David Wilkerson

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pedrodiaz
00domenica 22 dicembre 2013 18:34
Sermoni 1980
1980
Un incoraggiante messaggio di conforto per quelli che sono abbattuti

di David Wilkerson
1980
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Voi tutti, cristiani felici, in buona salute, padroni del mondo,    che vivete sotto cieli blu e proprio adesso godete di una vita piena di luce,    questo messaggio non è per voi.

Questo messaggio è solo per quelli che si sentono giù; per    quei figli di Dio abbattuti da disperazione, solitudine, sofferenza, dolore,    dispiacere. È anche per tutti quelli che si affliggono perché    non hanno più alcun essere umano su cui appoggiarsi. Sebbene confidino    nel Signore, il loro umano bisogno d'amore e di sentirsi utili non viene soddisfatto.

Ma soprattutto, questo messaggio è per coloro che sembra non riescano    a scrollarsi di dosso la disperazione, perché non capiscono il senso    di ciò che stanno attraversando. So di cristiani molto santi, che stanno    sperimentando una prova tanto pesante e dolorosa, da domandarsi, a volte,    se Dio non stia permettendo che essi soffrano oltre la loro capacità    di sopportare. La sofferenza interiore li schiaccia quasi, si chiedono come    mai le richieste di liberazione non vengano prontamente esaudite.

Ho saputo di grandi uomini e donne di fede che hanno attraversato prove tanto    buie e dure che la loro stessa vita non sembrava più degna di essere    vissuta. Un ministro, mio caro amico, che stava attraversando la prova più    difficile della sua vita, mi disse: "David, negli ultimi tempi mi sono sentito    così giù, schiacciato e stanco, stufo e scoraggiato, da cominciare    a capire alcuni che non sono cristiani e vorrebbero togliersi la vita. L'idea    del suicidio non mi viene certo in mente, ma ci sono momenti in cui, se non    fosse per il mio Salvatore, non riuscirei a farcela. Preferirei morire, piuttosto    che continuare ad andare avanti così! Adesso capisco perché    tanta gente si rivolge alla droga ed all'alcol: per riuscire a tirare avanti,    devono stordirsi. So che Dio me ne tirerà fuori, ma in questo momento    odio anche il solo alzarmi dal letto. Però, confido in Dio."

Posso quasi sentire qualcuno che dice: "Se quel tuo bravo amico pastore si    fondasse sulle promesse e vivesse per fede, sarebbe sempre felice e prospero    e si ritroverebbe sempre a lodare Dio, ridere e rallegrarsi. Che razza d'incredulo    dev'essere! Che pensieri negativi deve avere!".



pedrodiaz
00domenica 22 dicembre 2013 18:35
So bene che il Nuovo Testamento prevede per noi promesse migliori dell'Antico. So che Cristo non permetterà mai che siamo tentati oltre le nostre forze e che Dio vuole che tutti i suoi figli siano introdotti nel riposo della fede e non abbiano sollecitudini o irrequietezza. So che per quelli che riposano sulla sua Parola ci sono vittoria, gioia e pace complete.

Però, il fatto è che Dio permette tempi duri, nei quali è possibile che l'anima attraversi delle situazioni molto difficili, e questo, secondo la parola di Dio, avviene per provarci. In effetti, Dio consente esami severi, per testare l'amore che proviamo per lui. "Diletti, non vi stupite della fornace accesa in mezzo a voi per provarvi, quasi che vi avvenisse qualcosa di strano" (I Pietro 4:12).

Tutti i profeti predissero che i santi di Dio sarebbero stati provati col fuoco, come l'oro, che ne viene raffinato. Geremia disse: "Ecco, io li fonderò nel crogiuolo per saggiarli" (Geremia 9:7). Daniele predisse che negli ultimi tempi i santi sarebbero stati duramente provati, per essere purificati e resi pronti (Daniele 11:35), Zaccaria profetizzò l'arrivo di una prova di fuoco per raffinarli "come si affina l'argento ... come si prova l'oro ..." (Zaccaria 13:9).

Il Nuovo Testamento fa comprendere che le prove più difficili devono essere accettate, come cose comuni a tutti gli uomini. Anche il grande apostolo Paolo diceva di trovarsi tribolato, perplesso, disperato (II Corinzi 4:8). E sebbene esprimesse una nota vittoriosa, pure, in mezzo a tutti i problemi e le prove, sperimentò lo sgomento.

Ci sono dei periodi in cui sai, nel tuo cuore, che stai servendo Dio con tutto ciò che è in te, sei sicuro del tuo amore per la sua Parola. Credi in tutte le promesse; sai che egli è fedele e lo confessi; sei certo di voler fare tutto ciò che Dio ti chiederà. Non riesci a scoprire nulla che si frapponga fra te ed il Padre celeste. Sai di aver pregato con fede, eppure sei abbattuto. Il buio non ti lascia. Il peso continua a gravarti addosso. Non c'è segno d'esaudimento alle preghiere. Gridi: "Fino a quando, Signore? Quanto deve durare questa prova? Quando si spegnerà questo fuoco?"
pedrodiaz
00domenica 22 dicembre 2013 18:35
Anche i patriarchi ed i profeti, a volte, erano abbattuti

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Ci sono esempi, nella Bibbia, di sofferenze inflitte ai santi e paragonabili alle nostre? Sì! In effetti, Giacomo ci incoraggia a prendere i profeti "come modello di sopportazione e di pazienza". Dopo di che, si sofferma sulle sofferenze di Giobbe.

"Ecco, noi definiamo felici quelli che hanno sofferto pazientemente. Avete udito parlare della costanza di Giobbe, e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è pieno di compassione e misericordioso" (Giacomo 5:11).

Ecco qui un giusto, un uomo di Dio, tanto abbattuto da desiderare la morte. Era stato così schiacciato dal dolore e dalla sofferenza, che aveva smarrito la voglia di vivere. Un turbine improvviso e crudele gli aveva portato via i figli. Aveva perso ricchezze, prestigio e reputazione. I suoi amici lo abbandonarono su due piedi e sedettero in giudizio contro di lui. Quelli che aveva aiutato gli si rivoltarono contro. I suoi cari non volevano più avere nulla a che fare con lui. Invece di aiutarlo, le persone che gli stavano attorno lo accusavano di essere stato lui stesso a procurarsi tutti quei mali. Neanche la sua stessa carne ed il suo sangue comprendevano cosa stava attraversando. Non c'era una sola persona che si preoccupasse veramente di lui.

