CRISTIANI   Nelle mani del Padre

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Lodare il Signore con canti

Ultimo Aggiornamento: 14/06/2018 18:32
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14/06/2018 18:32
 
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Lodare il Signore  con canti


 


La Chiesa  primitiva


 


Salmi, inni, cantici  spirituali e canti nello spirito erano gli elementi basilari nella dinamica  delle assemblee della chiesa primitiva. Il titolo ebraico del libro dei salmi  era “TEHILLIM”, che vuol dire canti di lode.


La parola salmo  proviene dal greco “psalmo’s”, che letteralmente significa arpeggiare con le  corde di uno strumento musicale. Il libro dei salmi è una raccolta di canti che,  nella forma originaria, dovevano essere eseguiti con l’accompagnamento di  strumenti musicali.


La parola “inno”  proviene dal greco “Hymno’s”, che indica un canto di lode agli dei. Un inno, nel  nuovo testamento era un canto composto per lodare Dio.


Nella chiesa  primitiva, non solo veniva esaltato Dio attraverso i canti, ma, con salmi, inni  e cantici spirituali venivano date istruzioni, insegnamenti e ammonizioni.


Possiamo ipotizzare  che nell’esercizio dei ministeri, che sono descritti più chiaramente nella  Bibbia, fossero inclusi il canto, la proclamazione delle meraviglie di Dio e  tutti gli atteggiamenti derivanti dalle indicazioni dei salmi.


Quale re, sacerdote e  profeta, Davide realizzò, aderendo alla volontà di Dio, il progetto originale  divino per l’uomo. Naturalmente c’erano in lui molte imperfezioni e cos’ non  poté incarnare pienamente la volontà di Dio, però tracciò una strada verso il  nostro Signore Gesù Cristo.


Dio donò a Davide una  speciale ispirazione per la lode e l’adorazione. Egli scrisse molti salmi e fu  responsabile dell’instaurarsi di una vasta e vitale tradizione musicale,  completa di strumentisti e cantori.


La tenda di Davide


(I Cronache 15:28)


A Davide fu data una  propensione e una ispirazione particolare per la lode e l’adorazione. Il suo  regno fu quindi un periodo di creatività, di musica, di danza, di canto e di  gioia.


Con la restaurazione  della tenda di Davide sorse un nuovo tipo di lode ed adorazione. Egli dette  istruzioni ai leviti perché favorissero celebrazioni spontanee e gioiose  permeate da un profondo rispetto per le leggi divine e al tempo stesso fedeli  alle direttive di Davide. A Chenania, capo dei leviti, fu affidata la guida del  canto, perché ne era esperto. I cantori Eman, Asaf, ed Etan furono incaricati di  suonare con cembali di bronzo.


Caratteristica  principale di quel culto era una lode accompagnata dalla proclamazione di  profezie a dal suono di strumenti musicali.


Il primo libro delle  Cronache fornisce una chiara descrizione dell’attività musicale presso la tenda  di Davide, dandone persino l’organizzazione e i turni di servizio dei musicisti  e dei cantori. C’erano 4.000 leviti che avevano l’incarico di cantare e suonare  giorno e notte, così che la lode davanti all’arca fosse continua. Sembra che ci  fosse una vera e propria gerarchia musicale secondo quanto stabilito da Davide.  (I Cronache 25)


Vi erano 24 turni di  servizio al tempio, formando cos’ un gruppo di 288 musicisti ben addestrati ed  esperti nel canto. I 288 musici degnati, suddivisi in 24 turni con parole,  melodie e accompagnamento musicale incoraggiavano l’intera comunità a  partecipare alle celebrazioni e alla lode. Questa, alzando le mani, prorompendo  in applausi gioiosi, danzando, inginocchiandosi, prostrandosi davanti a Dio e  unendosi per cantare un ritornello ripetitivo adorava e lodava Dio.


L’essenza del culto  davidico era l’amore per Dio, il cui disegno era quello di rivelare la sua  gloria a tutti i popoli della terra che così avrebbero potuto adorarlo.


 


La parola “Selah”


Qualche volta, nel  salmo, si trova una “Selah”.


In 39 salmi,  esattamente, vi è la parola “Selah”; tra questi, 28 danno delle indicazioni per  l’esecuzione musicale. Con molte probabilità questa parola e un interludio  musicale, cioè una pausa musicale per riflettere sulle parole appena cantate.


Nei salmi, l’uso di  questa parola fa capire che la musica eseguita esprimeva diversi stati d’animo.


 


Varie espressioni  della lode


Il canto non è adatto  solo ai momenti in cui ci sentiamo esuberanti e gioiosi, ma è di aiuto anche in  periodi di tristezza e di difficoltà.


Possiamo aspettarci  una crescita nella fede tra coloro che cantano. E’ la parola, non il canto a  generare la fede; quando il canto porta con sé la parola, la crescita nella fede  può essere facilitata.


alzare le mani, è un  mezzo molto semplice per manifestare l’amore a Dio. (Salmi 134:2; 141:2; 143:6;  I Timoteo 2:8)


Battere le mani nella  scrittura è connesso con il lodare. (salmi 47:2; 98:8).

http://chiesaebenezer.interfree.it/



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