CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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COSA SIGNIFICA ESSERE CRISTIANO

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2016 19:25
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12/01/2016 19:21
 
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Amore

Il nuovo  comandamento recato da Cristo è quello dell'amore. L'amore si trovava anche nelle  prescrizioni mosaiche e l'amore esisteva prima del cristianesimo come sentimento  naturale, ma Cristo ha recato qualche cosa di nuovo rispetto alla legge e qualche  cosa di più elevato e di più profondo nei confronti dei sentimenti naturali: l'amore  di Cristo è un sentimento divino partecipato ai redenti congiuntamente alla natura  divina.


Coloro  che sono cristiani, che sono nati di nuovo, posseggono questo amore, mentre coloro  che non hanno esperimentata la rigenerazione hanno soltanto una pallida idea di  questo meraviglioso sentimento che viene “sparso nei cuori a mezzo dello Spirito  Santo”.


Gesù ha  dichiarato che una delle caratteristiche visibili del cristianesimo è costituita  appunto dall'amore: - “Da questo si conoscerà che siete miei discepoli, dall'amore  intenso che vi porterete!”


La frase  del Redentore però potrebbe essere falsata dall'interpretazione superficiale di  qualche esegeta desideroso di fare del cristianesimo una conventicola denominazionalista.  E' necessario perciò ricordare che l'amore cristiano è un sentimento che supera  non so! - tanto le barriere confessionali, ma anche le “barricate” costituite  da tutte le discriminazioni e da tutte le considerazioni umane.


Se è vero  che la prima manifestazione dell'amore e quindi la prima pratica dell'amore trovano  la loro attuazione nello stesso ambiente cristiano, non è meno vero che quest'amore  divino riesce a straripare dall'ambito della Comunità per raggiungere e coprire,  con la propria benefica influenza, ogni creatura di Dio.


L'amore  cristiano non guarda al colore della pelle e non osserva la lingua parlata; non  fa differenza fra l'amico e il nemico, fra il povero e il ricco. L'amore cristiano  raggiunge il vicino e il lontano, il monoteista e il politeista.


L'amore  cristiano quindi non può essere assomigliato o paragonato all'amore naturale che,  frequentemente, si manifesta nell'individuo come una forma perfezionata di egoismo,  perché esso si differenzia così nettamente dall'amore naturale da apparire come  un sentimento unico che può essere partecipato soltanto mediante la salvezza offerta  da Dio.


E' l'amore  che ha stupito e che deve stupire il mondo; l'amore che ha ispirati e sospinti  i missionari, l'amore che ha fatto “i martiri”, l'amore che ha scosso e vinto  gli indifferenti.


Quest'amore,  appunto perché si differenzia dall'amore naturale, non asseconda le attitudini  della natura umana nelle sue manifestazioni negative. Non asseconda la vendetta,  il risentimento e non asseconda le valutazioni e le considerazioni mosse da interesSi  egoistici.


E' un  amore perfetto e perciò benigno, altruista, generoso, costante imparziale, potente.


Se uno  si nomina cristiano, e non ha quest'amore è un mendace perché questo sentimento  divino dimora sempre nel cristiano.


E' necessario  anche precisare che l'amore cristiano non può rimanere confinato entro una concezione  astratta o nell'ambito dell'idealismo teorico: esso è dinamico, attivo, concreto.  L'amore cristiano si traduce continuamente in opere buone cioè in quelle opere  che Iddio stesso prepara sul sentiero dei suoi figliuoli.


La parola  di conforto o di consiglio, vibrante, l'assistenza opportuna e generosa; la misericordia  aperta, la fraternità sincera, la simpatia profonda...: queste sono le opere buone  che esprimono l'amore cristiano.


Queste  opere vengono compiute a favore del “prossimo” che non è rappresentato però, secondo  l'antica concezione israelitica, da quel ristretto numero di persone con le quali  abbiamo particolari rapporti d'intimità, ma è costituito, come c'insegna la parabola  del “buon samaritano”, da tutti coloro che comunque hanno bisogno del nostro amore  fattivo.


Voler  svuotare il cristianesimo dell'amore significa voler togliere lo spirito dal corpo.  Il cristianesimo e fondato sull'amore, è animato dall'amore, si adempie nell'amore.


Cristo  ha dichiarato solennemente che tutta la legge divina è suggellata entro due comandamenti  che potrebbero essere fusi in un solo comandamento per essere poi condensati ed  espressi con una sola parola: AMA!


Quando  abbiamo annullata o eliminata questa parola, abbiamo ucciso il sentimento che  essa esprime e quando abbiamo ucciso l'amore, abbiamo distrutto il cristianesimo.


Quindi  insistiamo nell'affermare che coloro che si dichiarano cristiani senza possedere  l'amore sono semplicemente dei mendaci o, potremmo anche concedere, degli illusi.


Non tutti,  naturalmente, possono possedere l'amore nella sua pienezza e non tutti possono  rispecchiare la personalità di Cristo nella Sua gloria. I cristiani hanno davanti  a loro un sentiero di progresso spirituale; devono crescere in ogni cosa e quindi  anche nell'amore. Ma coloro che non hanno partecipato mai, in nessuna misura,  questo sentimento divino o che presentemente non lo avvertono più nel cuore, non  sono cristiani.


La domanda  quindi che è ritornata tante volte in queste pagine:  “Sei cristiano?”, può  anche essere formulata nei termini:  “Possiedi l'amore di Cristo?”


Se si  risponde affermativamente, si deve rispondere “sì” ad ambedue le domande, ma se  si vuole rispondere negativamente soltanto ad una delle due domande, bisogna essere  disposti a calpestare la verità.


Questi  termini del problema possono sembrare eccessivi. Nel cristianesimo non sono mai  mancati scismi, contese, dispute e anche i grandi uomini della fede sono stati  coinvolti in queste aspre lotte fraterne...


No, i  termini non sono eccessivi perché l'Evangelo è assolutamente esplicito su questo  soggetto. Le lotte teologiche alla dottrina o ai problemi comunitari non indicano  sempre l'assenza dell'amore, ma frequentemente esprimono soltanto una pratica  errata di esso.


Molti  hanno combattuto severamente con un cuore traboccante di amore nei confronti di  coloro verso i quali erano costretti a combattere per la difesa della verità,  Altri hanno creduto di far cosa giusta, affrontando la contesa, ma non sono venuti  meno nel sentimento purissimo che avevano partecipato in Cristo.


E' anche  vero che ci sono stati molti, invece, che hanno sferrato e sostenuto la lotta  nella potenza dell'odio, ma questi non erano cristiani, o non lo erano  almeno nel tempo della loro battaglia che può essere considerato il tempo del   “loro sviamento”.


Un cristiano  ha sempre l'amore di Cristo, viene ispirato e guidato da esso. E gli può errare  e può anche diminuire nell'amore, ma quel sentimento spirituale non cessa mai  in lui perché esso è condizione essenziale di vita.


Negli  errori, nelle sconfitte, negli smarrimenti il cristiano non può cessare di realizzare  l'amore anche se qualche volta questo si riduce ad un lumicino fioco e tremolante.


Possiedi  l'amore? Lo hai ricevuto in conseguenza della grazia salutare di Dio? Lo senti  agire dinamicamente nella tua vita?


In altre  parole, Sei cristiano?



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