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GIACOMO DI SARUG

 

Giacomo di Sarug, grande scrittore cristiano di lingua siriaca, nacque intorno al 449 a Kurtam sulle rive dell'Eufrate.
Studiò verso il 470 alla Scuola di Edessa, erede della dottrina di Efrem il Siro.
Visse nel tempo delle controversie teologiche che seguirono il concilio di Ca1cedonia; egli si situa nella corrente monofisita, ma, temperamento pacifico e apostolico, rifugge dalle polemiche che agitarono i suoi contemporanei e, di fronte alle dispute, desidera soltanto adorare il mistero nello stupore, nel rispetto e nel silenzio.
Fu sacerdote e monaco nella diocesi di Sarug e nel 519 divenne vescovo di Batna. Morì nel 521 dopo solo due anni e mezzo di episcopato.
È l'autore di lettere e di omelie fra cui un gran numero di omelie metriche in versi, dette «Mimra », una sorta di recitativi epici che furono integrati nell'ufficio siriaco.
Proprio queste omelie metriche gli hanno valso, nelle chiese orientali, i soprannomi di «Arpa della Chiesa» e di «Flauto dello Spirito Santo».

Fonti:
Jacques de Saroug, Homélies sur la Fin du Monde, Paris 2005: citato: Fin du monde; Anaphorae syriacae. VoI. II, fase. I, Pontificio Istituto Orientale, Roma 1951: citato: Anaphorae. Traduzione dal francesce delle Monache Benedettine di Civitella S. Paolo. Una preghiera è tratta da: Ascolta la Parola, a cura di Mario Masini, Anno liturgico A, parte 1, Messaggero, Padova 1992, p. 166.