CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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Angelologia (Michele Giardina)

Ultimo Aggiornamento: 17/12/2011 10:06
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INDICE




INTRODUZIONE



I. LE TRE FONTI D'ENERGIA

A. La potenza di Dio

B. La potenza umana

C. La potenza diabolica e demoniaca



II. LE BASI BIBLICHE: LA TESTIMONIANZA DELLA SACRA SCRITTURA

A. La terminologia biblica mal'àk

B. Legami con il nome di Dio



III. LA FORMAZIONE DEI TESTI NELL'ANTICO TESTAMENTO

A. Le origini



IV. L'ANGELO DI JHWH: IL GENERE LETTERARIO DELL'ANNUNCIO

A. Immagini diverse di JHWH ed Elohim

B. Identificazione dei sette uomini

C. Contrasto storico. 1Samuele 4



V. CREAZIONE DEGLI ANGELI

A. Gli angeli sono stati creati

B. Natura e forma degli angeli

C. Costituzione dell'ordine degli angeli

D. Tre principi menzionati nella Bibbia



VI. IL MINISTERO DEGLI ANGELI NELL'ANTICO TESTAMENTO

A. Gli angeli in quanto esseri spirituali

B. Gli angeli erano presenti

C. Gli angeli sono intervenuti



VII. MODELLO DEL GENERE LETTERARIO PROFETICO

A. L'angelo dell'Eterno in modo del tutto singolare

B. Testi oscillanti tra identità e distinzione

C. Al sacrificio di Isacco

D. Sostituzione di El con JHWH

E. Sviluppo chiarificatore

F. Le due interpretazioni



VIII. DEFINIZIONE

A. Nella vita di Elia si distingue chiaramente l'apparizione dell'angelo

B. Gli angeli sono qualificati come esseri pronti ad ascoltare e ad eseguire la volontà di Dio

C. Il libro del profeta Gioele

D. Il libro di Gioele alla luce del profeta Daniele



IX. ANGELOLOGIA E TEOLOGIA DELLA PRESENZA DI DIO



X. INTERPRETAZIONE DELL'ANGELO DI JHWH



XI. L'ANGELOLOGIA NEOTESTAMENTARIA

A. Rispetto a JHWH

B. Il libro di Giobbe e il libro di Daniele



XII. L'ANGELOLOGIA NELLA TRADIZIONE SINOTTICA

1. Testi della tripla tradizione

2. Testi di doppia tradizione

3. Testi di tradizione semplice



XIII. GLI ANGELI NEGLI ATTI DEGLI APOSTOLI

A. Gli angeli e la vita della chiesa

B. Liberazione spirituale e liberazione fisica

C. Personaggio chiave: l'angelo del Signore

D. Configurazione

E. Somiglianza (talvolta l'angelo del Signore, talaltra l'angelo)



XIV. IL RUOLO DEGLI ANGELI NELLA RIVELAZIONE DELLA LEGGE

A. Considerare gli angeli come mediatori della legge

B. L'apostolo Paolo (anche se l'attribuzione è incerta) nel libro degli Ebrei



XV. GLI ANGELI E GLI AVVENIMENTI APOCALITTICI

A. L'Apocalisse, il libro che più di ogni altro si occupa degli angeli

B. Saggio dell'insieme dei testi biblici apocalittici



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Introduzione

Lo scopo di questo studio è di presentare cronologicamente la successione di differenti scuole di pensiero angelologiche attraverso periodi diversi: patristico, medievale, moderno e contemporaneo. Da ciò emerge l'elemento provante che l'angelologia non può essere considerata come un settore a parte della riflessione teologica.

Essa è infatti coinvolta nel problema di Dio e dell'uomo, nella ricerca di una comprensione del cosmo e di una visione soteriologica ed escatologica della storia.
http://www.evangelico.it/rubriche/approfondimenti/angelologia/indice.htm

[Modificato da Gian- 10/09/2011 15:41]

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Le tre fonti di energia

Il nostro universo non è un parto del caso o dell'evoluzione di forze incontrollate, ma è stato creato e stabilito secondo una legge divina.

a) Legge spirituale

b) Legge fisica

c) Legge morale

Tutte le forze globulari e stellari, per esempio: velocità, suono, colore e peso esprimono un'intelligenza massima. Le illimitate e insondabili galassie di corpi celesti con tutte le loro affinità e la loro grandezza, i pianeti, i satelliti, gli astri, si spostano con un' armonia perfetta secondo un ordine prestabilito dal creatore di tutte le cose. Salmi 8 - Salmi 19

 

A. La potenza di Dio Genesi 1:1

"Nel principio Dio (Elohim) creò i cieli e la terra".

 

B. La potenza umana (l'uomo)

L'uomo è un agente neutro che ha la facoltà di pensare, di agire, di creare e di scegliere e di conseguenza fa parte in potenza del bene e del male. (Romani 6:16)

 

C. La potenza diabolica e demoniaca

Satana è fonte negativa e distruttiva (la sua personalità lo indusse a ribellarsi contro Dio creatore) rivoluzionò tutto il sistema angelico, persuadendo una parte delle truppe celesti a seguirlo nel suo piano di distruzione. Satana causò la separazione tra Dio e l'uomo utilizzando l'inganno e l'astuzia come elementi di base per distruggere il piano di Dio per l'uomo. (Giovanni 8:42-50)



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Le basi bibliche: La testimonianza della Sacra Scrittura


Nella Sacra Scrittura, le affermazioni riguardanti esseri soprannaturali detti "angeli" devono essere considerate in rapporto allo sviluppo della storia della salvezza che si è compiuta in Cristo.

 

L'ANTICO TESTAMENTO. Gran parte dei libri biblici parlano di angeli e le tradizioni più antiche sono:

La JAHVISTA (J)

L' ELOHISTA (E)

Scritti postesilio: Giobbe, Salmi, Cronache e il testo aramaico Daniele.

A. La terminologia biblica mal'ak

Il termine mal'ak, nel testo masoretico figura 213 volte.

a) Nel libro della Genesi e nel libro dell' Esodo il termine mal'ak manca di complemento di specificazione.

b) Il termine angelo, che indica spiriti non terrestri inviati da Dio per trasmettere un messaggio agli uomini, non ha corrispondenza nella lingua ebraica.

c) La parola mal'ak impiegata spesso nell'Antico Testamento è simile alla parola araba la'ak, che vuoi dire:

- Inviare qualcuno con un compito da compiere

- Inviato o messaggero (riferendosi più alla missione che al personaggio incaricato).

d) Nel suo significato generale il termine mal'ak era attribuito a:

- Sacerdote (Malachia 2:7)

- Re (2Samuele 14:17-20)

- Profeta (Aggeo 1:13; 2Cronache 36:15) e anche a uomini comuni.

e) Il termine mal'ak può essere inteso in due modi:

1. Un messaggero umano inviato da un uomo (2Re 1:1-2).

2. Un essere celeste al quale Dio ha affidato un compito o una missione (2Re 1:3-4).

 

B. Legami con il nome di Dio

Il fatto di essere inviato da Dio comporta un legame con il Suo nome.

a) Angelo di Dio (Genesi 28:12)

b) Angelo del Signore (Salmi 34:7)

c) Suo angelo (Genesi 24:40)

d) Figliuoli di Dio (Giobbe 1:6; 2:1; Salmi 29:1; Giobbe 38:7)

Qualcuno traduce figli di Dio indicando la loro origine o la loro qualità (Genesi 6:2):

- "Santi" (Giobbe 5:1; 15:15)

- "Potenti" perché sono vicini a Dio in quanto abitano in cielo (Genesi 21:17; 22:11) e anche sulla terra (Genesi 32:2; Salmi 8:5; Ebrei 2:7; Salmi 103:20; 2Pietro 2:11; Isaia 37:36; Matteo 28:2; Apocalisse 20:1-3)

e) L'esercito celeste (1Re 22:13-19; Genesi 32:1; Deuteronomio 4:19 e 17:3; Matteo 25:41 e 26:53; Efesini 2:2; Apocalisse 2:13 e 16:10)

f) L'esercito di JHWH (Giosuè 5:14-15; Deuteronomio 33:2; Daniele 7:10; Apocalisse 5:11)

Come viene spesso menzionato per parlare di Dio stesso:

g) Il Dio degli eserciti (Osea 12:6; Amos 3:13-15 e 3:15)

h) JHWH degli eserciti (1Samuele 1:3-11; Salmi 24:9; Isaia 1:9; 6:1-3; Geremia 7:3; 9:15).


