CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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COSA SIGNIFICA ESSERE CRISTIANO

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2016 19:25
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12/01/2016 19:23
 
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Vita  sociale e familiare

Un cristiano  si distingue nel seno della società per le sue particolari caratteristiche che  fanno di lui un individuo diverso da tutti gli altri.


Gli uomini,  nel mondo, si assomigliano straordinariamente amiche quando sono diversi per il  colore della pelle, per le idee politiche o filosofiche ed anche quando hanno  religioni differenti: in fondo tutti gli uomini sono uguali nelle opere, nelle  aspirazioni, nella mentalità. La grande famiglia umana è strettamente associata  dalla legge della corruzione e del peccato.


Potete  andare in Asia o in America, potete esaminare i colti e gli incolti, gli evoluti  e gli involuti, ma voi troverete le medesime caratteristiche in tutti gli individui.


C'è una  sola classe di persone che si differenzia nettamente dal resto dell'umanità e  questa è costituita dai cristiani.


Se tu  sei cristiano sei diverso da tutti gli altri uomini che vivono nel mondo in conseguenza  del fatto che sei stato rigenerato per una potenza spirituale che ti ha fatto  uscire fuori dalle comuni leggi che regolano la vita degli uomini. La tua vita  è stata trasformata, la tua mente è stata rinnovata e tu hai partecipato la natura  divina fino al punto di realizzare la “nuova nascita” prodotta dal seme di Dio.


Nella  società e nella famiglia, devi manifestare chiaramente questa differenza: la tua  vita deve risplendere della luce della verità e le tue opere devono esprimere  interamente la libertà dello Spirito.


Coloro  che riescono a vivere nel mondo senza manifestare il proprio cristianesimo, non  sono cristiani. Se la loro vita si mescola e si confonde con la vita di tutti  gli altri e se la loro personalità sparisce nell'anonimo della società, in conseguenza  del fatto che non si distingue dalla personalità degli altri, vuol dire che non  sono nati di nuovo, non sono discepoli di Cristo.


In quest'epoca  tenebrosa di smarrimento e di amoralità, non è neanche necessario un cristianesimo  aggressivo per emergere; anche le caratteristiche, appena accennate, di un cristianesimo  autentico, vissuto debolmente, appaiono e risplendono. Se questa luce non si manifesta,  vuol dire soltanto che il cristianesimo è “totalmente assente ”


Il cristiano  si distingue per la sobrietà e la dignità del suo portamento; il cristiano si  distingue per la verità e la rettitudine delle sue parole; il cristiano si distingue  per la santità e l'onestà delle sue opere.


L'uomo  che manca alla sua parola, che evade dai suoi doveri, che trascende nei suoi modi,  che viene meno ai suoi impegni, che è disonesto nelle sue azioni è l'uomo comune  che non ha esperimentato e non vive la potenza della redenzione, ma il cristiano  è il testimonio dell'opera della grazia che viene proclamata, più che con la predicazione,  con la vita pratica dei discepoli del Maestro della perfezione.


Il cristiano  commerciante è totalmente diverso da tutti gli altri commercianti, come il cristiano  operaio è diverso da tutti gli altri operai. Non soltanto, ambedue, portano, nelle  loro attività, la serietà del loro carattere, ma sopratutto l'uno e l'altro fanno  risplendere il loro lavoro della luce dell'onestà più scrupolosa e della rettitudine  più severa.


Gli appuntamenti,  i debiti, gli impegni, vengono considerati dal cristiano alla luce di quella rivelazione  interiore che obbliga, sempre, il discepolo di Cristo ad assumersi le proprie  responsabilità di figliuolo di Dio.


In altre  parole il discepolo di Cristo attraversa il mondo e cammina nel mezzo della società  lasciando sempre, al suo passaggio, la scia del profumo di Cristo.


Gli uomini  potranno forse dire che i cristiani hanno una concezione spirituale errata, potranno  anche dire che sono poveri esaltati o addirittura che costituiscono un pericolo  per la società, ma dovranno sempre “vedere” le loro buone opere, cioè la loro  vita luminosa, che li differenzia da tutto il resto dell'umanità.


Il cristianesimo  è anche ordine; ordine spirituale, ordine morale ed ordine sociale. Il cristiano  dunque non soltanto ha una vita ordinata sul piano spirituale e sul piano morale,  ma ha anche una vita ordinata sul piano sociale e familiare.


L'ordine  del cristiano si manifesta, prima che altrove, nella propria persona. Il cristiano  benefica gli effetti della legge di Dio anche nella cura della propria persona  che è sempre in ordine, sempre pulita, sempre piacevole.


E' meraviglioso  constatare che l'Evangelo ha una potenza capace di raggiungere qualsiasi zona  della vita; esso può insegnare ogni cosa e può illuminare ogni individuo. Quando  l'Evangelo giunge ai popoli incivili, ai popoli vincolati da condizioni di vita  retrogradi, non soltanto li libera dai loro peccati morali, ma li scioglie anche  dalle loro abitudini incivili.


L'Evangelo  porta l'acqua, il sapone, la pulizia, l'ordine della casa, la cura della persona;  rende piacevoli gli individui, accoglienti gli ambienti. Spinge al miglioramento,  al conforto, all'igiene.


Oggi,  molti sedicenti cristiani di paesi progrediti e civili pretendono testimoniare  della loro fede senza rinunciare al disordine delle loro persone maleodoranti  e alla confusione delle loro case sudice. Essi avviliscono la testimonianza dell'  Evangelo che, oltretutto, è parola di ordine e di civiltà.