Volgendosi verso il futuro, tutto ciò che Giobbe poteva vedere erano sofferenze, lacrime, solitudine, e senso di vuoto. Fra le incombenti nuvole nere, neppure un filo d'argento. Oltre a tutte le lotte combattute in solitudine, gli venne addosso anche un'infermità fisica. Il suo stesso corpo divenne un altro nemico. Giobbe era distrutto spiritualmente, fisicamente, finanziariamente, sotto ogni aspetto. Era annichilito.
pedrodiaz
00domenica 22 dicembre 2013 18:36
La solitudine sperimentata da Giobbe dovette essere spaventosa. E tanto a lungo durò la disperazione, senza ombra di refrigerio, che egli cominciò ad inasprirsi. Maledisse il giorno della sua nascita, come se dicesse: "Dio, è per questo che mi hai messo al mondo? Era questo il mio destino, vivere nella confusione, nel dolore e nei problemi?". Domandava a se stesso perché Dio impiegasse così tanto a rispondergli.

Ma la più grande desolazione di Giobbe dipendeva da una questione che non riusciva proprio a capire.

"Perché dar vita a un uomo la cui via è oscura, e che Dio ha stretto in un cerchio?" (Giobbe 3:23).

L'imbarazzante dilemma è questo: Perché Dio si è mostrato così reale nei miei confronti, e intanto mi tiene in queste distrette? Dio continua a rivelarmi la sua Parola; lo avverto così vicino, nella preghiera; vedo la luce della sua gloria e della sua fedeltà, eppure, davanti a me la via è ancora buia. Come mai la luce si diffonde nella mia anima, ma io continuo ad essere confuso, emarginato, bloccato nei miei guai? In effetti, Giobbe diceva: "Dio, tutto mi si chiude attorno; non vedo via d'uscita, e allora, perché continui a mandarmi queste promesse di liberazione?" In altre parole. "Ho ricevuto il messaggio, vedo la verità, so quello che mi stai dicendo, ma la mia soluzione, dov'è?"
pedrodiaz
00domenica 22 dicembre 2013 18:36
I problemi e le prove spesso seguono grandi benedizioni

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Accade spesso che le peggiori prove del credente si presentino proprio dopo le rivelazioni più gloriose ed un periodo di crescita spirituale. Come figliolo di Dio, potrà succederti di essere scaraventato in una prova lunga, interminabile, proprio dopo aver fatto qualche importante passo nella crescita spirituale. Dio sembra averti preparato per attraversare un periodo di dura prova. Cosicché, devi sottostare alla sua verga che ti corregge. I difficili giorni che seguono ti porteranno ad aver fiducia solo in Dio. Sai di essere nella fornace; sai che solo la sua forza soprannaturale ti potrà portare avanti in mezzo a tutto questo, e vuoi imparare tutte le lezioni che Dio intende impartirti. Proprio quando saresti sul punto di cedere alla disperazione, viene il Consolatore, e concede un breve periodo di riposo alla tua anima aggravata. Sei ristorato ed incoraggiato. Cominci a guardare avanti pensando. "Ne sto venendo fuori! La liberazione è proprio dietro l'angolo! Ancora qualche giorno, o qualche settimana, e tutto tornerà a posto".

Ma i giorni vanno e vengono, ed il peso, invece di alleggerirsi, diventa più grave. I progetti vanno a monte. Le cose che speravi non si verificano. Le promesse sono deluse. La vittoria così a lungo agognata non arriva.
pedrodiaz
00domenica 22 dicembre 2013 18:37
Un potente profeta si scoraggia

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Il profeta Geremia attraversò una prova di questo genere. Aveva sperato nella liberazione, ed invece, veniva gettato ancora più in basso, nel fosso della disperazione. Egli gridò: "Mi ha circondato di un muro, perché non esca; mi ha caricato di pesanti catene ... Egli mi ha sbarrato la via con blocchi di pietra, ha sconvolto i miei sentieri" (Lamentazioni 3:7,9).

Come è chiaro, questo profeta, nel descrivere i sentimenti di un figlio di Dio che si ritrova gettato così in basso! Sentimenti di impotenza, pesi che sembrano catene, e delle più gravose; mura di pietra in ogni direzione, una strada incerta, sentieri sconvolti!

Teniamo in mente che questo è lo stesso Geremia che Cristo così tante volte citò. Come poteva, un profeta di Dio che tuonava contro re e nazioni, cadere in una tale confusione e disperazione? Grandi re e comandanti di potenti eserciti dipendevano da ogni sua parola. Questo era lo stesso profeta che fece aspettare dieci giorni Iocanan, Iezania e tutto l'esercito, per chiedere a Dio le direttive per loro.

"Dopo dieci giorni, la parola del Signore fu rivolta a Geremia. Geremia chiamò ... tutti i capi degli uomini armati ... e disse loro: Così parla il Signore ..." (Geremia 42:1-9).
pedrodiaz
00domenica 22 dicembre 2013 18:37
Il Signore aveva tante e tante volte parlato a questo umile profeta. Egli aveva sperimentato gloriose rivelazioni e potenti unzioni dello Spirito Santo. Sapeva cosa significasse uscire dalla cameretta segreta di preghiera con chiare direzioni da parte del Signore. Ma adesso, è abbattuto, depresso. Si sente rigettato e solo; pensa che Dio abbia smesso di rispondere al suo grido, permette che la vecchia radice dell'amarezza germogli di nuovo, e di conseguenza, diventa irrequieto ed agitato. Ha perso la sua compostezza spirituale, gridando:

"Egli m'ha saziato d'amarezza ... Tu hai allontanata l'anima mia dalla pace ..." (Lamentazioni 3:15,17).

