CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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Le profezie bibliche sul Messia

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2012 08:06
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03/03/2012 18:19
 
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Osservazioni sul testo di Isaia 53

Isaia 52:13: «Ecco, il servo prospererà, (o "agirà saggiamente", secondo un'altra versione) sarà elevato, esaltato, reso sommamente eccelso.»

Prima che venga descritta la terribile Passione del Messia, viene rappresentato il suo trionfo. Il Messia deve essere tolto dal sepolcro (alla risurrezione, Atti degli Apostoli 2:24); elevato in cielo (all'ascensione, Atti degli Apostoli 1:9); e sovranamente innalzato (sul trono, alla destra di Dio; Marco 16:19).

Isaia 52:14: «Come molti, vedendolo, son rimasti sbigottiti, (tanto era disfatto il suo sembiante sì da non parere più un uomo, e il suo aspetto sì da non parer più un figliuol d'uomo).»

Qui si parla del Messia maltrattato dagli uomini: il dorso del Signore Gesù fu trasformato in una sanguinolenta massa e la sua carne dilaniata, allorché Pilato lo fece flagellare (con cinghie di cuoio, dalle estremità munite di acuminati pezzi di metallo, pietre o ganci; Giovanni 19:1). Sul suo capo fu posta una corona di spine, con aculei lunghi 5-8 centimetri, cosicché il sangue gli scorreva abbondante sui capelli e sul volto (Giovanni 19:2).

Isaia 52:15: «Così molte saranno le nazioni di cui egli desterà l'ammirazione: i re chiuderanno la bocca dinanzi a lui, poiché vedranno quello che non era loro mai stato narrato, e apprenderanno quello che non avevano udito.»

Il messaggio del martoriato Messia Gesù fu poi annunciato in tutto il mondo fuori dei confini d'Israele, ove esso sollevò grande impressione (vedasi Romani 15:18-21). Persino re udirono tale notizia (Agrippa: Atti degli Apostoli 26:27-28; l'imperatore romano: vedasi Atti degli Apostoli 25:11,12 ecc).

Isaia 53:1: «Chi ha creduto a quello che noi abbiamo annunziato? E a chi è stato rivelato il braccio dell'Eterno?»

Sebbene l'annuncio del Messia e delle sue sofferenze si diffondesse in tutto il mondo, esso incontrò una grande incredulità. Solo pochi Ebrei vi credettero (Giovanni 12:37-38). Ma anche fra i non Ebrei, i pagani, sollevò (e solleva) un rifiuto profondo.

Isaia 53:2a: «Egli è venuto su dinanzi al lui come un rampollo, come una radice ch'esce da arido suolo.»

Questo verso parla della crescita del Messia come piccolo bambino (la parola ebraica «Joneq» = «Rampollo» significa contemporaneamente anche «Lattante»!). Questa crescita del Signore Gesù avvenne però «dinanzi a lui», cioè in completa comunione col suo Dio (Luca 2:40,41-52). Egli crebbe nel mezzo di un popolo contraddistinto da durezza di cuore, incredulità e religiosità morta, cioè «da arido suolo».

Isaia 53:2b+3: «Non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza, da farcelo desiderare. Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare col patire, pari a colui dinanzi al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna.»

Fra gli Ebrei si attendeva come Messia un combattente per la libertà, che avrebbe scosso il giogo dei Romani. Così si ebbe per Gesù che venne come mansueto servo del Signore, solo disprezzo e onta. Furono specialmente i capi del popolo che lo rifiutarono (la parola ebraica «Ishim» indica uomini di particolare alta condizione). Solo pochissimi riconobbero la sua gloria, «Piena di grazia e di verità,... gloria come quella dell'Unigenito venuto da presso al Padre» (Giovanni 1:14).

Isaia 53:4a: «E, nondimeno, erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui s'era caricato.»

Il Signore Gesù ha risentito profondamente le sofferenze dei molti malati di Israele: e le portò durante tutta la sua vita su questa terra (Matteo 8:16.17; vedasi Giovanni 11:33-36). (Si osservi che in questo verso si parla di «malattie» e «dolori» e non di «misfatti» o « trasgressioni»!).

Isaia 53:4b-6: «E noi lo reputavamo colpito, battuto da Dio, ed umiliato! Ma egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiam pace, è stato su lui, e per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione. Noi tutti eravamo erranti come pecore, ognuno di noi seguiva la sua propria via; e l'Eterno ha fatto cader su lui l'iniquità di noi tutti.»

Era evidente che il Messia Gesù soffrisse per la malvagità dei Romani e degli Ebrei (però questo fatto, da solo, non poteva rimettere nessun peccato), mentre nel passo profetico si afferma che nelle tre ore di tenebre Iddio lo punì alla croce come sostituto per i peccati di tutti quelli che, pentendosene, li hanno confessati al Creatore (o che lo faranno in seguito) ed hanno avuto fiducia nel sacrificio di espiazione del Golgota (o vi crederanno in avvenire) (1. Giovanni 1:9; Romani 3:23-26).

