. 11:15).

Invano la curiosità dell'uomo di oggi cerca di trovare il personaggio preannunciato con l'aiuto del numero 666, e di poter indicare con sicurezza chi personificherà "la bestia che deve salir dall'abisso" (le varie interpretazioni circa il significato del numero 666 dimostrano come sia impossibile determinare in anticipo il nome della "bestia"). Ciò nondimeno il numero 666 è molto interessante.

Il numero 6 esprime lavoro e fatica poiché corrisponde al numero dei giorni feriali, i giorni di lavoro. Se a questi giorni manca il settimo, il giorno del riposo del Signore, essi sono l'espressione dell'imperfezione. Il numero 6 è quindi il numero dell'insufficienza dell'uomo, anche se si trova all'apice della sua carriera. Il gigante Goliath, il nemico di Davide (l'unto di Dio in Israele) era alto 6 cubiti e un palmo! Iddio però diede il gigante nelle mani del suo Unto. Quando il numero 6 è ripetuto, troviamo che all'insufficienza dell'uomo vengono ad aggiungersi la sua cattiveria e la sua arroganza. L'immagine d'oro che Nebucadnetsar, il capo del primo impero mondiale, fece erigere nella provincia di Babilonia per essere adorato, misurava sessanta cubiti di altezza e sei cubiti di larghezza (Dan. 3:1).

Il "numero della bestia" è 666, dunque un 6 triplo. Esso ci parla dell'uomo peccatore al colmo della sua sapienza, all'apice umanamente raggiungibile, ma che non giunge però fino alla gloria di Dio. Il 6 è vicino al 7, il numero della perfezione divina, ma non lo raggiungerà mai.

Bisogna ancora aggiungere che, come il numero 666 esprime un triplice 6, questo dominatore della fine si approprierà ogni onore e gloria e arriverà, nella sua rivolta contro a Dio, a dire ch'egli è dio. Iddio invece lo chiama: "bestia", perché appunto non ha ne timore di Dio ne dipendenza da Dio, ne comunione con Dio; tre cose che formano l'ornamento e l'elevatezza dell'uomo.

Senza dubbio alcuno, la prima e la seconda bestia, cioè il capo del quarto impero e l'anticristo, sono la più alta e la più potente manifestazione dell'umanità senza Dio. Per questo il suo numero è 666.

Quant'è bello che il prezioso nome di Gesù in greco, la lingua del Nuovo Testamento, porti il numero 888 (il nome Gesù in greco è scritto: I E S O U S. Qui abbiamo I = 10; E = 8; S = 200; O = 70; U = 400; S = 200; totale = 888).

Gesù Cristo, il Figliuolo di Dio, s'è fatto uomo: l'uomo completamente dipendente da Dio, il Figliuol dell'uomo. Colui che ha pienamente onorato Dio in questo mondo malvagio.
Per mezzo della Sua morte e della Sua risurrezione è diventato il nostro Salvatore, Capo di una nuova creazione; e Iddio l'ha posto al disopra di ogni principato e potestà e l'ha innalzato alla Sua destra e porrà ogni cosa sotto di Lui. Non è certamente per caso che il numero del Suo nome glorioso, nome a cui ogni ginocchio si piegherà, sia 888; in contrasto con quello della "bestia" che è 666. Il numero 8 designa il principio di un nuovo ordine di cose. Così per esempio l'ottavo giorno dell'antico patto (confr. Lev. 9:1; 12:3; 14:10; 23:11; 36:39), poiché la settimana ha solo 7 giorni, si è trovato ad essere il primo giorno del nuovo patto, il giorno della risurrezione in gloria del Signore, della vittoria su Satana, sul peccato, sulla morte e sul mondo.

Quale contrasto vi è tra "il Figliuol dell'uomo che è nel cielo" (Giov. 3:13; confr. Atti 7:56; Salmo 80:17) e "l'uomo di peccato", l'apoteosi dell'uomo infedele a Dio. Lo stesso contrasto lo troviamo anche con il capo dell'ultimo grande impero, che malgrado la sua autorità e potenza non è davanti a Dio che una "bestia". Non notiamo, già nei nostri giorni, come l'orgoglio dell'uomo aumenta? Con "l'uomo di peccato", che "mostrando se stesso dirà ch'egli è Dio" (2 Tess. 2:4) e col capo dell'Impero Romano futuro, il quale sarà anche adorato, l'esaltazione dell'uomo giungerà al colmo.

