Conferma storica della profezia biblica
Se si volesse porre in dubbio la profezia di Daniele 9, poiché il testo stesso, come pure la data del decreto della ricostruzione di Gerusalemme non possono essere attaccati (ritrovamenti a Qumran e traduzione dei Settanta), sarebbe possibile farlo solo se fosse falsa la data dell'apparizione di Gesù in Israele. Ma da più fonti extrabibliche risulta chiaramente che Gesù visse al tempo dell'imperatore Tiberio e del procuratore romano Ponzio Pilato, e nello stesso tempo morì (26-36 d.C). Tacito, un grande storico romano, riporta nei suoi Annali (XV,44): «...persone, che dal popolo minuto vengono detti Cristiani. Il nome è in relazione con <Cristo> il quale fu giustiziato come malfattore dal procuratore Ponzio Pilato, sotto il regno di Tiberio.»10
Nella sua opera «Antichità giudaiche», Giuseppe Flavio scrive: «In tal tempo apparve Gesù, un uomo sapiente... E dopo che Pilato l'ebbe condannato a morte, su istigazione dei nostri propri capi...»11
E Tertulliano afferma nell'Apologia 5,2: «Quindi Tiberio, al tempo del quale fece la sua comparsa il nome di Cristiani, rapportò su...»12
Da queste testimonianze risulta chiaramente che Gesù fece la sua comparsa in Israele fra il 26 e il 36 d.C. Dall'anno 445 a.C. fino al periodo del 26-36 d.C, le 69 settimane d'anni si inseriscono esattamente. Anche se si tien presente la possibilità di una certa inesattezza delle cifre degli anni, che noi abbiamo tratto dalla letteratura specializzata in materia, risulta tuttavia chiaro che le settimane di anni dette da Daniele si inseriscono precisamente nel tempo da Artaserse a Tiberio. Daniele 9 ha trovato adempimento!