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10/09/2011 15:49
 
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La formazione dei testi nell'Antico Testamento


Nella formazione dei testi dell' Antico Testamento bisogna considerare tre periodi importanti: le origini, il periodo monarchico e quello postesilio.

A. Le origini

Con l'eccezione di Genesi 48:16, che è privo di complemento di specificazione, tutti gli altri testi del libro della Genesi e di quello dell'Esodo contengono in parallelo Dio nella formula mal'ak JHWH (Elohim).

a) La prima menzione di angeli come apparizione divina è la descrizione di una teofania ad Abraamo (Genesi 18).

b) Gli stessi esseri chiamati Tre Uomini (Genesi 18:2 e 18:22; 19:5,8,10,12,16).

Rivelazione di due angeli (Genesi 13:1,15,16, secondo la Settanta).

c) Identificazione degli angeli con JHWH che appare in forma umana (Genesi 18:1-13; 19:24; Genesi 18:3).

d) Distinzione tra i Tre angeli JHWH e gli angeli (Genesi 18:22).

Abraamo continua a dialogare con JHWH (Genesi 18:23 e 29-33).

e) Giudizio e condanna di Sodoma (Genesi 19:1,13,15,18,19).

f) Familiarità con il mondo angelico risultante dai testi Jahvisti.

L'angelo aiuta gli uomini nei loro bisogni (Genesi 24:7,40).

g) In riferimento all'aiuto e alla guida di Israele dopo l'uscita dall'Egitto fino alla Terra Promessa, l'apparizione dell'angelo nella traduzione (J) dell'Esodo (32:34; 33:2) e di Numeri (20:16) (E) è di origine sconosciuta (Esodo 23:20,33).

E' questione di "un angelo" o del "mio angelo" inviato da JHWH.

Ho osservato: (Esodo 23:20-21)

1) Traspare una funzione di rappresentanza.

2) Dio parla attraverso l'angelo.

3) Va notato come il testo avvicina all'inizio le due immagini attraverso la categoria del "nome" che esprime l'impossibilità di una esperienza diretta di Dio.

In modo analogo al "volto" o alla "nuvola" (Esodo 33:9-11) che si distingue alla fine attraverso l'espressione "mio angelo" (Esodo 23:23).

Distinzione nel Testo (Esodo 33:2-3) tra JHWH e il Suo angelo è lo sviluppo rispetto a (Esodo 3:15-16)

[Modificato da Gian- 10/09/2011 15:52]

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10/09/2011 15:56
 
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L'angelo di JHWH: il genere letterario dell'annuncio

La formula mal' ak JHWH (meno frequente con Elohim) è mantenuta all'interno delle diverse concezioni di Dio.

A. Immagini diverse di JHWH ed Elohim

1. JHWH immagine trascendente

2. Elohim protettore del popolo (profeta Zaccaria)

3. Elohim attento alla conversione del popolo (Deuteronomio e Cronache)

Una prima questione filosofica si impone:

La formula parla dell'angelo o dell'angelo di JHWH?

a) Su 118 passaggi in cui Dio appare più o meno esplicitamente unito a mal'ak l'unica traduzione è un angelo.

E' escluso che si tratti dello stesso essere: mal' ak:

11 volte è privo di elementi determinati 13 volte ha un suffisso personale

9 volte è unito a Elohim che porta un articolo 4 volte è privo di articolo

58 volte è unito a JHWH

1 volta è chiamato "angelo dell'alleanza" 24 volte ha l'articolo senza genitivo

56 volte mal'ak JHWH

58 volte mal'ak

b) Il mal'ak protettore

1) L'angelo porta la salvezza al popolo stretto tra l'esercito egiziano e il mare (Esodo 14:19-30).

2) La salvezza è spesso annunciata e indicata all'uomo con la possibilità concreta d'essere salvato.

E' realizzata attraverso dei mediatori umani:

Mosè (Esodo 3:2-4)

Gedeone (Giudici 6:11-23)

o manifestata all'interessato:

Agar, salvata con il figlio Ismaele da una sete mortale (Genesi 21:17-21).

Abraamo, liberato dall'angelo dalla concezione di un Dio che esige il sacrificio del figlio (Genesi 22:12-18).

Elia, stanco, perseguitato e desideroso di morire, è ristorato da un cibo che gli permette di raggiungere Oreb (1Re 19:7).

3) Un uso particolare della formula del genere letterario dell'annuncio della nascita di un figlio segno della liberazione da una situazione precaria che dirige la salvezza:

c) La nascita

di Ismaele (Genesi 16:11)

di Sansone (Giudici 13:3-5)

di Giovanni Battista (Luca 1:13-16)

di Gesù (Matteo 1:20-21; Luca 1:30-32)

d) Gesù profeticamente preparato per la nascita (Isaia 7:14-16)

1. per mezzo di un segno

2. per mezzo di una giovane

3. per mezzo del nome "Emmanuele"

e) In forma di uomo accompagnato dai suoi angeli (Ezechiele 9:1-6).

Perché questa manifestazione di giudizio per Israele?

1. per l'iniquità

2. per la violenza

3. per gli omicidi (Ezechiele 11:6-7)

4. per aver rinnegato l'onniscienza di Dio (Ezechiele 8:12; 9:9)

5. per aver rinnegato le prescrizioni delle leggi mosaiche (Ezechiele 11:12)

6. per aver adorato le creature al posto del Creatore (Ezechiele 8).

B: Identificazione dei sette uomini (Ezechiele 9)

Creature viventi per amministrare la volontà di Dio.

6 esseri angelici a esseri viventi cherubini. Vedere Ezechiele 1

Ezechiele identifica gli esseri viventi "cherubini" (Ezechiele 10:14-15; 18:20-22)

a) L'uomo con il corno da scrivano

1. Si mette a fianco dell'altare di rame

2. La gloria di Dio si alza dai cherubini su cui stava

3. Va verso la soglia della casa

b) L'ordine all'uomo vestito di lino

1. Passa in mezzo alla città di Gerusalemme

2. Fai un segno sulla fronte degli uomini che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono a Gerusalemme.

Il segno per gli ebrei era simile al nostro (+) e perciò molti hanno interpretato la croce in forma prefigurativa.

1. L'uomo vestito di lino / Salvezza (Isaia 12; Apocalisse 7:2; 9:4; 14:1).

2. I sei uomini / Giudizio di Dio sulla città di Gerusalemme.

C. Contrasto storico 1Samuele 4

Nascita di Icabad, figlio della nuora di Eli sommo sacerdote

1. sconfitta di Israele

2. morte dei due figli di Eli

3. morte di Eli

4. Dio abbandona il tempio -luogo santissimo alla porta di Gerusalemme che guarda a settentrione dove era situato l'idolo della gelosia (Ezechiele 8:3; 10:19)

Dalla parte di Gerusalemme sul monte degli ulivi a oriente della città (Ezechiele 11:23) Infine la gloria dell'Eterno abbandona Gerusalemme per cominciare il giudizio (Ezechiele 10:18-22).