È significativo vedere che oggi nel mondo non si dice più come un tempo: "Iddio non esiste" ma si comincia a dire che Dio è dappertutto, è nell'uomo. Più l'uomo crede di trovare Dio in se stesso, più crede di essere egli stesso Dio. Iddio viene dunque lentamente smosso dal suo posto e l'uomo s'innalzerà fino a che giungerà a dire d'essere Dio. Questo lo vediamo e udiamo già nei nostri giorni, e caratterizza il nostro tempo.


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28/03/2011 10:03
 
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L'inferno esiste! Chi ha orecchi da udire oda.


L’Iddio che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi, ha guidato i tuoi passi affinchè tu capitassi in questa pagina web e leggessi questo messaggio che ho scritto proprio per te che sei perduto e schiavo del peccato.

La vita non finisce con la morte, perché l’uomo ha all’interno del suo corpo un’anima immortale che sopravvive alla morte fisica. Dell’esistenza di questa anima immortale ne parlò pure Gesù Cristo, il Figlio di Dio, ai suoi discepoli quando disse loro di non temere "coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima" (Matteo 10:28). Nota molto bene che Gesù ha detto che il corpo può essere ucciso, mentre l’anima no; per cui è ovvio che essa continua a vivere dopo la morte. Se quindi fino ad ora hai pensato che con la morte finisce tutto, ti sei sbagliato grandemente. Ma dove va l’anima dell’uomo quando egli muore? Secondo l’insegnamento della Scrittura (la Bibbia) essa va in un luogo di tormento situato nelle profondità della terra; questo luogo nella Bibbia è chiamato in ebraico Sheol, e in greco Ades, e da alcuni è stato tradotto con ‘soggiorno dei morti’ e da altri con ‘inferno’ (dal latino infernus che significa ‘luogo che è di sotto, inferiore). In questo luogo scendono [le anime di] coloro che muoiono nei loro peccati per esservi tormentati dalle fiamme che ivi si trovano, in attesa di essere risuscitati in resurrezione di giudizio nell’ultimo giorno quando saranno scaraventati, anima e corpo, in un altro luogo di tormento che si chiama stagno ardente di fuoco e di zolfo e dove saranno tormentati per l’eternità. In altre parole, nel giorno del giudizio l’Ades renderà i suoi morti che risogeranno e compariranno davanti al trono di Dio per essere giudicati ciascuno secondo le sue opere e gettati nel fuoco eterno (cfr. Apoc. 20:11-15).

La testimonianza della Sacra Scrittura a proposito dell’inferno

Ecco qui di seguito quei passi della Sacra Scrittura che parlano dell’esistenza di questo luogo sotterraneo di tormento chiamato ‘inferno’ e che spiegano dove si trova e che aspetto ha e come ci scendono le anime dei peccatori.

Nel Vangelo scritto da Luca è scritto: "Or v’era un uomo ricco, il quale vestiva porpora e bisso, ed ogni giorno godeva splendidamente; e v’era un pover’uomo chiamato Lazzaro, che giaceva alla porta di lui, pieno d’ulceri, e bramoso di sfamarsi con le briciole che cadevano dalla tavola del ricco; anzi perfino venivano i cani a leccargli le ulceri. Or avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno d’Abramo; morì anche il ricco, e fu seppellito. E nell’Ades, essendo ne’ tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abramo, e Lazzaro nel suo seno; ed esclamò: Padre Abramo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescarmi la lingua, perché son tormentato in questa fiamma. Ma Abramo disse: Figliuolo, ricordati che tu ricevesti i tuoi beni in vita tua, e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. E oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una gran voragine, perché quelli che vorrebbero passar di qui a voi non possano, né di là si passi da noi. Ed egli disse: Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, onde non abbiano anch’essi a venire in questo luogo di tormento. Abramo disse: Hanno Mosè e i profeti; ascoltin quelli. Ed egli: No, padre Abramo; ma se uno va a loro dai morti, si ravvedranno. Ma Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscitasse" (Luca 16:19-31). Fu il nostro Signore Gesù Cristo a raccontare questa storia realmente avvenuta. Questa storia dunque insegna che con la morte non finisce tutto, ma che esiste una vita ultraterrena e che l’anima del peccatore continua a vivere in un mondo invisibile dopo che egli muore. E’ chiaro che la nostra anima noi non la vediamo, ma sappiamo che essa dimora in questo nostro corpo di carne ed ossa; e come non possiamo negare l’esistenza dell’anima solamente perché non la vediamo con i nostri occhi, così non possiamo negare l’esistenza dell’Ades solo perché non lo vediamo o non l’abbiamo mai visto. Il fatto è che mentre l’anima si trova nel nostro corpo, l’Ades si trova negli antri della terra ad una grande profondità; è un luogo reale secondo la Parola di Dio, dove l’anima del peccatore, dopo essere uscita dal suo corpo, và a stare in attesa del giudizio. In altre parole mentre il peccatore vive sulla terra l’anima sua gode dei piaceri della vita e si diletta nel fare il male muovendosi liberamente in un corpo umano, ma quando il corpo nel quale alberga temporaneamente si disfa, essa si diparte e và nell’Ades dove sarà tormentata dal fuoco di questo luogo e dove non potrà più in alcun modo divertirsi. La storia di questo ricco ci dice che questo ricco godeva splendidamente ogni giorno mentre era sulla terra e che egli, quando morì, fu seppellito, ma si ritrovò in un luogo di tormento, appunto l’Ades.

