Libro “Chiesa Cattolica Romana: verità o menzogna?;

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pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 17:48

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Libro “Chiesa Cattolica Romana: verità o menzogna?; La Trinità e il contraddittorio del sangue” in formato HTML

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Introduzione ai due libri

Pace a te cara lettrice e caro lettore, chi scrive è un cristiano evangelico.

Quest’opera ha necessitato di grande fatica, tre anni di lavoro, preghiera, impegno e costanza, studio incessante della Parola di Dio, ricerche di ogni tipo, confronti e soprattutto dell’ascolto attento della voce veritiera e ineffabile di Dio.

Così, è con immenso piacere nello Spirito Santo e non per ricerca di vanità alcuna che porgo quest’opera, alla presenza di Dio, per l’evangelizzazione del Nome Santo di Cristo Gesù e dell’opera sua salvatrice, potente ed unica.

La prima lunga parte del libro “Chiesa Cattolica Romana: verità o menzogna?” ti farà addentrare in modo profondo, semplice e dettagliato, nel confronto imbarazzante tra le più importanti e fondamentali dottrine erronee cattoliche e la santa Parola di Dio, ossia la Sacra Bibbia. Noterai, così, con evidenza assoluta, il contrasto fra quello che Dio vuole e ha comandato e quanto la Chiesa Cattolica insegna e fa nella linea dottrinale. Nello studio sono stati immessi e agglomerati fra di essi innumerevoli dati e documenti storici, tutti i più importanti passi biblici che la linea ufficiale della Chiesa Cattolica prende come punto di forza e di base per l’estrapolazione delle sue dottrine erronee, prese in esame in questo studio. Queste dottrine erronee sono state spiegate attentamente e scrupolosamente, sia dal punto di vista cattolico, che dal punto di vista verace della Bibbia, con gran timore di Dio e rispetto per la Verità in Cristo Gesù e nello Spirito Santo, smascherando così, in modo semplice, chiaro ed efficace e per grazia di Dio, l’ingegno e l’inganno cattolico secolare. Inoltre, sempre in questo studio vi sono immessi i punti dottrinali della Catechesi cattolica, che parlano ufficialmente di tali dottrine in seno alla Chiesa Cattolica, e il come, il quando e il perché essa nasce, tutto quanto la Bibbia dice esplicitamente e con potenza riguardo alla estraneità di tali dogmi e dottrine cattoliche dalla Parola di Dio. Tutto è fatto con determinazione, certezza di fede, e con una metodica semplice e spesso ripetitiva per meglio far comprendere le verità bibliche spiegate. La seconda e ultima parte del libro “La Trinità e il contraddittorio del sangue” tratta, sempre con le stesse metodiche ed attenzioni della prima parte, la spiacevole menzogna dei Testimoni di Geova riguardo alla Persona di Cristo e dello Spirito Santo i quali sono per essi rispettivamente un angelo (l’Arcangelo Michele) e una semplice energia, forza attiva di Dio. Lo studio tratta, inoltre, anche del serio problema che esiste in seno a questa organizzazione, riguardo alle donazioni del sangue. Un libro che, ringraziando Dio con vigore, può essere d’aiuto a quanti non conoscono il Signore (cattolici, clero incluso, testimoni di Geova ma anche tanti altri) e a coloro che pur conoscendolo vogliono approfondire alcune importanti questioni riguardo agli argomenti in esso trattati che possono, qualora approfonditi, sicuramente potenziare, se Dio lo permette per sua grazia, nella conoscenza di tante cose che nel mondo di oggi, con la sua cultura, ideologia, materialismo e senso religioso ipocrita, non possono non essere ben conosciute e fatte ben conoscere, per meglio contrastare l’errore nell’evangelizzazione del nome del Signore, verso coloro che non sono nella verità di Dio. Il Signore ci aiuti nel nome di Cristo Gesù, il Benedetto in eterno, per la potenza e la guida dello Spirito Santo!

Possa tu, cara lettrice e caro lettore, scegliere di amare Dio in verità, nella grazia e con tutte le tue forze fisiche e mentali. Se non lo hai ancora fatto nella tua vita, per svariati motivi che accomunano gli uomini e le donne nel mondo, fallo oggi, fallo adesso.

Pace a te in Cristo Gesù, Signore della salvezza degli uomini riscattati!

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 17:49

Chiesa Cattolica Romana:

verità o menzogna?

Presentazione dell’autore

Pace, caro lettore; mi presento: mi chiamo Stefano Ligorio e sono un cristiano evangelico pentecostale. Il mio sogno si realizza con questo libro. Dio sia glorificato in eterno nel nome Santo di Cristo Gesù per la potenza dello Spirito Santo.

Non voglio dilungarmi in tante parole, ma voglio semplicemente dirti che al mondo non c’è cosa più cara e grande dell’amore di Dio per noi. Ti prego caro lettore salvati da questa generazione perversa. L’Iddio misericordioso aspetta che tu ti lasci guidare e salvare dal suo amore grande ed eterno. Ti chiedo un favore, leggi questo libro con estrema attenzione, con fede e con amore per la verità. Tutte le volte che incontrerai le citazioni di passi e versetti biblici, abbi cura di consultare la Sacra Bibbia, così avrai la certezza che quanto si è preso in esame nei modi e nei tempi non scosta dal messaggio divino. Se vuoi conoscere la volontà di Dio, prega incessantemente il Signore, studia la sua santa Parola e rivolgiti ad una Chiesa Cristiana Evangelica (“pentecostale”); qui troverai uomini e donne di Dio pronti ad aiutarti nel tuo personale cammino di ricerca della verità del Signore. Dio esiste, Egli ha creato tutto quello che vedi, puoi crederci o meno ma questa verità non cambierà. Solo gli stolti chiudono gli occhi di fronte alla realtà, perché non vogliono o non possono vedere. Chiedi a Dio con sincerità di condurti alla verità delle cose, Egli scruterà il tuo cuore e ti esaudirà, perché Egli è fedele alle sue promesse. Troverai credenti pronti a rispondere per la potenza di Dio ad ogni tua domanda, stai pur certo. Fuggi via dalla menzogna del mondo, incamminati verso la luce risplendente della verità ed essa ti farà libero. La morte ci perseguita, essa è ad ogni angolo pronta per divorarci, il mondo passa ma le promesse di Dio per i suoi sono eterne.

Le teorie umane che negano l’esistenza di un Essere Creatore non sono definibili né vere, né scientifiche, al contrario vi sono tantissime leggi della scienza sperimentale che testimoniano potentemente l’esistenza assoluta di un Creatore che ha creato ogni cosa, le quali hanno ben più valore di quelle teorie non scientifiche legate all’assurda idea dell’evoluzionismo, le quali dichiarano che tutto è venuto dal caso per mezzo di una evoluzione, attraverso la quale tutti gli esseri viventi, umani, animali e vegetali, si sarebbero evoluti nel tempo da elementi organici primitivi venutisi a creare da una reazione chimica tra elementi inorganici in un “brodo primordiale” che avrebbe dato vita a degli amminoacidi, elementi organici, i quali nel tempo unitisi con altri composti ed elementi organici avrebbero dato vita alla prima cellula primitiva, dalla quale tutti noi, gli animali e i vegetali saremmo discesi. Poco nella mia vita mi è risultato essere altrettanto fantascientifico, puerile e assurdo. Dio ti ama, chiunque tu sia cara lettrice e caro lettore. Egli si farà conoscere da te se tu lo cercherai con sincerità e rispetto per la sua Parola e scoprirai un nuovo mondo, un mondo fatto di verità, amore, pace, giustizia e santità. Se non sei convinto non preoccuparti, è saggio tentare di discernere l’errore e l’inganno, specialmente abituati come siamo ad essere ingannati e truffati in questo mondo malvagio.

Prega il Signore con forza ed ascolta il tuo cuore, non avere paura, noi non siamo una setta, (le sette sono tutte quelle organizzazioni religiose in opposizione alla verità e all’insegnamento della Bibbia, in questo, anche la Chiesa Cattolica e l’organizzazione dei testimoni di Geova sono pienamente una setta in quanto opposti alla verità biblica di Dio) siamo milioni nel mondo, non siamo in cerca di denaro o altro del genere, ma cerchiamo solo di adempiere con amore al mandato del Beatissimo Signore nostro Gesù Cristo di predicare il suo nome per la conversione e la salvezza delle anime. Con affetto Stefano!

Ti saluto caro lettore raccomandandoti nuovamente di leggere sempre direttamente dalla Bibbia i passi e i versi citati in questo libro che non siano stati espressi nel loro contenuto. Pace a te!

Vorrete scusarmi, se in qualche modo sono stato troppo ripetitivo in alcuni contesti, ma era mio scopo non badare all’estetica, ma far percepire bene il messaggio e il contenuto di quanto era il mio proponimento.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 17:49

Prefazione dell’autore

Cara lettrice e caro lettore, se non sei già in Cristo Gesù, mi auguro che questo libro possa aiutarti a comprendere il vero messaggio cristiano della Bibbia e conseguentemente a poterlo accettare entrando in comunione con il Signore ed essere salvato. Lo scopo di questo libro è quello di vanificare le inique dottrine cattoliche ed esaltare il vero glorioso e giusto messaggio di Cristo, di Dio. Il Signore ti benedica e ti infonda pienamente la conoscenza e l’amore verso di Lui, affinché tu possa amarlo in verità, amore, santità e giustizia.

I passi biblici riportati nel seguente studio (nel caso non sia indicato diversamente) sono presi dalla traduzione biblica Nuova Riveduta (società biblica di Ginevra). La parola con carattere maiuscoletto: “SIGNORE”, nella traduzione biblica Nuova Riveduta, viene usata per indicare il termine ebraico: “Yahweh” (nome di Dio); la parola con carattere normale: “Signore” è invece la traduzione letterale del termine ebraico: “Adhonai”. Laddove ricorre “Adhonai Yahweh” è riportato (sempre nella versione Nuova Riveduta) con l’espressione “il Signore, DIO”, per evitare la ripetizione.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 17:50

Capitolo 1

Tradizione e Sacra Scrittura

Il Concilio di Trento dichiarò che la tradizione deve essere ritenuta di eguale autorità della Bibbia, nell’anno 1545. Per tradizione si intendono gli insegnamenti umani, provenienti da epoche, circostanze, culture e fonti svariate nell’ambito della storia della Chiesa Cattolica.

I farisei credevano la stessa cosa della tradizione e Gesù li rimproverò severamente perché con essa spesso si annulla la Parola di Dio: Marco 7:7-13; Colossesi 2:8; Galati 1:6-9.

Al punto 82 del Catechismo della Chiesa Cattolica si legge: “Accade così che la Chiesa, alla quale è affidata la trasmissione e l’interpretazione della rivelazione <attinga la sua certezza su tutte le cose rivelate non dalla sola Sacra Scrittura. Perciò l’una e l’altra (la Tradizione e la Sacra Scrittura) devono essere accettate e venerate con pari sentimento di pietà e di rispetto>”.

Al punto 97 si legge: “<La sacra Tradizione e la Sacra Scrittura costituiscono un solo sacro deposito della Parola di Dio>, nel quale, come in uno specchio, la Chiesa Pellegrina contempla Dio, fonte di tutte le sue ricchezze”.

Al punto 100 si legge: “L’ufficio di interpretare autenticamente la Parola di Dio è stato affidato al solo Magistero della Chiesa, al Romano Pontefice e ai Vescovi in comunione con lui”.

La fonte di verità riguardo a Dio e alla sua creazione è rivelata solo nelle Sacre Scritture; un buon credente dovrebbe attenersi solo ad esse e non considerare le tradizioni secolari umane, tanto più quando queste sono in contrasto con le dottrine bibliche rivelate da Dio.

Atti 17:11: “Or questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica, perché ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così”.

2 Timoteo 3:14-17: “Tu, invece, persevera nelle cose che hai imparate, e di cui hai acquistato la certezza, sapendo da chi le hai imparate, e che fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù. Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona”.

Galati 1:6-10: “Mi meraviglio che così presto voi passiate da colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo a un altro vangelo. Che poi non c’è un altro vangelo; però ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia anatema. Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso; se qualcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema...”.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 17:51

Tito 1:13-14: “...Perciò riprendili severamente, perché siano nella fede, e non diano retta a favole giudaiche né a comandamenti di uomini che voltano le spalle alla verità”.

1 Giov. 2:26-27 “Vi ho scritto queste cose riguardo a quelli che cercano di sedurvi. Ma quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi, e non avete bisogno dell’insegnamento di nessuno; ma siccome la sua unzione vi insegna ogni cosa ed è veritiera, e non è menzogna, rimanete in lui come essa vi ha insegnato”.

2 Giov. v.9-10: “Chi va oltre e non rimane nella dottrina di Cristo, non ha Dio. Chi rimane nella dottrina, ha il Padre e il Figlio. Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina, non ricevetelo in casa e non salutatelo”.

