CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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Privilegî economici e fiscali della Chiesa cattolica romana

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2009 16:21
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04/01/2009 16:16
 
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nsiderazione del rilievo nazionale e internazionale nella sperimentazione sanitaria di

elevata specializzazione e nella cura delle più rilevanti patologie». Poi non ci sono soldi

per la ricerca nelle università statali e molti giovani ricercatori sono costretti a chiedere

asilo scientifico all’estero.

Una legge
ad ecclesiam è stata la n. 293 del (23 ottobre) 2003, con la quale il parlamento

aveva conferito riconoscimento legislativo all’Istituto di studi politici San Pio V e ne

approvava il finanziamento per una cifra pari a 1,5 milioni di euro annui. L’istituto ha

sede a Roma in piazza Navona e ha promosso la creazione della Libera università degli

studi San Pio V controllata, insieme all’Ateneo pontificio Regina Apostolorum, dalla

Congregazione dei Legionari di Cristo (
Adista, 22/11/2003). Alla cerimonia per

l’inaugurazione dell’università – il 14 ottobre 2004 – hanno partecipato sia il

sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, sia il governatore della Banca

d’Italia Antonio Fazio.

Nella finanziaria 2005 al comma 206 spunta un finanziamento di 1 milione di euro «allo

scopo di promuovere il potenziamento della strumentazione tecnologica e

l’aggiornamento della tecnologia impiegata nel settore della radiofonia». Rispetto ai

soggetti che possono usufruire del contributo si rimanda al comma 190 della Finanziaria

dell’anno precedente. Le uniche due emittenti che, guarda caso, rispondono all’identikit

previsto dalla legge sono Radio Padania Libera, la radio della Lega Nord, e Radio Maria.

È mai possibile che tu giri in auto l’Italia e ovunque capti Radio Maria e hai difficoltà

spesso a ricevere radio Rai 3?

E non parliamo della Rai. Alle volte c’è da chiedersi se siamo sintonizzati sulla

radiotelevisione vaticana o sulla radiotelevisione italiana. Abbiamo assistito l’anno scorso

all’orgia mediatica dell’agonia, morte, funerale ed elezione papale. Quest’orgia mediatica è

stata una delle cause che hanno portato al raddoppio, anzi quasi a triplicare le iscrizioni

all’UAAR. Ciò non significa che noi ci auguriamo che ogni anno ci sia l’agonia, la morte, il

funerale e l’elezione del papa. Il problema è la sovraesposizione mediatica di tutti gli

eventi che riguardano la chiesa cattolica. Anche questa è una questione di laicità.

Per chi non ne fa parte, la chiesa cattolica appare come una grossa macchina per il

reclutamento e il mantenimento dei propri aderenti. La chiesa cattolica impiega grandi

risorse umane e materiali per autoriprodursi. A noi che siamo all’esterno, anche i suoi

servizi sociali e umanitari appaiono strumentali a questo fine.

Nonostante i grandi sforzi impiegati, la presa della chiesa cattolica diminuisce

progressivamente: calo delle c.d. vocazioni, aumento dei matrimoni civili, percentuale dei

praticanti sempre più bassa, diminuzione di coloro che si avvalgono dell’insegnamento

dell’ora di religione.

Prendiamo atto di questi fenomeni, ai quali corrispondono sempre maggiori

spettacolarizzazioni di massa, magari a spese pubbliche, come avviene a Verona per il

convegno ecclesiale nazionale.

Laicità vorrebbe che l’opera di indottrinamento e di reclutamento da parte di una

confessione religiosa non avvenisse a spese dello Stato. Per attenuare e addolcire, si parla

di educazione o di formazione religiosa. Ma quando siamo di fronte a bambini e a giovani

appare più realistico parlare di indottrinamento e reclutamento.


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