Geremia perse di vista la mano di Dio nella sua vita. Non riusciva più ad avvertire la presenza divina in quello che gli stava capitando. Pensava che adesso poteva contare solo su se stesso, che tutte le direzioni di Dio erano andate a male; che dopotutto, forse, la luce che era in lui non era altro che tenebre.

"Egli m'ha condotto, m'ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce" (Lamentazioni 3:2).

Cosa triste, eppure così frequente per tutto il popolo di Dio, Geremia toccò veramente il fondo. Non poteva sentirsi più abbattuto di così. Sentiamo la sua miserevole disperazione. "M'ha spezzato i denti con della ghiaia, m'ha affondato nella cenere. Tu hai allontanata l'anima mia dalla pace, io ho dimenticato il benessere. Io ho detto: E' sparita la mia fiducia, non ho più speranza nell'Eterno! Ricordati della mia afflizione, della mia vita raminga, dell'assenzio e dell'amarezza! L'anima mia se ne ricorda del continuo, e n'è abbattuta dentro di me" (Lamentazioni 3:16-20).
pedrodiaz
00domenica 22 dicembre 2013 18:37
Mi domando quanti dei miei amici lettori possano paragonare se stessi all'agonia di Geremia, nei suoi momenti di abbattimento. Anche tu forse ti trovi in una prova tale, da gridare: "Signore, sono arrivato al fondo. Non ce la faccio più. Sono così miserabile che mi sento morire! Non posso scendere più in basso di così! Non lo capisco! Quando finiranno queste tenebre?".

Forse ti chiedi se mai verrà un giorno in cui sarai di nuovo felice e senza pensieri? Hai paura che le tue prove siano già durate troppo a lungo, e non ti senti più in grado di sopportarle? Sogni e speranze stanno forse svanendo, come se fossi condannato ad una vita di miserie e problemi? Grazie a Dio, nella Parola c'è una risposta a tutto questo. Ci è stato dato un messaggio di ristoro per gli scoraggiati.

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Per venirne fuori

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Fino ad ora, abbiamo concentrato la nostra attenzione sul problema. Consideriamo ora la via per ottenere vittoria sopra ogni disperazione. Possiamo cominciare proprio dal profeta che abbiamo preso come esempio di sofferenza, perché egli è anche un buon esempio di fede e speranza.

Nella sua ora più buia, Geremia scoprì una gloriosa verità, che riportò nella sua mente nuova speranza e sicurezza. Erano cose riguardanti Dio, che egli già conosceva, ma che mai gli avevano toccato l'anima, fin quando non fu all'estremo. Scoprì che proprio nel punto più basso, c'era Dio! Più scendeva giù, più doveva scoprire Dio. Il luogo più profondo non era un qualche abisso buio, nascosto, spaventevole, ma il luogo di più profondo incontro con Dio. Il Signore non si doveva scoprire "LASSÙ", nell'alto di cieli pieni di felicità, ma nelle ombre del dolore e della sofferenza. Toccando il fondo, Geremia rimbalzò verso Dio! Aveva nutrito sentimenti tristi circa la fedeltà di un Dio compassionevole. Ascoltiamo ora le sue scoperte:
pedrodiaz
00domenica 22 dicembre 2013 18:38
Dio è un Dio di compassione: "le sue compassioni non sono esaurite; si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà!" (Lamentazioni 3:22-23).

Geremia cominciò, un poco alla volta, a realizzare alcune grandi verità che possono essere scoperte solo da quelli che sono nell'abbattimento.

Quando sono al fondo, i problemi hanno sommerso il mio cuore, ed io dico "Per me è finita", Dio mi si accosta e sussurra "Non temere" (Lamentazioni 3:54-57).

Quando sembra che Dio si sia "avvolto in una nuvola, perché la preghiera non potesse raggiungerlo", egli vedrà il torto che mi è fatto, e giudica la mia causa!" (Lamentazioni 3:44,59).

Se il Signore permette tristezza e sofferenza, mi sosterrà, allo stesso tempo, con abbondanza di compassione e d'amore (Lamentazioni 3:32).

Dio soffre quando soffro io; egli vuole mettere fine ai miei guai! (Lamentazioni 3:33).

Quando mi sento prigioniero dei guai, Dio non è contro di me, non cerca di stritolarmi sotto i piedi (Lamentazioni 3:34).

Dio non sta cercando di sabotare i miei progetti; non è la causa della mia confusione; non sta lavorando a mio danno (Lamentazioni 3:35).

Anche nell'amarezza e nella disperazione, quando odio dover affrontare le mie giornate, la sua compassione non viene meno. Le sue misericordie mi attendono, nuove ogni mattina (Lamentazioni 3:22,23).

Poiché Dio è sempre fedele, egli opererà certamente in mio favore. Non mi scaccerà. Mi salverà (Lamentazioni 3:25,26).

Quando sono arrivato al fondo, non ho altri a chi volgermi, se non a Dio. Perciò, leverò il mio cuore e le mie mani, e lo ringrazierò per la sua fedeltà! (Lamentazioni 3:40,41).
pedrodiaz
00domenica 22 dicembre 2013 18:38

Mi sento così giù da pensare di avere perduto ogni forza e speranza. Sono vuoto ed umiliato; adesso non posso far altro che fidare nelle sue misericordie! (Lamentazioni 3:18,21,21).

Il significato di tutto questo è semplicemente: "Distogli lo sguardo dai problemi e dalle afflizioni, e ricorda a te stesso che Dio rimane fedele e che la sua compassione e tenerezza sono a tua disposizione".

Rigetta l'incredulità e di' all'anima tua: "Aspetta un po', Dio è sempre Dio! È sempre sul suo trono, per ascoltare ed esaudire le preghiere. Dio agirà al mio fianco, e lo farà né un minuto prima, né un minuto dopo il dovuto. Non sta cercando di ferirmi. Mi ama. Dio fa sgorgare il suo amore nei miei confronti; ha cura di me. Anche adesso, sebbene io soffra, non è lontano. Vede ogni mio movimento, conserva ogni lacrima; agirà a tempo debito e farà quello che occorre! Dio è più grande di qualsiasi mio problema! È troppo santo per deludermi. Le sue promesse non devono e non possono venir meno. Attenderò in pace che il mio Signore mi conduca in luogo sicuro. Fino ad allora, egli è con me, nell'ora più buia. Non sono solo, ha promesso che non mi abbandonerà e non mi lascerà mai! Mi conforterà nelle sofferenze! Anche fino alla morte! Non mi dimenticherà!"