Romani 15:4: “Poiché tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto per nostra istruzione, affinché mediante la pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza”.

1 Tessalonicesi 2:13: “Per questa ragione anche noi ringraziamo sempre Dio: perché quando riceveste da noi la parola della predicazione di Dio, voi la accettaste non come parola di uomini, ma, quale essa è veramente, come parola di Dio, la quale opera efficacemente in voi che credete”.

Efesini 5: 6-10: “Nessuno vi seduca con vani ragionamenti; infatti è per queste cose che l’ira di Dio viene sugli uomini ribelli... Comportatevi come figli di luce... esaminando cosa sia gradito al Signore”.

Efesini 5:15-17: “Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi;...Perciò non agite con leggerezza, ma cercate di ben capire quale sia la volontà del Signore”.

Colossesi 2:4-10: “...Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui, radicati, edificati in lui e rafforzati dalla fede, come vi è stata insegnata, abbondate nel ringraziamento. Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo...”.

Colossesi 2:18-23: “Nessuno vi derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale...”.

Matteo 5:18-19: “Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra neppure uno iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto. Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato...”.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 17:51

Matteo 24:35: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”.

2 Corinzi 2:17: “Noi non siamo infatti come quei molti che falsificano la parola di Dio; ma parliamo mossi da sincerità, da parte di Dio, in presenza di Dio, in Cristo”.

2 Corinzi 4:2: “al contrario, abbiamo rifiutato gli intrighi vergognosi e non ci comportiamo con astuzia né falsifichiamo la parola di Dio, ma rendendo pubblica la verità...”.

2 Corinzi 11:4: “Infatti, se uno viene a predicarvi un altro Gesù, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un vangelo diverso da quello che avete accettato, voi lo sopportate volentieri”.

1 Timoteo 1:3-7: “Ti ripeto l’esortazione che ti feci mentre andavo in Macedonia, di rimanere a Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine diverse e di non occuparsi di favole e di genealogie senza fine...Alcuni hanno deviato da queste cose e si sono abbandonati a discorsi senza senso. Vogliono essere dottori della legge ma in realtà non sanno né quello che dicono né quello che affermano con certezza”; 1 Timoteo 6:3-10.

1 Timoteo 4:6-8: “Esponendo queste cose ai fratelli, tu sarai un buon servitore di Cristo Gesù, nutrito con le parole della fede e della buona dottrina che hai imparata. Ma rifiuta le favole profane e da vecchie; esercitati invece alla pietà...”.

2 Pietro 1:16-21: “..Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un’interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo”.

Giacomo 1:22: “Ma mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo, voi stessi”.

Ebrei 13:8-9: “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno. Non vi lasciate trasportare qua e là da diversi e strani insegnamenti; perché è bene che il cuore sia reso saldo dalla grazia, non da pratiche relative a vivande, dalle quali non trassero alcun beneficio quelli che le osservavano”; Ebrei 9:9-10.

Marco 7:1-13: “...(..Vi sono molte altre cose che osservano per tradizione: abluzioni di calici, di boccali e di vasi di rame). I farisei e gli scribi gli domandarono: <Perchè i tuoi discepoli non seguono la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?> E Gesù disse loro:<Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, com’è scritto:<<Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini>>. Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli uomini>. Diceva loro ancora: <Come sapete bene annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra! Mosè infatti ha detto:<<Onora tuo padre e tua madre>> e <<Chi maledice padre o madre sia condannato a morte>>. Voi, invece, se uno dice a suo padre o a sua madre: <<Quello con cui potrei assisterti è Corban>> (vale a dire un’offerta a Dio) non gli lasciate più far niente per suo padre o sua madre, annullando così la parola di Dio con la tradizione che voi vi siete tramandata. Di cose simili ne fate molte>”.

Matteo 19:16-21 (rispettare i comandamenti è cosa necessaria); Luca 11:28: “Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!”.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 17:52

In questi passi citati si ha la certezza di come sia importante, utile e necessario praticare con fedeltà i comandamenti e la Parola di Dio, anziché la tradizione degli uomini. La Chiesa Cattolica Romana, ma anche altre religioni cristiane affermano che la tradizione va rispettata a pari merito della Parola di Dio e le praticano entrambi, almeno così dicono. In realtà soprattutto la Chiesa Romana rispetta e pratica molto più la sua tradizione secolare pagana, anziché la Parola di Dio; si manipola quest’ultima per assoggettarla alle ideologie già possedute derivanti dalle tradizioni secolari.

Noi sappiamo invece che solo la Parola di Dio, deve essere presa in considerazione come fonte di verità, altrimenti agiremmo come i farisei e gli scribi descritti in Marco 7:1-13, e tanti altri descritti negli altri passi biblici. Ed è proprio del passo di Marco che vorrei parlare: questi farisei e scribi del tempo di Gesù avevano modificato il quinto comandamento del decalogo divino (“Onora tuo padre e tua madre..”) a causa della loro tradizione, cioè, rispettavano questa, più della legge di Dio. I religiosi cattolici sono del tutto simili a loro, anzi direi molto peggio; citando l’esempio dei comandamenti, si potrebbe dire per esempio che mentre i giudei di quel tempo si erano limitati solo a modificare il senso di alcuni comandamenti del decalogo, i religiosi della Chiesa di Roma, hanno debellato invece completamente il secondo comandamento di Mosè: Esodo 20:1-17; Deut. 5:6-21 sdoppiando il decimo in due comandamenti per recuperare quello tolto, così da averne sempre dieci. Purtroppo non fanno solo questo, ma tanto e tanto altro ancora. I farisei e gli scribi erano inferiori in ipocrisia a questi religiosi di oggi. La tradizione cattolica è fatta di tutte le dottrine che nel corso dei secoli si sono aggiunte all’insegnamento della Bibbia, di Gesù e degli apostoli. Il contatto tra il popolo e la Parola di Dio nel corso dei secoli è stato sempre ostacolato dalla gerarchia cattolica, sia con una interpretazione molto parziale, sia con la proibizione pura e semplice della sua lettura e stampa nella lingua del popolo (lingua volgare).

Il Papa Gregorio Magno (590-604) istituì, che nella liturgia, l’unica lingua ammessa fosse il latino (ciò fu debellato solamente nel Concilio Vaticano II), tanto che il popolo non poteva comprendere le già rare letture bibliche nelle funzioni religiose. Si andava sempre più verso la proibizione totale delle Sacre Scritture.

Il Concilio di Tarragona del 1234 decretò: “Nessuno ha il diritto di leggere o di diffondere l’Antico o il Nuovo Testamento sotto pena di essere accusato di eresia”. E pensare che la Parola di Dio è stata data a tutti per istruire, per aumentare la fede, la speranza e la conoscenza nella verità del Creatore in Cristo Gesù (Atti 17:11; 2 Timoteo 3:14-17).

Quelli che in qualche modo leggevano la Bibbia e ne diffondevano il messaggio in semplicità, venivano perseguitati, torturati e spesso anche uccisi sotto lo stampo di eretici.

A proposito, vorrei farvi leggere un documento storico molto interessante conservato nella biblioteca nazionale di Parigi, e pubblicato in data 3 Novembre 1911 a Gerusalemme, dalla rivista settimanale “The Truth” (La Verità). Questo documento contiene dei consigli che i cardinali diedero al Papa Giulio III all’epoca della sua elezione alla Santa Sede nell’anno 1550.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 17:53

Documento storico al tempo della Riforma

Foglio B-N.1088- Vol. II - pagg. 641-650

Questo documento è conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi e contiene alcuni consigli che i cardinali diedero al Papa Giulio III all’epoca della sua elezione alla Santa Sede nell’anno 1550.

“Fra tutti i consigli che possiamo avere a presentare alla Sua Santità, ne riserviamo il più importante in ultimo. Dobbiamo tenere gli occhi bene aperti ed intervenire con tutta la potenza nostra nell’affare che abbiamo da considerare”.

Trattasi di quanto segue:

La lettura del Vangelo non deve essere permessa che il meno possibile, specialmente nelle lingue moderne e nei paesi sottomessi alla vostra autorità. Il pochissimo che viene letto generalmente alla messa dovrebbe bastare e devesi proibire a chiunque di leggere di più.

Finché il popolo si contenterà di quel poco, i vostri interessi prospereranno; ma nel momento che se ne vorrà leggere di più, i vostri interessi cominceranno a soffrire.

Ecco il libro che più di nessun altro provocò contro di noi le ribellioni, le tempeste che hanno arrischiato di perderci.

Difatti, se alcuno esamina accuratamente l’insegnamento della Bibbia e lo paragona a quanto succede nelle nostre chiese, troverà ben presto le contraddizioni e vedrà che il nostro insegnamento spesso si scarta da quello della Bibbia e più spesso ancora è in opposizione ad essa.

Se il popolo si rende conto di questo ci provocherà senza requie finché tutto venga svelato ed allora diventeremo l’oggetto della derisione e dell’odio universale.

È necessario dunque che la Bibbia venga tolta e strappata dalle mani del popolo però con gran prudenza per non provocare tumulti

”.

Inutile ogni commento! Molti, che ebbero l’iniziativa di tradurre le Sacre Scritture nella lingua del popolo, furono, alcuni, perseguitati e altri anche uccisi.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:00

È, solo, a partire dal Pontificato di Leone XIII (1878-1903) che nella Chiesa Romana si comincia a parlare di ricerca biblica e di società bibliche; si nota una certa disponibilità alla ricerca, al tradurre le Sacre Scritture nelle lingue del popolo, per arrivare poi all’apertura più completa espressa nel Concilio Vaticano II. C’è da dire anche che, se con il Concilio Vaticano II, si ha più libertà nel parlare, nel promuovere e diffondere il messaggio biblico in semplicità, senza rischi di essere perseguitati o uccisi, provo un senso di angoscia mortale, nel pensare che per secoli e secoli, milioni e milioni di individui, sono stati privati della lettura istruttiva, santa e consolatrice della Bibbia e che sia stato loro obbligato di non cercare e di non credere in una verità che non fosse esclusivamente quella della Chiesa Romana, e perfino vietato, di ascoltare le belle parole confortanti di Gesù nei luoghi di culto, perché tutto veniva quasi esclusivamente celebrato in lingua latina, ed è facile pensare che la stragrande maggioranza del popolo cattolico non comprendesse alcunché.

Nel 1442 il Concilio Ecumenico di Firenze nel suo decreto <pro Iacobitis> afferma: “Nessuno di quelli che sono fuori dalla Chiesa Cattolica, non solo i pagani, ma neppure i giudei o gli eretici o gli scismatici possono conseguire la vita eterna; essi invece sono destinati al fuoco eterno, preparato per il diavolo e i suoi angeli se prima della morte non si saranno aggregati ad essa... nessuno per quante elemosine abbia potuto fare ed anche se avesse versato il proprio sangue per il nome di Cristo si può salvare se non è rimasto nel seno e nell’unità della Chiesa Cattolica”.

Nel 1866 prima ancora di istituire il dogma dell’infallibilità papale, Pio IX si era così espresso: “Io sono il successore dell’apostolo Pietro, il Vicario di Gesù Cristo, io solo ho il compito di guidare e governare la barca di Pietro; io sono la via, la verità, la vita. (Ciò è un abominio vedere in Giov. 14:6). Chi è con me è nella Chiesa, chi non è con me è fuori dalla Chiesa, è fuori della via, della verità e della vita”.