Fu il suo corpo ad essere seppellito e non la sua anima, perché l’anima dell’uomo non può essere afferrata dalla mano di nessun uomo per essere posta in una bara e poi in una fossa. E’ il corpo che torna in polvere secondo quello che disse Dio ad Adamo: "Sei polvere, e in polvere ritornerai" (Gen. 3:19), e non l’anima perché essa non è fatta di un materiale dissolubile. Come si può leggere in questa storia, quest’uomo che si era goduto la vita sulla terra, anche quando si trovò nell’Ades poteva ancora parlare, ricordare, e secondo quello che egli disse ad Abramo avrebbe potuto essere pure rinfrescato con dell’acqua nella fiamma dove si trovava. Ma di acqua non ce n’è nell’Ades, c’é solo il suo ricordo per quelli che sono nel fuoco dell’Ades. Come ho detto prima, quest’uomo, senza un corpo poteva ancora parlare e ricordare; ma non solo, egli poteva pure dare dei suggerimenti infatti invitò Abramo a mandare Lazzaro a intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescargli la lingua arsa dal calore della fiamma ardente, ma egli si sentì rispondere da Abramo che questo non era possibile. Abramo gli disse di ricordarsi che egli aveva ricevuto i suoi beni in vita sua, e poi gli disse che vi era una gran voragine tra quel luogo di tormento dove egli si trovava e il luogo di conforto dove invece si trovava lui con Lazzaro (il seno d’Abramo), voragine che impediva a quelli che si trovavano in quest’ultimo di andare a soccorrere quelli che erano nel tormento nell’Ades.

Nessuna pietà fu mostrata in verso quell’uomo; come lui si era mostrato impietoso durante la sua vita terrena così Dio si mostrò impietoso verso di lui dopo che egli morì. In questo vediamo la manifestazione della giustizia di Dio. Egli, anche sotto l’Antico Patto, non lasciava impuniti quelli che rifiutavano di dare ascolto alla legge di Mosè ed ai profeti. Quando quell’uomo sentì Abramo rispondergli in quella maniera, si preoccupò dei suoi cinque fratelli che erano ancora in vita sulla terra, infatti propose ad Abramo di mandare Lazzaro a casa di suo padre per avvertire i suoi cinque fratelli dell’esistenza di questo luogo di tormento e del fatto che là si trovava già lui. Egli pensava che in questa maniera essi si sarebbero ravveduti nel sentire Lazzaro e non sarebbero discesi anche loro là. Ma anche in questo caso la risposta di Abramo non fu quella che lui si aspettava, perché il patriarca gli fece chiaramente comprendere che i suoi fratelli avevano Mosè ed i profeti e che essi dovevano ascoltare loro per non andare lì con lui quando sarebbero morti. La risposta di Abramo però non soddisfò quell’uomo perché egli fece capire ad Abramo che secondo lui sarebbe stata più efficace la testimonianza di Lazzaro se questi fosse risuscitato e fosse andato dai suoi fratelli, anziché quella di Mosè e dei profeti. Non fu però del medesimo parere Abramo, infatti egli gli disse che se i suoi fratelli non volevano ascoltare Mosè ed i profeti, non si sarebbero lasciati persuadere ad abbandonare la loro via malvagia, neppure dalla testimonianza di un morto tornato in vita. Ma veniamo ad altre Scritture che confermano l’esistenza del soggiorno dei morti e che esso si trova sotto terra ad una grande profondità e che là vi scendono gli empi quando muoiono.

