santi e i morti si possono pregare?

Manlio-
00lunedì 17 agosto 2009 18:07
santi e i morti si possono pregare?
mnb

Il catechismo della Chiesa Cattolica ammonisce i fedeli a pregare coloro i quali, grazie alle buone opere compiute, sono stati da essa dichiarati “santi” (come ad esempio - ultimo in ordine di tempo - Padre Pio):

“I testimoni che ci hanno preceduti nel regno, specialmente quelli che la Chiesa riconosce come santi, condividono la tradizione vivente della preghiera mediante l’esempio delle loro vite… Essi contemplano Dio, lo lodano e si prendono costantemente cura di quelli che hanno lasciato in terra. La loro intercessione è il loro più elevato servizio nel piano di Dio. Possiamo e dovremmo chiedere loro di intercedere per noi e per il mondo intero”.

Iniziamo col definire la parola “santo”. La Chiesa Cattolica insegna che un santo è uno dei pochi che, a motivo delle buone opere compiute mentre era in vita, viene dichiarato santo dopo la sua morte:


“Canonizzando alcuni dei fedeli, cioè, proclamando solennemente che essi hanno praticato eroica virtù e hanno vissuto in fedeltà alla grazia di Dio, la Chiesa riconosce il potere dello Spirito di santità dentro di sè e sostiene la speranza dei credenti proponendo loro i santi come modelli ed intercessori”.


Secondo la Scrittura, comunque, chiunque è nato di nuovo in Cristo è un santo. Paolo, ad esempio, scrisse a tutti i santi (cioè ai Cristiani) in Roma:
“…a quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati a essere santi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre, e dal Signore Gesù Cristo” (Romani 1:7 - si vedano anche, in particolare, Filippesi 1:1 e 2 Corinzi 1:1).

Molti altri versi spiegano la stessa verità:

“A me, dico, che sono il minimo fra tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo” (Efesini 3:8).
“Ed Egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo” (Efesini 4:11-12).
(Si vedano anche: Atti 9:13; 9:32; 9:41; 26:10; Romani 8:27; 12:13; 15:25; 15:26; 15:31; 16:2; 16:15; 1 Corinzi 6:1, 2 Corinzi 1:1, Efesini 1:1, e le altre dozzine di riferimenti presenti nel Nuovo Testamento).


PERCHÈ ALLORA LA CHIESA TRADIZIONALE HA ADOTTATO QUESTA DOTTRINA?

La Chiesa Cattolica ha scartato la definizione scritturale di “santo” e ne ha ideata una nuova, e quindi ha istruito i fedeli a pregare questi “santi” non scritturali.
La domanda è: perché pregare altri, quando l’Iddio dell’universo è in cielo e attende le nostre preghiere per ascoltarci e risponderci?
I “santi” sono intercessori?
Secondo quanto viene insegnato, i cosiddetti santi “intercedono per noi presso il Padre”. Ma noi Cristiani sappiamo che Gesù Cristo è il nostro unico intercessore. La Bibbia dichiara che non ve ne sono altri:
“Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù” (1 Timoteo 2:5).
“…egli (Gesù) può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro” (Ebrei 7:25).
Dunque, insegnare il contrario è unicamente una tradizione inventata dagli uomini, una falsa dottrina contraria alla Parola del Signore.
Ecco un’altra citazione interessante dal catechismo cattolico, riguardante i santi:
“Esattamente come la comunione cristiana tra noi pellegrini ci porta più vicini a Cristo, così la nostra comunione con i santi ci unisce a Cristo…”.

Secondo la Chiesa Cattolica, pregare i santi avvicinerebbe le persone a Cristo. In realtà, neppure questa dottrina è presente nella Bibbia. È un’altra tradizione umana che né Gesù né la Bibbia hanno mai insegnato.
Infatti, questa pratica di avere comunione con i morti è pericolosamente simile alla negromanzia, un’altra pratica fortemente condannata dalla Bibbia (si veda ad esempio Deuteronomio 18:10-12), e ciò nonostante, insegnata dalla Chiesa Cattolica anche nella forma della preghiera per i defunti, che sarebbe “…in grado non solo di aiutarli, ma anche di rendere efficace la loro intercessione per noi”.