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pedrodiaz
00domenica 22 dicembre 2013 18:40
Nuvole  2°/80

di David Wilkerson
ca. 1980
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La nuvola, quella coperta indistinta che spesse volte cade sul popolo di Dio, non è una macchia scaturita dalla scrittura di Dio. Con Gesù le nuvole arrivano come facenti parte del suo seguito di gloria. Le nuvole non sono nostre nemiche; non nascondono il Suo viso; non ci avvisano di una tempesta che si sta avvicinando. Dopo aver compreso che le nuvole sono strumento dell'amore divino, non ne avremo più paura.

Non comprenderai mai le tue prove e le tue sofferenze fino a che non comprenderai il significato delle sante nuvole. È vero, Cristo tornerà alla fine di questi tempi su nuvole di gloria. Ma anche ora Egli sta venendo a noi sopra delle nuvole attraverso il nostro cammino su questa terra. Quando inviti Cristo ad entrare nella tua vita per soddisfare i tuoi bisogni, Egli viene sulle nuvole. Queste sono i carri della Sua divina benedizione: "Egli ... fa delle nuvole il suo carro ..." (Salmo 104:3).

Le nuvole che possono essere sopra la tua testa proprio in questo momento non è quella fredda nebbia preannunciante l'ira. Ci impauriamo così tanto delle nuvole che crediamo sempre accompagnino la tempesta. Le chiamiamo nuvole di temporale perché non crediamo che sono, in realtà, cuscini di pace e conforto. Quando il nostro Signore viene sulle nuvole, viene per guidare, per rivelare se stesso e provvedere ad una copertura di protezione per il Suo popolo. Vi proverò  con le scritture che le nuvole, senza preoccuparsi di quanto siano scure o temibili possano sembrare agli occhi umani, sono la dimora della gloria di Cristo. Quando sarai certo che Egli è nella tua nuvola, potrai restare in una serena confidanza, sapendo che Egli è all'opera.


pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:32

1. La nuvola nel tuo cielo è un segno della fedeltà di Dio!


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"... l'arco apparirà nelle nuvole" (Genesi 9:14).

Dio ha messo un arcobaleno tra le nuvole come un segno eterno della Sua fedeltà. Ascoltate le Sue meravigliose promesse ad ogni credente:

"L'arco dunque sarà nelle nuvole e io lo guarderò per ricordarmi del patto perpetuo fra Dio e ogni essere vivente, di qualunque specie che è sulla terra." (Genesi 9:16).

Comprendete il significato di quanto Dio ha realmente promesso a coloro che credono in Lui? Sta dicendo: "Quando vedo le nuvole che vi coprono, esse mi ricordano che Io ho promesso di preservarvi dalla distruzione. Le vostre prove non vi distruggeranno! Non abbiate paura; non preoccupatevi di quanto scure possano sembrare, il vostro Re è potente sopra la piena delle acque. Non avete la necessità di ricordarmi di essere fedele, le nuvole stesse Me lo ricordano".

Possiamo parlare di elevare le nostre preghiere! Possiamo parlare di farci ascoltare in cielo: niente cattura meglio l'attenzione del nostro Signore quanto una nuvola che passa sopra uno dei suoi figlioli. "e io lo guarderò per ricordarmi ...".

Ho sentito di nubi di guerra, nubi di tempesta, nuvole di depressione, nuvole di paura e nuvole di tenebre. Ma questa descrizione di nuvole tenebrose è solo dal punto di vista di un occhio carnale. In realtà le nuvole sono un "segnale divino". Se hai sopra di te una nuvola proprio ora, sei stato scelto per un'azione divina. Dio sta preparandosi a rivelare Se Stesso verso di te in un modo soprannaturale.
pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:32
Quelle che noi pensiamo essere nuvole di sofferenza, in realtà sono nuvole di liberazione. Che cosa accade quando Dio si mette all'opera determinando un glorioso miracolo? Davide cantò questa canzone il giorno che Dio lo liberò dai nemici: "Per lo splendore che emanava da lui, le dense nubi si sciolsero con grandine e con carboni ardenti. Il SIGNORE tonò nei cieli, l'Altissimo fece udire la sua voce ... Scagliò le sue saette e disperse i nemici ... Mi liberò dal mio potente nemico ..." (Salmi 18:12-17).

Davide non sapeva quando la tempesta sarebbe passata completamente. Non c'è alcun dubbio che davide sedesse tremante in una caverna, mentre i fulmini colpivano fino in fondo - la grandine colpiva la terra con violenza - ed il tuono fragoroso scuoteva il suolo. "Che significa tutto questo?" Si deve essere chiesto Davide. "Sono qui combattendo un terribile nemico. Ed ora devo rimanere qui seduto senza alcuna speranza, sotto queste temibili e spaventose nubi". Ma quando la tempesta fu passata e le nuvole si levarono, Davide si guardò intorno e non c'era in vista nessun nemico. Dio aveva mandato le nuvole, i tuoni, i fulmini e tutto il resto per liberarlo.

Le vostre nuvole nascondono dei tuoni? I fulmini si spargono intorno a voi? Non c'è nessun diavolo al lavoro, amici miei; c'è un onnipotente Dio che sta mostrando la forza del Suo braccio per il vostro beneficio. Quando gridate a Dio per avere aiuto, Egli viene in una nuvola e risponde con un tuono:

"Nell'angoscia gridasti a me e io ti liberai; ti risposi nascosto in mezzo ai tuoni ..." (Salmi 81:7).

Domandate a Samuele qualcosa sulle nuvole e sui tuoni. I filistei avevano circondato Israele per assalirli. "... ma il SIGNORE in quel giorno fece rimbombare dei tuoni con gran fragore contro i Filistei e li mise in rotta, tanto che essi furono sconfitti davanti a Israele." (1 Samuele 7:10).
pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:33

2. La tua nuvola è un segno che Dio sta rispondendo alla tua richiesta di essere guidato


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"Il SIGNORE andava davanti a loro: di giorno, in una colonna di nuvola per guidarli lungo il cammino ..." (Esodo 13:21).