È a dir poco abominevole quanto detto da Pio IX, ma non è tutto; nel 1870 Pio IX (1846-1878), dopo che la Chiesa di Roma aveva subito un indebolimento politico e militare crescente con la Riforma, pensò bene di ricorrere a nuove misure per preservare il potere dei Papi e della Chiesa; egli promulgò il dogma dell’infallibilità pontificia e si mise al posto di Dio. Con l’infallibilità si intende che quando parla il Papa riguardo a dottrine, dogmi o comunque ad interessi della Chiesa, è Dio che parla. Ciò doveva servire per legare più strettamente i cattolici al potere papale. Questo fu anche un abissale legaccio, in quanto affermando l’infallibilità pontificia si dichiarava che le dottrine e i dogmi di fede emanati da qualsiasi Papa, presente, passato e futuro sono infallibili e rimangono tali e senza errore; è Dio che le ha ordinate attraverso il Vicario di Gesù in terra. Quindi, oggi, anche gli stessi teologi cattolici, pur trovando puerili e contraddittorie molte dottrine e affermazioni fatte da molti Papi, in virtù di tale dogma si rende obbligatorio continuare a promuovere tutte le dottrine emanate da qualsiasi Papa, e quando le contraddizioni sono eclatanti, in tal caso si agisce con cautela, cercando di rendere la cosa il meno evidente possibile.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:01

C’è da dire, che prima del dogma di Pio IX si credeva solo nell’infallibilità conciliare, ovvero, nell’infallibilità solo delle dottrine e dei dogmi emanati dai Concili. Questo Papa ha toccato il culmine della menzogna, dell’orgoglio e dell’egoismo; si è dichiarato “la via, la verità e la vita”, quando invece noi sappiamo bene che solo Gesù ha tali attributi. Come può un uomo dichiararsi infallibile? È abominevole solo pensarlo; questi invece ne ha fatto un dogma di fede infischiandosene di Dio e della sua Parola. Oggi, dopo il Concilio Vaticano II, si afferma che anche altri credenti non cattolici possono essere salvati e che si possono ritenere fratelli anche coloro che sono usciti dalla Chiesa di Roma o che non lo sono mai stati, ma che comunque sono cristiani. Per secoli, i Concili e i vari Papi avevano ritenuto condannati all’inferno e perseguitato coloro che si erano attenuti ad un modello biblico diverso da quello cattolico, ad un modello semplice e vero nelle intenzioni; eppure oggi si crede e si agisce diversamente. Com’è possibile ciò? Dio ha cambiato idea? Se era Dio che ispirava i vari Concili Cattolici e i vari Papi nel prendere misure drastiche e malvagie, nel porsi con pregiudizi, persecuzioni e con comportamenti e atti inquisizionali nei confronti di coloro che osavano semplicemente leggere la Bibbia o cercavano di diffonderla o tentavano di tradurla nella lingua popolare per farla conoscere a tanti altri, come mai Dio oggi la pensa diversamente? È chiaro che Dio nei confronti di costoro non ha ispirato alcunché; questi sono stati e sono tutt’ora nella menzogna, nell’ipocrisia, nella legge dell’orgoglio e dell’egoismo. Dio non può avere ispirato nulla di simile a questo, che per secoli si è tragicamente attuato e dottrinalmente inventato. Oggi Dio non può e non vuole ancora ispirare il Papa e la Chiesa Romana, anche se questi si predispongono in modo più tollerante e pacifico, perché comunque ne mantengono le orme, le dottrine, i dogmi e le invenzioni abominevoli e menzognere di vario tipo, tutte ben nascoste o quasi, sotto un pio manto che copre tutta una buia storia secolare, politica, economica e militare della Chiesa Romana, senza parlare dell’Inquisizione, delle Crociate e di tante altre carognate dei Papi e dei preti cattolici nella storia.

Questo argomento del Papato e dell’infallibilità pontificia verrà ripreso più approfonditamente nello studio del “Papato cattolico”.

Gli apostoli dichiararono che sarebbero venuti molti falsi dottori e profeti che avrebbero introdotto false dottrine ed eresie occultando la verità.

2 Timoteo 4:3-4: “Infatti verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole”.

1 Giov. 4-1: “Carissimi, non crediate ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti nel mondo”.

2 Pietro 2:1-3: “...come ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione... Molti li seguiranno nella loro dissolutezza; e a causa loro la via della verità sarà diffamata. Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false...”.

2 Pietro 3:15-16: “...In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche le altre Scritture”.

Atti 20:29-31: “Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli...”.

2 Tessalonicesi 2:9-12: “La venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficacia di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, con ogni tipo d’inganno e di iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all’amore della verità per essere salvati. Perciò Dio manda loro una potenza d’errore perché credano alla menzogna; affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità ma si sono compiaciuti nell’iniquità, siano giudicati”.

2 Corinzi 11:14-15: “Non c’è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere”.

Anche Gesù profetizza a riguardo in Matt. 24:23-25: “... perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile anche gli eletti...” (Matt. 7:21-23).

Infine in 1 Timoteo 4:1-3 Paolo dice: “Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demoni, sviati dall’ipocrisia di uomini bugiardi, segnati da un marchio nella propria coscienza. Essi vieteranno il matrimonio...”.

È chiaro come questa profezia riguardo al divieto del matrimonio ma non solo, si sia realizzata certamente con l’iniqua opera della Chiesa Cattolica. Essa vieta il matrimonio ai preti perché questi devono compiere “un ministero divino”. Leggere 1Timoteo 3:2: “Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie...”® Tito 1-6.

1 Corinzi 9:5: “Non abbiamo il diritto di condurre con noi una moglie, sorella in fede, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa?”. L’apostolo Pietro (Cefa) che i teologi cattolici definiscono “primo Papa”, era sposato (Marco 1:29-31; Luca 4:38-39; Matt. 8:14-15). Inutile ogni commento!

Riguardo al celibato, la Scrittura lo nega e anzi si oppone a tale direttiva forzata della Chiesa Romana: 1 Corinzi 7:8-9; 1 Timoteo 3:2,4. Il celibato dei preti fu decretato da Papa Gregorio VII nell’anno 1079. Pietro era sposato: 1 Corinzi 9:5; Matt. 8:14-15, ecc., e anche altri apostoli lo erano.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:02

La Chiesa Romana ha introdotto a poco a poco le sue dottrine e i suoi dogmi di fede; ciò dovrebbe ancora di più aiutare un vero credente ad intuire e comprendere, come, mentre nella Bibbia le dottrine sono da sempre rivelate e scritte, per la Chiesa Romana ci sono voluti numerosi secoli per completare ed arrivare alle loro odierne dottrine; di tanto in tanto, di secolo in secolo, infatti, si introduceva una dottrina nuova, un dogma nuovo, fino ad arrivare al completo ed abominevole credo cattolico di oggi. Gesù disse anche in Matt. 23:5-12: “...Ma voi non vi fate chiamare ‘Rabbi’; perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra Guida, il Cristo...”. Come si spiegano prendendo in considerazione le parole appena citate di Gesù i titoli di “Santo Padre”, “Sua Santità”, “Pontefice Massimo”, “Papa”, “Padre” (nel senso di Padre spirituale, come titolo dato ai preti cattolici) adottati nel seno della Chiesa Cattolica? Anche qui è inutile alcun commento! Gli ecclesiastici cattolici, ma non solo, sono anche simili ai religiosi giudei del tempo di Gesù (Marco 12-38-40; Luca 20:45-47; Luca 11:43; Matt. 23-1-34; Giov. 5:44), amano passeggiare in lunghe vesti, mettersi in mostra con lunghe preghiere, amano anche i saluti nelle piazze e i primi posti nei conviti, e prendere gloria gli uni dagli altri.

Il Papa Giovanni Paolo II, il 12 Marzo del 2000, chiese perdono per gli errori commessi dalla Chiesa Romana riguardo alle Inquisizioni e alle Crociate, per gli errori pratici e quindi visibili, ma non si sarebbe dovuto pensare forse anche di chiedere perdono per gli errori spirituali riguardo alle dottrine e i dogmi di fede errati che ha operato e continua ad operare la Chiesa Romana? Se si è potuto sbagliare nelle opere, lo si è potuto fare anche nelle dottrine e nei dogmi di fede; ma ammettere ciò sarebbe estremamente difficile per qualsiasi Papa, visto poi che non è neanche necessario, perché bisognerebbe provare tutto questo (per costringere la Chiesa Romana ad ammettere, che tali errori ci sono), in modo “scandalosamente eclatante”, visto poi che la tradizione secolare dalla Chiesa post-primitiva in poi è in gran misura dalla parte cattolica (ma non quella apostolica e della Chiesa post-primitiva sino al IV sec. d.C.).

La Sacra Scrittura contraddice molto efficacemente e in modo certo e preciso le inique dottrine e dogmi di fede cattolici, ma lo fa però in un modo tale da non attirare l’attenzione della “massa”, quindi non si viene a creare da parte cattolica l’obbligo nel dover rivelare o quanto meno rivedere alcune o molte questioni dottrinali. L’Inquisizione, le Crociate e quant’altro sono fatti di pubblico dominio oggi, e, quindi, si esigeva da parte della Chiesa Romana una richiesta di perdono e un’ammissione pubblica di avvenuti fatti, circostanze e opere compromettenti. La Sacra Scrittura, si oppone ferocemente alla tradizione cattolica romana. La richiesta di perdono da parte del Papa, non ha impiegato un grosso sacrificio, nell’accettazione da parte del popolo cattolico, per il semplice motivo che tali fatti e opere del passato (dei quali la stragrande maggioranza della gente di oggi sa poco o niente), non hanno toccato direttamente i cattolici di oggi. A differenza delle donne e degli uomini del passato, quelli di oggi non hanno e non possono avere la sensibilità e la capacità di comprendere a pieno le barbarie e le carognate subite da gente estremamente indifesa, nelle epoche buie del Medioevo e non solo. In pratica, bisognerebbe aver vissuto in quei tempi, aver fatto parte della cerchia di quei milioni di individui che sono stati torturati, perseguitati e uccisi, per comprendere pienamente il potere satanico che ha posseduto e possiede tutt’ora la Chiesa Internazionale Cattolica Romana.

Le barbarie della Chiesa Romana erano operate sia a livello psicologico che fisico, senza alcun tipo di ritegno per la dignità dell’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:03

Il Papa chiese perdono per delle azioni tragiche e drammatiche commesse dalla sua Chiesa; ma perché non ammettere e confessare anche gli errori dottrinali istituiti dagli stessi Papi, che così ferocemente sbagliarono il loro operato per il quale oggi si chiede il perdono? Risposta: perché per l’operato della Chiesa Romana non c’è nulla oggi che possa nascondere gli avvenimenti tragici del passato, mentre per le dottrine inique inventate che possiamo definire “errori di teoria” è più difficile, ma non impossibile, costringere la Chiesa Romana ad ammettere e dimostrare la sua applicata erroneità; quindi, nessuno si preoccupa agli alti livelli, nella nefanda Chiesa di ammettere ufficialmente e chiedere perdono e magari tendere al cambiamento da questi “errori di teoria”. D’altro canto ciò che rafforza la Chiesa di Roma da un lato, è la tradizione di tali dottrine tramandate da secoli, ovvero da troppo tempo per alcune, per essere oggi disconosciute. Ciò però può risultare oltremodo sfavorevole alla Chiesa Cattolica stessa, perché tale metodo dimostra inconfutabilmente che la maggior parte delle dottrine cattoliche, e direi anche alcune tra le più importanti, siano nate di tempo in tempo, di secolo in secolo e ciò dimostrerebbe chiaramente come queste siano legate alla mentalità e cultura umana delle varie epoche e non allo Spirito Santo che al contrario ha rivelato le verità riguardo a Dio una volta e per sempre nella Bibbia, non di tanto in tanto nei secoli a uomini egoisti e menzogneri come sono stati i Papi della Chiesa Romana. Se questi Papi e i vari Concili cattolici hanno sbagliato nel decidere riguardo all’Inquisizione, alle Crociate, al proibire di leggere la Bibbia, di diffonderla, di stamparla, ecc., quando invece dicevano di eseguire precisi ordini da parte di Dio, sotto la spinta dello Spirito Santo (se si vuole sapere di più a tale riguardo, fare una ricerca sulle lettere conciliari e pontificie nei secoli dell’Inquisizione, si leggeranno cose a dir poco tragiche e contraddittorie), non è possibile che abbiano potuto sbagliare anche riguardo alle dottrine da loro stessi emanate? Non è possibile, è certo, visto che la Bibbia ce lo dichiara apertamente. Anche se volesse il Papa, riguardo alle dottrine e ai dogmi di fede della sua Chiesa non potrebbe dir nulla a sfavore, perché c’è la famosa infallibilità papale del 1870 riguardo alla quale qualsiasi dottrina o dogma istituita da un Papa è infallibile e non revocabile, perché istituita dal “Vicario di Cristo in terra”, “l’infallibile uomo di Gesù”. Noi sappiamo che solo Dio è infallibile. È un dato certo che il promuovere ed istituire guerre, Crociate, Inquisizioni con i loro tremendi tribunali, torture, persecuzioni, proibizioni, sono stati decisi dai Concili e dai vari Papi. Queste decisioni conciliari e papali non erano sempre direttive riguardo alla fede e alla Chiesa? Non dovevano essere infallibili anche in questa circostanza? Perché non lo sono stati? Risposta: perché nessuno di essi lo è! L’unico Concilio ispirato da Dio è quello biblico di Gerusalemme nel quale, oltretutto, non vi fu un’elencazione di dottrine riguardo alla fede, perché tutto era stato già compiuto, ma vi furono solo delle norme da seguire per camminare rettamente nella fede, secondo la volontà divina, ossia un’elencazione di alcune cose nei riguardi di cristiani usciti dal paganesimo, già conosciute dai giudei, e dai giudei cristiani, nulla di nuovo quindi! Nella Chiesa Cattolica, si è susseguita, nei secoli, un’invenzione dopo l’altra, e si è arrivati ad una organizzazione religiosa cristiana che non è più degna, già da secoli e secoli, di essere definita come tale (ovvero cristiana). Nei tempi moderni la gerarchia ecclesiastica romana non può più permettersi di fare opposizione alle traduzioni e alla diffusione della Bibbia. Ha dovuto rinunciare a questa forma di lotta contro la Parola di Dio. La rapida diffusione della Bibbia è stata ed è una grossa spina nel fianco per la Chiesa Romana. In effetti, il numero di quelli che ogni anno abbandonano il Cattolicesimo in seguito alla lettura e studio della Bibbia aumenta (anche se spesso però passano dalla pentola alla brace). I teologi cattolici, dal canto loro, nelle varie edizioni delle loro bibbie tradotte nelle varie lingue, sono costretti ad inserire nella parte inferiore delle pagine del testo, le varie interpretazioni dottrinali cattoliche riguardo a molti passi che potrebbero svegliare dal sonno il lettore cattolico. Così mascherano il contrasto (o almeno cercano), fra la Parola di Dio e le varie dottrine cattoliche. La Bibbia non dovrebbe avere note esplicative da parte dell’uomo, in quanto la Parola di Dio si interpreta da sé. Come visto, cambiano i modi ma la Chiesa Cattolica usa sempre mezzi ipocriti e menzogneri per fare accettare le proprie dottrine: un tempo con la proibizione della lettura biblica e la violenza e l’uccisione per chi trasgrediva i suoi dettami, oggi con una più raffinata e sottile forza di persuasione; d’altronde non potrebbe fare altrimenti, visto che il mondo di oggi, pieno di libertà democratica, è affamato di cultura e di conoscenza, anche se molto spesso o quasi sempre gli obiettivi sono tutt’altro che la conoscenza di Dio.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:03

