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da il cammino cristiano

Conoscere e aiutare i Testimoni di Geova

in cosa credono i testimoni di geova - il condizionamento mentale - come aiutarli

testo basato sugli scritti di Giuseppe De Rosa e Randall Watters


Chi sono i Testimoni di Geova?

I Testimoni di Geova sono riconosciuti dallo Stato italiano come "Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova". Ma chi sono in effetti? Per rispondere ci baseremo sia sulla loro letteratura, sia sulle opere migliori di specialisti sulla storia e sulla dottrina dei Testimoni di Geova.

La prima cosa da precisare è che i Testimoni di Geova (TdG) non sono cristiani, anche se si dichiarano gli unici veri cristiani. Essi negano infatti i fondamenti stessi del Cristianesimo: la divinità di Gesù Cristo il Figlio di Dio, la salvezza attraverso la fede in Lui, e la Trinità.

In secondo luogo, i TdG hanno una propria Bibbia (Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture), che non è quella ebraico-cristiana, perché in molti punti essenziali è stata manipolata in maniera da confermare la loro dottrina (le modifiche sono elencate in questo studio). Cioè non sono i TdG che si conformano alla Sacra Scrittura, ma è questa che viene adattata alla dottrina stabilita dal Corpo Direttivo dei TdG. Quest'ultimo perciò ha la grave colpa di aver falsificato la Sacra Scrittura in cose essenziali, per farle dire cose che essa non dice o per farle dire il contrario di quello che essa dice.

L'Organizzazione del movimento, la Torre di Guardia (Watch Tower, con sede a Brooklyn), e il periodico "La Torre di Guardia", sono considerate dai TdG l'unico strumento valido per spiegare quello che dice la Bibbia. L'Organizzazione, su La Torre di Guardia del 15 aprile 1943, pag. 127, edizione inglese, arrivò a dichiarare: "La rivista La Torre di Guardia non ha eguali sulla terra, perché è dovuta al grande Autore della Bibbia".

Tra i cattolici è diffusa l'idea che i TdG siano protestanti; ciò è errato. I TdG non condividono affatto le dottrine del protestantesimo, ma si basano invece sulla corrente delle "sette cristiane", sorte pressappoco nello stesso periodo, e imperniate su dottrine eretiche come il condizionalismo (secondo cui l'anima non è immortale, e l'uomo risorge solo al momento del giudizio finale, a certe condizioni) e il sacro nome (l'obbligo di usare un nome specifico per Dio, "Geova").

In terzo luogo, i TdG non hanno una vita propriamente religiosa. È raccomandata la preghiera personale a Geova (Dio), ma il vero culto consiste nello studio biblico fatto nelle adunanze settimanali e l'appartenenza all'Organizzazione dei TdG (che si autodefinisce "l'organizzazione visibile di Dio"). Nel geovismo non ci sono pratiche religiose né vita sacramentale. C'è soltanto il battesimo, che non è inteso come sacramento, ma è il segno, dato agli altri, che si è deciso di aderire all'Organizzazione dei TdG. Una volta all'anno si fa anche un'adunanza per commemorare la morte di Gesù: il pane e il vino vengono assunti soltanto da coloro che sentono di far parte dei "144.000 unti". Gli altri si limitano ad assistere alla cerimonia "in veste di osservatori" che, invece di avere la speranza di una vita celeste con Cristo, "si rallegrano alla prospettiva di vivere per sempre sulla terra paradisiaca".

È un fatto abbastanza strano che i continui spostamenti di presunte "date della fine del mondo presente" da parte dell'Organizzazione - dal 1874 al 1914, dal 1914 al 1925, dal 1925 al 1975, dal 1975 a una data imminente, non specificata - non abbia provocato nel movimento geovista crisi che avrebbero dovuto dargli un colpo mortale, perché il fatto che le profezie dei presidenti e del Corpo Direttivo non si avverano era segno evidente che il movimento geovista poggiava sul falso (si consideri anche il pensiero della Bibbia in proposito, espresso in Deuteronomio 18,20-22 e Matteo 7,15).

In realtà, dopo che la data del 1925 si dimostrò falsa, ci fu nel movimento geovista una "grande delusione", perché parecchi membri di esso avevano abbandonato il lavoro, rinviato operazioni necessarie per la salute, interrotto la coltivazione dei campi e abbandonato i loro averi. Ma la crisi fu ben presto assorbita e il movimento, opportunamente riorganizzato da J. E. Rutherford, crebbe.

Una nuova "grande delusione" si ebbe quando anche nel 1975 - altra data della presunta fine del presente mondo, profetizzata da N. H. Knorr - non avvenne nulla; ma anche questa volta l'organizzazione subì danni contenuti.