Come avrebbe potuto Israele spiegare ai pagani che li circondavano che ottenevano la loro guida da una nuvola? "...e la cosa sarà risaputa dagli abitanti di questo paese... che la tua nuvola si ferma sopra di loro ..." (Numeri 14:14).

Immaginatevi il popolo di Dio, giorno dopo giorno immersi in quella spaventosa natura selvaggia, con gli occhi fissi su una nuvola? Sono sicuro che i nemici di Israele stavano dicendo: "Se il loro Dio è così potente, perché il sole non splende su loro in ogni momento; perché devono soffrire a stare tutti i giorni sotto quella nuvola oscura? Ovunque essi vadano quella nuvola appare".

Non preoccupatevi amici miei. Quella nuvola che gli altri pensavano fosse sgradita, era invece la loro guida. Quando la nuvola si muoveva, essi si muovevano; quando si fermava, anch'essi si fermavano.

- "ma se la nuvola non si alzava, non partivano fino al giorno in cui si alzava." (Esodo 40:37)

- "... Rimanevano accampati tutto il tempo che la nuvola restava ferma sul tabernacolo." (Numeri 9:18)

- "Se la nuvola rimaneva ferma sul tabernacolo due giorni o un mese o un anno, i figli d'Israele rimanevano accampati e non si movevano ..." (Numeri 9:22)
pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:33
Che razza di guida era questa? Non accadeva nulla per due giorni, una settimana, un mese finanche ad un anno?

La nuvola si fermava e loro non si muovevano, non si muovevano, non si muovevano! Non li sentite dentro le loro tende che si lamentano: "Ma quando Dio ci farà muovere di nuovo? Stiamo perdendo tempo! La promessa tarda a compiersi! Quanta inattività e ozio dovremo ancora sopportare? Dio ci ha dato la Sua parola che ci avrebbe guardato lungo il cammino fino alla terra promessa. Perché allora stiamo qui seduti? Una nuvola che ci guida? Perché, sembra invece che sia una nuvola di dimenticanza!"

Dio ha buone ragioni per far fermare la Sua nuvola. Dio doveva provare i Suoi figlioli, per vedere se fossero corsi avanti senza attenderLo, trascurando di attendere la Sua guida. Egli attende che arriviamo alla fine della nostra pazienza ed abbiamo voglia di gridare: "Signore, io attenderò in questo deserto per sempre, se è la Tua volontà. Seguirò la Tua via; non mi muoverò fino a che Tu non me lo dirai".

Più spesso, la nuvola rimane ferma così che Dio possa combattere Satana nell'interesse dei Suoi figlioli. Un giorno la nuvola che guidava Israele si fermò così che Dio poté delineare un linea di battaglia per fermare i nemici che volevano assalire i Suoi eletti.

•"...anche la colonna di nuvola si spostò dalla loro avanguardia e si fermò dietro a loro" (Esodo 14:19).
•"mettendosi fra il campo dell'Egitto e il campo d'Israele. La nuvola era tenebrosa per gli uni, mentre rischiarava gli altri nella notte. L'un campo non si avvicinò all'altro per tutta la notte" (Esodo 14:20).


Quella nuvola che era ferma stava svolgendo un potente lavoro da parte di Dio. Stava salvando le loro vite; stava confondendo il nemico. Dio stava dicendo: "Neanche un centimetro di più Satana. Io guido e proteggo il Mio popolo! Vattene via! Fuggi! Sei senza alcun potere!"
pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:33
Così è anche oggi, santi di Dio! Mentre ci lamentiamo e chiediamo a Dio perché questa nuvola non vuole andarsene, Egli attende che ci rendiamo conto che Lui stesso ha mandato la nuvola.

Proprio ora, la nostra nazione ha sopra di se una nuvola molto spessa. Agli occhi carnali è una nuvola di depressione finanziaria, disoccupazione, tempi duri, cronache di male, cose che si sfasciano. Per il mondo questa è una nuvola di tenebre, disperazione, malvagità ed inquietudine. I governi di questo mondo vedono questa come una nuvola di tempesta economica. Le nazioni intere stanno attendendo che si abbattano i tuoni ed i fulmini.

Non è così per i veri credenti! Il popolo di Dio vede la stessa nuvola sospesa sopra le nazioni, ma vedono qualcosa di completamente diverso. Vedono Dio in quella nuvola scura! Essa è e sarà sempre vista in due modi differenti: oscurità per i carnali, splendore per i salvati. Il modo come vedi la nuvola è molto importante. Se siete entrati nel riposo e nella confidanza della fede in Dio, nella nuvola non vedrete altro che Gesù. I credenti non hanno nulla di cui preoccuparsi! La nuvola che causa la paura nel cuore dei peccatori, causa invece nel cuore dei cristiani la voglia di alzare gli occhi e di gioire - perché : "il nostro Signore viene sulle nuvole..."

Cosa accadrà se gli Arabi chiuderanno i loro pozzi petroliferi? Cosa accadrà se ci saranno tempi duri per questa nazione ed il mondo intero? Cosa avverrà se il nostro stile di vita dovesse subire una regressione? Dio sarà sempre sul Suo trono; Egli sarà sempre il Re al disopra di ogni problema; e quando la nuvola si posizionerà sopra la terra, sapremo riconoscere che il nostro Signore sta per mostrare Se stesso con forza per il beneficio di coloro che credono in Lui. Non c'è nulla da temere. Questi giorni di travaglio saranno i più radiosi per il popolo di Dio - la nuvola viene per portarci a casa!
pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:34
Perché siamo sorpresi vedendo una nuvola che si ferma sopra la nostra terra? Questo è un segno.

"Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo... e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria." (Matteo 24:30)

Si, mio amico Cristiano, noi vediamo in quella nuvola la potenza e la gloria del Salvatore, che ci guida verso il nuovo Regno. Perché dovremmo avere paura delle nuvole che si assembrano? Perché temeremmo della tempesta che si avvicina? Santi, quando ciò accade, sappiate che è il nostro Dio che sta tuonando con la Sua voce. Egli sta rispondendo alle nostre preghiere per il risveglio ed il rinnovamento. Il pentimento da luogo ad un Signore che cavalca le nuvole. " Ecco, il SIGNORE cavalca una nuvola leggera ..." (Isaia 19:1)
pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:34

3. La tua nuvola è un Suo dono di forza nelle tue ore del bisogno


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La nuvola non ha l'intenzione di indebolire e scoraggiare coloro che viono sotto la sua ombra. Più propriamente è un segno certo che l'Iddio della forza è entrato in scena per dare aiuto.

Posso sentire la replica di un figlio di Dio: "Come può Dio essere in questa nuvola che mi sovrasta? Come può Dio mostrarmi la Sua forza, quando mi lascia così freddo, debole e spaventato?"

Spesso la gente che perde una persona cara, parla di una nuvola di disperazione e dubbio che cala sopra di loro. Coloro che cercano amore, parlano di una nuvola di solitudine che sembra non andarsene mai via. Altri che hanno paura di una crisi finanziaria, raccontano della loro nuvola di preoccupazione ed incertezza. Ma senza disquisire su ciò che secondo voi causi la nuvola, non è il lavoro di Satana che cerca di buttarvi giù. Nell'oscurità prodotta da qualunque nuvola, potrete trovare il Signore al lavoro.

Daniele ebbe una visione di Cristo che veniva sulle nuvole. Egli dice: " Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figlio d'uomo..." (Daniele 7:13).

I discepoli videro la Sua gloria nella nuvola sul Monte della Trasfigurazione. "Mentre egli parlava ancora, una nuvola luminosa li coprì con la sua ombra, ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: 'Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo'" (Matteo 17:5).
pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:35
La Sua gloria, la Sua voce, lo splendore della Sua presenza - era tutto nella nuvola. No, la tua nuvola non è una disgrazia! La tua nuvola è una parte di Lui stesso, mandata per coprirti di forza e protezione.

Elihu, l'unico consigliere di Giobbe che non fu rimproverato dal Signore, disse: "Egli carica pure le nubi di umidità, disperde lontano le nuvole che portano i suoi lampi ed esse, da lui guidate, vagano nei loro giri per eseguire i suoi comandi sopra la faccia di tutta la terra; e le manda come flagello, oppure come beneficio alla sua terra, o come prova della sua bontà." (Giobbe 37:11-13).

Se siamo sotto una nuvola di correzione, questo è un meraviglioso segno del Suo amore per noi, perché Egli corregge soltanto chi ama. Di solito sono nuvole di misericordia che provengono dalla Sua presenza.

Fermate tutto! Date un'altra occhiata alla nuvola che sovrasta la vostra casa. Gli avete permesso di scoraggiarvi, senza dubbio. Preferireste che Dio scacciasse la vostra nuvola per mettervi alla luce diretta del sole, in un cielo limpido. Ma voi siete al sicuro sotto la nuvola - Dio è al lavoro, e la nuvola è la Sua tenda. È il padiglione del Suo amore. Perciò state saldi e guardate la Sua salvezza nella vostra nuvola!
pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:35

Conclusione


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Se conosceste il buono che proviene dalla vostra nuvola, non chiedereste di rimuoverla.

Sono convinto che ogni vero cristiano sceglierebbe la strada che Dio ha scelto per lui, se sapesse quello che Dio conosce. La vita è come un bel tappeto, ma il Maestro Tessitore ve lo mostra solo un po' per volta. Se poteste vedere il meraviglioso piano per cui Lui sta lavorando, voi gioireste invece che tirarvi indietro.

Se Dio potesse spiegarvi in dettaglio tutto il misterioso lavoro della Sua volontà divina, allora vi mostrerebbe il perchè di ogni tragedia, di ogni sofferenza, delle ore solitarie, delle risposte che arrivano in ritardo rispetto alle preghiere - se Lui potesse mostrarvi veramente come tutte queste cose stanno veramente lavorando insieme per farvi infine avere qualcosa di buono - voi vorreste, se ne aveste la forza, scegliere per voi stessi proprio la nuvola, il piano, il sentiero che Dio ha scelti per voi. Non cambiereste neanche un passo - un dettaglio. Se Dio fosse per mettervi su una strada differente o tralasciarvi qualche prova, voi stessi gridereste: "No; Signore, io non voglio essere qualcosa di diverso da quanto mi hai mostrato, tienimi sulla strada che hai stabilito. Fammi finire la corsa che ho cominciato. In fin dei conti Signore, la Tua via è la migliore!"
pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:36

In verità, il Signore viene sulle nuvole!


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pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:37
3/80
La chiave del potere sopra il peccato
Un chiaro messaggio sulla libertà del cristiano dalla tirannia del peccato segreto

di David Wilkerson
1980
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Credevo che la via per avere potere sul peccato fosse quella di studiarne l'origine. In altre parole, da dove viene il peccato? Come è possibile che ne rimanga influenzato? Ma che studio lungo e complicato! È la storia abbastanza intricata di una guerra stellare verificatasi prima della mia nascita, quando il capo degli angeli, Lucifero, guidò in una ribellione un terzo degli angeli di Dio.

L'origine del peccato ha a che fare anche col fatto che l'uomo nasce libero, il che comporta la possibilità di compiere il male. Ha a che fare con la circostanza che Satana attirò su quella possibilità l'attenzione di Eva, la prima donna della creazione. Ha a che fare con Adamo ed Eva, i cui occhi furono aperti sulla lotta interiore che si era accesa nel loro corpo e nella loro mente. Un altro di quei problemi teologici sui quali si dibatte ancora riguarda il modo in cui Adamo comunicò il peccato al resto della razza umana.