Vediamo, come nel corso dei secoli, nella Chiesa Romana, si siano accumulate una serie di dottrine umane; per alcune, prima di essere idealizzate e dogmatizzate, ci sono voluti molto secoli, per altre è bastato il capriccio di un iniquo Papa o di un iniquo Concilio. La verità è tutta nelle Sacre Scritture, ma i teologi cattolici, di tanto in tanto, inventarono una dottrina e la dogmatizzarono. Qui ne presentiamo alcune:

Nell’anno 431, nel Concilio di Efeso fu ufficializzato il culto di Maria e fu dichiarata “Madre di Dio”.

Nell’anno 787, nel secondo Concilio di Nicea fu introdotto ufficialmente il culto delle immagini e delle reliquie.

Nel 1079, fu decretato da Papa Gregorio VII il celibato dei preti.

Nel 1090, Pietro l’Eremita introdusse la corona del Rosario.

Nell’anno 850, sotto Papa Leone IV comparvero per la prima volta le Indulgenze; la vendita di esse iniziò nell’anno 1190, fino all’epoca della Riforma.

Nel 1215, fu decretato da Papa Innocenzo III il dogma della Transustanziazione.

Nel 1215, nel Concilio Laterano Papa Innocenzo III istituì la confessione auricolare o confessione dei peccati all’orecchio del prete con l’assoluzione.

Nel 1220, Papa Onorio III sancì l’adorazione dell’ostia.

Nel 1414, al Concilio di Costanza la Chiesa Romana proibì il calice ai fedeli nella comunione.

Verso l’anno 593, fu idealizzata la dottrina del Purgatorio da Gregorio Magno, la quale fu considerata come dogma di fede, invece solo nel Concilio di Firenze nell’anno 1439.

Nell’anno 1545, con il Concilio di Trento si dichiarò che la tradizione deve essere ritenuta di eguale autorità alla Bibbia.

Nell’anno 1854, Papa Pio IX istituì come dogma di fede l’Immacolata Concezione di Maria.

Nell’anno 1870, Papa Pio IX stabilì il dogma dell’infallibilità papale.

Nell’anno 1950, Papa Pio XII proclamò come dogma di fede l’Assunzione della Vergine Maria in cielo.

E potremmo andare via via di seguito elencando decine e decine di altre inique dottrine istituite dalla Chiesa Romana. La Chiesa di Dio non è un luogo di adulteri, pagani, idolatri e quant’altro, che fanno solo numero e che riempiono le sale delle chiese cattoliche e di tante altre denominazioni, ma che di Cristo, della conoscenza, della verità e del giusto insegnamento c’è ben poco. Gesù non vuole il numero senza valore e senza onore, ma piuttosto Egli vuole gente, uomini, donne, individui, che credono con il cuore a Cristo Risorto e che mettono in pratica i comandamenti, la verità, l’amore e la giustizia.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:04

La Chiesa locale di Roma ebbe sempre un posto importante nella cristianità post-primitiva.

La ragione è che Roma per secoli è stata il cuore dell’impero romano, e la sua importanza non venne meno neanche quando Costantino l’imperatore fece di Costantinopoli la nuova capitale politica dell’impero. La Chiesa di Cristo delle origini rimase pura e fedele, in linea di massima per circa trecento anni dalla sua nascita, al tempo degli apostoli.

Quella fu l’epoca dei martiri della fede a causa delle persecuzioni della Roma pagana. Avvenne poi pian piano che la Chiesa locale di Roma essendo nella Roma pagana, iniziò ad avere più prestigio, potere ed autorità sulle altre, fino ad arrivare ai giorni nostri.

Con la “conversione” di Costantino il Grande, il cristianesimo iniziava un’era di favoritismi da parte dell’impero romano. I cristiani non venivano più perseguitati ed i luoghi di culto venivano resi liberi; ma nello stesso tempo iniziava un’era buia per il cristianesimo vero.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:05

Costantino nel 313 a Milano promulgò con Licinio: “l’Editto di tolleranza” concedendo libertà di culto ai cristiani. Questo fu il primo passo per l’inizio della creazione di quella Chiesa Pagana di “massa” che è l’odierna Chiesa Cattolica Romana. Ma il fatto più importante si ebbe alcuni decenni dopo la morte di Costantino con: l’“Editto di Tessalonica” emesso da Teodosio (imperatore d’Oriente) con il consenso anche di Graziano (Imperatore d’Occidente) nel 380, in cui si proclamò il cristianesimo religione ufficiale di Stato. Teodosio e Graziano erano gli Imperatori dell’Impero Romano che a quel tempo era diviso in due parti, oriente ed occidente. Ma ecco l’Editto come ci è stato conservato nel codice di Giustiniano, l’Imperatore che promosse la sistemazione del diritto romano nel IV secolo; l’Editto era scritto in latino, ma qui è tradotto in italiano:

“Gli imperatori Graziano Valentiniano e Teodosio al popolo della città di Costantinopoli. Tutte le nazioni governate dalla nostra clemenza rimarranno in quella religione che fu tramandata dall’apostolo Pietro ai romani, e che ora è seguita dal pontefice Damaso e da Pietro vescovo d’Alessandria ed uomo dalla Santità Apostolica, in modo che crediamo, che secondo l’insegnamento Apostolico e la dottrina evangelica, v’è un solo Dio, che sussiste in tre persone, Padre, Figlio e Spirito Santo, che godono della stessa dignità e quindi costituiscono la Santa Trinità.

Ordiniamo dunque a quelli che osservano questa legge di prendere il nome di Cristiani Cattolici, mentre tutti gli altri, che noi riteniamo stupidi e pazzi, devono essere dichiarati eretici. Essi saranno puniti dall’ira di Dio, ma anche dalla nostra Autorità, guidati come siamo dalla sapienza divina”

.

(Nell’Editto si fa accenno al termine “pontefice”. Esso non riguarda ancora il titolo assoluto che in seguito, secoli dopo, verrà dato al vescovo di Roma; in quei tempi antichi i pontefici erano dei vescovi con particolari incarichi di posizione. Secoli dopo il titolo di “Pontifex Maximus” fu assunto dal vescovo di Roma che divenne il Pontefice assoluto [il Papa] Capo della Chiesa Cattolica Romana)

.

Da questo Editto si deduce che la Chiesa locale di Roma era considerata dagli Imperatori come un importante punto di riferimento per la fede cristiana. Anche se nell’Editto è menzionato il vescovo della Chiesa d’Alessandria, è un fatto che la Chiesa locale di Roma acquistò sempre più importanza e la fede, ivi professata, era l’unica ammessa nell’impero.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:10

I pagani cominciavano ad essere perseguitati, e tra il 391 e il 392 i sacrifici pagani furono proibiti e molti templi furono chiusi. Possiamo, dunque, dire che per l’anno 394 il cristianesimo era diventato una vera e propria religione di Stato e che l’impero era stato “cristianizzato” nel senso che essere cristiani non era più soltanto una questione personale in Cristo, ma anche una questione politica. D’altro canto è vero anche che la stessa cristianità fu romanizzata e paganizzata in questo stesso processo, che possiamo definire bilaterale. In tutto questo la Chiesa locale di Roma con il suo vescovo aveva sempre più la preminenza sulle altre chiese. Si arriva poi con Gelasio I, vescovo di Roma (dal 492 al 496), con il suo “Decreto Gelasiano” nel quale si hanno le prime asserzioni chiare ad una supremazia del vescovo di Roma su tutta la Chiesa Cristiana. Da premettere che, prima, i cristiani, per via delle persecuzioni, si riunivano clandestinamente per non essere incarcerati, ma poi, in un primo momento con la conversione di Costantino (con l’“Editto di Tolleranza”), e in seguito con l’“Editto di Tessalonica”, ingenuamente credendo di vedere esplicitamente la liberazione dai loro problemi, essi si adeguarono (anche se non tutti) a queste nuove riforme imperiali “favorevoli” a loro. Ma questi non sapevano a cosa sarebbero andati incontro le loro chiese e comunità cristiane impregnate ancora di vera fede verso Cristo, da lì a poco tempo. Prima di allora, le chiese cristiane, non erano altro che comunioni di veri credenti, che riunitisi clandestinamente in casa di qualcuno o in altro luogo adoravano Dio in verità e con sincera fede. (La Chiesa di Cristo non è un edificio ma è l’adunanza dei veri fedeli riuniti nel nome del Signore: 1Corinzi 16:19; Colossesi 4:15. La Chiesa come corpo mistico di Gesù è costituita da tutti i credenti “rigenerati dallo Spirito Santo” che trascende ogni movimento organizzato, in quanto nessuna struttura esistente sulla terra rappresenta unicamente ed appieno il corpo mistico di Cristo Gesù. Ogni credente veramente rigenerato dallo Spirito Santo è un membro della vera Chiesa di Cristo che non è, ripeto, un edificio bello, fatto di pietre o un movimento, o un organizzazione religiosa ma la comunità universale di soli credenti veramente nati di nuovo). È con la “conversione di Costantino” e con la cristianità che divenne religione di stato (“Editto di Tessalonica”), che via via andando, si hanno sempre più, le prime “spettacolari” costruzioni delle basiliche, delle chiese intese come edifici, ecc..

Sin dalla “conversione” di Costantino, ma soprattutto con “l’Editto di Tessalonica” quando il cristianesimo fu ufficialmente dichiarato religione di Stato, avvenne che moltitudini di pagani furono ammessi e costretti ad entrare nelle chiese cristiane, ma ahimè, col solo battesimo d’acqua senza il ravvedimento e la conversione del cuore. Essi portarono in seno alle chiese cristiane i loro riti pagani, le loro cerimonie, le loro ideologie e la loro predisposizione verso un’iniqua trascendenza del divino attraverso la rappresentazione di immagini, sculture ed idoli e tant’altro ancora, facendo sì che la Chiesa divenisse ben presto romanizzata e paganizzata. Si può dire che Costantino con la sua fasulla conversione (egli pur favorendo la cristianità con il suo Editto si battezzò solo poco prima di morire), diede inizio a quello che poi sarà il potere pagano della Chiesa Romana fino ai giorni nostri. I cristiani clandestini di quel tempo non potevano ben immaginare a cosa tutto ciò avrebbe dato inizio e portato nella storia del cristianesimo; non sapevano che collaborando si sarebbe arrivati alla paganizzazione e romanizzazione di molte chiese che invece prima, seppure in modo clandestino, erano però impregnate di vera dottrina e di sana fede. La vera dottrina cristiana si trova tutta nella Bibbia e soprattutto nei vangeli e nelle lettere degli apostoli. La Chiesa Romana alle vere dottrine vi ha aggiunto quelle false (annullando pure molte sane dottrine bibliche), pratiche pagane, ecc.. Per cui ha assolutamente perso il diritto di denominarsi come religione cristiana. La Chiesa Cattolica Romana, dovrebbe davvero ravvedersi (ma non solo essa) eliminando tutte le dottrine menzognere, la tradizione, i riti e i dogmi di fede pagani contrari alla Parola di Dio o rinunciare a definirsi fede cristiana. La vera Chiesa di Cristo è composta di persone veramente convertite a Gesù (e non solo di individui battezzati in acqua), i cui nomi essendo veri credenti sono scritti nei cieli presso Dio. La Chiesa Romana è invece per la stragrande maggioranza (più del 90%) composta da cristiani battezzati non praticanti, e anche quel 10% circa, praticante, non ha comunque una giusta concezione di Dio, del sacrificio di Cristo per l’espiazione dei peccati e di tanto altro ancora. D’altronde questi vengono battezzati da neonati (pedobattesimo) senza aver scelto Dio e senza aver avuto alcun tipo di ravvedimento e di conversione del cuore (i pochi mesi di vita che hanno quando vengono battezzati non gli danno tali facoltà e possibilità) per cui nella Chiesa Romana (che oggi conta più di un miliardo di membri) troviamo solo il numero, la quantità di “cristiani”, ma non la qualità.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:11

È risaputo che i ladri, gli idolatri, gli indovini, i maghi, gli adulteri, i fornicatori, i perversi d’ogni genere, i lussuriosi, i truffatori, i mafiosi e quant’altro ancora, fanno abbondantemente parte del famoso numero dei cattolici nel mondo e sono quelli che fanno numero nelle Chiese Cattoliche Romane. Dio non può volere ciò, non può desiderare una Chiesa Pagana piena di pagani non convertiti che facciano solo numero.