Isaia 53:7: «Maltrattato, umiliò sé stesso, e non aperse la bocca. Come l'agnello menato allo scannatoio, come la pecora muta dinanzi a chi la tosa, egli non aperse la bocca».

Il Signore Gesù sopportò tutti i maltrattamenti senza opporre resistenza. Come si è adempiuto esattamente: «come la pecora, ... non aperse la bocca...» (vedasi Matteo 26:62; 27:12-14 ecc.)!

Nell'AT si offrivano a Dio sacrifici di animali per i peccati commessi; è interessante osservare che, per es, da questo passo di Isaia si può riconoscere, che già in quel tempo era chiaro, che tali vittime erano solo prototipi in vista del sacrificio del Messia che realmente toglie i peccati!

Isaia 53:8: «Dall'oppressione e dal giudizio fu portato via (o strappato in fretta e furia). E fra quelli della sua generazione chi riflette ch'egli era stato strappato dalla terra dei viventi e colpito a motivo delle trasgressioni del mio popolo?»

La condanna del Signore Gesù fu solo una falsa procedura corrotta, che si ridusse a una breve caricatura di processo. Poiché «nei processi in questioni di vita e di morte» il Sinedrio doveva di solito citare come testimoni persone che avessero potuto deporre a favore dell'accusato. Dove erano invece i difensori di Gesù? In fretta e furia, si svolse il procedimento. Chi può descrivere la corruzione di quella gente? Uccisero il loro Messia! Ma contemporaneamente egli morì per tutto Israele (vedasi Matteo 1:21; Giovanni 11:50,51)!

Isaia 53:9: «Gli avevano assegnato la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte, egli è stato col ricco, perché non aveva commesso violenze né v'era stata frode nella sua bocca.»

La sepoltura degli empi sarebbe stata nella valle di Hinnom, fuori della città di Gerusalemme, dove venivano bruciati i rifiuti cittadini. Ma Iddio non consentì un ulteriore oltraggio. Così avvenne che egli fu posto nel sepolcro del ricco Giuseppe di Arimatea (Matteo 27:57-60). La sua innocenza viene confermata tramite una triplice testimonianza apostolica:

- non conobbe peccato (2 Corinzi 5:21: Paolo)

- non commise peccato (1 Pietro 2:22: Pietro)

- non fu trovato peccato in lui (1 Giovanni 3:5: Giovanni). Isaia 53:10: «Ma piacque all'Eterno di fiaccarlo coi patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per la colpa, egli vedrà una progenie, prolungherà i suoi giorni, e l'opera dell'Eterno prospererà nelle sue mani.»

Quando il Signore Gesù fu posto in croce, carico di colpe altrui, l'Iddio Santo e Giusto dovette abbandonarlo per tre ore (Matteo 27:45,46) e colpirlo al nostro posto. Ma avendo portato a termine l'opera redentrice, «prolungherà i suoi giorni», risorgendo dai morti il terzo giorno (Atti degli Apostoli 1:3; 10:40,41; Romani 6:9; Apocalisse 1:18 ecc).

Isaia 53:11: «Egli vedrà i frutto del tormento dell'anima sua, e ne sarà saziato; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, e si caricherà egli stesso delle loro iniquità.»

La sua opera redentrice comporta delle impensabili conseguenze: i peccatori possono essere liberati dalle loro colpe e sono «il frutto del tormento dell'anima sua». Per mezzo suo, tutti i credenti possono essere giustificati davanti a Dio (Romani 3:26).

Isaia 53:12: «Perciò io gli darò la sua parte fra i grandi, ed egli dividerà il bottino con i potenti, perché ha dato sé stesso alla morte, ed è stato annoverato fra i trasgressori, perch'egli ha portato i peccati di molti, e ha interceduto per i trasgressori.»

Il Signore si è sacrificato di sua spontanea volontà (ha dato se stesso nella morte; vedasi Giovanni 10:17,18) ed è stato annoverato fra i trasgressori (ebraico «Posch gim» = delinquenti, Luca 23:33), perciò Dio gli darà come ricompensa avvenire il regno messianico (Apocalisse 20:6), e anche il residuo fedele di Israele vi parteciperà (= i potenti). Quando era in croce, il Signore Gesù ha interceduto per i trasgressori (Luca 23:34). Egli portò i peccati di molti, ma non di tutti (vedasi Ebrei 9:28; Marco 10:45)! Chiunque non confessa a Dio la propria colpa e non lo ringrazia per aver sacrificato il suo Messia Gesù, cadrà sotto il giudizio eterno di Dio (Matteo 25:41,46). Ma oggi è ancora giorno di salvezza; chiunque viene al Signore Gesù sarà accolto (Matteo 11:28-30)!


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