Le basi bibliche: La testimonianza della Sacra Scrittura
Lo scrittore Luca mette un'enfasi nella nascita della chiesa: l'importanza della missione angelica. Se nell' Antico Testamento fino alla morte di Cristo sulla croce l'angelo ha espresso il simbolo dell' intervento di Dio, negli Atti degli Apostoli gli angeli sono subordinati alla vita della chiesa.
A. Gli angeli e la vita della chiesa.
In due momenti difficili in cui l'apostolo Paolo è scoraggiato e in pericolo, l'aiuto celeste è espresso con frasi intercambiabili.
Atti 18:9
Una notte il Signore disse in visione a Paolo: Non temere, ma continua a parlare e non tacere.
Atti 27:23-24
Poiché un angelo del Dio, al quale appartengo e che io servo, mi è apparso questa notte, dicendo: Paolo, non temere.
Nell'esperienza di Cornelio la terminologia è costante, quattro volte l'esperienza soprannaturale è attribuita "all'Angelo di Dio":
a) di Cornelio (Atti 10:3-7)
b) inviato a Pietro (Atti 10:22)
c) di Pietro quando si giustifica davanti alla comunità (Atti 11:13)
d) di Cornelio che parla di un "uomo" in veste risplendente (Atti 10:30)
In questo passaggio specifico (Cornelio vede chiaramente) mancano allusioni alla notte (Atti 10:3) ma riceve un messaggio di Dio tramite l'angelo dove Dio si ricorda della preghiera di Cornelio (Atti 10:4-31).
B. Liberazione spirituale e liberazione fisica.
Il quadro storico è determinato dall'intervento dell'angelo per sostenere la fede e liberare le persone salvate dai loro nemici:
a) Liberazione spirituale di Cornelio
b) Liberazione fisica di Pietro (Atti 12:1-10)
C. Personaggio chiave: l'angelo del Signore (Atti 12:7-9) Seconda immagine.
a) Il soggetto importante è Pietro (Atti 12:11-17).
b) Liberazione dei pagani (Atti 12:18-23).
c) Centrato su Erode (Atti 12:18-20).
D. Configurazione.
Nell'intenzione di edificare la comunità, la sorte riservata agli amici di Dio è la distruzione dei peccatori (12:11-12).
La situazione della chiesa condotta da Giacomo, i soldati, la prigione.
Contrasto tra illusione e realtà:
a) Pietro credeva d'essere una vittima (visione) (Atti 12:3).
b) La constatazione d'essere guidato dall'angelo (veramente) (Atti 12:11).
c) L'esperienza di Pietro raccontata con un linguaggio d'istantaneità di rapporti con Dio (in estasi) (Atti 10:10; 11:15);
(Udii una voce) (Atti 10:13-15; 11:7-9);
(Visione) (Atti 10:19);
(Lo Spirito gli disse) (Atti 10:19).
E. Somiglianza.
Somiglianza di alcuni passaggi biblici dove l'intervento è attribuito a volte allo Spirito, a volte all'angelo del Signore, a volte all'angelo.
L'intervento di Filippo nei confronti dell'etiope:
a) L'angelo del Signore (Atti 8:26).
b) Lo Spirito (Atti 8:29-39).
c) Descrizione del viso di Stefano "Simile a quello di un angelo" (Atti 6:15).
d) L'espressione di lode della ragazza (è il suo angelo) (Atti 12:15).
In Atti 23:9 riflette la mentalità popolare concernente lo spirito o gli angeli.