Egli vuole la qualità innanzi tutto e non la quantità senza valore. Dopo “l’Editto di Tessalonica” accadde che, invece di essere i cristiani ad essere perseguitati, ora, lo erano i pagani e venivano incarcerati e puniti, soprattutto se visti coinvolti con i sacrifici pagani. I non cristiani, di quel tempo, trovarono vantaggioso, utile e necessario conformarsi all’ordine dell’Editto imperiale e, quindi, tutto di un colpo, in conseguenza di ciò, nelle chiese cristiane vi furono di gran lunga più pagani non convertiti che veri convertiti.

La Chiesa di Cristo sarebbe dovuta forse diventare grande e maestosa? Avrebbe dovuto raggiungere splendori, unificare religioni e fedi diverse (come buddisti, induisti, musulmani, ecc.) come oggi sta avvenendo pian piano? Convogliare vasti consensi, conquistare potere anche con la forza? (Si studi meglio l’Inquisizione e la storia delle Crociate).

Secondo quanto profetizzato da Gesù, niente di tutto questo: Egli dichiara che la sua Chiesa non sarebbe mai morta (Matt.16:18), ma sarebbe stata però solamente un “piccolo gregge” (Luca 12:32), il quale sarebbe rimasto fedele alla verità. Mi fa dolore vedere con quanta abilità si usa manipolare le Sacre Scritture per conformarle alla tradizione umana, alle ideologie passate e presenti, impregnate di interessi politici ed economici ed influenzati da fattori storico-culturali.

Quando si fa dire alla Bibbia quello che non dice, quando si insegna ciò che non è vero, si produce una realtà senza effetto e senza frutti. E questa è una innegabile realtà nella Chiesa Cattolica Romana.

Matt. 7:21-23: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: <Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti? > Allora dichiarerò loro: < Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori! >”. Matt. 7:24-27; Luca 6:46-49; Luca 13:23-30.

Un’altra causa,

oltre a quella dovuta al fatto di statalizzare la cristianità come religione ufficiale dell’impero romano, che determinò il paganesimo nel seno del cristianesimo fu ancora prima di tutto ciò lo “gnosticismo”. Con questo termine si identifica l’insieme dei sistemi e delle ideologie che raggiungono la loro massima espansione fra il II e il III secolo d.C., che si intersecano ed oppongono alle dottrine autentiche della comunità cristiana primitiva. Le dottrine dello gnosticismo sono un insieme di ideologie che dalle primitive origini della Chiesa antica e fino al IV secolo, pur essendo prive di vera unità fra loro tendevano tutte a dare un’interpretazione del messaggio cristiano in armonia con le correnti della religiosità e della cultura ellenistico-romana di quel periodo, in cui confluivano elementi di derivazione orientali, neoplatonica e neopitagorica. Furono energicamente combattute dalla comunità cristiana ortodossa antica, ma non mancarono, però, in seguito e anche da subito, di esercitare un notevole influsso nell’interpretazione del messaggio cristiano. In questo lo gnosticismo può essere visto come un chiaro fenomeno di deviazione dal cristianesimo antico autentico, con ricezione di influenze della mitologia pagana, (soprattutto riguardo alle venerazioni di angeli e di essere superiori) sia anteriori allo stesso processo di gnosi che contemporanei a tale processo.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:12

Si verificò così, in un tempo relativamente breve, un processo di “sincretismo,” ovvero una fusione fra uno strato pagano (con elementi e fonti soprattutto ellenistiche), e il cristianesimo antico, nel tempo, in parte gnosticizzato. Si ha così il sincretismo cristiano storico, antico, cattolico, che spiega almeno in parte la tendenza a sistemare, nella religione cristiana di “massa”, filosofie ed elementi provenienti dai più vari ambiti.

In altre parole, potremmo dire che il “sincretismo cristiano” fu la fusione storica tra il cristianesimo post-primitivo gradualmente gnosticizzato e le tendenze e gli elementi religiosi pagani. Per essere più chiari, il sincretismo cristiano fu la fusione cronica e definitiva tra un cristianesimo di “massa” posseduto da un processo già in atto di gnosi (che lo aveva in qualche modo preparato all’accettazione di elementi pagani puri o quasi), ed elementi e tendenze religiose pagane.

Questo è il processo di sincretismo storico cristiano cattolico.

Lo gnosticismo è un fenomeno di deviazione dal cristianesimo autentico, con ricezione d’influenze pagane, sovrapposte al messaggio cristiano e alla sua retta elaborazione dogmatica.

Anche il giudaismo nella storia biblica aveva vissuto un processo di “gnosi” e di “sincretismo”. Dai tempi di Mosè, Giosuè, ecc., fino ai tempi di Gesù, la religione giudaica aveva subito mano a mano nel corso della sua storia un percorso parallelo di gnosticismo; in pratica, era stata influenzata da vari ideologie pagane e si era allontanata spesso e per alcune parti definitivamente dalla vera legge e dalla volontà Santa di Dio. Basta leggere il N.T. per vedere come Gesù condanni svariate volte i farisei e gli scribi ed in generale il giudaismo del suo tempo, ormai pieno di tradizioni e di rivelazioni non divine. Il “sincretismo giudaico” si sviluppò, a differenza del “sincretismo cristiano” (che avvenne un unica volta, in un sol colpo), svariate volte nella storia d’Israele ed ebbe ogni volta delle sfaccettature similari, maturando nel suo ripetersi con processi graduali o istantanei. Esso si ebbe, di volta in volta, dalla fusione delle ideologie e delle fonti pagane babilonesi, persiane, ellenistiche e romane con la religione giudaica che subiva parallelamente un processo lento e frammezzato nel tempo di gnosi da parte di elementi e tendenze religiose pagane. Tutto ciò diede vita spesso, nella storia di Israele, ad un giudaismo non biblico e, definitivamente, ad una religione piena di tradizioni e ideologie, alcune delle quali, non scritturali e non divine. Come avvenne per i giudei, così è avvenuto per il cristianesimo di “massa”, che è stato gnosticizzato inizialmente ed infine ha subito un sincretismo, ovvero una fusione catastrofica, cha ha dato vita ad un cristianesimo pagano, estraneo al messaggio delle Sacre Scritture e opposto alla volontà di Dio.

La verità di Dio si trova soltanto nella Bibbia; molte confessioni religiose fanno professione di ispirarsi a questo libro, ma nei fatti lo adoperano solo come paravento, infatti, le loro dottrine sono in contrapposizione con l’insegnamento di Cristo, che è scolpito nelle pagine delle Sacre Scritture.

Se vi diranno, come hanno sempre fatto, che la Bibbia la possono capire solo i “dotti ecclesiastici”, sappiate che è una grave menzogna; è vero il contrario, i semplici e gli umili sono graditi a Dio più di ogni altro.

Appropriatevi della Parola di Dio per camminare secondo i suoi divini insegnamenti.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:12

Bisogna seguire Dio secondo i suoi comandamenti. Gesù disse: “insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate..” Matt.28:20; “Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti” Giov.14:15; (leggere anche Daniele 9:4-5).

Nessuno ha mai perseguitato i credenti come la Chiesa Romana. Nel 1179 per deliberazione del terzo Concilio Lateranense, si decise di sterminare gli “eretici” (soprattutto Albigesi e Valdesi).

Così dal XIII al XV secolo si compì un grande sforzo per eliminarli tutti. Gli Albigesi, i Valdesi, i Bagamili, i Patarini, i Pauliciani, i Bulgari, gli Hussiti, ecc., sono stati massacrati e bruciati nel nome di Gesù Cristo. Questi gruppi religiosi sono racchiusi generalmente nel nome di “catari” dal greco che significa “puri”. L’Inquisizione fu istituita in modo più drastico nel IV Concilio Lateranense da Papa Innocenzo III per combattere con più determinazione queste “sette cristiane”.

Ad esempio, in una sola Chiesa di Bèziers, nella quale il popolo si era rifugiato, si contarono 7000 cadaveri durante la guerra Santa (Crociata Santa) dichiarata contro gli Albigesi sempre da Innocenzo III. Da allora il sangue corse a fiumi: in Spagna (dove l’Inquisizione durò circa 600 anni), in Italia, nei Paesi Bassi, ecc.. La Bibbia era interdetta e bastava possederne una in casa per essere mandato alla galera, alla prigione a vita o al supplizio.

Le torture che venivano inflitte erano di un sadismo raffinato. La Roma papale di quell’epoca sorpassò di molto in crudeltà la Roma pagana, ed anche in responsabilità, perché aveva “conoscenza” dell’amore divino e, in più, agiva nel nome di Cristo Gesù. In sostanza, in tutto questo si trova un fatto innegabile: le persecuzioni sono non solo nelle pagine di storia della Chiesa Romana ma anche nei suoi dogmi. Il dovere di far morire gli eretici figura nei decreti infallibili ed irrevocabili dei Concili generali III e IV Lateranensi.

(Tali Concili secondo i teologi cattolici di ogni tempo, erano e sono ritenuti ispirati dallo Spirito Santo e quindi ritenuti infallibili)

.

Se tali direttive persecutorie sono state ispirate da Dio (e ciò che Dio dà come ispirazione è infallibile ed immutabile nell’essenza), come mai oggi si affronta la questione degli “eretici” con uno spirito diverso? Non è forse perché a decidere quegli atti conciliari (e non solo quelli) è stata la mente dell’uomo e non la volontà di Dio? Altrimenti si agirebbe con crudeltà e decisione in tali questioni, anche oggi, se come è vero che si crede da parte cattolica che era volontà di Dio uccidere un individuo, che leggendo la Bibbia ed istruito da essa adorasse Dio in modo diverso da come veniva insegnato dalla Chiesa Romana.

Voglio dire in pratica, che Dio dovrebbe pensarla nello stesso modo anche oggi (Gesù condanna la violenza e non forza nessuno ad accettare la sua via).

Come non pensare a queste parole di Gesù: “...l’ora viene che chiunque vi ucciderà, crederà di rendere un culto a Dio!..” Giov 16:2-3.

Il cardinale Lèpicier, professore di teologia sacra del collegio della propaganda a Roma, scriveva nel 1908: “Chiunque fa pubblicamente professione di eresia o cerchi di pervertire gli altri sia con parole, sia col suo esempio, non solo può, assolutamente parlando, essere scomunicato, ma può essere giustamente ucciso...così può essere una buona azione privare dell’uso di una vita nociva un uomo eretico, detrattore della verità e nemico della salvezza degli altri uomini...Di più non si può negare che la Chiesa, parlando in senso assoluto, non abbia il diritto di colpire di morte gli eretici, anche se essi sono venuti a resipiscenza (cioè si sono ravveduti)”; (De stabilitàte et progressu dogmatis). Questo libro ha avuto l’approvazione veemente del Papa Pio X nel 1910.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:13

Questo ci fa comunque capire come lo spirito persecutorio e inquisizionale sia durato fino a pochi decenni fa e non solo fino alla fine del Medioevo. Del resto i romani cattolici (parlo del clero) sono in una trappola mortale ritenendo i Concili, i Papi, i dogmi e le decisioni conciliari e papali, infallibili ed inspirati dallo Spirito Santo; non possono, in pratica, in senso assoluto, ritrattare quanto deciso nel seno della Chiesa stessa nei contesti conciliari e papali nel corso della sua storia. Tuttavia, abilmente affrontano le varie questioni porgendole in una luce diversa venendosi a trovare in un epoca moderna, in una generazione, piena di cultura e senza dubbio meno facile da rendere schiava. Quindi usano le stesse decisioni conciliari, però con un metodo e sotto una luce diversa; ma non è negabile il fatto che lo spirito della Chiesa di Roma di oggi trascende la storia secolare buia e piena di errori spirituali e dottrinali.