5. Ritorno della gloria di Dio nel tempio di Gerusalemme (Apocalisse 15:1-7, 16:1)

La Bibbia rivela l'esistenza di esseri spirituali al servizio di Geova. Le loro attività nel cosmo sono menzionate più di 230 volte. Gli angeli sono suddivisi in due categorie: angeli fedeli a Dio e angeli ribelli sottomessi a satana.

Dall'ebraico mal'ak

Dal greco angelos=angelo messaggero.




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10/09/2011 15:57
 
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Creazione degli angeli


Creature spirituali create da Dio come prima creazione (Colossesi 1:16-17; Neemia 9:6; Salmi 148:1-5).

A. Gli angeli sono stati creati

a) simultaneamente (Salmi 148:2)

b) diversi dagli uomini (Ebrei 1:13-14)

c) immortali (Luca 20:35)

d) non soggetti alla morte (Giuda 6; 2Pietro 2:4)

e) senza la capacità di procreare (Matteo 22:30)

f) il loro numero è invariato (Deuteronomio 33:2; Daniele 7:10; Apocalisse 5:11; Ebrei 12:22; Luca 2:13)

 

(2Pietro 2:4; Giudici 6:22;)

gli angeli che peccano di orgoglio: (1Timoteo 3:6; Matteo 25:41; Esodo 28:1-16)

 

Gli angeli presenti come cantori alla creazione dell'universo (Giobbe 38:4-7).

 

B: Natura e forma degli angeli

L'apostolo Paolo descrive le due nature esistenti nella creazione di Dio:

a) corpi celesti

b) corpi terrestri

c) corpi spirituali

d) corpi materiali

1Corinzi 15:35-54

 

L'uomo che si separa dal mondo fisico rivestirà un corpo incorruttibile o celeste. Spesso gli angeli nell'Antico e nel Nuovo Testamento prendono forma umana.

I discepoli si meravigliarono di vedere Gesù risuscitato con un corpo incorruttibile (Luca 24:37-39).

C: Costituzione dell'ordine degli angeli

La Sacra Scrittura ci rivela l'ordine angelico sotto una forma di governo che ha autorità e supremazia per dirigere gli angeli (Colossesi 1:16)

a) nei cieli (le invisibili)

b) sulla terra (le visibili)

c) troni (thronei)

d) signorie (kuriotekes) cherubini e serafini

e) principati (archri)

f) potenze (exensiai) arcangeli



1. Cherubini guardiani protettori

(con: 1 ruota, (2 ali / 4 ali) 2 mani in forma d'uomo e quattro facce) Ezechiele 1 e 10

 

Hanno una posizione molto elevata e la loro santità permette di realizzare la presenza di Dio in mezzo al suo popolo Israele.

Satana era uno dei cherubini. Erano presenti:

 

a) Nel paradiso terrestre (Genesi 3:24).

b) Nell'arca nel luogo santissimo (Esodo 25:18, 20; 37:7-9; Levitico 16:2; Esodo 25:22).

La presenza dell'Eterno in mezzo ai cherubini è spesso menzionata nella Bibbia

(Numeri 7:89; 1Samuele 4:4; 2Samuele 6:2; 2Re 19:15; Salmi 80:1; Isaia 37:16)

c) Sui teli del tabernacolo (Esodo 26:1).

d) Salomone fece costruire per il tempio due cherubini di legno d'olivo ricoperto d'oro dell'altezza di 5 metri e la distanza dall'estremità di un'ala all'altra era di 10 metri (1Re 6:23-28; 8:7; 2Cronache 3:10-13; 5:7,8; Ebrei 9:5; 1Re 6:29).

e) Nelle visioni

Davide (2Samuele 22:11; Salmi 18:10).

Ezechiele sulle rive del fiume Chebar (Ezechiele 10:1-22; 1:5-12; 10:21).

f) Sui mari e le porte del Tempio nel periodo millenario (Ezechiele 41:18-25).

 

I cherubini portano il trono dell'Eterno - Ezechiele 1:26-28; 9:3 - Giovanni nell'Apocalisse 4:6-9 Nei capitoli di Ezechiele 1 e 10 il profeta identifica la gloria dell'Eterno con i cherubini.

 

2. Serafini - saraf = brucianti o purificatori

Categoria di angeli esercitanti un ministero di purificazione. A differenza dei cherubini che hanno quattro facce, ogni serafino ha "sei ali, con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi, e con due volava" (Isaia 6:2), l'unico passo biblico che rivela l'esistenza dei serafini

 

a) Glorificano Dio

b) Purificano i servitori del Signore

D. Tre principi menzionati nella Bibbia

l. Lucifero (astro mattutino). Isaia 14:2.

2. Michele o Micael (chi è simile a Dio?) Daniele 10:13.

3. Gabriele (il forte di Dio). Daniele 8:16

 

1. Lucifero - colui che porta la luce.

Tra i pianeti, Venere è la stella più luminosa dopo il sole e la luna.

Secondo la sua posizione a ovest o a est del sole, questo pianeta è visibile al mattino o alla sera, annunciando così l'arrivo del giorno.

 

Lucifero, a causa del suo orgoglio, cadde dalla sua posizione elevata e divenne satana e avversario di Dio - Isaia 14:12; Ezechiele 28:12.

 

2. Michele - è menzionato 5 volte - Daniele 10:13 e 11:1; 12:1; Giuda 9; Apocalisse 12:7.

- "Uno dei primi capi"

- "Il vostro capo"

- "Il gran capo"

- "L'arcangelo Michele"

- "Michele e i suoi angeli"

 

In Daniele 10:13 è chiamato capo dei principi. (Nello stesso capitolo satana è descritto come principe dei demoni, principe dell'aria o principe di questo mondo -cosmo-).

- E' Michele che contese per il corpo di Mosè (Giuda versetto 9).

- E' Michele che scenderà dal cielo con Cristo per il rapimento della chiesa (1Tessalonicesi 4:16)

3. Gabriele - è menzionato:

- nella rivelazione delle settanta settimane a Daniele - Daniele 9:20-27

- nell'annuncio a Zaccaria - Luca 1:19

- nell'annuncio a Maria - Luca 1:26


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10/09/2011 15:58
 
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Il ministero degli angeli nell' Antico Testamento


Gli angeli in qualità di ministri di Dio servono e aiutano l'uomo a rispettare i comandamenti di Dio, provvedendo all'uomo il necessario per avanzare con potenza. Salmi 104:4; 103:20-21; Ebrei 1:14.

A. Gli angeli in quanto esseri spirituali sono:

a) esseri intelligenti (2Samuele 14:17-20)

b) esseri obbedienti

c) esseri potenti (Giobbe 38:7; Salmi 103:20).

B. Gli angeli erano presenti:

a) alla caduta dell'uomo - Genesi 3:4-5; Romani 5:12; Genesi 3:24; Salmi 31:11

b) alla conferma della promessa ad Abraamo - Genesi 18:1-18; 12:2

c) alla liberazione di Lot - Genesi 19:12; Giacomo 5:15

come messaggeri Luca 7:24; Malachia 3:1-2

d) per sbarrare la strada a Balaam - Numeri 22:7,22,25,32

e) nelle visioni e nei sogni - Genesi 28:12-13; Salmi 3:1; Ezechiele 1:1; Daniele 2:19; Atti 10:3; 16:9

 

C. Gli angeli sono intervenuti:

a) con Elia - 1Re 19:1-8

b) con Daniele - Daniele 6:22

c) con gli eserciti nemici - 2Re 19:34-35; Salmi 78:49; 2Re 19:7

d) nel confronto con i servitori di Dio - Zaccaria 1:15; 1:12; 1:12-17.