PREGHIERE PER I MORTI E LORO INTERCESSIONE

Ricordiamo che quando la Scrittura dice che i morti non sanno nulla (cfr. Eccl. 9:5), intende dire che non sanno più quello che avviene sulla terra, né quello che avviene ai loro congiunti, fratelli, sorelle, ecc. Nel libro di Giobbe per esempio è detto a proposito dell’empio che muore che “se i suoi figliuoli salgono in onore, egli lo ignora; se vengono in dispregio, ei non lo vede” (Giob. 14:21). E nel libro di Isaia è scritto che gli Israeliti dicevano a Dio: “Abrahamo non sa chi siamo, e Israele non ci riconosce” (Is. 63:16).
I morti dunque non solo non sanno nulla di noi ma neppure possono essere contattati, pregati, o evocati.

Ricordiamoci che la consultazione dei morti a pro dei vivi è una pratica condannata dalla Parola di Dio (cfr. Lev. 19:31; Deut. 18:9-12) e che Saul per averla praticata fu fatto morire da Dio (cfr. 1 Cron. 10:13).


CONCLUSIONE

La domanda che devi porti è: perché la Chiesa Cattolica preferisce che gli uomini preghino questo o quel santo defunto, piuttosto che l’Iddio vivente e onnipotente che risponde alla preghiera dei Suoi figli?
L’intercessione del Figlio di Dio non è abbastanza per noi? Il Creatore dell’Universo ha bisogno dell’aiuto di uomini e donne mortali affinché possa persuadere il Padre ad aiutarli?
Che attitudine degradante verso il Signore Gesù Cristo! La posizione cattolica insulta il Signore dipingendolo come debole spettatore che ha bisogno dell’aiuto di qualcuno per cercare di persuadere il Padre. Questa non è l’immagine di Gesù che ci viene presentata nella Bibbia.
Sappi dunque che se queste tradizioni umane non corrispondono a verità, allora tutte le tue preghiere ai “santi” non sono altro che chiacchiere inutili.
Ma se preghi Dio attraverso Gesù, puoi reclamare delle meravigliose promesse che Dio ci ha fatto:
“Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno” (Ebrei 4:16).
http://www.amicib.org/

nestore45
00sabato 22 agosto 2009 14:19

Sono d'accordo però prego il Signore che con la Sua infinita potenza della grazia accolga lo spirito del caro defunto nel Suo Regno perchè ha testimoniato e ha creduto nel Suo NOME! e faccia capire nel mio spirito che ciò è avvenuto dandomi la pace e la gioia di poterla incontrare un giorno .AMEN

Jon Konneri
00domenica 23 agosto 2009 01:37
Darò ancora un po di spunti presi dalla bibbia


E CHI SERVE ME SARA’ ONORATO DAL PADRE" (Gv 12,26).

Gv 17,24: “Padre, voglio che dove sono io siano anche quelli che tu mi hai dato, perchè vedano la gloria che Tu mi hai dato: Infatti, Tu mi hai amato prima della creazione del mondo".
2 Cor 5,6-8: "Coraggio, dunque. E' certo che finchè viviamo in questa vita terrena siamo lontani da Casa (Paradiso), lontani dal Signore... Però abbiamo fiducia e preferiamo lasciare questa vita pur di essere vicini al Signore".
Fil 1,23-34: “Sono spinto da opposti desideri: da una parte desidero lasciare questa vita per essere con Cristo, e ciò sarebbe certamente per me la cosa migliore; dall'altra è molto più utile per voi che io continui a vivere .
Questa intercessione o mediazione dei Santi NON INTACCA MINIMAMENTE la posizione di Gesù Cristo quale unico mediatore fra Dio e gli uomini (1 Tm 2,5). Infatti tutte le preghiere che sono rivolte a Dio - comprese quelle della intercessione dei Santi - sono tutte rivolte a Lui per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo". Così ha sempre pregato e continua a pregare la S. Madre Chiesa.
Queste precisazioni restano sempre vere, anche quando un fedele, per ignoranza o per semplicità, dovesse intendere o fare diversamente. La Chiesa interviene ed è sempre intervenuta per correggere qualunque deviazione al riguardo.
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