(I crociati molte volte massacravano gli ebrei, l’antico popolo di Dio, dovunque li incontravano, e i “Santi inquisitori” promulgarono numerosi decreti contro di essi, senza risparmiare loro espulsioni da vari stati, persecuzioni e pene di morte)

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Ovvero, anche se la Chiesa Romana di oggi, usa la tolleranza ed il pacifismo e manifesta qualche cambiamento nel modo di porsi nel e con il mondo (cambiamento dovuto probabilmente ad eventi storico-politici andati a sfavore di essa quasi completamente e soprattutto a causa del fatto del dover affrontare una civiltà in un mondo diverso dal passato), i suoi dogmi, le sue dottrine e le sue decisioni conciliari, rimangono non solo nella storia di essa ma anche nel suo fantomatico canone infallibile, perché tutto quello che Dio ha deciso nei suoi vari Concili, sempre secondo i teologi cattolici non può essere annullato o contraddetto da nessuno in ogni tempo.

Roberto Bellarmino canonizzato Santo nel 1930, uno dei più quotati dottori della Chiesa Cattolica (1542-1621), rettore del collegio romano (1592), cardinale (1599), arcivescovo di Capua (1602) dichiarò: “Tutte le disposizioni di Roma contro le eresie, tutti i suoi precetti di persecuzioni continuano ad essere immutati nei suoi canoni; nulla ne è stato abrogato” e ancora “se li mettete in prigione (gli eretici) o li mandate in esilio con le loro parole essi corrompono quelli che sono loro vicino, e con i loro libri quelli che sono lontani. Perciò il solo rimedio e quello di mandarli prestamente nel loro luogo (ovvero, l’inferno con la morte)”.

Di dichiarazioni simili e di peggiori c’è ne sono a migliaia nella storia della Chiesa Cattolica. La Chiesa Romana continua a venerare come “santi” e “beati”, tanti uomini come questo persecutore, insegnando al popolo a credere in intercessioni da parte di questi, quando invece molto probabilmente uomini di tal genere sono i primi a soffrire le pene del giudizio di Dio; altro che “santi”, in paradiso, pronti ad intercedere! La Chiesa Romana è una gigantesca macchina di menzogna stracolma di errori passati e presenti (quelli presenti più raffinati di quelli del passato); essa verrà giudicata tremendamente da Dio quando la sua pazienza finirà.

Fin dalla nascita della Chiesa Cattolica sono stati introdotti, insegnati e proclamati come dogmi e dottrine tante cose che non hanno nulla a che vedere con il cristianesimo autentico.

I credenti della Chiesa primitiva autentica non conoscevano né i ceri, né l’incenso, né l’acqua santa, ecc..

Si può dire la stessa cosa per quanto riguarda la beatificazione e la canonizzazione dei defunti e la loro venerazione.

Non c’era il sacrificio quotidiano della messa, né l’invocazione della “Madre di Dio”, né tanto meno i monasteri, né i suffragi per i morti.

La Chiesa Cattolica insegna che la Sacra Scrittura e la tradizione devono essere accettate e venerate con pari sentimento di pietà e di rispetto. Questa affermazione riflette ciò che era stato dichiarato dal Concilio di Trento, l’otto aprile del 1546, e cioè, che la rivelazione divina è contenuta in libri scritti (la Sacra Scrittura) e nelle tradizioni non scritte, nel senso di tradizioni che si trovano al di fuori della Sacra Scrittura. Si ritiene che tali tradizioni contengano gli insegnamenti orali di Gesù, trasmessi agli apostoli e non riportati nel N.T.. Tali insegnamenti orali, sempre secondo la teoria iniqua cattolica, furono poi in vario modo messi per iscritto e si trovano, ancora oggi, nei cosiddetti scritti dei “Padri della Chiesa”, cioè gli scrittori cristiani dei primi quattro secoli d.C.. Di particolare importanza sono considerati gli scritti dei “Padri apostolici”, cioè degli scrittori cristiani della prima metà del II sec.d.C.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:14

Ma il fatto è che, su numerosissimi punti, le dottrine della Chiesa Romana sono molto diverse sia da quanto è detto dalle Sacre Scritture, sia da quanto deduciamo proprio dai “Padri della Chiesa” e dai “Padri Apostolici”.

Inoltre, si notano alcune divergenze dottrinali tra la testimonianza del N.T. e le affermazioni degli stessi “Padri della Chiesa” e i “Padri Apostolici” quanto più ci allontaniamo dall’epoca apostolica, cioè dal I secolo.

Ora, se come dicono i documenti cattolici, le due fonti: la Sacra Scrittura e la tradizione scaturiscono da un’unica fonte, non vi dovrebbero esserci tali differenze, ma esse pur vi sono, e sono tante. Ma grazie a Dio, gli apostoli ci hanno lasciato le Sacre Scritture del N.T. che oltre a quelle dell’A.T., noi consideriamo Scrittura Sacra e unica fonte autentica delle dottrine che stanno alla base della fede cristiana.

In ogni caso se vi fosse un’autentica tradizione, al di fuori della Sacra Scrittura, tale tradizione non potrebbe mai essere in contrasto con le Scritture ispirate, dato che la rivelazione di Dio è una sola e senza contraddizioni.

Il sacrificio espiatorio di Cristo ha dato vita ad un nuovo patto suggellato con il suo stesso sangue sul legno della croce. I sacrifici di animali con i relativi cerimoniali, gli ordinamenti che regolavano il culto, che salvaguardavano i diritti dell’uomo, le feste, ecc., legati alla legge erano, infatti, “l’ombra dei beni futuri” (Colossesi 2:16-17) inoltre, Israele non ha rispettato il patto antico e per tale motivo questo è stato sostituito con un altro fondato su migliori promesse: Ebrei 8:6-13 “Ora però egli ha ottenuto un ministero tanto superiore quanto migliore è il patto fondato su migliori promesse, del quale egli è mediatore. Perché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non vi sarebbe stato bisogno di sostituirlo con un secondo. Infatti Dio, biasimando il popolo, dice: <Ecco i giorni vengono, dice il Signore, che io concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda, un patto nuovo : ....perché essi non hanno perseverato nel mio patto....> Dicendo: <Un nuovo patto>, egli ha dichiarato antico il primo. Ora quel che diventa antico e invecchia è prossimo a scomparire”.

Ebrei 10:9-10: “..Così, egli abolisce il primo per stabilire il secondo. In virtù di questa <volontà> noi siamo stati santificati, mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre”.

Ebrei 9:9-10: “....I doni e i sacrifici offerti secondo quel sistema non possono, quanto alla coscienza, rendere perfetto colui che offre il culto, perché si tratta solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, insomma, di regole carnali imposte fino al tempo di una loro riforma”.

Con il nuovo patto vi è l’abrogazione delle ordinanze sacrificali, cerimoniali e quant’altro (non del decalogo però). Il sacerdozio levitico, i sacrifici, le cerimonie, le feste, ecc., ordinate dalla legge, prefiguravano Cristo Sommo Sacerdote e il suo sacrificio espiatorio.

Queste cose compiute e racchiuse nel sacrificio di Gesù offertosi una volta per sempre, ormai non sono più necessarie, anzi sono inutili benché sussiste il loro valore simbolico. L’autore dell’epistola agli ebrei afferma la superiorità del cristianesimo su ogni rivelazione anteriore ad essa, poiché Gesù le supera in modo infinito.

Il capitolo 7 di Ebrei, versi 11-28 (sarebbe meglio leggere l’intero capitolo) sottolinea la superiorità del sacerdozio di Cristo di cui è tipo Melchisedec, sul sacerdozio levitico, l’annullamento di quest’ultimo e del suo cerimoniale e la completa sufficienza del sacerdozio di Cristo: “Se dunque la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico (perché su quello è basata la legge data al popolo), che bisogno c’era ancora che sorgesse un altro sacerdote secondo l’ordine di Melchisedec e non scelto secondo l’ordine di Aaronne? Poiché, cambiato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un cambiamento di legge....Così qui vi è l’abrogazione del comandamento precedente a motivo della sua debolezza e inutilità (infatti la legge non ha portato nulla alla perfezione); ma vi è altresì l’introduzione di una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio......Quelli sono stati fatti sacerdoti senza giuramento, ma egli lo è con giuramento........ Ne consegue che Gesù è divenuto garante di un patto migliore del primo. Inoltre, quelli sono stati fatti sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare; egli invece, poiché rimane in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette. Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro. Infatti a noi era necessario un sommo sacerdote come quello, santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli;.....La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento fatto dopo la legge, costituisce il Figlio, che è stato reso perfetto in eterno”.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:14

D’altro canto Cristo solo è stato fatto sacerdote secondo l’ordine di Melchisedec, ottenendo un sacerdozio che non si trasmette (Ebrei 7:21-24), di conseguenza non ha Vicari sulla terra.

Efesini 1:22: “Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per capo supremo alla chiesa”. Egli opera dal suo trono celeste, ed esercita Egli stesso eternamente il suo sacerdozio per mezzo dello Spirito Santo e può salvare chiunque si affidi per fede al suo nome.

Ebrei 7:24-25: “...può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro”. È in abominio a Dio cercare altri intercessori nei santi cattolici, nella Madonna o negli angeli poiché oltre a quanto la Bibbia proibisce riguardo all’invocazione delle anime dei defunti (santi o non), al venerali, ecc., Cristo è il nostro unico mediatore fra Dio e l’uomo in modo completamente sufficiente (1Timoteo 2:5-6; Atti 4:12).

Nell’A.T. la religione giudaica si presentava in quest’ordine:

1) Aaronne (poi nel tempo i suoi successori) il sommo sacerdote, il quale era l’unico che poteva accedere, e una sola volta all’anno, nel luogo santissimo il giorno delle espiazioni.

2) I sacerdoti ed i leviti, incaricati del servizio del santuario, esercitavano le loro funzioni non oltre il luogo santo.

3) Il popolo ammesso a presentare le sue offerte nel cortile, davanti all’altare degli olocausti.

Sotto la legge mosaica dell’antico patto, Israele era composto da una casta sacerdotale levitica e dal popolo di Dio. Nel N.T., Cristo è il Sommo Sacerdote unico e perfetto (Ebrei 7:11-28); il sacerdozio, inteso come una casta a parte e comprendente i paramenti sacerdotali e quant’altro, è annullato; i credenti fanno tutti parte del sacerdozio regale, essendo divenuti re e sacerdoti con Gesù che li ha introdotti fin nel luogo santissimo (prima inaccessibile al popolo e ai sacerdoti, ma solo accessibile al Sommo Sacerdote, una volta all’anno), presso il quale, il velo o la cortina che lo separava dal luogo santo e dal popolo è stato tolto definitivamente.

Ap.1:6: “che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo...”.

Ap.5:10: “e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra”.

Ebrei 10:19-22: “Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù, per quella via nuova e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne, e avendo noi un grande sacerdote sopra la casa di Dio.....”.

1Pietro 2:5-9: “anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali....Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa ”.

La comunità dei credenti, si accalca davanti alla croce del sacrificio espiatorio, dinanzi a Gesù, e ha pieno titolo di arrivare alla promessa del nuovo patto senza intercessori umani, potendo arrivare in modo personale e diretto a Dio tramite Gesù Cristo.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:15

Così, pur ammettendo i doni spirituali e i ministeri particolari nell’ambito della Chiesa di Cristo, il nuovo patto non conosce più assolutamente clero (ovvero una casta separata di sacerdoti intermediari), giacché la vera Chiesa di Dio universale è un regno di sacerdoti sottomessi all’unico Sommo Sacerdote, l’Eterno Gesù, mediatore di un nuovo patto.

Ebrei 9:11,12,15: “Ma venuto Cristo, sommo sacerdote dei beni futuri...è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna...Per questo egli è mediatore di un nuovo patto...”.

Per capire meglio cos’era il luogo santissimo, parleremo in sintesi del tabernacolo, quest’ultimo era il santuario trasportabile, la “dimora” di Dio in mezzo al suo popolo d’Israele.

Esso era composto di tre parti:

Il cortile, dove tutti gli israeliti potevano entrare, il luogo santo riservato ai sacerdoti, e il luogo santissimo, dove solo il sommo sacerdote poteva entrare, e lo faceva una volta l’anno. In quest’ultimo luogo c’era l’arca dell’alleanza che era una cassa di legno d’acacia ricoperta d’oro, la quale conteneva le due tavole della legge. Nel tabernacolo erano riprodotte l’immagine e l’ombra del Santuario Celeste. Mosè lo costruì secondo il modello indicatogli da Dio sulla montagna in modo conforme e preciso; ogni particolare aveva la sua importanza ed il suo significato spirituale. L’epistola agli ebrei conferma che il Santuario fatto da mani d’uomo lo è stato come “imitazione del vero Santuario” stabilito dal Signore nel cielo (Ebrei 8:2,4-5; c.9:11,23-24). Il cerimoniale, il culto, i sacrifici, il sacerdozio d’Aaronne sono tipi e profezie della Persona, del sacrificio e del sacerdozio di Cristo, nostro Sommo Sacerdote. Questi tipi e queste ordinanze erano solo temporanee: abiti, utensili, divisioni del santuario, velo, sacrifici, abluzioni, ecc., tutto ciò ha fatto posto al culto reso in spirito e verità; giacché la venuta di Gesù Cristo ha compiuto tutto (Giov.19:30; Giov. 4:23-24; Ebrei 8:5; Ebrei 9:1-10). Voler trasportare tali cose nel culto cristiano, come fanno la Chiesa Romana e i suoi simili, significa confondere le alleanze e ritornare all’Antico Testamento.