 

Le attività degli angeli sono menzionate in circa 108 riferimenti dell'Antico Testamento.


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Modello del genere letterario profetico

Da quando Gedeone fu chiamato (Giudici 6:11-24)

a

A. L'angelo dell'Eterno in modo del tutto singolare

Annuncia la salvezza e fa uscire dall'Egitto (Numeri 20:16)

a) Libera Gerusalemme (2Re 19:35)

b) "L'angelo del Signore si accampa intorno a quelli che lo temono" (Salmi 34:7; Genesi 48:16)

c) L'angelo dà a volte un incarico o affida una parola ricevuta (2Re 1:3)

d) L'angelo del Signore ordina (1Cronache 21:18)

e) Mal'ak provvede la salvezza senza limite di luogo o di tempo (Zaccaria 1:8-17; 3:1-10)

 

B. Testi oscillanti tra identità e distinzione

Un gruppo di passaggi biblici oscillanti nella terminologia come succede nei fatti storici seguenti:

Ad Agar, dialogo presso una sorgente d'acqua nel deserto, l'angelo del Signore è protagonista di quattro interventi (Genesi 16:7-13 JHWH) - (Genesi 21:17-20 Elohim)

 

a) Indaga sulle intenzioni della schiava di Sara

b) La invita a sottomettersi alla padrona

c) La rassicura riguardo alla discendenza numerosa

d) Rende Agar cosciente di aver visto Dio. "Tu sei un Dio di visione" (Genesi 16:13) versione Settanta "Il Dio che mi ha visto perché io ho veramente visto Dio".

 

Nel testo Elohista della fuga di Agar (Genesi 21)

 

Prevale:

a) La presenza di Dio che sente la voce del ragazzo

b) apre gli occhi di Agar (versetto 19) mentre l'angelo è un'immagine secondaria

c) "Dio udì la voce del ragazzo e l'angelo di Dio chiamò Agar dal cielo" (Genesi 21:17)

 

C. Al sacrificio di Isacco (Genesi 22:11)

I differenti elementi di identificazione, anche se non sono decisivi, il linguaggio dell'angelo tradisce un linguaggio proprio di Dio.

 

a) "Non mi hai rifiutato tuo figlio"

b) Il linguaggio nel secondo intervento dell'angelo è simile a quello di un profeta portatore della parola di Dio

"Io giuro per me stesso, dice il Signore, che, siccome tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo"

Inserzione di Elohim v. 1,3,8,9,12

Introduzione dij JHWH v. 15,16,17,18

 

D. Sostituzione di El con JHWH (Genesi 16:11)

Ismà-él (vuol dire Dio ascolta) ed è interpretato con JHWH ascolta.

 

Nella fuga di Giacobbe (Genesi 31:1-18)

L'ordine di lasciare Labano e di tornare in patria è attribuito ora al Signore (v. 3) ora all'angelo di Dio.

 

Identificato:

a) con il "Dio di Betel" (v. 13)

b) legame con l'Esodo 3:23-33.

 

E. Sviluppo chiarificatore:

c) L'angelo di JHWH appare nel fuoco (Esodo 3:2)

d) identificata nel dialogo seguente la voce di JHWH (3,4,7) o di Elohim (3,11,13,15)

e) L'angelo del Signore al pruno ardente è attribuito a JHWH o anche a Elohim

Trascendente:

Elemento di continuità tra i tempi dei patriarchi e i tempi del popolo di Israele che prepara così il ruolo dell'angelo nell'Esodo.

 

F. Le due interpretazioni:

a) La prima identifica in mal'ak un messaggero separato e inviato da Dio, chiamato in seguito JHWH o (Elohim) per sottolineare la diretta origine divina del messaggio.

b) La seconda elimina la mediazione angelica che sarebbe stata introdotta per negare una visione diretta di Dio.


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Definizione


Passaggi biblici che confermano la distinzione tra Dio e il suo angelo

A. Nella vita di Elia si distingue chiaramente l'apparizione dell'angelo

con la funzione di servizio e di preparazione (1Re 19:5-8)

a) Nella manifestazione di Dio in "un suono dolce e sommesso" (v. 12) (1Re 13:18)

b) Dando l'ordine ai suoi angeli di proteggere i suoi (Salmi 91:11)

c) Manifestando la presenza dell'angelo di Jahveh per difendere coloro che lo temono (Salmi 34:7)

B. Gli angeli sono qualificati come esseri pronti ad ascoltare e a eseguire la volontà di Dio.

a) Potenti esecutori dei suoi comandamenti

b) Pronti alla voce della sua parola

c) Organizzati in gruppo

d) Messaggeri e ministri (Salmi 103:19-22)

C. Il libro del profeta Gioele,

scritto tra il V e il IV secolo, riprende il tema dell'esecuzione di missioni in favore del popolo di Dio.

a) chiamati alla guerra

b) pronti alla battaglia

c) organizzati in file

d) guidati alla vittoria e alle conquiste (Gioele 2:4-11; Zaccaria 14)

D. Il libro di Gioele alla luce del profeta Daniele.

Il tema principale della guerra santa annuncia il ritorno di una situazione socio-religiosa in favore del popolo detto oppresso (Daniele 4:10-20) l'intenzione:

a) veglianti che scendono dal cielo

b) annuncia la decisione dei veglianti

c) una sentenza emanata dai santi

 

Identificazione

"coraggiosi"

"santi angeli"

 

Nel secondo secolo l'angelologia introdusse una dimensione celeste fatta di: chi caratterizza i testi su cherubini e serafini

Karribu = (intercessore)

Divinità protettrice, in forma metà di uomo e metà di animale, con un busto umano e quadrupede per il resto, capace di intercedere presso la divinità principale.

(Gli assiri e i babilonesi decoravano i templi con immagini di divinità protettrici come simbolo della preghiera perpetua e dell'adorazione ininterrotta (I cherubini H. L. Vincent - P. Dhorme).


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Angelologia e teologia della presenza di Dio

I cherubini legati all'arca portano all'evidenza la presenza di Jahveh come Dio possente e trascendente che siede tra i cherubini (Yoseb hakke rubìm).

a) Dio cavalca i cherubini (wayyirkabe al kerub)

(1Samuele 4:4; 2Samuele 6:2; Salmi 80:2; 99:1; 1Cronache 13:6)

(2Samuele 22:11; Salmi 18:10)

b) In Ezechiele sono completamente al servizio di JHWH simbolo della sua maestà e della sua forza (Ezechiele 1:15-21)

c) La tradizione sacerdotale che separa l'arca dal coperchio o propiziatorio (termine ebraico Kapporet, e la radice Kaphar che significa sia coprire sia espiare, come simbolo della presenza e della grazia divina, 1Cronache 28:11) chiama luogo santissimo il luogo per il coperchio e Romani 3:25 definisce Cristo propiziatorio (ilasterion).

Entrambi i cherubini mettono in evidenza la volontà di un Dio che perdona e dialoga col suo popolo tramite Mosè.

d) Nella visione celeste del trono di Dio come esseri di JHWH che assumono il ruolo di cantori della santità divina (Apocalisse 4:6-11) nella sua pienezza, santità e gloria.

 

Concezione angelica

Testi di preghiera con in evidenza l'interesse angelico.

