| | | OFFLINE | Post: 593 | Sesso: Femminile | |
|
24/12/2009 21:54 | |
Il presepe
Salvatore Quasimodo Natale. Guardo il presepe scolpito dove sono i pastori appena giunti alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio delle figure in legno ed ecco i vecchi del villaggio e la stalla che risplende e l'asinello di colore azzurro.
|
|
|
|
|
|
|
|
Maria |
|
|
|
|
| | | OFFLINE | Post: 593 | Sesso: Femminile | |
|
24/12/2009 21:55 | |
Le ciaramelle
Giovanni Pascoli
Udii tra il sonno le ciaramelle, ho udito un suono di ninne nanne. Ci sono in cielo tutte le stelle, ci sono i lumi nelle capanne.
Sono venute dai monti oscuri le ciaramelle senza dir niente; hanno destata ne' suoi tuguri tutta la buona povera gente.
Ognuno è sorto dal suo giaciglio; accende il lume sotto la trave; sanno quei lumi d'ombra e sbadiglio, di cauti passi, di voce grave.
Le pie lucerne brillano intorno, là nella casa, qua su la siepe: sembra la terra, prima di giorno, un piccoletto grande presepe.
Nel cielo azzurro tutte le stelle paion restare come in attesa; ed ecco alzare le ciaramelle il loro dolce suono di chiesa;
suono di chiesa, suono di chiostro, suono di casa, suono di culla, suono di mamma, suono del nostro dolce e passato pianger di nulla.
O ciaramelle degli anni primi, d'avanti il giorno, d'avanti il vero, or che le stelle son là sublimi, conscie del nostro breve mistero;
che non ancora si pensa al pane, che non ancora s'accende il fuoco; prima del grido delle campane fateci dunque piangere un poco.
Non più di nulla, sì di qualcosa, di tante cose! Ma il cuor lo vuole, quel pianto grande che poi riposa, quel gran dolore che poi non duole;
sopra le nuove pene sue vere vuol quei singulti senza ragione: sul suo martòro, sul suo piacere, vuol quelle antiche lagrime buone! |
|
|
|
|
|
|
|
Maria |
|
|
| | | OFFLINE | Post: 593 | Sesso: Femminile | |
|
24/12/2009 21:56 | |
Dio in fasce Federico Garcia Lorca E così, Dio scomparso, che voglio averti. Piccolo cembalo di farina per il neonato. Brezza e materia unite nell'espressione esatta per amor della carne che non sa il tuo nome.
E così, forma breve d'inefferabile rumore, Dio in fasce, Cristo minuscolo ed eterno, mille volte ripetuto, morto, crocifisso, dall'impura parola dell'uomo che suda.
|
|
|
|
|
|
|
|
Maria |
|
|
| | | OFFLINE | Post: 593 | Sesso: Femminile | |
|
24/12/2009 21:58 | |
*Una stella sulla strada di Betlemme* | Boris Pasternak
|
Era inverno e soffiava il vento della steppa. Freddo aveva il neonato nella grotta sul pendio del colle. L'alito del bue lo riscaldava.
Animali domestici stavano nella grotta. Sulla culla vagava un tiepido vapore. Dalle rupi guardavano assonnati i pastori gli spazi della mezzanotte.
E li accanto, sconosciuta prima d'allora, più modesta di un lucignolo alla finestrella di un capanno, tremava una stella sulla strada di Betlemme.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Maria |
|
|
| | | OFFLINE | Post: 593 | Sesso: Femminile | |
|
24/12/2009 21:59 | |
Canto di Natale | Gilbert Keith Chesterton | Nel grembo di Maria giaceva il Bimbo la sua chioma era simile a una luce (stanco e disfatto è il mondo, ma qui tutto proprio tutto va bene).
Sul seno di Maria giaceva il Bimbo la sua chioma era simile a una stella (sono astiosi e astuti tutti i re ma qui sinceri i cuori).
Sul cuore di Maria giaceva il Bimbo ed era la sua chioma come il fuoco (stanco è il mondo, ma del mondo è questo il desiderio).
Stava Cristo ai ginocchi di Maria la sua chioma pareva una corona. E tutti i fiori a lui guardavan su tutte le stelle giù.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Maria |
|
|
| | | OFFLINE | Post: 593 | Sesso: Femminile | |
|
24/12/2009 22:00 | |
Natale,un giorno
Hirokazu Ogura
Perché dappertutto ci sono cosi tanti recinti? In fondo tutto il mondo e un grande recinto.
Perché la gente parla lingue diverse? In fondo tutti diciamo le stesse cose.
Perché il colore della pelle non e indifferente? In fondo siamo tutti diversi.
Perché gli adulti fanno la guerra? Dio certamente non lo vuole.
Perché avvelenano la terra? Abbiamo solo quella.
A Natale - un giorno - gli uomini andranno d’accordo in tutto il mondo. Allora ci sarà un enorme albero di Natale con milioni di candele. Ognuno ne terrà una in mano, e nessuno riuscirà a vedere l’enorme albero fino alla punta.
Allora tutti si diranno "Buon Natale!" a Natale, un giorno.
|
|
|
|
|
|
|
|
Maria |
|
|
| | | OFFLINE | Post: 593 | Sesso: Femminile | |
|
24/12/2009 22:02 | |
La mangiatoia Ai Qing Per l'anniversario della nascita di un Nazareno Perché nevica ancora? I passeri sulla staccionata guardano il cielo il cielo è così buio qualcuno passa oltre la mangiatoia alla mangiatoia, il pianto di una donna come se le lacrime di dolore e vergogna di tutta una notte ancora non bastassero a inumidire la terra inaridita dell'inverno! Qualcuno passa oltre la mangiatoia dalla mangiatoia vengono lamenti che strappano il cuore ah , con innumerevoli dita la folla segna la fanciulla-madre sprezzata come immondizia nessuno è disposto a portarle un catino per il sangue a versarle un secchio di acqua calda. II vento penetra nelle crepe del muro di terra è il ghigno del freddo invernale lei lotta lotta lotta la testa appoggiata alla staccionata guardate, tra i capelli scarmigliati scintillano febbri citanti gli occhi luminosi questa donna di Betlemme scacciata, esposta alla pubblica infamia vittima del disprezzo della folla tutto il corpo in un bagno di sudore Vento soffia ancora con forza perché ti sei placato? Ascoltate i teneri vagiti il sangue della puerpera la mangiatoia mai prima fiorita ha cosparso di splendidi fiori la piccola vita dà nuova forza alla madre nella paglia di riso quattro membra si muovono qualcuno passa oltre la mangiatoia rivolge sguardi obliqui qualcuno passa oltre la mangiatoia si allontana sdegnoso qualcuno passa oltre la mangiatoia muove gelide risa il bimbo primogenito col suo pianto spaurito viene a conoscere questo mondo straniero dalla nebbia del malessere Maria si risveglia china il viso di cenere e parla tra le lacrime che scorrono ininterrotte «Bambino mio a Betlemme noi saremo scacciati noi andiamo raminghi a farti crescere Oggi ci incamminiamo ricordati che sei nato nella mangiatoia figlio di una donna reietta che ti ha dato la vita nel dolore e nell' oppressione quando ne avrai le forze dovrai con le tue lacrime lavare i peccati degli uomini». Dolorosamente si leva avvolge il neonato nel suo petto e desolata lascia la mangiatoia fiocchi di neve turbinano sui suoi capelli sparsi in silenzio va via.
Natale 1936
|
|
|
|
|
|
|
|
[Modificato da Maria- 24/12/2009 22:03] Maria |
|
|
|
|