Di conseguenza, quanto fa la Chiesa Cattolica Romana dividendo il popolo dei credenti da una casta sacerdotale (il clero), non è secondo lo Spirito del Cristo e del nuovo patto. Ogni credente oggi ha accesso al “luogo santissimo”, a Dio, perché la cortina o il velo che lo divideva dal popolo è stato tolto dal sacrificio espiatorio di Cristo, compiuto sul legno della croce. Ogni credente ha pieno titolo di accedere attraverso il Sommo Sacerdote Eterno Cristo Gesù al “luogo santissimo” che ora risulta aperto a chiunque voglia accedervi (mentre nell’antico patto solo il sommo sacerdote poteva entrarvi e solo una volta l’anno), senza l’intermediazione di qualsiasi tipo di casta sacerdotale, la qual cosa è, nell’ambito cristiano, (del nuovo patto) superata, inutile e opposta al volere di Dio.

Il caso del clero cattolico (e di quello di altre religioni dette cristiane) risulta oltre a quanto detto finora, in completo abominio a Dio per come è conformato, e offende la figura di Cristo e la sua opera, in quanto, al contrario di quello che avviene e si crede in ambito cattolico riguardo al clero, Egli (Gesù) ha aperto ogni passaggio, e senza intermediari umani, a chiunque voglia accedere in fede al Padre, attraverso il suo Nome Santo.

Nella Chiesa universale e santa di Cristo non esiste un laicato, un clero, ma uomini santi con doni spirituali e ministeri diversi. Così facendo la Chiesa Cattolica inavvertitamente o quasi, si rende colpevole della mancata istruzione ed unione nell’ambito della Chiesa stessa che risulta divisa in due categorie separate.

I laici si sentono inconsciamente più liberi nei riguardi della fede e di Dio, portati a questo, dalla loro mancata istruzione a credere che solo il clero debba attenersi a un’opera di fede più viva e regolare. Dio vuole una Chiesa istruita dalla sua Parola ed unita in tutto e per tutto, senza alcuna divisione. Quanto fa la Chiesa Cattolica (sotto numerosissimi aspetti) dimostra che essa non è sottomessa alla Parola di Dio e quindi ne è fuori; su di essa pesa la fortissima responsabilità secolare di aver condizionato moltissime vite umane ad una vita cristiana estranea alla volontà di Dio. I suoi dignitari ecclesiastici di ogni tempo si sono resi colpevoli dinnanzi a Dio di aver “chiuso la porta del cielo” a molti, quando invece il Cristo l’ha aperta a tutti. L’insegnamento della Chiesa Romana ha chiuso e chiude ancora, tutt’oggi, l’accesso per la salvezza a molti che probabilmente se fossero venuti o se venissero a conoscenza della Parola di Dio e del suo vero messaggio potrebbero davvero convertirsi (come del resto avviene per molti ex cattolici). I suoi vani insegnamenti allontanano da Dio l’uomo, anziché avvicinarlo a Lui.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:16
L’abbandono della semplicità evangelica, dalla Chiesa delle origini, è stato lento e progressivo.

Il colpo più duro è stato inflitto con l’entrata in massa dei pagani, con i loro costumi e tradizioni nel IV sec. d.C., con l’Editto di Tessalonica. La Sacra Scrittura è proceduta da Dio dal quale solo riceve la sua autorità e non dagli uomini. Essa contiene la verità e la volontà di Dio. Non è lecito agli uomini e neppure agli angeli di aggiungere, diminuire o cambiare alcunché (Galati 1:6-9). Ne risulta che né l’antichità, né le abitudini, né la moltitudine, né la sapienza umana, né i giudizi, né le deliberazioni, né gli editti, né i decreti, né i Concili, né le visioni, né i miracoli devono essere contrapposti a quanto dice la Sacra Scrittura, ma, al contrario, ogni cosa deve essere esaminata, regolata, e riformata in accordo con essa.

La vera religione si trova nella Sacra Bibbia, perché quello è il libro divino che contiene l’insegnamento vero di Cristo e degli apostoli per la Chiesa.

Leggendo la Bibbia e specialmente il N.T. ci si accorge non solo come non vi siano le dottrine cattoliche romane, ma come quest’ultime vengano, invece, severamente proibite e condannate da Dio. Cristo Gesù è l’unico Salvatore e mediatore fra Dio e gli uomini, l’unico che possa presso il Padre Celeste rimetterci i nostri peccati e farci apparire santi e giusti. Sembra ragionevole concludere che il messaggio biblico è concentrato su Gesù Cristo e non sulla Chiesa, nello Spirito Santo e non nella gerarchia ecclesiastica, sull’amore misericordioso di Dio e non sul merito di eventuali opere buone del credente.

Chiedo ai teologi cattolici: potete provare che Gesù Cristo abbia fondato la Chiesa Cattolica Romana anziché la sua Chiesa? Matt. 16:18.

Che le dottrine e le pratiche della Chiesa Romana siano le stesse di quelle della Chiesa primitiva? Galati 1:6-9.

Che non vi sia salvezza fuori dalla Chiesa Romana? Giov. 6:40.

Che alla Chiesa di Cristo, possono appartenere uomini e donne non convertiti, ma solo battezzati in acqua (come adulteri, assassini, ladri, bestemmiatori, idolatri, lussuriosi, perversi, truffatori, fornicatori, ecc.)? Galati 5:19-21; Efesini 5:5; Ap 22:15.

La Chiesa di Cristo è composta esclusivamente dei suoi discepoli rinati di nuovo, rigenerati dallo Spirito Santo e impegnati nel continuare a trasmettere la sua opera redentrice nel mondo attraverso il messaggio dell’evangelo; essi sono portatori di testimonianza cristiana vera e del nome di Cristo Gesù come Salvatore.

I pagani entrarono in massa nella Chiesa post-primitiva, con Costantino prima, ma in modo più radicale poi, con Graziano e Teodosio con l’Editto di Tessalonica; essi (i pagani), senza la conversione del cuore e col solo battesimo in acqua, assieme al processo di “Gnosi” e del “Sincretismo”, furono gli agenti e gli elementi della catastrofe drammatica e della rovina e paganizzazione della Chiesa cristiana di “massa”. Essi portarono nelle comunità cristiane, legate ancora in qualche modo alla purezza del vangelo, le loro cerimonie, i loro riti e costumi pagani, pur essendo battezzati cristiani, però, difatti, solo con il nome e non nei fatti. Cosicché la Chiesa fu presto romanizzata e paganizzata. La vera Chiesa di Cristo è composta da credenti veramente convertiti a Gesù, i quali si trovano in diversi raggruppamenti di Chiese (chiaramente escluse quelle che sono fuori dalla verità centrale ed essenziale della Parola di Dio) e i cui nomi sono scritti nei cieli. Le Chiese visibili non sono altro che scuole per educare e preparare i santi per il Regno di Dio.
pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:16
Potete provare teologi cattolici che Cristo e i suoi apostoli abbiano consigliato ai loro discepoli di ritirarsi dal mondo facendosi monaci o monache? Luca 10:1-12; Matt. 5:13-16; Giov. 17:15.

Che Gesù abbia istituito, oltre agli apostoli testimoni che dovevano predicare il vangelo ed istruire la Chiesa nascente, una gerarchia sacerdotale, ossia una casta speciale e privilegiata separata dal popolo? Matt. 23:5-12; Ap. 1:6; c.5:10; Ebrei 10:19-22; 1 Pietro 2:5-9.

Che gli apostoli abbiano istituito altri ordini diversi da quelli dei vescovi (o pastori, o anziani, o presbiteri), diaconi ed evangelisti? 1 Timoteo 3:1-8; c.5:17. Ad esempio, cardinali, monsignori, Papa, ecc.?

Che i vescovi o presbiteri non possono prendere moglie, e che un prete senza moglie e figli deve essere chiamato “padre”? 1 Timoteo 3:2,4; c. 4:3; Matt. 23:5-12.

Che vescovi e preti cattolici debbano dire messa, confessare la gente e dare l’assoluzione dei peccati? Salmo 51:1; c. 32:5.

Le parole: vescovi, pastori, presbiteri ed anziani sono sinonimi nel N.T. che indicano un ministero da parte di Dio, dato ad alcuni uomini credenti, per guidare al meglio una chiesa locale, predicatori del vangelo e servi del popolo credente, e non sacerdoti, cioè “sacrificatori” all’altare. I giudei e i pagani avevano dei sacerdoti e furono proprio i sacerdoti giudei che complottarono la morte di Gesù. Cristo non ordinò sacerdoti per la sua Chiesa, poiché la Scrittura dice che egli è il Sommo Sacerdote, che vive per sempre, il cui ufficio non è trasmissibile ad altri, e il cui sacrificio sulla croce non ha bisogno di essere ripetuto (in forma mistica sull’altare) con e nella messa (Ebrei 7:21-28; Ebrei 10:11-18).

Molti uomini e donne di religione cattolica, pur avendo conosciuto molti aspetti delle verità riguardo alla Parola di Dio, sono un po’ restii ad abbandonare il loro vecchio culto e le loro tradizioni per motivi sociali, per comodità, per mancanza di una fede completa, per paura e quant’altro. Bisognerebbe far capire loro (ma non solo), Dio permettendo, che anche ai tempi di Gesù, dei suoi apostoli e discepoli, i giudei (gli ebrei), immersi com’erano nella loro religione piena di tradizioni umane e ipocrisia nei riguardi della Parola di Dio, trovarono grossi problemi, inizialmente (per quelli che ebbero la possibilità e la volontà di convertirsi), nell’afferrare il vangelo e poter praticare di conseguenza la verità che venne loro rivelata dagli evangelizzatori, ma molti ebbero il coraggio e la vera fede per accogliere la vera via per il perdono dei peccati e per la salvezza eterna.

Oggi similmente accade la stessa cosa, ovvero: la religione cattolica (e i suoi simili), potrebbe rappresentare benissimo il giudaismo ipocrita del tempo di Gesù (scribi, farisei e sadducei); come allora, anche oggi, in un contesto e circostanze certamente diversi, bisogna avere coraggio, una fede vera e pulita e un cuore sincero per accogliere il vero messaggio della Parola di Dio, detronizzato per la massa, nei secoli e da secoli dalla Chiesa Cattolica Romana e dai suoi simili, trascinati come sono stati, in modo inequivocabile, in un vortice ciclonico di “luce” di Satana.
pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:17

Capitolo 2

Idolatria, culto dei santi e falsi miracoli

Prima parte

Idolatria, culto dei santi

Caro lettore, per grazia di Dio, ho avuto la pazienza di inserire in questo studio tutti i passi biblici più chiari e interessanti attinenti al discorso dell’idolatria e del culto cattolico dei santi.

Iniziamo con i passi dall’A.T.:

Esodo 20:4-6: “Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti”. (Deut. 5:8-10).

Isaia 2:8: “Il suo paese è pieno d’idoli; si prostra davanti all’opera delle sue mani, davanti a ciò che le sue dita hanno fatto”.

Isaia 2:11: “Lo sguardo altero dell’uomo sarà umiliato, e l’orgoglio di ognuno sarà abbassato; il Signore solo sarà esaltato in quel giorno”.

Isaia 2:20-22: “In quel giorno, gli uomini getteranno ai topi e ai pipistrelli gli idoli d’argento e d’oro che si erano fatti per adorarli; ed entreranno nelle fessure delle rocce e nei crepacci delle rupi per sottrarsi al terrore...Smettete di confidarvi nell’uomo, nelle cui narici non c’è che un soffio; infatti quale importanza gli si potrebbe attribuire?”.

Isaia 10:10-11: “Come la mia mano è giunta a colpire i regni degli idoli dove le immagini erano più numerose che a Gerusalemme e a Samaria, non posso io forse, come ho fatto a Samaria e ai suoi idoli, fare anche a Gerusalemme e alle sue statue?”.

