Ecco dunque il rimedio proposto dal New Age per la soluzione dei problemi dell’uomo, sia essi fisici che spirituali, esso consiste in una vasta gamma di pratiche tese ad alterare la consapevolezza dell’uomo e fargli perdere il contatto con la realtà materiale e immergerlo in un’altra dimensione; quella in cui lui realizzerà di essere Dio e uno con il Tutto. Quando questa realizzazione avverrà si verificherà in lui una sorta di risveglio da un lungo sonno; e da lui cominceranno a fuoriuscire energie mai utilizzate prima che erano nascoste in lui che risolveranno i suoi bisogni spirituali, fisici e materiali; esse infatti gli apporteranno, pace, gioia, amore, salute e successo nella vita! E cambierà interamente il suo modo di vedere la realtà; tutto è Dio, e Dio è tutto; l’uomo è divino e buono; la risposta ai problemi dell’uomo è nell’uomo stesso; ognuno possiede la sua verità e così via. Che gli rimane di fare a questo punto? Questo, comunicare agli altri la sua scoperta affinché anche altri come lui siano indotti a intraprendere la stessa ricerca ed essere risvegliati come lui, e la società sia trasformata; questa è la cospirazione. Il piano dunque è strutturato in questa maniera; il New Age promette all’uomo un’esperienza (che può avvenire anche tramite una terapia intesa a curare una malattia corporale) in grado di metterlo in contatto con una Realtà ultima chiamata Dio al suo interno; questa esperienza gli farà trovare finalmente la risposta ai suoi problemi, e rivoluzionerà la sua vita perché il suo modo di pensare e di vedere le cose cambierà interamente, egli non sarà mai più lo stesso. E dopo che l’adepto ha fatto questa esperienza il New Age lo fa sentire partecipe di una missione planetaria, di una cospirazione, che ha come obbiettivo la trasformazione della società in vista della Nuova Era. Non è allettante tutto ciò? Certo che lo è; per questo molti ci hanno creduto. |
Ma il New Age offre all’uomo anche un rimedio per liberarsi dalla paura della morte, e questo rimedio è la fiducia nella reincarnazione e nella ‘legge’ del karma (la stessa fiducia che avevano anche due precursori del New Age, ossia i medium Allan Kardec e Helena P. Blavatsky). Difatti - essi dicono - che paura si deve avere della morte se dopo morti ci si va ad reincarnare in un altro essere vivente e si torna a vivere sulla terra? L’uomo quindi non deve preoccuparsi; quello che avrà seminato in questa vita lo raccoglierà nell’altra (sia per quel che concerne il bene che per il male); il bene che non ha avuto occasione di fare o non ha voluto fare in questa vita lo potrà sempre fare nelle sue vite future e potrà acquistare una maggiore consapevolezza, potrà progredire spiritualmente fino a che non si ricongiungerà con Brahman. Va detto che la credenza nella reincarnazione con la relativa legge del karma oltre che a dare una risposta sul dopo la morte e a ‘tranquillizzare’ chi è angosciato dal pensiero di essa, serve ai New Agers a queste cose: a spiegare la sofferenza sulla terra perché secondo la ‘legge’ del karma chi sulla terra soffre molto è perché deve scontare un grosso debito contratto in una vita precedente; a combattere il razzismo perché se nella vita precedente uno è sicuro di essere stato cinese o ebreo o negro, o nella vita seguente egli potrà essere cinese o ebreo o negro questo lo porta a rispettare tutte le razze; a fargli domandare chi erano prima di venire in questo mondo, e chi saranno in quella futura, e perciò stimola la loro immaginazione. Per quanto riguarda il volere sapere chi erano nelle vite precedenti porta molti a consultare i medium del New Age che in virtù del fatto che hanno accesso ai ‘registri akascici’ possono rivelare pure questo. O anche gli ipnotisti che li sottoporranno a sedute di regressione ipnotica e gli faranno rivivere eventi delle loro vite passate. |