 

l. Nella traduzione dei settanta il termine angelo varia nella terminologia come: uomini, servitori, santi, figli di Dio, veglianti

a) Nell'acclamazione (Salmi 148:1-2) o nella lode

b) Nella benedizione (Salmi 103:21)

c) Nella testimonianza (Daniele 3:16-25)

d) Nelle visioni (Ezechiele 40:3; 43:6; 47:3)

e) Davanti alla giustizia di Dio (Giobbe 4:17-18; 5:1)

f) Nella fiducia (Giobbe 15:15)

g) Nella gloria (Giobbe 38:7)

 

2. Tra il 580 e il 518 a.C., la prima visione del profeta Zaccaria (su un totale di 8 visioni) mostrando la necessità di un intervento divino in favore degli oppressi, introduce un'angelologia complessa nelle 24 ripetizioni del termine.

a) Un uomo in groppa a un cavallo rosso (Zaccaria 1:8) stava fra le piante di mirto nella valle.

b) Un angelo (l'angelo dell'Eterno) che stava fra le piante di mirto (Zaccaria 1:11)

c) L'angelo intercessore diverso dall'angelo interlocutore con il profeta (Zaccaria 1:12) (Zaccaria 1:13-14)

d) L'angelo dell'Eterno come garante di un giudizio imparziale che riduce le pretese dell'accusatore (Zaccaria 3:1)

e) L'angelo dell'azione liturgica di riconsacrazione del sommo sacerdote Giosuè (Zaccaria 3:1-10)

f) L'angelo interprete sottolinea i termini della gelosia e dell'immutabile amore divino per il suo popolo (Zaccaria 1:14-17)

g) L'angelo annunciante prosperità e libertà a Gerusalemme (Zaccaria 2:2)

h) L'angelo invita Sion a mettersi in salvo (Zaccaria 2:7)

i) L'angelo illustra la presenza continua del Signore nel candeliere a sette braccia

j) L'angelo rivela il significato (Zaccaria 4:1-7) dei due ramoscelli d'ulivo che alimentavano d'olio il candeliere (Zaccaria 4:11-14)

Giosuè e Zorobabele i due unti religiosi e politici

Potenza per estirpare l'iniquità dal paese

k) L'angelo rivela il mistero della donna chiusa dentro un recipiente e i quattro carri in una visione apocalittica (c. 5 e c. 6)


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Interpretazione dell'angelo di JHWH

1. Teoria dell'interpolazione (P. Lagrange).

2. Teoria della rappresentazione (Girolamo).

3. Teoria della rivelazione (Agostino).

4. Teoria dell'anima esterna (psicologia moderna).

5. Teoria dell'identità (G. Von Rod).

 

Teoria dell'interpolazione

In base a Esodo 33:2 (Testo molto antico) l'angelo non può essere ridotto a un simbolo di un'idea.

a) L'angelo si presenta come messaggero incaricato di una missione dal suo sovrano.

b) Parla nel nome di Dio stesso.

c) Quando Dio prende la Parola e che Egli parla nel Suo nome c'è un angelo che appare.

 

Questa alternanza tra Dio e l'angelo è una conseguenza di una revisione del Testo. Dove gli antichi dicevano senza scrupoli "Javeh" i traduttori moderni dicono: "Angelo di Javeh". Questa interpolazione si ritrova nei primi profeti (Osea 12:4-5) e la continuazione del fenomeno nei Settanta che parlano di angelo, mentre altri traducono JHWH o Elohim (vedere Esodo 4:24; Giudici 6:14-18)

 

Teoria della rappresentazione

Girolamo sostiene che un messaggero creato, inviato da Dio, agisce come plenipotenziario per volontà del suo sovrano.

 

Teoria della rivelazione

Agostino sostiene che "l' angelo di Jahveh manifesta ali' uomo la gloria di Jahveh grazie al fatto che diviene sensibile, mentre la presenza di Dio resta misteriosamente invisibile.

 

Teoria dell'anima esterna

Alcuni elementi della persona possono essere separati da essa senza cessare di appartenergli. Questi elementi separati sono certamente la persona in sé stessa, ma alle volte distinti.

Così, l'angelo è una forza esterna a Dio, un'anima separata da Dio, identificante in questo modo trascendenza e immanenza, identità e separazione.

 

Teoria dell'identità

"L'angelo di Jahveh è lo stesso Jahveh che appare agli uomini in forma umana, parole e azioni sono attribuite a volte a Jahveh a volte a mal'àk Jahveh che evidentemente sono la stessa persona. Nella rivelazione trascendente Jahveh è rivelato. Nella manifestazione di Dio all'uomo il Suo mal'àk si manifesta e tutto dipende dall'azione di Dio, vedere: Agar (Genesi 21:17).

 

Teoria contraddetta dal versetto 19.

Osservazioni sulle teorie

L'origine dei testi dove l'angelo e Dio sono in parallelo nessuna spiegazione è soddisfacente. es.: la "Teoria dell'identità".

 

Essa si fonda su pochi testi che non la giustificano sempre e lo stesso Giudici 6, assai favorevole, presenta delle difficoltà: in effetti in 6:20 l'angelo parla mentre è il Signore che dovrebbe parlare. La difficoltà aumenta nel testo dei Settanta dove si legge "angelo di JHWH ai versetti 14-15 (situazione identica per Giudici 13).

 

Le altre teorie raccolgono unicamente aspetti del problema come la formazione del Testo (1'interpolazione) che non segue alcuna regola fissa, vedere Esodo 4:24 e Giudici 6:14-16 e il significato dell'angelo (rappresentazione) o la realtà della (rivelazione) o infine la funzione di messaggero in quanto (rappresentazione).

 

Quest'ultima teoria non è più giustificata.

a) Ogni passaggio deve essere preso come una cosa in sé stessa (Genesi 18:19)

b) Mal'àk non è una "immagine, rappresentazione o forma di apparizione di Dio"

c) L'incontro con Dio (o colui che incontra Dio per mezzo dell'angelo)


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L'angelologia neotestamentaria

Rispetto all' Antico Testamento l'angelo JHWH (Elohim) trova un confronto nell'immagine dell' angelos Kyréon (Theoù) (angelo del Signore/Dio) mentre elementi propri dell'angelo interprete persistono.

A. Rispetto a JHWH

a) Gli angeli (Matteo 4:11; 13:39; 26:53)

b) Angeli del cielo (Luca 22:43; Galati 1:8; Marco 13:32)

c) Angeli santi (Marco 8:38; Luca 9:29; Atti 10:22; Apocalisse 14:10)

d) Angeli eletti (1Timoteo 5:21)

1. Conferma neotestamentaria dell'apparizione degli angeli nell'Antico Testamento.

a) Abraamo e Lot (Ebrei 13:2; Genesi 18:19)

b) Mosè (Atti 7:30-35; Esodo 3:2)

2. Lo sviluppo concerne per prima cosa la parola àngelos, usata esclusivamente per il messaggero di Dio.

a) Giovanni Battista angelo dell'alleanza (Matteo 11:10; Marco 1:2)

b) I messaggeri di Giovanni a Gesù (Luca 7:24-27)

c) I discepoli inviati ai samaritani (Luca 9:52)

d) Gli esploratori inviati da Giosuè a Gerico (Giacomo 2:25).

E' anche aperta un'orientazione cristologica

Gli angeli sono testimoni dalla nascita di Gesù, alla morte, risurrezione, ascensione presso il Padre. Saranno testimoni quando ritornerà fino alla fine dei tempi.

