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I RISCHI DEL MONOTEISMO

Pierre Lambert, o.p.

I RISCHI DEL MONOTEISMO

Soprattutto, guardati dal proclamare la sua Unità. (Al-Hallaj)

O Tu, l'al di là di tutto!
È unico, com'è unico ogni essere amato, com'è unica ogni persona. È unico perché, come miliardi di esseri umani prima di me, ho scoperto che Egli si interessava a me, che avevo un posto nel Suo pensiero. Egli è al di là di tutto e comunque Lo sento: indirettamente, attraverso ciò che gli altri hanno appreso da Lui, e talvolta direttamente, nel più profondo del mio essere.
Prendiamo quindi le ali del tempo per ritrovare il ricordo di questo incontro che, prima di noi, altri hanno fatto con Lui.
«Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: "Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti" [...] Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?"» (Genesi 2,16-17; 3,8-9).
«E dicemmo: "O Adamo, abita, tu e la tua compagna, questo giardino, e mangiatene abbondantemente e dove volete, ma non vi avvicinate a quest'albero, che non abbiate a divenir degli iniqui". [...] E già stringemmo da prima un patto con Adamo, ma egli lo dimenticò e non scorgemmo in lui fermezza d'intenti» (Corano, II, 35; XX, 115).
L'uomo, quindi, può essere definito non a partire dai suoi elementi materiali o dalle sue capacità, ma dal fatto che è l'oggetto di un' attenzione particolare da parte di Colui che gli ha donato l'esistenza. Nessun'altra creatura è stata messa in relazione con Lui in questo modo. I nostri testi fondatori rendono conto delle molteplici modalità di questo intervento e di questa azione benefica nei confronti di persone i cui nomi restano dei simboli: Noè, Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe... I legami con questi uomini sono così forti che «Colui che è al di là di tutto» si presenta a Mosè definendosi con questa relazione che lo unisce a loro: «E disse: "lo sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe". Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio» (Esodo 3,6).