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CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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Le apparizioni mariane: intervento divino o illusione?

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2009 02:22
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02/06/2009 17:14
 
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Delusioni

 

Perché mai queste apparizioni sono accettate così prontamente dai visionari stessi e da innumerevoli pellegrini? I Cristiani eterodossi ben poco sanno di uno dei concetti chiave degli insegnamenti ascetici ortodossi: il prelest – l’inganno spirituale – in cui un miraggio è erroneamente preso per vero. Si trovano molti esempi, nelle Vite dei santi, in cui monaci e asceti, molti dei quali giunsero poi a realizzare una genuina santità, caddero in uno stato di delusione, accogliendo demoni in forma di angeli, o addirittura di Cristo stesso, ricevendo “rivelazioni”, vedendo “luce” nelle loro celle e udendo “il Signore” parlare loro. A volte “Cristo” offriva loro il dono della “profezia” e poteri straordinari. San Diadoco di Foticea avverte di non accettare l’inganno del maligno sotto forma di luce o di fuoco; e San Simeone il Nuovo Teologo mette in guardia contro gli spiriti maligni che provocano vari e numerosi inganni nell’aria.
La preghiera senza immagini, com’è insegnata dagli asceti e dagli anziani della Chiesa Ortodossa, è in diretto contrasto con quella, per esempio, di una persona che cerca aiuto presso una congregazione di “guarigione” protestante, a cui può venir detto, alla sessione di preghiera che precede il “servizio di guarigione”, di immaginare una luce dorata che scende su di lui dal cielo; e alle pratiche di meditazione comuni da secoli in Occidente, in cui si è incoraggiati a immaginare una certa scena ed a provare a visualizzare il bambino nella mangiatoia o il Cristo crocifisso. San Marco l’Asceta avverte che “quando i nostri pensieri sono accompagnati da immagini, abbiamo già dato loro il nostro assenso”. Questa facoltà di produrre immagini può essere usata creativamente da coloro che sono già avanzati sul cammino spirituale, come nell’iconografia di Sant’Andrej Rublev e dei devoti iconografi in generale; ma siamo continuamente avvertiti che chi non possiede già doti di discernimento spirituale dovrebbe evitare di cedere agli allettamenti, e di cadere nella trappola delle apparenze illusorie.
Ciò di cui molti entusiasti di apparizioni mariane non si rendono conto è che al giorno d’oggi i “fenomeni spirituali” sono assai comuni. I gruppi pentecostali/carismatici identificano con estrema facilità le loro esperienze con lo Spirito Santo, così come, negli anni ’70, i revivalisti protestanti in Indonesia accettavano ciecamente come genuine le loro “voci”, gli “angeli” (che citavano invariabilmente le Scritture con tanto di capitolo e versetto), le visioni di “Cristo”, le guarigioni, le luci miracolose che accompagnavano gli evangelizzatori, e i misteriosi fuochi celesti che consumavano le statue cattoliche romane. Chi porta idee “cristiane” nelle proprie esperienze spesso presume, senza riflettere, che queste siano realmente esperienze cristiane, opera dello Spirito Santo; e di rado si ferma a chiedersi se tali esperienze non possano, invece, provenire da uno spirito di ben altra specie.
Anche quando queste esperienze sono genuinamente cristiane, le parole di un santo della Chiesa Cattolica Romana, Giovanni della Croce, suonano come un tempestivo monito: “Tutte le visioni, le rivelazioni e le impressioni celesti, per quanto l’uomo spirituale possa tenerle in conto, non valgono il più picolo atto di umiltà; perché quest’ultimo porta con sé i frutti della carità, che mai si stima o pensa bene di sé, ma solo degli altri”.
Il Curato di Ars non accettava le visioni di La Salette; le autorità ecclesiastiche di Garabandal non mostrarono il minimo entusiasmo; e l’ex-vescovo cattolico romano di Mostar denunciò le apparizioni di Medjugorje. Sicuramente alcune delle visioni potevano essere, all’inizio, provocate da fattori psicologici. La maggior parte di noi non possiede un senso molto sviluppato di auto-consapevolezza. Sappiamo ben poco di noi stessi, e abbiamo una scarsa conoscenza dei processi misteriosi, ma del tutto naturali, che operano nella mente subconscia, e degli effetti che possono produrre. Al di là dell’auto-inganno, inoltre, vi è la possibilità di un’inconscia partecipazione medianica, o perfino di una più diretta illusione diabolica.
Se Bernadette, che mostrava il rosario ad “Aquero”, e i giovani di Medjugorje con le loro bottiglie di acqua santa e le loro minacce alla “Gospa” (“Se sei Satana, vai via!”), avessero realmente sospettato la presenza di un demone, avrebbero con ciò dimostrato di sottovalutare il potere col quale avevano a che fare: "Conosco Gesù e so chi è Paolo, ma voi chi siete?" (Atti 19:15). Quando all’Anziano Padre Sabba del Monte Athos (+ 1908), confessore e teoforo, fu chiesto di liberare un monaco posseduto da un demonio, egli pregò e osservò un digiuno completo per una settimana prima di compiere l’esorcismo; e liberò un altro monaco che era stato ingannato da un falso “angelo custode”, che aveva pregato e parlato con lui quotidianamente per due anni, prosternandosi come se “con dolore e lacrime pregasse il Signore di aver misericordia del suo servo, e di cacciare i demoni maligni”.

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