sr. Paola o.p.
NEL NOME...
Per una riflessione sulla “preghiera di Gesù”
Alba, settembre 1997
INDICE
La preghiera del nome di Gesù
La preghiera di Gesù (o: a Gesù) (45)
Che cos’è
Innanzi tutto un chiarimento linguistico. Normalmente si parla di “preghiera di Gesù” e questa espressione è la traduzione di una frase russa, anch’essa equivalente del greco euch ’Ihsou (euchè Iesoú) dove il nome ’Ihsou è un genitivo oggettivo.
Si tratta di una speciale forma di preghiera in uso presso i cristiani orientali sorta come risposta al precetto paolino di pregare sempre. La preghiera a Gesù si compone di una breve frase che costituisce un atto di fede nella divinità di Gesù e nello stesso tempo è implorazione di misericordia: “Signore Gesù Cristo, figlio di Dio, abbi pietà di me” (46).
La formula sembra essere uno sviluppo del Kyrie eleison, ma “Signore pietà” ha anche il senso dell’invocazione del dono dello Spirito
“per poter vivere la vita stessa del Figlio rivolto al Padre fin dall’inizio, [...] la vita Trinitaria che è insieme il Paradiso perduto ed il Regno che deve venire” (47).
Questa invocazione di misericordia si trova già nei vangeli; ricordiamo in particolare:
“La folla li sgridava perché tacessero; ma essi gridavano ancora più forte: “Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!”” (48);
“Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore” (49);
“Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!” (50).
Questa preghiera assume però un aspetto particolare per il suo legame ad una tecnica respiratoria e di concentrazione mentale