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CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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Le apparizioni mariane: intervento divino o illusione?

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2009 02:22
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Sesso: Maschile
02/06/2009 17:11
 
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Universalmente venerata, la Dea soddisfaceva il profondo bisogno della psiche umana per l'eterno femminino. Talvolta agiva autonomamente, come unica divinità superiore; altre volte con una divinità maschile, un partner di pari dignità; altre volte ancora in una relazione Dea-Sposo/Figlio. Solo fra gli ebrei, guidati dai loro profeti fieramente monoteistici e privi di compromessi, non vi fu mai posto per la Dea; e perfino loro, circondati da società politeistiche, ricadevano talora nell'adorazione di divinità pagane. Presso gli ebrei, i serpenti della Dea, simboli benigni di guarigione e saggezza, divennero la figura del malvagio tentatore, ed Eva, madre di tutti i viventi, divenne una figura simile a quella di Pandora, che scatenò il peccato e la morte sull'umanità. L'altra attendente della Dea, la colomba, non venne "degradata", molto probabilmente a causa dei suoi rapporti con Noè e l'arca. La Signora di Zeitoun ha il suo seguito di "colombe"; e il serpente appare come simbolo del male, nell'accezione giudeo-cristiana, sotto i piedi della signora della Medaglia Miracolosa, mentre la visione di Medjugorje è impegnata in una battaglia per schiacciare la testa al serpente.
Se un rapporto della Dea con le apparizioni sussiste realmente, come è accaduto che questa figura abbia potuto prendere piede nella Chiesa latina, rimanendovi in incognito?
I missionari apostolici si mossero da un contesto strettamente monoteistico per incontrare società permeate da un mondo di dei ed esseri umani semi-divini. Non vi è dubbio che, per molti convertiti al cristianesimo, i vecchi modi di pensare non sono stati cancellati facilmente, neppure dopo il battesimo.
Uno dei Padri della Chiesa, Epifanio, ci informa dell'esistenza di una setta, composta soprattutto da donne, soprannominata i Colliridiani. Originaria della Tracia, verso il IV secolo la setta si era diffusa nella Scizia Superiore (all’incirca a nord-ovest del Mar Nero) e in Arabia. Sembra che fosse ispirata dagli eventi del Vangelo, combinati con una leggenda, simile a quella di Elia, sulla purezza e "non-morte" di Maria. S.Epifanio afferma che le "sacerdotesse di Maria" la veneravano come una dea autonoma, la Regina del Cielo, con rituali ben più antichi del Cristianesimo, e "adornavano una sedia o un trono quadrato, lo coprivano con una stoffa e, in certe solenni occasioni, vi ponevano sopra del pane e lo offrivano nel nome di Maria". Ricordando l'esempio degli Ebrei, condannati dal Profeta Geremia, che avevano fatto offerte del genere alla "Regina del Cielo" - in questo caso, Astarte - Epifanio si scaglia contro l'adorazione della Vergine nella stessa misura in cui aveva criticato la mancanza di rispetto nei suoi confronti. Questa è la settantanovesima nella lunga lista delle eresie criticate da Epifanio; eppure sembra più un'altra religione, piuttosto che una deviazione della religione cristiana: è l'antica religione pagana della Dea, che si nasconde sotto la nuova manifestazione di "Maria". E' improbabile che i Colliridiani, come tali, abbiano influenzato la Chiesa; ma la loro esistenza dimostra come possono sorgere simili distorsioni della vera fede, ed è possibile che una versione più ortodossa di alcune delle loro idee si sia rivelata congeniale per alcuni neo-convertiti dal paganesimo, rimanendo così latente, finché la giusta combinazione di circostanze non l'ha ridestata. Nel corso del mio studio sulle apparizioni ho cominciato ad avvertire la presenza di un'altra religione, che sembra affiancare il cristianesimo. È stata una vera sorpresa, dunque, scoprire che anche il romanziere francese ottocentesco Emile Zola aveva avuto un simile presentimento, credendo di avere avvertito a Lourdes "quasi una nuova religione".
Nella Chiesa, Cristo è il Secondo Adamo; ma, una volta che la Vergine ha cominciato ad essere considerata, in un certo qual modo, come la seconda Eva (senza naturalmente la minima concessione al paganesimo), ciò probabilmente ha richiamato alla mente dei più deboli spiritualmente la relazione Dea-Figlio/Sposo; mentre la Theotokos, benché il suo titolo alludesse solo al fatto che Cristo è Dio, ha sicuramente evocato la memoria di Cibele, la Grande Madre degli dèi - eccetto che per il significato ben più elevato del titolo, che significa Madre di Dio. Allorché il paganesimo si estinse, e le divinità locali furono detronizzate, molto spesso fu la Madre di Dio a sostituirle come patrona delle sorgenti curative e delle montagne sacre, associate da secoli coi pellegrinaggi. In occidente, dove le basi liturgiche e teologiche erano forse più deboli, durante il Medioevo la "Nostra Signora" di una regione veniva ad assumere una personalità differente da quella della Vergine di un santuario rivale. Sir Thomas More, il martire cattolico romano dell'epoca Tudor, commentava: "faranno paragoni fra nostra signora di Ipswitch e nostra signora di Walsingham, come a intendere che un'immagine ha più potere di un'altra".

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