Invece una crisi grave scoppiò all'interno del Corpo Direttivo, quando nel 1979, partendo dal fallimento della loro profezia del 1975, si pose in questione la data del 1914, che è la data cardine su cui poggia tutto il geovismo. Il Corpo Direttivo ribadì con durezza che tale data non doveva essere mutata. Un membro del Corpo Direttivo - Raymond Franz - che mosse gravi obiezioni, venne espulso e più tardi disassociato: la vicenda è narrata nel volume Crisi di coscienza che, se ha mostrato che gravi dubbi esistono anche all'interno del Corpo Direttivo, ha ricordato anche, che nonostante tutte le crisi e le delusioni, il movimento geovista è in crescita.

Probabilmente, la spiegazione va ricercata nell'estrema rigidità dell'organizzazione dei TdG e nella sua capacità di plagio degli aderenti (nel libro "I testimoni di Geova: ideologie e consenso sociale", M. Castiglione, parlando di ciò che avviene all'interno di questa organizzazione, afferma che essa è "il più rilevante esempio di coercizione psicologica e di manipolazione di massa").

Da una parte, i membri sono sottoposti a un'estrema vigilanza, per cui ogni minimo dissenso da quanto ha stabilito il Corpo Direttivo viene immediatamente stroncato e punito con la disassociazione; dall'altra, ai TdG non è permesso di pensare in maniera autonoma: ogni membro deve "evitare lo spirito indipendente, mettendo in dubbio i consigli dell'organizzazione"; non deve avere contatti e scambi di idee con persone estranee al movimento, che potrebbero insinuargli dubbi circa i dogmi ufficiali; è scoraggiato dal leggere libri e riviste che possono influenzare il suo modo di pensare, che deve essere soltanto quello del movimento geovista. L'unica verità è quella che gli è insegnata con un continuo e implacabile martellamento psicologico nelle adunanze, in cui il TdG è sottoposto a un totale asservimento mentale. "Ecco perché non c'è un solo Testimone di Geova al mondo al quale sia consentito scrivere. Per quanto incredibile possa sembrare, in tutta la loro storia nessuno di loro ha mai prodotto nulla che fosse frutto delle sue riflessioni. È assolutamente vietato loro scrivere libri, saggi, articoli o altro, che contengano il frutto di una loro ricerca, di un loro pensiero. Quei pochissimi che hanno osato farlo sono stati puniti con la disassociazione" (cfr. S. Pollina, "Viaggio nel mondo dei Testimoni di Geova". Nel 1982 fu "disassociato" C. Olof Jonsson, TdG da 25 anni, per aver scritto un volume nel quale mostrava l'infondatezza della data del 607 a.C. come anno della distruzione di Gerusalemme da parte del re Nabucodonosor II: in realtà, il fatto che il re babilonese non distrusse Gerusalemme nel 607 fa crollare la data del 1914, su cui poggia la dottrina geovista. È storicamente certo che Nabucodonosor II distrusse Gerusalemme 20 anni dopo, nel 587-586).

Questo ci fa concludere che l'Organizzazione esercita sui suoi adepti una sorta di plagio mentale, per cui perdono ogni senso critico e sono disposti a credere e ad accettare come volontà divina qualunque cosa che sia loro proposta dal Corpo Direttivo, anche quando questo fa affermazioni che poi si dimostrano false, come le date (1878, 1914, 1925, 1975) della fine del mondo presente, e anche quando la loro traduzione della Bibbia dal greco è manifestamente erronea. Possibile - ci si chiede - che i TdG non si rendano conto di essere ingannati da profezie palesemente false e da traduzioni volutamente erronee della Sacra Scrittura? Siamo di fronte all'aspetto maggiormente deprecabile del geovismo: la distruzione che esso opera di ciò che nell'uomo è più propriamente "umano": la sua capacità di pensare autonomamente, di ragionare e di esercitare la facoltà critica, la sua libertà.

C'è un secondo aspetto, anch'esso assai deprecabile, del geovismo che non possiamo non segnalare; ed è che esso induce a rompere ogni rapporto "umano" e a considerare estranei e da evitare tutti coloro che non appartengono ai TdG, siano essi non solo parenti stretti e amici un tempo carissimi, ma anche il marito, la moglie e i figli, per cui nelle famiglie che non sono tutte formate da TdG avvengono rotture e scissioni crudeli e inumane. Il TdG trova calore affettivo e amicizia soltanto all'interno del movimento geovista, frequentando la loro "Sala del Regno" (il luogo dove si radunano). Tutte le altre persone sono estranee e nemiche e con esse non bisogna avere nulla a che fare. Questo spirito "settario" rende estremamente difficile ogni sincero dialogo con i TdG.