Decisi di lasciar perdere il tentativo di scoprire l'origine del peccato di Adamo. Sono più interessato alla mia lotta personale. Un ammalato di tumore non è molto preoccupato di approfondire lo studio sulle origini del cancro. Più semplicemente, vuole una cura per la sua propria malattia. È vero, il medico, per trovare la cura, dovrebbe conoscere la causa del male, ma il corpo ammalato è molto più preoccupato di avere aiuto immediato.


pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:37
Chiesi semplicemente allo Spirito Santo di mostrarmi come battermi dignitosamente contro il male che è presente in me proprio in questo momento. Per me non è molto importante sapere da dove è venuto, come è stato originato e come si è introdotto nella mia mente. Tutto quello che so è che esso è lì, che non voglio che mi domini, e che ho bisogno di aiuto per vincerlo. Chiesi a Dio di mostrarmi una risposta in termini semplici, che io potessi comprendere. Con fede semplice ed infantile, mi sono imbattuto su delle verità che hanno aperto la mia mente su una nuova vita di libertà dal dominio del peccato. Sono le chiavi della mia vittoria sopra il suo inganno.

Quale fu la scoperta che fece Paolo e che gli consentì di rallegrarsi e affermare: "Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù" (Romani 8:1)? Che cosa lo fece smettere di dire: "Voglio fare, ma non riesco"?

Egli parla di un Nuovo Principio di Vita. Questo nuovo principio di vita in Gesù bloccò effettivamente il carosello del peccato, tolse Paolo da quel percorso obbligato, e lo liberò una volta per tutte dal suo potere.

In parole semplici, ecco come funziona questa nuova vita, secondo Paolo.
pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:38

I. I credenti non sono più schiavi del peccato.




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•Non abbiamo nessun obbligo nei confronti della nostra natura carnale (Romani 8:12, nella traduzione Phillips).

Abraham Lincoln è noto per avere "liberato gli schiavi", attraverso la proclamazione di emancipazione. Questo documento legale dichiarò finita la schiavitù. Tutti gli schiavi furono messi in libertà.

Sulle prime, quando questa notizia cominciò a diffondersi fra le piantagioni del sud, molti schiavi non la credettero vera. Continuarono a vivere come servi dei loro padroni, convinti che la promessa di libertà fosse uno scherzo. Numerosi proprietari senza scrupoli dissero ai loro schiavi che si trattava solo di false dicerie, e continuarono a tenerli nei legami. Però, piano piano, cominciò ad apparire loro la verità, quando videro degli ex schiavi andare in giro, felici della libertà appena trovata. Uno alla volta, gettarono via il loro fardello, voltarono le spalle alla schiavitù, e se andarono, per iniziare una nuova vita.

Forse non l'avevi mai sentito dire, o forse ti sembra troppo bello per essere vero, ma Cristo al Calvario ha emancipato tutti gli schiavi del peccato. Ora puoi abbandonare il diavolo! Puoi gettar via il tuo peso di peccato, uscire dai domini di Satana, ed entrare in una nuova vita di libertà.
pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:38
Lasciate che vi mostri cosa vuol dire la Bibbia quando parla dell'essere morti al peccato. Quando Lincoln emancipò gli schiavi, "la questione" della schiavitù cessò di esistere. Però, non morirono né i padroni degli schiavi, né gli schiavi stessi. Lo schiavo poteva andarsene libero, dicendo a se stesso: la schiavitù è un sistema finito.

Adesso poteva anche succedere che lo schiavo tornasse nel campo, e raccogliesse qualche altro filare di cotone (forse poteva farlo per paura o per abitudine), ma tutto ciò non poteva in nessun modo fare nuovamente di lui uno schiavo. Era libero, ma doveva esercitare la sua libertà. La proclamazione non poteva forzare il consenso, e neppure il padrone poteva obbligare lo schiavo a ritornare da lui. Tutto era rimesso alla volontà dello schiavo.

La Bibbia dice: "...infatti colui che è morto, è libero dal peccato. Ora, se siamo morti con Cristo, crediamo pure che vivremo con lui" (Romani 6:7-8).

Quello che si vuol dire è semplicemente questo: Poiché la questione della tua schiavitù riguardo al peccato è una faccenda morta, visto che Cristo ha già dichiarato che sei stato emancipato, ora sei libero di vivere come una persona nuova in Cristo, vedendo te stesso libero dalle catene.

Cristo non può obbligarti ad agire bene, e Satana non può obbligarti ad agire male. Cristo dichiara che siamo resi liberi per fede, ma noi dobbiamo agire come persone libere.
pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:39
Quando la Bibbia dice che siamo "morti al peccato", intende semplicemente dire che per noi quel problema è finito! Non c'è più nulla da discutere, la faccenda non è oggetto di trattativa, l'uomo è libero! La controversia che riguarda chi è in autorità è morta! Paolo usa dei termini legali, per descrivere la libertà del cristiano dal legame del peccato. Sono gli stessi termini che si usano al Congresso: L'atto è scaduto. L'emendamento è stato eliminato. La proposta è stata ritirata. (Tutte queste espressioni, in inglese, vengono rese con termini quali "morto", "ucciso", ecc. N.d.T.).

Migliaia di anni fa, nella corte infernale, Satana promulgò una legge secondo la quale, essendo lui il principe di questo mondo, ogni anima vivente doveva rimanergli soggetta. La suprema corte di Dio ha abolito quella legge del peccato. Essa è venuta meno perché Satana non è più stato in grado di sostenerla. Dio l'ha dichiarata incostituzionale e l'ha sostituita con la legge sua, la legge dello spirito, che dà a lui ogni diritto sul corpo dei credenti.

Adesso, nessun cristiano può dire: "Non ce la faccio. Non riesco a liberarmi dal peccato". Alla fine, Paolo venne liberato da queste espressioni, e così anche noi dobbiamo esserlo! Satana non può più obbligarti a peccare, è la tua stessa concupiscenza che rinasce. Se Cristo non avesse spezzato il potere del peccato, la croce sarebbe stata una beffa.

