CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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COSA SIGNIFICA ESSERE CRISTIANO

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2016 19:25
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12/01/2016 19:18
 
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GIUSTIFICAZIONE

Cristiano  è anche sinonimo di figliuolo di Dio. Non si può essere cristiani e non essere  figliuoli di Dio perché le due definizioni si equivalgono.


Coloro  che non conoscono le dichiarazioni della Scrittura credono che “creatura di Dio”  e  “figliuolo di Dio” voglia dire la medesima cosa mentre invece il significato  è nettamente diverso. Creatura di Dio vuol dire “creato da Dio”; figliuolo di  Dio vuol dire invece “generato da Dio”. Tutti gli uomini sono creature di Dio,  ma soltanto i cristiani sono figliuoli di Dio perché sono stati generati da Lui  per la fede in Cristo.


Il  “figliuolo  di Dio” cioè il cristiano, si differenzia da tutte le altre creature per una particolarità  fondamentale della propria personalità: la giustizia!


Il cristiano  dunque è rivestito totalmente di giustizia e manifesta le caratteristiche di Colui  che Lo ha generato mediante l'integrità morale e spirituale della propria personalità.  Questa affermazione non vuole intendere che il cristiano sia un essere infallibile  e neanche che egli possegga, abbia, una giustizia propria, quale risultato di  opere meritorie, ma vuole soltanto dichiarare che figliuolo di Dio è colui che  ha partecipato la “giustificazione”.


Non si  può essere cristiani senza aver realizzato la giustificazione offerta da Dio in  Cristo perché tutti i figliuoli di Dio hanno il medesimo carattere, non per capacità  propria, ma in conseguenza dell'opera della grazia.


L'uomo  non è naturalmente giusto; egli si conta mina sin dalla sua prima infanzia per  la trasgressione alla legge morale e perciò per divenire giusto ha bisogno di  essere giustificato in Cristo. Per essere giustificati, però, non basta conoscere  la dottrina della salvezza, ma bisogna accettare personalmente l'opera di Cristo.


La dottrina  cristiana c'illumina intorno all'opera della salvezza e ci precisa che cosa rappresenta  e come si compie la giustificazione; ma questa luce è e rimane come un faro che  vuoi condurci alla realizzazione di questa meravigliosa opera di grazia.


Non mancano  neanche oggi, infatti, uomini che conoscono il valore dell'offerta di Cristo;  uomini che sanno teoricamente che Gesù ha sofferto per gli ingiusti onde poter  partecipare la Sua giustizia a tutti coloro che accettano il Suo sacrificio come  un sacrificio vicario, cioè come un sacrificio compiuto per loro.


Questa  categoria d'individui vi sa dire in maniera esatta che la giustificazione è il  risultato della fede in Cristo e che essa stabilisce un rapporto di pace con Dio.  Vi sa anche dire che, mediante la giustificazione, l'uomo appare davanti al Padre  come se non avesse mai peccato, cioè appare ricoperto della giustizia di Colui  che poteva dire:  “Chi di voi mi convince di peccato?”  


Si, tutte  queste cose sono conosciute da un notevole numero di persone, ma non tutti coloro  che le conoscono le hanno esperimentate e quindi non tutti coloro che le conoscono  sono cristiani perché, per essere cristiani, non basta conoscere teoricamente  il meccanismo della giustificazione Per essere cristiano, cioè per essere figliuolo  di Dio, bisogna aver partecipato la giustificazione che è offerta in Cristo.


La domanda  del capitolo precedente deve essere quindi seguita da un secondo interrogativo  Sei stato giustificato?


Nessuno  può essere giustificato se non adempie le condizioni stabilite dalla Scrittura;  esse sono:


1) Riconoscere  la propria ingiustizia;


2) Riconoscere  per fede la giustizia giustificante di Cristo;


3) Chiedere  in uno spirito di ravvedimento il “dono della giustizia”.