Attestazioni degli angeli nel Nuovo Testamento:

67 volte nel libro dell'Apocalisse

47 volte nell'Evangelo di Luca e negli Atti

20 volte nell'Evangelo di Matteo 12 volte nell'Epistola agli Ebrei

4 volte nell'Evangelo di Giovanni

(Formazione dei testi nell' Antico Testamento, pagina 77 del CXX)

B. Il libro di Giobbe e il libro di Daniele nel contesto (angelologico) o dell'angelologia.

Il libro di Giobbe (VI/V secolo).

Il capitolo 3 versetti 1 e 2 contraddice la vecchia idea che prevedeva la ricompensa per il giusto e la punizione per l'empio sulla terra.

Conserva la stessa terminologia il (cap. 1:6 e cap. 8:7)

1. Giobbe considera gli angeli:

a) Intercessori presso Dio (33:23-24)

b) Non sono esenti da difetti (4:18 - 15:15)

c) Membri della corte divina (38:7)

Daniele (IV secolo) contiene tutta la Teologia angelica in breve. L'immagine dell'angelo del Signore inviato in aiuto all'uomo in situazione difficile (3:28; 6:23)

2. Presenta nuovi nomi propri:

a) Gabriele (8:16)

Interpreta le visioni

Istruisce Daniele alla comprensione (9:21-23)

b) Michele (Grande principe) Sàr Heggadol-angelos he mégas

Incoraggia (Daniele 10:12)

Interviene con l'uomo che dà interpretazioni della storia (10:18-21) (11:2)

Significato dei nomi:

Gabri-el = uomo di Dio

Mi-ka-el = chi come Dio


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L'angelologia nella tradizione sinottica

Nel Nuovo Testamento ci sono tre tradizioni interessanti:

1. La tripla tradizione si pone nel contesto del giudizio che Gesù farà alla fine del mondo e della sua risurrezione

2. La doppia tradizione concerne la nascita di Gesù

3. I passaggi della tradizione semplice sono predominanti in Matteo, e sono inseriti nei testi del giudizio e degli ultimi momenti della vita di Gesù.

1. Testi della tripla tradizione

A. Gesù parla degli angeli nel discorso della risurrezione.

I sadducei tentano di ridicolizzare la fede nella risurrezione.

Chi erano i sadducei: I sadducei erano dei giudici, in gran parte ricchi con un potere religioso e politico in contrasto con i farisei. Secondo i rabbini, provengono dal nome di Sadoc, che visse intorno al 300 a.C. I sadducei, contrariamente ai farisei, negavano:

1. La risurrezione e la retribuzione dell'aldilà. Affermavano che l'anima muore con il corpo (Matteo 22:33; Atti 23:8; 18:1-4)

2. Credevano nella predestinazione e si opponevano al libero arbitrio. Insegnavano: L'uomo subisce le conseguenze dirette buone o malvagie dei nostri atti e Dio non si interessa per niente al nostro comportamento.

Esigevano il rispetto della legge. L'apostolo Paolo nel sinedrio divise i sadducei dai farisei sulla questione della risurrezione per salvarsi la vita (Atti 23:6-10).

a) Il ritorno di Gesù con i suoi angeli (Marco 8:23). Gesù fece ricorso a una minaccia per ottenere la fiducia decisiva nel suo programma di vita fondato sul dono della salvezza nella sua persona.

Nel contesto generale dei sinottici.

Matteo omette la ragione della vergogna che si rilegge in un altro testo come essere un rinnegamento (Matteo 10:33), vede nel giudizio una ricompensa per una vita di fedeltà.

Crede più prossima l'apparizione: "Il figlio dell'uomo è sul punto di venire", mentre Marco e Luca hanno un semplice futuro: "Verrà". Luca riconosce nel Figlio una vera gloria.

Matteo 16:27

Perché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli.

Marco 8:23

Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando verrà nella gloria del Padre suo con i santi angeli.

Luca 9:26

Perché se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e dei santi angeli.

b) Alla risurrezione saremo come angeli (Marco 12:25)

Il secondo testo sinottico è inquadrato in una polemica smisurata e una astuta ribellione dei sadducei contro Gesù che pretendono di confrontare il maestro presentando l'esempio della donna sposata successivamente da sette fratelli secondo Deuteronomio 25:5-6 e Geremia 38:8.

Gesù risponde con Esodo 3:6

Matteo 22:30

Perché alla risurrezione non si prende né si dà moglie; ma i risorti sono come angeli nei cieli.

Marco 12:25

Infatti quando gli uomini risuscitano dai morti, né prendono né danno moglie, ma sono come angeli nel cielo.

Luca 20:35-36

Alla risurrezione dai morti, non prendono né danno moglie; neanche possono più morire perché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione.

c) Gli angeli, nei passaggi seguenti, sono considerati più direttamente.

l. Gesù riduce al silenzio coloro che l'interrogano (Matteo 22:34)

2. E' la sola volta che Matteo li presenta senza i farisei (Matteo 3:7; 16:1-12)

3. E' l'unica volta che Marco e Luca li fanno apparire davanti a Gesù.

4. I sadducei negano, oltre alla risurrezione, angeli e spiriti (Atti 23:8).

5. I farisei consideravano la vita di risurrezione come un prolungamento della vita terrestre.

6. Gesù, nel dare la sua risposta ai sadducei, prende le distanze dal concetto dei farisei.

7. Gesù conferma la nuova dottrina "Non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio" (Matteo 22:29).

B. L'apparizione angelica alle donne (Marco 16:5)

Le apparizioni degli angeli in questi testi devono essere considerate nel contesto dell'avvenimento della risurrezione di Cristo.

Matteo 28:2-6

Ed ecco si fece un gran terremoto; poiché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e vi sedette sopra. Il suo aspetto era come di folgore e la sua veste bianca come neve... Ma l'angelo si rivolse alle donne e disse: Voi, non temete; perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. Egli non è qui, perché è risuscitato come aveva detto.

Marco 16:5,6

Entrate nel sepolcro, videro un giovane seduto a destra, vestito di una veste bianca... Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso; egli è risuscitato; non è qui.

Luca 24:4-6

Mentre se ne stavano perplesse di questo fatto, ecco che apparvero davanti a loro due uomini in vesti risplendenti... quelli dissero loro: Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato.

 

Giovanni 20:12,13

Ed ecco, vide due angeli, vestiti di bianco, seduti uno a capo e l'altro ai piedi, lì dove era stato il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: Donna, perché piangi ? Ella rispose loro: "Perché hanno tolto il mio Signore e non so dove l'abbiano deposto.

Atti 1:10,11

Due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: Questo Gesù... ritornerà nella medesima maniera

C. La prova della risurrezione

a) I racconti sull'apparizione di Gesù sono relativamente indipendenti l'uno dall'altro.

b) Le differenze concernono aspetti secondari come il luogo (Galilea, Gerusalemme)

c) I primi a vedere Gesù risuscitato furono (Maddalena e Pietro)

d) La condizione del risuscitato implica liberazione dai condizionamenti spazio-temporali, cose proprie dell'universo materiale.

D. Realismo della risurrezione

Gli apostoli, uomini viventi e concreti, testimoniano dell' incontro con la persona che si presenta altrettanto vivente e concreta, cioè Gesù Cristo il Signore.

Il realismo dell'apparizione è fondato sul senso importante del verbo (vedere) (orao) che deriva da (raah), vedere nell'Antico Testamento

a) Cristo risuscitato compimento del sacrificio espiatorio

b) Testimonianza degli angeli, approvazione del mondo spirituale

c) Testimonianza degli uomini: Pietro, Giovanni, Maria Maddalena, riconoscimento di fede.