La testimonianza di una persona che ha visto l’inferno e udito le urla di coloro che vi si trovano

L’inferno è stato visto da alcuni che sono morti nei loro peccati e ci sono andati per poi tornare sulla terra perché Dio li ha risuscitati, ed anche da alcuni nostri fratelli e sorelle a cui Dio ha permesso in visione di vederlo per avvertire gli uomini. Qui di seguito abbiamo trascritto una testimonianza: leggila attentamente.

Kenneth Hagin racconta come quando era un ragazzo ancora non nato di nuovo morì e andò all’inferno e poi tornò in vita per la misericordia di Dio. Ecco le sue parole: ‘Nel tardo pomeriggio, il mio cuore cessò di battere e l’uomo spirituale che viveva nel mio corpo mi abbandonò’. Quando la morte si impadronì di me, la nonna, mio fratello minore e mia madre accorsero in casa ed ebbi solo il tempo di dire loro ‘addio’ che l’uomo interiore scivolò via, lasciando il mio corpo esanime, gli occhi fissi e la carne gelida. Scesi giù, giù, giù al punto che vidi le luci sulla terra dissolversi. Non è esatto dire che svenni, neppure che fossi in coma; posso provare che clinicamente ero morto. Gli occhi erano fissi, il cuore aveva cessato di battere e il polso era fermo. Le Scritture parlano del ‘servo disutile gettato fuori nelle tenebre, dove c’è il pianto, e lo stridor dei denti’ (Matteo 25:30). Più scendevo e più si faceva buio, finché fui nell’oscurità più assoluta: non avrei scorto la mia mano ad un palmo dagli occhi. Più andavo giù e più sentivo il caldo intorno a me, l’atmosfera si faceva soffocante. Finalmente sotto di me scorsi delle luci guizzanti, riflesse sulle pareti delle caverne dov’erano i dannati, causate dal fuoco infernale. L’immensa sfera fiammeggiante, dai bianchi contorni, mi trascinava e mi attraeva come la calamita attira il metallo.

NON VOLEVO ANDARE! Non camminavo, era il mio spirito che si comportava come il metallo in presenza di una calamita. Non potevo staccare gli occhi dalla sfera, sentivo il calore sul viso. Sono passati molti anni, ma riesco a rivedere la scena con la stessa nitidezza di allora. Il ricordo è così limpido, che tutto ciò mi sembra che sia accaduto la notte scorsa. Ora voi mi direte: ‘Come sono queste porte dell’inferno?’ Non potrei descriverle, poiché per farlo, dovrei avere un termine di paragone, come qualcuno che, non avendo visto un albero, non può descrivere come è fatto, perché non ha niente a cui paragonarlo. Mi fermai sulla soglia, ma fu una sosta momentanea: non volevo entrare! Capivo che un altro passo, ancora pochi metri e sarei finito per sempre, non sarei più potuto uscire da quell’orribile posto. Quando fui sul punto di raggiungere il fondo dell’abisso, un altro spirito mi affiancò: non mi voltai a guardarlo, perché non riuscivo a distogliere lo sguardo dalle fiamme dell’inferno. Quella creatura infernale aveva posato intanto una mano sul mio braccio, per accompagnarmi dentro: in quel preciso istante sentii una voce che sovrastava le tenebre, la terra e i cieli: era la voce di Dio. Non Lo vidi e non so cosa disse perché non parlò in inglese, ma in un’altra lingua e quando lo fece, la parte dov’erano i dannati fu attraversata da una forte luce e fu scossa come una foglia al vento. Tale bagliore obbligò quello spirito che mi era vicino ad allentare la stretta sul mio braccio. Non fui preso nel vortice, ma una forza invisibile mi tirò fuori dal fuoco, lontano dal calore, e ripercorsi le ombre della densa oscurità al contrario.

