L'angelologia neotestamentaria Rispetto all' Antico Testamento l'angelo JHWH (Elohim) trova un confronto nell'immagine dell' angelos Kyréon (Theoù) (angelo del Signore/Dio) mentre elementi propri dell'angelo interprete persistono.
A. Rispetto a JHWH
a) Gli angeli (Matteo 4:11; 13:39; 26:53)
b) Angeli del cielo (Luca 22:43; Galati 1:8; Marco 13:32)
c) Angeli santi (Marco 8:38; Luca 9:29; Atti 10:22; Apocalisse 14:10)
d) Angeli eletti (1Timoteo 5:21)
1. Conferma neotestamentaria dell'apparizione degli angeli nell'Antico Testamento.
a) Abraamo e Lot (Ebrei 13:2; Genesi 18:19)
b) Mosè (Atti 7:30-35; Esodo 3:2)
2. Lo sviluppo concerne per prima cosa la parola àngelos, usata esclusivamente per il messaggero di Dio.
a) Giovanni Battista angelo dell'alleanza (Matteo 11:10; Marco 1:2)
b) I messaggeri di Giovanni a Gesù (Luca 7:24-27)
c) I discepoli inviati ai samaritani (Luca 9:52)
d) Gli esploratori inviati da Giosuè a Gerico (Giacomo 2:25).
E' anche aperta un'orientazione cristologica
Gli angeli sono testimoni dalla nascita di Gesù, alla morte, risurrezione, ascensione presso il Padre. Saranno testimoni quando ritornerà fino alla fine dei tempi.
Attestazioni degli angeli nel Nuovo Testamento:
67 volte nel libro dell'Apocalisse
47 volte nell'Evangelo di Luca e negli Atti
20 volte nell'Evangelo di Matteo 12 volte nell'Epistola agli Ebrei
4 volte nell'Evangelo di Giovanni
(Formazione dei testi nell' Antico Testamento, pagina 77 del CXX)
B. Il libro di Giobbe e il libro di Daniele nel contesto (angelologico) o dell'angelologia.
Il libro di Giobbe (VI/V secolo).
Il capitolo 3 versetti 1 e 2 contraddice la vecchia idea che prevedeva la ricompensa per il giusto e la punizione per l'empio sulla terra.
Conserva la stessa terminologia il (cap. 1:6 e cap. 8:7)
1. Giobbe considera gli angeli:
a) Intercessori presso Dio (33:23-24)
b) Non sono esenti da difetti (4:18 - 15:15)
c) Membri della corte divina (38:7)
Daniele (IV secolo) contiene tutta la Teologia angelica in breve. L'immagine dell'angelo del Signore inviato in aiuto all'uomo in situazione difficile (3:28; 6:23)
2. Presenta nuovi nomi propri:
a) Gabriele (8:16)
Interpreta le visioni
Istruisce Daniele alla comprensione (9:21-23)
b) Michele (Grande principe) Sàr Heggadol-angelos he mégas
Incoraggia (Daniele 10:12)
Interviene con l'uomo che dà interpretazioni della storia (10:18-21) (11:2)
Significato dei nomi:
Gabri-el = uomo di Dio
Mi-ka-el = chi come Dio