E. Varietà terminologica degli evangelisti sugli angeli

Tutti gli evangelisti ammettono uniformemente la presenza angelica

a) Matteo un (angelo)

b) Marco un (angelo) vestito di bianco

c) Luca due (uomini) con vesti risplendenti

d) Giovanni (due angeli)

Negli Atti degli Apostoli due (uomini)

F. Testimonianza storica dell'apparizione dell'angelo.

Le multiple attestazioni di manifestazioni angeliche come esperienza diretta rendono impossibile la negazione di ogni elemento storico dell'immagine angelica.

a) I testi riportano più un fatto che la descrizione di un personaggio.

b) L'apparizione dell'angelo è parallela a quella di Gesù e in funzione di essa.

c) L'apparizione angelica in funzione del verbo (vedere) come per Cristo risuscitato (Marco 16:1-15) (Luca 24:22-23) (Giovanni 20:10-13).

La missione

(Marco 16:15,vedere Marco 16:11)

(Luca 24:23, vedere Luca 24:34)

(Giovanni 20:12, vedere Giovanni 20:14)

L'interpretazione simbolica della apparizione dell'angelo getterebbe un' ombra anche sull' apparizione di Cristo.

2. Testi di doppia tradizione.

A. Alcuni testi biblici che presentano la doppia tradizione di fatti cristologici ed escatologici dove gli angeli sono menzionati:

a) Gli angeli servono Gesù dopo la tentazione (Matteo 4:11; Marco 1:13)

b) Gli angeli mandati per riunire gli eletti (Matteo 24:31-36; Marco 13:27-32)

c) Gli angeli non conoscono la realtà dell'avvento, Gesù li menziona in mezzo agli uomini.

B. Testi di doppia tradizione negli evangeli dell'infanzia di Gesù:

a) Angeli inviati come destinatari ai due fidanzati Giuseppe (Matteo 1:20-24; 2:13-19) e Maria (Luca 1:26,28,30,34,35,38)

b) A Zaccaria (Luca 1:11,13,18,19)

c) A dei pastori (Luca 2:9,10,13,15,21)

C. Testi sugli angeli divergenti:

a) L'angelo "apparve" (ephané) (Matteo 1:20; 2:13)

L'angelo "è stato visto" (ophté) (Luca 1:11)

Lo stesso verbo è utilizzato per Cristo risuscitato, vedere (Luca 24:34; 1Corinzi 15:5)

b) L'angelo Gabriele "fu mandato" (apestalé) (Luca 1:26) o "si presentò o si avvicinò" (epesté) (Luca 2:9)

c) L' annuncio ai pastori (Abbiamo visto una stella)

"vi fu con l'angelo una moltitudine..." (Luca 2:9-15)

d) L'angelo apparve in sogno (Matteo 2:13,19,22) (durante la notte, v. 14)

e) L'angelo conforta Maria (Luca 1:33; Zaccaria 1:13)

I due evangelisti sono d'accordo sul fatto che "L'angelo del Signore annunciò":

a) La venuta di Gesù

b) Il nome da dare a Gesù

c) La sua missione sulla terra concernente la salvezza

d) La sua genealogia, figlio di Davide

(Matteo 1:18; Luca 1:26,32)

3. Testi di tradizione semplice

A. Nell'evangelo di Matteo

è presente la concezione tradizionale del ruolo degli angeli nel giudizio finale.

a) in quanto "mietitori" (Matteo 13:39)

b) in quanto inviati o accompagnatori del figlio dell'uomo (Matteo 13:41; 25:31)

c) Per separare i malvagi dai giusti (Matteo 13:49)

d) Per intervenire senza la necessità di ricorrere alla difesa umana (Pietro) (Matteo 26:53)

B. Il ruolo angelico nella gloria.

Gesù conferma:

a) Gli angeli nei cieli (Matteo 18:10)

Gesù illustra con la presenza angelica davanti a Dio quella che era l'esperienza comune delle corti orientali. (vedere 1Samuele 14:24-32; Ester 1:14) (Luca 1:19)

b) Gli angeli gioiscono per la salvezza degli uomini (Luca 15:10)

c) Gli angeli introducono nell'aldilà coloro che appartengono a Dio (Luca 16:22)

In Luca 22:43 il conforto che Gesù riceve da un angelo nell'episodio in cui il suo sudore diventa sangue, è privo di fondamento storico.

Si accetta nel testo la presenza di testimoni antichi come Giustino, Tazirno, Ireneo e le versioni latine e aramaiche diverse dalla Sinaitica di Beza?


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10/09/2011 16:19
 
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Le basi bibliche: La testimonianza della Sacra Scrittura

Lo scrittore Luca mette un'enfasi nella nascita della chiesa: l'importanza della missione angelica. Se nell' Antico Testamento fino alla morte di Cristo sulla croce l'angelo ha espresso il simbolo dell' intervento di Dio, negli Atti degli Apostoli gli angeli sono subordinati alla vita della chiesa.

 

A. Gli angeli e la vita della chiesa.

In due momenti difficili in cui l'apostolo Paolo è scoraggiato e in pericolo, l'aiuto celeste è espresso con frasi intercambiabili.

 

Atti 18:9

Una notte il Signore disse in visione a Paolo: Non temere, ma continua a parlare e non tacere.

Atti 27:23-24

Poiché un angelo del Dio, al quale appartengo e che io servo, mi è apparso questa notte, dicendo: Paolo, non temere.

 

Nell'esperienza di Cornelio la terminologia è costante, quattro volte l'esperienza soprannaturale è attribuita "all'Angelo di Dio":

a) di Cornelio (Atti 10:3-7)

b) inviato a Pietro (Atti 10:22)

c) di Pietro quando si giustifica davanti alla comunità (Atti 11:13)

d) di Cornelio che parla di un "uomo" in veste risplendente (Atti 10:30)

 

In questo passaggio specifico (Cornelio vede chiaramente) mancano allusioni alla notte (Atti 10:3) ma riceve un messaggio di Dio tramite l'angelo dove Dio si ricorda della preghiera di Cornelio (Atti 10:4-31).

B. Liberazione spirituale e liberazione fisica.

Il quadro storico è determinato dall'intervento dell'angelo per sostenere la fede e liberare le persone salvate dai loro nemici:

a) Liberazione spirituale di Cornelio

b) Liberazione fisica di Pietro (Atti 12:1-10)

 

C. Personaggio chiave: l'angelo del Signore (Atti 12:7-9) Seconda immagine.

a) Il soggetto importante è Pietro (Atti 12:11-17).

b) Liberazione dei pagani (Atti 12:18-23).

c) Centrato su Erode (Atti 12:18-20).

D. Configurazione.

Nell'intenzione di edificare la comunità, la sorte riservata agli amici di Dio è la distruzione dei peccatori (12:11-12).

 

La situazione della chiesa condotta da Giacomo, i soldati, la prigione.

 

Contrasto tra illusione e realtà:

a) Pietro credeva d'essere una vittima (visione) (Atti 12:3).

b) La constatazione d'essere guidato dall'angelo (veramente) (Atti 12:11).

c) L'esperienza di Pietro raccontata con un linguaggio d'istantaneità di rapporti con Dio (in estasi) (Atti 10:10; 11:15);

(Udii una voce) (Atti 10:13-15; 11:7-9);

(Visione) (Atti 10:19);

(Lo Spirito gli disse) (Atti 10:19).

E. Somiglianza.

Somiglianza di alcuni passaggi biblici dove l'intervento è attribuito a volte allo Spirito, a volte all'angelo del Signore, a volte all'angelo.

 

L'intervento di Filippo nei confronti dell'etiope:

a) L'angelo del Signore (Atti 8:26).

b) Lo Spirito (Atti 8:29-39).

c) Descrizione del viso di Stefano "Simile a quello di un angelo" (Atti 6:15).

d) L'espressione di lode della ragazza (è il suo angelo) (Atti 12:15).