Cominciai l’ascesa fino all’uscita del baratro ed infine vidi le luci terrestri. Ritornai nella mia camera, come se ne fossi uscito solo per un attimo attraverso la porta, con la sola differenza che il mio spirito non aveva bisogno di porte. Scivolai nel mio corpo come uno che s’infila i pantaloni al mattino, attraverso la bocca, nello stesso modo in cui poco prima ero uscito. Cominciai a parlare con la nonna, la quale esclamò: ‘Figliuolo, pensavo che tu fossi morto!’ Il mio bisnonno era medico e lei lo aiutava. Più tardi mi disse: ‘Ho vestito molti cadaveri ai miei tempi, ho avuto parecchie esperienze con casi analoghi, ma ho imparato molto di più avendo a che fare con te, di quanto abbia appreso prima: tu eri morto per arresto cardiaco e avevi gli occhi fissi’. ‘Nonna’, risposi, ‘non era ancora giunto il momento, ma stavolta sento che è davvero la fine: sto morendo! Dov’è la mamma?. ‘Tua madre è fuori nella veranda’, replicò, ed infatti la sentivo che pregava camminando su e giù’. Dov’è mio fratello?’ domandai. ‘E’ andato a chiamare il medico alla porta accanto’. ‘Nonna, vorrei salutare la mamma, ma non voglio che tu mi lasci solo, le spiegherai tu’ dissi, e le lasciai un messaggio per mia madre. Poi continuai: ‘Nonna, ti stimo molto; quando la salute della mamma venne meno, tu fosti per me come una seconda madre.

Ora me ne vado e non tornerò più indietro questa volta’. Sapevo che stavo morendo e non ero ancora pronto per incontrare Dio. Il mio cuore si fermò nuovamente nel torace e, per la seconda volta, il mio spirito lasciò il corpo ricominciando la discesa nel buio, finché le luci terrestri furono completamente svanite. Arrivato in fondo, mi toccò la stessa esperienza: Dio parlò dal cielo ed ancora il mio spirito uscì dal quel luogo, tornò nella stanza e scivolò nel letto dove il mio corpo giaceva esanime. Ripresi a parlare con la nonna ed ancora le dissi: ‘Non tornerò stavolta, nonna!’ Ed aggiunsi alcune parole da riferire ai familiari e, per la terza volta uscii dal mio corpo e cominciai a scendere. Vorrei avere parole appropriate per descrivere gli orrori dell’inferno e far comprendere a quegli uomini così soddisfatti di se stessi ed incuranti di come conducono la propria esistenza senza preoccuparsi del dopo, che c’è una vita futura ultra terrena; me lo insegnano la Parola di Dio e la mia esperienza personale. So cosa significhi perdere i sensi: ti sembra tutto scuro, tutto buio, ma non c’è oscurità che possa essere paragonata alla notte interiore. Quando cominciai a discendere per la terza volta, il mio spirito esclamò con un urlo: ‘Dio, io appartengo alla chiesa, sono anche battezzato in acqua’. Aspettai da Lui una risposta, che non arrivò’. Udii soltanto la mia stessa voce che ritornava a risuonare fortemente, quasi a prendermi in giro.

Occorrerà molto più che la semplice appartenenza ad una chiesa e un battesimo nell’acqua per evitare le pene dell’inferno e guadagnarsi il cielo! Gesù disse: "...Bisogna che voi siate generati di nuovo" (Giov. 3:7). Io credo certamente al battesimo in acqua, ma soltanto dopo che un individuo sia stato generato di nuovo. Certo, io credo nella comunità ecclesiastica, nei gruppi di cristiani uniti per lavorare nel nome di Dio. Ma se sarete soltanto uniti alla Chiesa e sarete soltanto stati battezzati senza però essere realmente nati una seconda volta, andrete all’inferno. Come uscii una terza volta dal baratro e rientrai nel mio corpo, il mio spirito iniziò a pregare; mi ritrovai che continuavo la preghiera a voce così alta che mi udì tutto il vicinato. La gente accorreva in casa per veder cosa fosse successo; guardai l’orologio e vidi che erano precisamente le 19.40: era l’ora della mia rinascita grazie alla provvidenza divina, per l’intercessione di mia madre. La mia preghiera non era legata al fatto che io fossi battezzato o che appartenessi alla chiesa, ma, implorando Dio, gli domandavo di aver pietà di me peccatore, di perdonarmi per i miei peccati, di purificarmi da ogni iniquità; Lo accettavo, Lo riconoscevo quale mio personale Salvatore. Mi sentii così bene, come se un pesante fardello fosse scivolato via dalle spalle’ (Kenneth E. Hagin, Io credo nelle visioni, Aversa 1987, pag. 3-6). Tutto questo avvenne ad Hagin nell’aprile del 1933, all’età di circa sedici anni, nella città di Mackinney, nel Texas (U.S.A).

da lanuovavia.net


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