DIO E' FIGLIO
Anche se “nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l’ha fatto conoscere” (Giovanni, 1:18). Difatti noi possiamo chiamare Colui che è “Padre”, perché abbiamo accettato il Figlio suo Gesù e abbiamo così ricevuto il diritto di diventare anche noi figli di Dio (Giovanni, 1:12). “Nessuno conosce il Padre, se non il figlio, e colui al quale il figlio voglia rivelarlo” (Matteo, 11:27).
Il Figlio “è l’immagine del Dio invisibile” (Colossesi, 1:15); splendore della sua gloria e impronta della sua essenza. Egli sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza (Ebrei, 1:3).
Nel principio, quando ancora non era stato creato nulla, “era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta” (Giovanni, 1:1,3).
Gesù è la Parola di Dio.
Dio ha tanto amato il mondo e per la nostra salvezza “la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità...” (Giovanni, 1:1,3,14).
La Parola è diventata carne in questo modo. Maria, la sposa di Giuseppe, mentre era ancora vergine “si trovò incinta per opera dello Spirito Santo”. (Matteo, 1:18; Luca, 1:26,31-33).
“Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme”, perché era un discendente del Re Davide, per farsi censire “con Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito”. E Giuseppe gli pose nome Gesù. (Matteo, 1:25; Luca, 2:4-7).
Gesù è il Figlio di Dio.
“Nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, dichiarato figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti” (Romani, 1:3-4).
Prima di iniziare il suo ministero, Gesù andò da Giovanni il battista perché lo immergesse nell’acqua del Giordano e “appena fu battezzato, …i cieli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dai cieli che disse: Questo è il mio diletto figlio, nel quale mi sono compiaciuto” (Matteo, 3:16). Per questo Giovanni il battista affermò: “Questi è il figlio di Dio” (Giovanni, 1:33-34) e anche Gesù lo affermò: “Sono Figlio di Dio” (Giovanni, 10:36).
Gesù è l’Unto di Dio.
Molti, pur rispettando Gesù e la sua parola, non credono che sia il Figlio di Dio. Così, anche se riconoscono valido il suo insegnamento, non hanno però trovato un fondamento stabile per la loro vita, perché non è sufficiente ciò che ha detto un uomo. Il solido fondamento, invece, è la rivelazione divina ricevuta dall’apostolo Pietro, che disse a Gesù: “Tu sei l’Unto (Messia, dall’ebraico: Mashìach; Cristo, dal greco: Cristòs), il figlio del Dio vivente” (Matteo, 16:16).
Questo, certamente, “per i Giudei è scandalo, e per gli altri popoli pazzia” (I Corinzi, 1:23). Ma Gesù Cristo afferma: “Io e il Padre siamo Uno” (Giovanni, 10:30). “Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Giovanni, 14:9). Io sono nel Padre e il Padre è in me. “Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue” (Giovanni, 14:10).
Gesù è il Salvatore.
Il Signore Gesù è l’unica via per entrare nel Regno dei cieli: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni, 14:6).
Durante il suo ministero terreno Gesù andò dappertutto, insegnando, predicando la “buona notizia” (viene dal greco euanghelion: eu significa “buono”, anghelion “annuncio”) del regno di Dio e guarendo ogni malattia e ogni infermità (Matteo, 9:35). Pur avendo fatto solamente il bene, è stato trattato come un delinquente. Lo hanno arrestato e legato, e dopo averlo inquisito lo hanno schernito, offeso e percosso (Luca, 22:63-65; Matteo, 26:67-68; Marco, 14:65).
Accusato dai capi del suo popolo, fu processato pubblicamente e condannato a morte dal governatore romano Pilato. Fu flagellato a sangue e schernito dai soldati (Matteo, 27:26-30; Giovanni, 18:28-40,19:1-16).
Portando la propria croce, fu condotto al luogo del Teschio dove fu crocifisso tra due criminali. Coperto d’insulti, implorava il Padre per il perdono dei suoi oltraggiatori. Gesù morì sulla croce per la nostra salvezza (Luca, 23:33-34). Sparse il suo sangue come sacrificio per il perdono dei nostri peccati (Matteo, 27:33-54; Giovanni, 19:17-20).
Ma il terzo giorno risuscitò dai morti. Infatti quelli che andarono al sepolcro non trovarono più il suo corpo, ma degli angeli che dissero: “Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato” (Matteo, 28:1-7; Luca, 24:5-7; I Corinzi, 15:3-4).
Gesù è risorto! Alleluia.
Infatti, dopo aver sofferto, si presentò vivente con molte prove, facendosi vedere dai discepoli per quaranta giorni (Matteo, 28:8-10; Giovanni, 20:14-20,26-28; 21:1; Luca, 24:15-35; Atti, 1:3). “Poi li condusse fuori fin presso Betania; e, alzate in alto le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato su nel cielo” (Luca, 24:50-53).
“Dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi” (Ebrei, 1:3). Gesù Cristo è “l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!” (Giovanni, 1:29)