Come si può ben vedere il quadro che emerge da tutto ciò è che l’uomo del New Age non ha bisogno affatto di pentirsi dai suoi peccati e credere in Gesù Cristo per essere salvato dai suoi peccati e per ottenere pace, e non ha neppure bisogno di credere in Gesù Cristo per essere guarito dalle sue malattie, in altre parole egli non ha per nulla bisogno né della grazia e né della potenza di Dio potendo egli autoredimersi, autoguarire, e procurarsi la pace e la serenità attingendole da quell’inesauribile ma nascosto potenziale che è al suo interno che è costituito dal suo vero sè, dal divino. Quello dunque che egli deve fare è mettersi alla ricerca del suo sè e non del Signore del cielo e della terra. Non c’è dunque da meravigliarsi se l’uomo del New Age pensa di potere fare benissimo a meno della salvezza fornita da Cristo con la sua morte sulla croce e risurrezione, anzi la disprezza apertamente; come anche della guarigione per mezzo della sola fede in Cristo Gesù; perché lui e solo lui è il salvatore di se stesso e non un altro all’infuori di lui: d’altronde, è comprensibile questo loro perverso ragionamento perché se egli avesse bisogno di un salvatore esterno allora non sarebbe più Dio e non dovrebbe più porre la propria fiducia in se stesso, come afferma il New Age, ma bensì in un Dio fuori di lui; e di conseguenza sarebbe inutile per lui mettersi a ricercare la divinità nascosta in lui, perché dovrebbe mettersi a cercare colui nel quale abita corporalmente tutta la pienezza della Divinità, cioè Gesù Cristo, Dio benedetto in eterno. Anche per il dopo la morte poi l’uomo del New Age non ha bisogno di credere in Cristo per scampare all’inferno prima, e poi dalla futura resurrezione di giudizio perché c’è la reincarnazione ed il karma; in altre parole egli non deve cercare il perdono di Dio per i suoi misfatti e scampare alle fiamme dell’Ades prima e poi a quelle dello stagno ardente di fuoco e di zolfo, perché di esso non ce n’è bisogno dato che il karma dice che l’uomo dovrà nelle vite seguenti sulla terra pagare tutti i suoi debiti; egli non deve rendere conto a nessuno dei suoi atti all’infuori di lui stesso. La credenza nella reincarnazione annulla pure il paradiso perché la beatitudine il reincarnazionista la sperimenterebbe quando si ricongiunge con Brahman, a differenza del cristiano che la sperimenterà sia quando morirà fisicamente perché andrà in cielo a riposarsi delle sue opere sia quando risusciterà o quando sarà mutato alla venuta di Cristo perché otterrà un corpo incorruttibile con il quale erediterà il regno. |
L’uomo è un peccatore secondo che è scritto: "Tutti hanno peccato..." (Rom. 3:23), uno schiavo del peccato perché come disse Gesù "chi commette il peccato è schiavo del peccato" (Giov. 8:34); egli dunque non è un malato ma un ribelle, non è innocente ma è colpevole. Ed il peccato (peccato che è entrato nel mondo tramite il primo uomo Adamo [cfr. Rom. 5:12]) che egli serve con i suoi pensieri e con i suoi atti (cfr. Ef. 2:3 e Tito 3:3) lo retribuisce con l’infelicità e con la paura perché il suo salario è la morte (cfr. Rom. 6:23 e Giac. 1:15). La ragione quindi per cui egli è infelice e senza pace, ed ha paura di morire è perché egli è un ribelle che prende piacere in ciò che dispiace a Dio e non perché è vittima di un falso senso di identità che gli impedisce di vedere in se stesso la sua divinità. Egli è pieno di guai perché ignora l’Iddio che è fuori di lui e non perché ignora l’Iddio che è dentro di lui! Dobbiamo e vogliamo quindi parlare del peccato, perché se c’è qualcosa che impedisce all’uomo di essere