Isaia 44:9-13,19-20: “Quelli che fabbricano immagini scolpite sono tutti vanità; i loro idoli più cari non giovano a nulla; i loro testimoni non vedono, non capiscono nulla, perché essi siano coperti di vergogna. Chi fabbrica un dio o fonde un’immagine che non gli serve a nulla? Ecco tutti quelli che vi lavorano saranno coperti di vergogna e gli artefici stessi non sono che uomini!...Il fabbro lima il ferro, lo mette nel fuoco, forma l’idolo a colpi di martello e lo lavora con braccio vigoroso; soffre perfino la fame e la forza gli vien meno; non beve acqua e si affatica. Il falegname stende la sua corda, disegna l’idolo con la matita, lo lavora con lo scalpello, lo misura con il compasso, ne fa una figura umana, una bella forma d’uomo, perché abiti una casa... Nessuno rientra in sé stesso e ha conoscimento e intelletto per dire: < Ne ho bruciato la metà nel fuoco, sui suoi carboni ho fatto cuocere il pane, vi ho arrostito la carne che ho mangiata; con il resto farei un idolo abominevole? Mi inginocchierei davanti a un pezzo di legno?> Un tal uomo si pasce di cenere, il suo cuore sviato lo inganna al punto che non può liberarsene e dire: <Ciò che stringo nella mia destra non è forse una menzogna?>”.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 18:18
Isaia 45:16: “Saranno svergognati, sì, tutti quanti delusi; se ne andranno tutti assieme coperti di vergogna i fabbricanti d’idoli”.

Isaia 46:5-8: “A chi mi assomigliereste, a chi mi eguagliereste, a chi mi paragonereste, quasi fossimo pari? Costoro prelevano l’oro dalla loro borsa, pesano l’argento nella bilancia, paganoun orefice perché ne faccia un dio per prostrarglisi davanti, per adorarlo. Se lo caricano sulle spalle, lo trasportano, lo mettono sul suo piedistallo; esso sta in piedi e non si muove dal suo posto; benché uno gridi a lui, esso non risponde né lo salva dalla sua afflizione. Ricordatevi di questo e mostratevi uomini! O trasgressori, rientrate in voi stessi”.

Isaia 42:17: “Ma volgeranno le spalle, coperti d’infamia, quelli che confidano negli idoli scolpiti e dicono alle immagini fuse: ”.

Isaia 42:8: “Io sono il SIGNORE; questo è il mio nome; io non darò la mia gloria a un altro, né la lode che mi spetta agli idoli”.

Isaia 30:22: “Considererete come cose contaminate le vostre immagini scolpite, ricoperte d’argento, e le vostre immagini fuse, rivestite d’oro, le getterete via come una cosa impura, Direte loro”.

Isaia 40:18-22: “A chi vorreste assomigliare Dio? Con quale immagine lo rappresentereste? Un’artista fonde l’idolo, l’orafo lo ricopre d’oro e vi salda delle catenelle d’argento. Colui che la povertà costringe ad offrire poco sceglie un legno che non marcisca, e si procura un abile artigiano per fare un idolo che non vacilli. Ma non lo sapete? Non l’avete sentito? Non vi è stato annunziato fin dal principio? Non avete riflettuto sulla fondazione della terra?...”.

Isaia 2:17-18: “L’alterigia dell’uomo sarà umiliata, e l’orgoglio di ognuno sarà abbassato; il SIGNORE solo sarà esaltato in quel giorno. Gli idoli scompariranno del tutto”.

Isaia 8:19-20: “Se vi si dice:, rispondete: Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora!”.

Geremia 1:16: “Pronunzierò i miei giudizi contro di loro, a causa di tutta la loro malvagità, perché mi hanno abbandonato e hanno offerto il loro incenso ad altri dèi, e si sono prostrati davanti all’opera delle loro mani”.

Geremia 2:26-28: “Come il ladro è confuso quand’è colto sul fatto così sono confusi quelli della casa d’Israele: essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti e i loro profeti, i quali dicono al legno: , e alla pietra: . Poiché essi mi hanno voltato le spalle e non la faccia; ma nel tempo della loro sventura dicono: . Dove sono i tuoi dèi che ti sei fatti? Si alzino, se ti possono salvare nel tempo della tua sventura! Infatti, o Giuda, tu hai tanti dèi quante città”.

Geremia 7:18-19: “, dice il SIGNORE, ”.

Geremia 8:19: “Ecco il grido di angoscia della figlia del mio popolo..<..Il suo re non è più in mezzo a lei?>. ”.
pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 19:39

Geremia 51:17-18: “ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza, ogni orafo ha vergogna delle sue immagini scolpite; perché le sue immagini fuse sono menzogna e non c’è soffio vitale in loro. Sono vanità, lavoro d’inganno; nel giorno del castigo, periranno”.

Geremia 10:3-6,8-9,14-16: “<Infatti i costumi dei popoli sono vanità; poiché si taglia un albero nella foresta e le mani dell’operaio lo lavorano con l’ascia; lo si adorna di argento e d’oro, lo si fissa con chiodi e con i martelli perché non si muova. Gli idoli sono come spauracchi in un campo di cocomeri, e non parlano; bisogna portarli, perché non possono camminare. Non li temete! perché non possono fare nessun male, e non è in loro potere di fare del bene>. Non c’è nessuno pari a te, SIGNORE; tu sei grande, e grande in potenza è il tuo nome.....Ma costoro tutti insieme sono stupidi e insensati; non è che una dottrina di vanità; non è altro che legno; ...opera di scultore e di mano d’orefice; sono vestiti di porpora e di scarlatto, sono tutti lavoro d’abili artefici.....ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza; ogni orafo ha vergogna delle sue immagini scolpite; perché le sue immagini fuse sono menzogna e non c’è soffio vitale in loro. Sono vanità, lavoro di inganno; nel giorno del castigo periranno...”.

Geremia 3:9-10: “Con il rumore delle sue prostituzioni Israele ha contaminato il paese; ha commesso adulterio con la pietra e con il legno; nonostante tutto questo, la sua perfida sorella non è tornata da me...”.

Geremia 19:13: “Le case di Gerusalemme, e le case dei re di Giuda, saranno come il luogo di Tofet, immonde; tutte quelle case sui cui tetti essi hanno offerto profumi a tutto l’esercito del cielo, e fatto libazioni ad altri dèi”. (Geremia 44:17-26).

Geremia 17:5-8: “Così parla il SIGNORE: <Maledetto l’uomo che confida nell’uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dal SIGNORE! Egli è come una tamerice nel deserto: ...Benedetto l’uomo che confida nel SIGNORE, e la cui fiducia è il SIGNORE!...>”.

Ezechiele 16:17-19: “Prendesti pure i tuoi bei gioielli fatti del mio oro e del mio argento, che io ti avevo dati, te ne facesti delle immagini d’uomo e ad esse ti prostituisti; prendesti le tue vesti ricamate e ne ricopristi quelle immagini...tu li mettesti davanti a loro come un profumo di soave odore. Questo si fece! dice DIO, il Signore”.

Ezechiele 20:32: “Non avverrà affatto quello che vi passa per la mente quando dite: <Noi saremo come le nazioni, come le famiglie degli altri paesi e renderemo un culto al legno e alla pietra!>”.

Deut. 4:25-26: “Quando avrai dei figli e dei figli dei tuoi figli e sarete stati a lungo nel paese, se vi corrompete, se vi fate una scultura che sia immagine di una cosa qualsiasi, se fate ciò che è male agli occhi del SIGNORE, il vostro Dio, e lo irritate, io chiamo oggi come testimoni contro di voi il cielo e la terra, che voi ben presto perirete...”.

Deut. 4:23-24: “Guardatevi dal dimenticare il patto che il SIGNORE, il vostro Dio, ha stabilito con voi e dal farvi una scultura che sia immagine di qualsiasi cosa... il tuo Dio, è un fuoco che divora, un Dio geloso”.

pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 19:40
Deut. 4:15-19: “Siccome non vedeste nessuna figura il giorno che il SIGNORE vi parlò in Oreb dal fuoco, badate bene a voi stessi, affinché non vi corrompiate e non vi facciate qualche scultura, la rappresentazione di qualche idolo, la figura di un uomo e di una donna...tu non ti senta attratto a prostrarti davanti a quelle cose e a offrire loro un culto, perché quelle sono le cose che il SIGNORE, il tuo Dio, ha lasciato per tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli”.

Deut. 4:27-31: “Il SIGNORE vi disperderà fra i popoli e solo un piccolo numero di voi sopravviverà in mezzo alle nazioni dove il SIGNORE vi condurrà. Là servirete dèi fatti da mano d’uomo, dèi di legno e di pietra, i quali non vedono, non odono, non mangiano, non annusano. Ma di là cercherai il SIGNORE...negli ultimi tempi, tornerai al SIGNORE...”.

Deut.16:21-22: “Non metterai nessun idolo d’Astarte, fatto di qualsiasi legno, accanto all’altare che costruirai al SIGNORE tuo Dio; e non piazzerai nessuna statua; cosa che il SIGNORE, il tuo Dio odia”.

Deut.7:5: “Invece farete loro così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro statue, abbatterete i loro idoli d’Astarte e darete alle fiamme le loro immagini scolpite”.

Deut. 29:24-26: “... perché sono andati a servire altri dèi e si sono prostrati davanti a loro; dèi che essi non avevano conosciuti e che il SIGNORE non aveva assegnati loro. Per questo si è accesa l’ira del SIGNORE contro questo paese ed egli ha fatto venire su di esso tutte le maledizioni scritte in questo libro”.

Deut. 13:4: “Seguirete il SIGNORE, il vostro Dio, lo temerete, osserverete i suoi comandamenti, ubbidirete alla sua voce, lo servirete e vi terrete stretti a lui”.

Deut. 27:15: “ E tutto il popolo risponderà e dirà:”.

Lev. 26:1: “Non vi farete e non metterete in piedi né idoli, né sculture, né monumenti. Nel vostro paese non rizzerete pietre scolpite per prostrarvi davanti a loro poiché io sono il SIGNORE vostro Dio”.

Lev. 19:4: “Non vi rivolgete agli idoli, e non vi fate degli dèi di metallo fuso. Io sono il SIGNORE vostro Dio”.

Lev. 20:6: “Se qualche persona si rivolge agli spiriti e agli indovini per prostituirsi andando dietro a loro, io volgerò la mia faccia contro quella persona, e la toglierò via dal mezzo del suo popolo”.

Lev. 19:31: “Non vi rivolgete agli spiriti, né agli indovini; non li consultate, per non contaminarvi a causa loro. Io sono il SIGNORE vostro Dio”.
pedrodiaz
00domenica 19 febbraio 2012 19:40
Salmo 115:3-8: “Il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace. I loro idoli sono argento e oro, opera delle mani dell’uomo. Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, hanno naso e non odorano, hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano, la loro gola non emette alcun suono. Come loro sono quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano!”.

Salmo 135:15-18: “Gl’idoli delle nazioni sono argento e oro, opera di mano d’uomo. Hanno bocca e non parlano; hanno occhi e non vedono; hanno orecchi e non odono e non hanno respiro alcuno nella loro bocca. Siano simili a loro quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano”.

Salmo 146:3-9: “Non confidate nei principi, né in alcun figlio d’uomo, che non può salvare. Il suo fiato se ne va, ed egli ritorna alla sua terra; in quel giorno periscono i suoi progetti. Beato colui che ha per aiuto il Dio di Giacobbe e la cui speranza è nel SIGNORE, suo Dio, che ha fatto il cielo e la terra...”.

Salmo 73:25-26: “Chi ho io in cielo fuori di te? E sulla terra non desidero che te. La mia carne e il mio cuore possono venir meno, ma Dio è la rocca del mio cuore e la mia parte di eredità, in eterno”.

Salmo 97:7: “Son confusi gli adoratori di immagini e quanti si vantano degl’idoli; si prostrano a lui tutti gli dei”.

Abacuc 2:18-20: “A che serve l’immagine scolpita, perché l’artefice la scolpisca? A che serve l’immagine fusa che insegna la menzogna, perché l’artefice confidi nel suo lavoro e fabbrichi idoli muti? Guai a chi dice al legno: < Svegliati!> e alla pietra muta: Può questa istruire? Ecco, è ricoperta d’oro e d’argento, ma non c’è in lei nessuno spirito. Ma il SIGNORE è nel suo tempio santo; tutta la terra faccia silenzio in sua presenza!”.

Osea 13:2: “Ora continuano a peccare, si fanno con il loro argento delle immagini fuse, idoli di loro invenzione, che sono tutti opera d’artefici...”.

Osea 13:4: “Eppure, io sono il SIGNORE... all’infuori di me non c’è altro salvatore”.

Michea 1:7: “Tutte le sue immagini scolpite saranno infrante, tutte le sue offerte agli idoli saranno arse con il fuoco, io ridurrò tutti i suoi idoli in desolazione, perché sono offerte raccolte come salario di prostituzione...”.

Esodo 20:19-23: “...Voi stessi avete visto che io vi ho parlato dai cieli. Non fatevi altri dèi accanto a me; non vi fate dèi d’argento, né dèi d’oro”.
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