Se non la smetti di scusare la tua debolezza pretendendo di non farcela, sarai sempre uno schiavo. Come figlio di Dio, non sei impotente. Non sei più la vittima del diavolo, e allora datti da fare e metti sotto disciplina la tua volontà testarda e ribelle. Un cristiano che dice: "Non ce la faccio", in realtà sta dicendo: "Non voglio". Dichiarare di essere ancora schiavi è solo una scusa che i cristiani mettono in mezzo per non affrontare la responsabilità della loro libertà.
•"Non dovremmo più essere schiavi sottomessi e pieni di paura, ma dovremmo comportarci come veri figli di Dio, adottati in seno alla sua famiglia" (Romani 8:15, nella versione "Living Bible").
•"Ora Cristo ci ha reso liberi. Accertatevi di rimanere nella libertà e non fatevi legare di nuovo dalle catene della schiavitù" (Galati 5:1, nella versione "Living Bible").
pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:39

II. La libertà dalla schiavitù del peccato deve essere accettata per fede




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Tutta la faccenda è, dalla parte dell'uomo, una questione di fede, e dalla parte di Dio, una questione di generosità.

La fede riguarda qualcosa che tu fai in relazione a ciò che sai. La conoscenza non è nulla, finché non si agisce sulla sua base.

I figli di Israele avevano ricevuto la buona notizia che Dio aveva stabilito Canaan come loro patria. Se fossero rimasti schiavi in Egitto, quella notizia non avrebbe avuto nessun significato per loro. Ma la Bibbia dice: "Per fede abbandonarono l'Egitto ... per fede attraversarono il mar Rosso su terra asciutta" (Ebrei 11:29).

Gli Israeliti non marciarono fino ai confini di Canaan, lanciando un nugolo di frecce, ed aspettando che tutti i nemici cadessero morti. La terra apparteneva loro, ma essi dovettero prenderne possesso "abbattendo un soldato alla volta".

Cos'ha a che fare, tutto questo, con la vittoria che io devo conseguire sulla morsa del peccato? Tutto! Cristo ha chiuso la controversia sulla schiavitù del peccato, dichiarando che sei emancipato dal suo potere, però tu devi credere, a tal punto, da fare anche qualcosa al riguardo.
pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:39
Non è sufficiente dire: "Sì, io credo che Cristo perdona il peccato. Credo che è il Signore. So che può spezzare il potere del peccato nella mia vita". In tal modo, stai consentendo mentalmente con quello che ascolti. Ma fede è fare un passo sulla base di quella promessa di libertà ed agire in conseguenza.

Come? Tagliando con le vecchie amicizie che ti tirano giù. Convincendo te stesso che la libertà è veramente tua. Reclamandola! Dio l'ha detto, agisci di conseguenza. Scaccia via la tua passività e comincia una nuova vita di pace e libertà con sicurezza e determinazione.

Il tuo combattimento può e deve terminare. Sulla materia, la Bibbia è chiara: ci si aspetta che i cristiani entrino nel riposo.

"Rimane dunque un riposo sabatico per il popolo di Dio; infatti chi entra nel riposo di Dio si riposa anche lui dalle opere proprie, come Dio si riposò dalle sue. Sforziamoci dunque di entrare in quel riposo, affinché nessuno cada seguendo lo stesso esempio di disubbidienza." (Ebrei 4:9-11).
pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:40

La fede che agisce crea sicurezza




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I credenti prevalgono sul potere malvagio di questo mondo tramite la fede. La vera fede è l'unica cosa che ci aiuta a rimanere saldi e fiduciosi contro le potenze della tentazione. L'autocontrollo è possibile solo quando la verità dell'emancipazione viene accettata tramite la fede.

Amare Dio vuol dire ubbidire ai suoi comandamenti, ed i suoi comandamenti non sono gravosi. In effetti questa nostra fede è il solo mezzo attraverso il quale il mondo può essere sconfitto (I Giovanni 5:3,4).

"Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, gira come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo. Or il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, dopo che avrete sofferto per breve tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà stabilmente. A lui sia la potenza, nei secoli dei secoli. Amen." (I Pietro 5:8-11).
pedrodiaz
00giovedì 23 gennaio 2014 18:40

Continua la tua corsa




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La cosa più importante che posso dire ad un cristiano che sta ancora lottando contro un peccato segreto è questa: continua la corsa! Nessuno è mai annegato mentre stava nuotando contro corrente verso Cristo. Nessuno è mai stato lasciato a sanguinare sul ciglio della strada, se era stato colpito durante il suo combattimento per la libertà.

Quando cadiamo, oppure quando ci troviamo faccia a faccia contro un vizio che non vuole andar via, Dio traccia una linea, proprio dove noi siamo. Egli dice: "Levati; confessa, e continua ad andare avanti. Non tornare dietro a questa linea. Non tornare nella schiavitù. Continua a venire verso di me. Tu sei stato liberato, continua la tua corsa verso la libertà, per fede".

I passi più importanti che possiamo fare, come credenti, sono quelli che facciamo proprio dopo una caduta. Satana sussurra: "Tu sei intimamente corrotto, sensuale, infantile, immaturo. Non sarai mai santo; non sarai mai niente, in Dio. Piantala! Dio è troppo alto e troppo santo; tutto è troppo complicato e difficile; non ce la farai mai. È finita!"

Bugie, tutte bugie! Hai peccato? Pensavi di avere la libertà e l'hai perduta? Pensi che la gente dirà che sei un cialtrone? Hai peccato mentre avevi gli occhi ben aperti, quando sapevi bene come stavano le cose, e lo Spirito Santo ti gridava nelle orecchie? Non credevi proprio che avresti potuto fare di nuovo una cosa così meschina? E con questo? C'è adesso un vero dispiacere in te? Sei deciso a rialzarti e ad agire da uomo libero? Ti sei umiliato, hai vergogna, sei pentito? Sei pronto per andare avanti? Accetta il perdono di Dio e vai avanti! Sei sempre un suo figliolo. Non sei schiavo del peccato. La sua amorevole gentilezza è più grande di tutti i tuoi peccati. Accetta il suo amore ed il suo perdono, e fatti animo.

Smettila con la tua interminabile introspezione. Non è scandagliando attentamente la massa di immondizia della tua malvagia natura, che otterrai vittoria. Sarebbe come se un generale che sta perdendo attraversasse le linee nemiche per consultare il suo avversario, e gli domandasse: "Mi spieghi per favore cosa sto facendo di sbagliato? Io voglio sconfiggerti, ma sembra che non ci riesca. Dov'è che sto sbagliando?"
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