trasformato spiritualmente è proprio il peccato - e non il pensiero negativo del peccato - che lo tiene legato. Non si può non parlarne dato che nell’uomo la vera trasformazione spirituale, ossia la nuova nascita, avviene proprio quando l’uomo riconosce di avere peccato contro Dio. Ma quantunque l’uomo sia un peccatore, ribelle e traviato, pure egli pensa di essere giusto e innocente (cfr. Prov. 30:12 e Ger. 2:23,35) - come nel caso dei seguaci del New Age - ed ha bisogno perciò di cambiare modo di pensare ed acquisire la consapevolezza di essere un peccatore che ha bisogno di essere salvato. Ma come può acquisirla? Con l’aiuto e solo con l’aiuto dello Spirito Santo mandato nel mondo da Dio per convincere il mondo quanto al peccato (cfr. Giov. 16:8). E’ infatti solo per opera dello Spirito Santo che l’uomo peccatore può rientrare in se stesso e riconoscere di avere peccato contro Dio. Altro dunque che acquisire la consapevolezza di essere divino nel proprio intimo, di avere all’interno un’illimitato potenziale; qui si tratta del contrario, perché egli deve acquisire la consapevolezza di essere uno schiavo del peccato, un miserabile, un cieco, un uomo nudo, uno che non possiede nulla al suo interno che possa trasformarlo! Altro dunque che scoprire di essere divino, egli deve ‘scoprire’ di essere un peccatore sulla via della perdizione! Quando lo Spirito Santo convince l’uomo di peccato allora egli si deve pentire del suo peccato ed invocare il nome del Signore Gesù Cristo perché "non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad essere salvati" (Atti 4:12); in lui solo c’è salvezza perché lui è morto per i nostri peccati sul legno della croce ed il terzo giorno risuscitò dai morti per la nostra giustificazione (cfr. Rom. 4:25). Questi due eventi della sua vita, vale a dire la sua morte e la sua risurrezione, stanno alla base del Vangelo e sono potenza di Dio per la salvezza di ognuno che crede (cfr. 1 Cor. 15:1-11 e Rom. 1:16). Quindi la salvezza viene dall’esterno dell’uomo e non dal suo interno; essa viene da Gesù Cristo il Salvatore, e non da un presunto proprio eroe che si troverebbe nascosto in ciascun uomo. Che cosa avverrà a questo punto a chi invocherà Gesù Cristo per essere da lui salvato? Avverrà che egli verrà perdonato, lavato, e purificato da tutti i suoi peccati, ed affrancato dalla schiavitù del peccato (cfr. Rom. 10:9,10,13 e Luca 18:13,14); e si sentirà rinascere spiritualmente. Questa rinascita, che è una esperienza spirituale profonda e radicale (che non ha nulla a che fare con la rinascita spirituale di cui parla il New Age), indispensabile per entrare nel regno di Dio (cfr. Giov. 3:5), lo metterà in comunione con Dio, il Creatore di tutte le cose, mediante il suo Figliuolo Gesù Cristo, cioè gli permetterà di accostarsi con piena fiducia a Dio come ad un Padre amorevole pronto ad ascoltarlo ed esaudirlo (cfr. Ef. 3:12 e Ebr. 10:19-22), e questo perché egli sarà diventato un figliuolo di Dio, un membro della famiglia di Dio (cfr. Giov. 1:12,13 e Ef. 2:19). Quindi egli si metterà in contatto (usiamo questo termine usato nel New Age) non con una energia cosmica che pervade l’universo e che si trova anche in lui, ma con un Essere spirituale, il solo vero Dio, il Padre di Gesù Cristo, pieno di compassione, misericordioso, clemente e pronto a perdonare, che vive nei cieli; e con lui potrà mettersi a dialogare sapendo di essere ascoltato. E tutto ciò soltanto mediante la fede in Gesù Cristo; non c’è proprio bisogno di nessuna terapia del New Age, di nessuna droga psichedelica, per entrare in comunione con il vero Dio che vive nei cieli, ma solo la fede nel suo Figliuolo che è il dono di Dio e non qualcosa che viene da noi stessi. |