 

In Atti 23:9 riflette la mentalità popolare concernente lo spirito o gli angeli.


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Il ruolo degli angeli nella rivelazione della legge

Giuseppe Flavio scrisse: "Abbiamo appreso le nostre dottrine più nobili e le leggi più sante da Dio tramite gli angeli".

Deuteronomio 32:2 (versione dei settanta) dove si legge:

"Il Signore viene dal Sinai... alla sua destra sono gli angeli".

 

A. Considerare gli angeli come mediatori della legge

Questo introduce negli Atti degli Apostoli una prospettiva nuova, parallela a quella dei Galati. I due testi suppongono l'esistenza di una tradizione che riconosceva che il ruolo decisivo degli angeli sarebbe quello del dono della legge.

 

Atti 7:38,53

Voi, che avete ricevuto la legge promulgata dagli angeli, e non l'avete osservata. (Mosè) è colui che nell'assemblea del deserto fu con l'angelo che gli parlava sul monte Sinai e con i nostri padri, e che ricevette parole di vita da trasmettere a noi.

 

Galati 3:19-20

Perché dunque la legge? Essa fu aggiunta a causa delle trasgressioni... e fu promulgata per mezzo di angeli, per mano di un mediatore. Ora, un mediatore non è mediatore di uno solo; Dio invece è uno solo.

 

a) pluralità degli angeli (v. 53)

b) un mediatore per loro (v. 38)

c) Pluralità degli Israeliti (v. 38, i nostri padri)

d) Un mediatore per loro, Mosè (v. 37)

 

Stefano testimonia della rivelazione ricevuta da Mosè e l'angelo.

 

Questa legge è stata data a causa delle "trasgressioni" (paràbasis), al fine di prendere coscienza del peccato e aumentare la responsabilità, essa è dichiarata ora poco divina, quasi un prodotto degli angeli.

 

Per Luca e Paolo gli angeli esercitano una funzione ben precisa nei confronti del popolo di Dio.

 

(Testi difficili Galati 3:13 e Galati 3:5)

 

B. L'apostolo Paolo (anche se l'attribuzione è incerta) nel libro degli Ebrei.

Il tema iniziale degli angeli prepara l'affermazione fondamentale su Gesù "fedele sommo sacerdote" nella sua mediazione che da un lato l'unisce intimamente a Dio, ottenendone tutta la fiducia, e dall'altro lato agli uomini con i quali condivide tutto e soprattutto le sofferenze (Ebrei 2:17 e 5:8).

 

a) Gli angeli hanno una capacità inferiore a Gesù di unire gli uomini a Dio

b) Chiarezza nell'azione salvifica di Cristo e nella sua maestà sugli angeli (Ebrei 1:4-5)

c) Superiorità di Cristo in relazione con Dio (Ebrei 1:5-6)

d) Superiorità di Cristo rispetto alla creazione (Ebrei 1:7-12)

e) Superiorità di Cristo rispetto alla storia (Ebrei 1:13-14)

 

Gli angeli sono intermediari insufficienti: la natura degli spiriti (pnéùmata) non li eleva al di sopra della condizione di servitori.

a) Acclamano la natura divina

b) Acclamano la sua santità

c) Acclamano la sua eternità

d) Acclamano la sua sovranità

 

Gli angeli sono spiriti messaggeri inviati per un servizio in favore di coloro che devono ricevere la salvezza (Ebrei 1:14)

 

1) Per servire all'altare

2) Diaconi al servizio dell'uomo

 

Gli angeli sono inviati, Cristo resta seduto alla destra del Padre (Ebrei 1:13).

 

Il libro degli Ebrei termina con: (Ebrei 1:5,14) presentando miriadi angeliche nei cieli e l'assemblea (ekklesia) degli uomini sulla terra (Ebrei 12:22)


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10/09/2011 16:21
 
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Gli angeli e gli avvenimenti apocalittici

A. L'Apocalisse, il libro che più di ogni altro si occupa degli angeli

Con le sue 67 menzioni distribuite in modo uniforme in tutti i suoi capitoli, l' Apocalisse è il libro che dedica maggiore attenzione agli angeli (mancano solo nei capp. 4,6 e 13).

a) L'annuncio della vittoria di Cristo risuscitato.

b) L'annuncio della vittoria della "Sposa" dell'agnello.

c) L'annuncio delle nozze.

d) L'annuncio della storia umana.

Con le diverse catastrofi, e dolori, in contrasto con il cielo splendido, l'apparizione del sole di giustizia.

Gli angeli si presentano:

a) Servitori di Dio.

b) Messaggeri e inviati.

c) Responsabili di custodire la parola della rivelazione.

d) Adoratori del Dio vivente (Apocalisse 7:11).

Gli angeli entrano come componente essenziale della vittoria di Cristo su Satana.

a) Compimento del disegno di salvezza (subordinazione storico-teologica).

b) Nell'evidenza della vittoria di Cristo risuscitato (subordinazione cristologica).

c) Per guidare la chiesa (città e sposa) verso la pienezza (subordinazione escatologica).

B. Saggio dell'insieme dei testi biblici apocalittici

E' escluso che i sette spiriti spingano gli angeli (Apocalisse 1:4; 3:1; 4:5; 5:6) mentre gli angeli delle sette chiese sono messaggeri umani o pastori o vescovi, responsabili di diverse comunità o meglio dei guardiani come i principi di (Daniele 10:3).

I 24 anziani non rappresentano immagini angeliche.

I quattro esseri viventi che figurano (Apocalisse 4:4-11; 5:6-10; 11:16-18; 19:4) suggeriscono l'immagine dell'angelo.

a) Interprete (Apocalisse 1:1; 10:1; 17:1-7; 21:9; 22:6).

b) Protettore (Apocalisse 12:7).

c) Influiscono sulla creazione (Apocalisse 5:2; 7:2).

d) Esecutori di flagelli (Apocalisse 8:6; 15:6) con il suono di trombe e il versamento di coppe.

e) Adorano Dio e l'Agnello (Apocalisse 5:1; 7:11).

f) Coloro che offrono le preghiere di santi (Apocalisse 8:3).

g) Potente avvolto in una nube. Sopra il suo capo vi era l'arcobaleno; la sua faccia era come il sole e i suoi piedi erano come colonne di fuoco (Apocalisse 10:1).

h) Erano rivestiti di lino puro e splendente e avevano cinture d'oro intorno al petto (Apocalisse 15:6).

i) In piedi nel sole (Apocalisse 19:17).

j) Annunciatore dell'ora del giudizio (Apocalisse 14:6-7).

k) Annuncia la caduta della città nemica (Apocalisse 14:8; 18:21).

l) La punizione per gli idolatri (Apocalisse 14:9).

m) Lega il dragone (Apocalisse 20:2).

n) Misura le mura della città (Apocalisse 21:12-17).

o) Vidi scendere dal cielo un altro angelo che aveva una grande autorità, e la terra fu illuminata dal suo splendore (Apocalisse 18:1).

p) Quando scenderà dal cielo con potenza, la terra si illuminerà di splendore (Apocalisse 18:1).

In questo simbolismo apocalittico l'angelologia si conferma nell'esistenza di esseri reali personali, legati alla vittoria di Cristo sul male.


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17/12/2011 10:06
 
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Interesantissimo !!
Grazie Gian per la pubblicazione di questa meravigliosa angelologia di michele Giardiana. Utile perche` e` profondamente istruttiva e chiara... il che` ci aiuta a capire i veri compiti e attitudini di questi meravigliosi angeli che occupano cosi` tanto posto nelle Sacre Scritture. [SM=g14584]

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