Interpretazione dell'angelo di JHWH
1. Teoria dell'interpolazione (P. Lagrange).
2. Teoria della rappresentazione (Girolamo).
3. Teoria della rivelazione (Agostino).
4. Teoria dell'anima esterna (psicologia moderna).
5. Teoria dell'identità (G. Von Rod).
Teoria dell'interpolazione
In base a Esodo 33:2 (Testo molto antico) l'angelo non può essere ridotto a un simbolo di un'idea.
a) L'angelo si presenta come messaggero incaricato di una missione dal suo sovrano.
b) Parla nel nome di Dio stesso.
c) Quando Dio prende la Parola e che Egli parla nel Suo nome c'è un angelo che appare.
Questa alternanza tra Dio e l'angelo è una conseguenza di una revisione del Testo. Dove gli antichi dicevano senza scrupoli "Javeh" i traduttori moderni dicono: "Angelo di Javeh". Questa interpolazione si ritrova nei primi profeti (Osea 12:4-5) e la continuazione del fenomeno nei Settanta che parlano di angelo, mentre altri traducono JHWH o Elohim (vedere Esodo 4:24; Giudici 6:14-18)
Teoria della rappresentazione
Girolamo sostiene che un messaggero creato, inviato da Dio, agisce come plenipotenziario per volontà del suo sovrano.
Teoria della rivelazione
Agostino sostiene che "l' angelo di Jahveh manifesta ali' uomo la gloria di Jahveh grazie al fatto che diviene sensibile, mentre la presenza di Dio resta misteriosamente invisibile.
Teoria dell'anima esterna
Alcuni elementi della persona possono essere separati da essa senza cessare di appartenergli. Questi elementi separati sono certamente la persona in sé stessa, ma alle volte distinti.
Così, l'angelo è una forza esterna a Dio, un'anima separata da Dio, identificante in questo modo trascendenza e immanenza, identità e separazione.
Teoria dell'identità
"L'angelo di Jahveh è lo stesso Jahveh che appare agli uomini in forma umana, parole e azioni sono attribuite a volte a Jahveh a volte a mal'àk Jahveh che evidentemente sono la stessa persona. Nella rivelazione trascendente Jahveh è rivelato. Nella manifestazione di Dio all'uomo il Suo mal'àk si manifesta e tutto dipende dall'azione di Dio, vedere: Agar (Genesi 21:17).
Teoria contraddetta dal versetto 19.
Osservazioni sulle teorie
L'origine dei testi dove l'angelo e Dio sono in parallelo nessuna spiegazione è soddisfacente. es.: la "Teoria dell'identità".
Essa si fonda su pochi testi che non la giustificano sempre e lo stesso Giudici 6, assai favorevole, presenta delle difficoltà: in effetti in 6:20 l'angelo parla mentre è il Signore che dovrebbe parlare. La difficoltà aumenta nel testo dei Settanta dove si legge "angelo di JHWH ai versetti 14-15 (situazione identica per Giudici 13).
Le altre teorie raccolgono unicamente aspetti del problema come la formazione del Testo (1'interpolazione) che non segue alcuna regola fissa, vedere Esodo 4:24 e Giudici 6:14-16 e il significato dell'angelo (rappresentazione) o la realtà della (rivelazione) o infine la funzione di messaggero in quanto (rappresentazione).
Quest'ultima teoria non è più giustificata.
a) Ogni passaggio deve essere preso come una cosa in sé stessa (Genesi 18:19)
b) Mal'àk non è una "immagine, rappresentazione o forma di apparizione di Dio"
c) L'incontro con Dio (o colui che incontra Dio per mezzo dell'angelo)