Purtroppo,  nel seno delle chiese che hanno una tradizione dietro le spalle, queste condizioni  sono frequentemente ignorate. Le giovani generazioni che ricevono il messaggio  dell'Evangelo in eredità dalle proprie famiglie credono di essere nate già   “salvate” e non è infrequente sentir dire: “Io sono nato nella grazia...”, “Io  non ho mai conosciuto il peccato...”.


Queste  giovani generazioni sono proclivi a sostituire il cristianesimo reale, il cristianesimo  delle esperienze, con un cristianesimo formale, liturgico nel quale “la morale”  diviene la causa anziché essere semplicemente l'effetto.


Non basta  essere  “bravi e buoni” per essere cristiani, come non basta essere nati  in una famiglia cristiana per proclamarsi figliuoli di Dio, perché soltanto coloro  che hanno partecipata la giustificazione sono stati fatti realmente cristiani.


L'uomo  deve riconoscere la propria ingiustizia, il proprio peccato. Deve essere consapevole  che i suoi pensieri, le sue azioni, i suoi sentimenti lo hanno reso ripetutamente  trasgressore della legge di Dio. Egli è indegno del Regno dei cieli...


Fino a  tanto che l'individuo non si umilia per riconoscere il proprio stato d'iniquità,  non può neanche volgere lo sguardo alla croce del Calvario.


Molti  sedicenti cristiani parlano ogni giorno del figliuolo di Dio crocifisso, ma fino  ad oggi non hanno potuto avere una visione della sua offerta immacolata. Conoscono  la “croce” in senso iconografico, ma non lo hanno mai veduta nella sua realtà  spirituale. Invece non si può giungere a Cristo se non attraverso la croce alla  quale si accede per la via della sincera umiliazione.


Le prime  due condizioni sono dunque adempiute nel riconoscimento del proprio peccato e  nella contemplazione del sacrificio della croce che esprime la giustizia giustificante.  La terza condizione viene adempiuta nella preghiera umile e sincera a Dio.


Non tutti  riescono a comprendere che Dio vuole una esplicita richiesta e per questo motivo  molti continuano a nominarsi cristiani senza essere stati mai fatti  “figliuoli  di Dio”. Il perdono dei peccati, la giustificazione in Cristo, la purificazione  per il sangue del Calvario, devono essere chiaramente ed umilmente richiesti a  Dio. Se voi non avete mai chiesto il perdono dei vostri peccati, voi non siete  perdonati. Se non avete mai chiesto il  “dono della giustizia” voi  non siete giustificati.


Iddio  offre la giustificazione in dono a tutti gli uomini, ma Egli non la concede  a nessuno per un processo spontaneo ed automatico che sia indipendente dal desiderio,  dalla fede e dalla richiesta dell'uomo. Tutti coloro che adempiono le condizioni  stabilite dalla Scrittura vengono gratuitamente giustificati in Cristo, ma quanti  invece vogliono fondare il loro cristianesimo sulla propria moralità o sui propri  diritti familiari o più semplicemente sulla propria conoscenza finiscono per crearsi  una religione tanto illusoria quanto irreale.


Il cristianesimo  è esperienza spirituale e non conoscenza intellettuale e quindi è assolutamente  inutile ricercarlo fuori dalle realtà dello spirito.    


Per chiudere,  vogliamo dire che la giustificazione è un atto della grazia che si compie in noi  indipendentemente dalle nostre emozioni, però non possiamo negare che esso suscita  in noi le più dolci e profonde sensazioni. Il peccatore che si sente più che perdonato,  assolto incondizionatamente davanti a Dio; lo straniero dei Patti che si sente  adottato al Padre, il nemico che si sente riconciliato e in pace con Dio, non  può non sentire delle emozioni soavi nell'intimo della sua vita.


Forse  per questo motivo tanti credenti vivono un cristianesimo freddo e statico: essi  non hanno mai esperimentate quelle realtà spirituali capaci di suscitare le più  profonde e dolci sensazioni nell'animo.


Sei cristiano?  Cioè hai incontrato Cristo? Sei stato giustificato in Cristo?



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