CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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I DIECI COMANDAMENTI

Ultimo Aggiornamento: 23/04/2011 18:19
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23/04/2011 18:08
 
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Riflessione cattolica

VIVERE NELLA LIBERTA' DI DIO

I DIECI COMANDAMENTI

I comandamenti

IO SONO IL SIGNORE DIO TUO

I dieci comandamenti di Dio iniziano con la frase: “lo sono il Signore Dio tuo”. A prima vista sembra che il Signore, con queste parole, voglia fare appello alla sua autorità per dare i suoi comandi. Non è esattamente così. Nel testo ebraico Dio non si presenta con il termine “Signore”, ma con il nome “Jahvè” che vuoi dire “Io sono presente”. Questo nome riesce a farci capire con più esattezza il pensiero di Dio. Egli vuoi far comprendere all’uomo che i suoi comandi non devono essere visti come una costrizione, ma come un mezzo scelto da Dio per poter essere presente con il suo aiuto durante la sua esistenza. In altre parole si può dire che Dio introduce i suoi comandi così “O uomo, ora che hai capito che il tuo Dio ti a fianco, come un buon padre, non essere così sciocco e cieco da non seguire i suoi comandi, che sono stati pensati per essere di aiuto nella tua vita”.

Quindi la Bibbia pone come motivazione dei comandamenti Dio stesso, il Liberatore, il Creatore, il Padre e il Salvatore dell’uomo, infatti il dono dei comandamenti viene dato nel contesto dell’Alleanza e della liberazione della Pasqua, immagine biblica di ogni liberazione.

Un’ obiezione

  • Gesù non ci ha forse fatto superare i comandamenti con quello dell’amore?

  • San Paolo in Galati 5,1 non dice forse: “Affinché fossimo liberi, Cristo ci ha dato la libertà, state dunque saldi e non piegatevi di nuovo sotto il giogo della schiavitù”?

  1. Gesù non è venuto ad abolire ma a portare a compimento. Quindi la strada per entrare nel Reqno è l’osservanza dei comandamenti. (Vedi: Mc. 10,17—22)

  2. Anzi Gesù senza abolirli sintetizza i comandamenti in quello dell’amore di Dio e del prossimo. E infine: nel Discorso della montagna Gesù non ha soppresso i comandamenti, ma al contrario li ha ancor più radicalizzati. (Vedi: Mt. 5,17-19) Ora, anzi, un’imprecazione è già uguale a un omicidio, uno sguardo lascivo a un adulterio, una bugia a uno spergiuro, mentre soltanto l’amore dei nemici costituisce la perfezione dell’amore del prossimo (Mt. 5,20-46). Quindi lo stesso Gesù, che sì è impegnato in ogni sorta di battaglie con gli scribi e i farisei per liberare l’uomo dall’insopportabile pressione di una legge impossibile da praticarsi, che ha subito ogni sorta di scomuniche per dimostrare ai “senza legge”, ai peccatori, la sua misericordia e persino la sua predilezione ha con tutta naturalezza, e a volte persino in maniera molto drastica, ricordato che esiste un comandamento E di Dio, che il peccato rimane peccato e che nel Regno di Dio entra non chi dice “Signore, Signore”, ma chi fa la volontà di Dio (Mt. 7,21-23).

  3. L’impegno di Gesù è stato quello di condurre progressivamente l’uomo a una osservanza che, dalla sola esteriorità, arrivasse al cuore, cioè all’interiorità dell’uomo, là dove egli decide il bene o il male e sceglie Dio o il peccato (Mc.7,1-23). Nel Nuovo Testamento sono soprattutto Giovanni e Paolo a parlare dei comandamenti. Nelle sue Lettere, Giovanni presenta l’osservanza dei comandamenti come la prova migliore dell’amore che l’uomo ha per Dio (1Gv 2,3—6). San Paolo alle volte si rifà alla morale naturale e all’insegnamento dei filosofi che consigliavano una vita austera e retta, ma la motivazione che egli offre per l’osservanza dei comandamenti è solo l’amore per la persona di Gesù (“compiere tutto in Cristo” o “come si conviene nel Signore” Col. 3,12-24; Ef. 5,3-21. 6,1-9 ecc.).

Un esempio

I comandi di Dio non sono un peso, ma un aiuto.

Un missionario, per risparmiare ad un negro la fatica di trasportare a spalle un sacco di patate, aveva provveduto una carriola, che avrebbe facilitato il trasporto del sacco di patate. Quando il negro venne invitato a mettere sulla carriola sacco per portarlo a destinazione il missionario, con sorpresa, si sentì dire: “Ma Padre, non hai cuore è già molto pesante il sacco e tu vuoi che porti anche la carretta”? E furono inutili tutte le spiegazioni del missionari o per fargli capire che con la carretta il sacco poteva trasportarsi con minore fatica. Così molti hanno difficoltà a capire che i comandamenti di Dio non sono un peso, ma un aiuto per l’uomo.

UNA GUIDA NEL CUORE DELL’UOMO

Quando un aeroplano vola al buio o nella nebbia ha strumenti che aiutano il pilota ad orientarsi.

Dio per aiutarci ha posto nel nostro cuore la coscienza. La voce della coscienza è una voce amica che vigila dentro, pere se non vi si presta attenzione, poco per volta, non la si sente più. Essa come “guida” indica all’uomo già che è bene e come giudice” dà il giudizio su ogni pensiero e su ogni azione che egli compie. Dio ha dato all’uomo delle leggi, che valgono per tutti i tempi e per tutti i luoghi. La coscienza aiuta l’uomo ad applicarle ai casi singoli. Lo stesso avviene della coscienza. Se non accogli i suoi ammonimenti, dopo un po’ di tempo non la sentirai più. Non già che essa cessi di ammonirti, ma sei tu che sei diventato sordo alla sua voce ed ai suoi ammonimenti.

UN RACCONTO E UNA RIFLESSIONE DI A. PRONZATO

I vecchi, a Malamocco, la ricordano ancora. Veniva chiamata da tutti “Maria della sveglia Parecchi anni fa era la sola, nel paese, a possedere una sveglia. Si guadagnava da vivere con quell’insolito strumento di lavoro. La sera faceva il giro a raccogliere le prenotazioni dei pescatori. Quindi, al mattino, si recava puntualmente alle varie porte. Chi andava svegliato alle tre, chi alle tre e un quarto, chi alle tre e mezzo. Alle quattro quelli che dovevano partire per il mercato. E così via. Per interi decenni la Maria di Malamocco, tutte le mattine, inesorabile, dava la sveglia al paese. Mi sembra che la figura di quella donna possa essere assunta a simbolo della nostra coscienza; essa si prende la responsabilità di suonare la sveglia, si assume l’incarico di scuotere dal sonno, si impegna a rimettere in movimento la vita. Dice a tutti che è un altro giorno. Che non bisogna addormentarsi sul passato. Che occorre sbrigarsi, c’è tanto da fare oggi. Che è ora di mettersi in piedi, ci sono degli appuntamenti da rispettare, delle attese da non deludere. Che non è consentito attardarsi al tepore dei ricordi, dal momento che quotidianamente c’è da imparare l’arduo e affascinante mestiere di essere vivi.


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