l’inaugurazione dell’università – il 14 ottobre 2004 – hanno partecipato sia il
sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, sia il governatore della Banca
d’Italia Antonio Fazio.
Nella finanziaria 2005 al comma 206 spunta un finanziamento di 1 milione di euro «allo
scopo di promuovere il potenziamento della strumentazione tecnologica e
l’aggiornamento della tecnologia impiegata nel settore della radiofonia». Rispetto ai
soggetti che possono usufruire del contributo si rimanda al comma 190 della Finanziaria
dell’anno precedente. Le uniche due emittenti che, guarda caso, rispondono all’identikit
previsto dalla legge sono Radio Padania Libera, la radio della Lega Nord, e Radio Maria.
È mai possibile che tu giri in auto l’Italia e ovunque capti Radio Maria e hai difficoltà
spesso a ricevere radio Rai 3?
E non parliamo della Rai. Alle volte c’è da chiedersi se siamo sintonizzati sulla
radiotelevisione vaticana o sulla radiotelevisione italiana. Abbiamo assistito l’anno scorso
all’orgia mediatica dell’agonia, morte, funerale ed elezione papale. Quest’orgia mediatica è
stata una delle cause che hanno portato al raddoppio, anzi quasi a triplicare le iscrizioni
all’UAAR. Ciò non significa che noi ci auguriamo che ogni anno ci sia l’agonia, la morte, il
funerale e l’elezione del papa. Il problema è la sovraesposizione mediatica di tutti gli
eventi che riguardano la chiesa cattolica. Anche questa è una questione di laicità.
Per chi non ne fa parte, la chiesa cattolica appare come una grossa macchina per il
reclutamento e il mantenimento dei propri aderenti. La chiesa cattolica impiega grandi
risorse umane e materiali per autoriprodursi. A noi che siamo all’esterno, anche i suoi
servizi sociali e umanitari appaiono strumentali a questo fine.
Nonostante i grandi sforzi impiegati, la presa della chiesa cattolica diminuisce
progressivamente: calo delle c.d. vocazioni, aumento dei matrimoni civili, percentuale dei
praticanti sempre più bassa, diminuzione di coloro che si avvalgono dell’insegnamento
dell’ora di religione.
Prendiamo atto di questi fenomeni, ai quali corrispondono sempre maggiori
spettacolarizzazioni di massa, magari a spese pubbliche, come avviene a Verona per il
convegno ecclesiale nazionale.
Laicità vorrebbe che l’opera di indottrinamento e di reclutamento da parte di una
confessione religiosa non avvenisse a spese dello Stato. Per attenuare e addolcire, si parla
di educazione o di formazione religiosa. Ma quando siamo di fronte a bambini e a giovani
appare più realistico parlare di indottrinamento e reclutamento.