Non esistono  impedimenti o limitazioni all'ordine, come non esistono impedimenti o limitazione  alla moralità. Colui che vuol vivere, nella grazia di Cristo, una vita moralmente  sana, può -viverla in qualsiasi ambiente e in lotta con qualunque circostanza.  Altresì, colui che vuol vivere, alla luce dell'Evangelo, una vita ordinata e sana  può viverla anche nel mezzo della miseria più profonda o combattendo con ristrettezze  opprimenti.


Abbiamo  veduto i tuguri e le capanne di cristiani poveri e proprio in quei luoghi abbiamo  potuto vedere la manifestazione della sapienza di Dio e della luce di Dio: l'ordine  più perfetto, la pulizia più accurata facevano di quei poveri abituri, luoghi  accoglienti che offrivano, insieme alla dolce presenza del Signore, anche l'influenza  benefica della Sua parola.


Abbiamo  anche visto però lo spettacolo desolante di abitazioni « Così dette cristiane  ove mancava un posto per ogni cosa e dove ogni cosa era fuori del proprio posto.  Il disordine, il sudiciume, l'aria malsana: tutto, tutto testimoniava contro la  professione di fede di coloro che si dichiaravano discepoli del Maestro. Discepoli  del Maestro?


Ma se  Egli è stato ed è il Maestro dell'ordine, dell'armonia, della bellezza come è  possibile che i suoi discepoli siano sporchi e disordinati?


Il cristiano  si distingue anche nell'ordine, anche nella pulizia perché egli sa portare una  nota piacevole e melodiosa di civiltà anche negli ambienti più poveri, anche in  mezzo alle condizioni più tristi.


I cristiani,  che sono tali soltanto formalmente, dovrebbero riflettere profondamente di fronte  a queste dichiarazioni. Dovrebbero cioè cercare di penetrare Sinceramente il cristianesimo  mettendo la propria vita in regola davanti a Dio.


Molte  e molte case dovrebbero essere vuotate e liberate da mille oggetti inutili che  le hanno invase e ridotte nel caos e nel sudiciume; dovrebbero essere radicalmente  ripulite e dovrebbero essere mantenute igienicamente sane mediante una manutenzione  accurata e costante.


Tutti  gli insetti dovrebbero essere sterminati totalmente e, in quei luoghi, ove, purtroppo,  indugia ancora la consuetudine di accogliere gli animali domestici in casa, questi  dovrebbero essere espulsi e confinati in recinti lontani dall'abitazione.


L'uso  dell'acqua e del sapone per le persone e per gli indumenti, intimi o esterni,  dovrebbe essere fatto regolarmente e senza parsimonia affinché si “veda” e si  “senta”  che i cristiani costituiscono un popolo di persone rese civili dall'Evangelo  anche in mezzo alle più ostili condizioni di vita.


L'ordine  familiare però investe un problema che va anche oltre a quello importantissimo  della pulizia e dell'armonia. L'ordine familiare investe il problema della posizione  dei diversi membri nella famiglia. Il cristiano risplende anche in questa particolarissima  e fondamentale norma di vita.


Il marito  è incontrastabilmente il capo della famiglia. Egli si assume i suoi importantissimi  compiti direttivi ed accetta le responsabilità relative al sostentamento e alla  protezione della famiglia.


Egli è  anche il sacerdote della casa, il ministro della famiglia e perciò tiene nelle  mani il piccolo nucleo sociale per curano come servitore del Signore.


Il marito  cristiano ama teneramente la propria moglie, ama e cura i figliuoli e guida ordinatamente  ed autorevolmente la propria famigliola nei sentieri della verità.


La moglie  cristiana è la dolce compagna e la valorosa. collaboratrice del marito. Ella è  sottoposta affettuosamente, ma anche assolutamente, al capo della famiglia. Le  caratteristiche salienti del suo grazioso ministero familiare sono costituite  dalla dolcezza, dalla subordinazione, dal rispetto e dall'affetto positivo verso  il proprio marito.


Nel seno  della famiglia e verso i figliuoli, ella ha un compito che l'impegna come massaia  solerte e come madre vigile ed amorosa. Unita al proprio marito e sottomessa rispettosamente  a lui, guida la famiglia nel sentiero di Dio.


I figliuoli  cristiani hanno venerazione per i propri genitori. L'ubbidienza, il rispetto,  la sottomissione guidano ed ispirano continuamente i loro rapporti con essi.


In conclusione,  la famiglia cristiana rispecchia l'armonia e l'ordine del Creatore dell'Universo  il quale ha voluto porre il Suo suggello in tutte le opere compiute per la parola  della Sua potenza.


Se il  marito cede direttiva ed autorità alla moglie, se rifiuta le sue responsabilità  e trascura i suoi compiti, non può dichiarare di essere un marito cristiano. E  se la moglie è insubordinata, irriverente, arrogante nei confronti del proprio  marito, e se pretende di usurpargli autorità e direttiva, e se è indolente e pigra  nell'adempimento dei propri doveri familiari, non può professarsi discepola di  Cristo.


Le parole  non esprimono il cristianesimo; esso è vita vissuta in ogni luogo e in ogni tempo.


Sei cristiano?


Vivi nell'ordine,  nell'onestà, nella moralità? Sei un marito, od una moglie, od un figliuolo che  fa brillare .la luce della verità e dell'Evangelo?


Ricordati:  se il tuo cristianesimo è soltanto “loquela”, ma la tua vita non s distingue chiaramente  dalla vita di coloro che nel mondo vivono lontano da Cristo, tu non sei Suo discepolo  e non hai perciò diritto di proclamarti cristiano.



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